[W4] La situazione nella AFC South

nflC’è un dato che brilla più di altri nelle statistiche di Houston. La percentuale di completi degli avversari in stagione è di 55.2; è un numero bassissimo, considerato che solo i Ravens fanno meglio e che altre franchigie ben più rispettate hanno dati peggiori (all’interno della AFC ricordiamo i Jets ad esempio). Il credo di Wade Phillips, ingaggiato in off season dopo le sfortune da capo allenatore ai Cowboys, sta quindi subito pagando dividendi per un team che non ha mai avuto problemi di talento in difesa, e che stava perdendo molto di ciò che Brian Cushing ed i compagni potevano offrire, se non altro da un punto di vista tattico.
texansCon un corpo di linebacker come quello di Houston, infatti, era strano che i risultati non arrivassero, e che l’anno scorso la difesa sui passaggi fosse la peggiore in NFL. Da non sottovalutare anche l’iniezione di ulteriore classe operata nella veloce pre-season da parte del management rossoblu, che ha portato Johnathan Joseph in Texas da Cincinnati. E l’addizione di J.J. Watt al draft, defensive end già pronto per occupare una posizione da sempre in cima alla lista dei bisogni della franchigia.
Fino a domenica pomeriggio, comunque, non c’erano risultati a poter supportare le tesi di chi vedeva i Texans favoriti nella corsa al dominio della loro division. Miami e Indianapolis troppo morbide, e classico showdown con i Saints, che poi avevano avuto la meglio. Ma la partita con gli Steelers è stata diversa, ha mostrato cose che probabilmente nella breve storia dell’ultima franchigia NFL non avevamo ancora visto. C’è stata grinta, in tutte le situazioni difensive, come sul field goal bloccato da Danieal Manning e riportato vanamente in meta da Joseph. E poi ancora negli ultimi attacchi dei disperati vice campioni del Mondo, quando la pressione sulla offensive line di Ben Roethlisberger non gli lasciava il tempo di lanciare.
In attacco, non ci nasconderemo, la perdita di Andre Johnson per qualche settimana è più di una tegola, è mezzo soffitto. Domenica è bastato che Arian Foster, alquanto magicamente, tornasse in vita dopo un inizio stagione con qualche problema di troppo anche fisico per avere la meglio sugli Steelers, ma si spera che con un nuovo flanker la macchina giostrata da Matt Schaub non si inceppi. Se così fosse il record finale dipenderà dagli avversari, ed a parte la trasferta a Baltimore, nessuno di loro è troppo temibile.
 
titansSe cerchiamo chi può mettere i bastoni tra le ruote di Houston ed il suo nuovo, entusiasta come da dichiarazioni, defensive coordinator, non dobbiamo andare troppo lontano. Kenny Britt a parte, la situazione dell’infermeria dei Tennessee Titans è buona, per essere alla quarta settimana. La scelta di Matt Hasselbeck sta pagando dopo che in off season erano rimasti senza quarterback, con Vince Young tradato a Philadelphia. L’ex Seahawks si è integrato bene in un sistema forse un po’ elementare ma che può contare su una linea offensiva solida (4 sack in 4 partite) che permette all’anziano playcaller di trovare i suoi uomini con calma.
Dopo la prima sconfitta con Jacksonville, che sembrava confermare i pronostici di inizio stagione che non li vedevano favoriti, i Titans hanno battuto addirittura i Ravens prima di imporsi a Denver e a Cleveland. La W contro Baltimore è giunta in condizioni speciali, con la squadra di Mike Munchak schierata dalla parte del suo nuovo head coach e pronta a  ribaltare il destino di una settimana prima. Joe Flacco ha avuto ben poco tempo di lanciare ed i due intercetti prodotti ne sono la prova. Il finale di 26 a 13 è stata la scintilla che serviva per ristabilirsi e guardare con fiducia al resto del calendario, che settimana prossima prevede la visita in una Pittsburgh con molti infortuni, insicura di poter schierare Big Ben ed il cui attacco sulle corse sembra non essere all’altezza della migliore difesa della NFL per punti concessi. 
Sono infatti a 360 gradi i miglioramenti di Tennessee, con Barrett Rudd che ha sostituito Stephen Tulloch in off season senza farlo per ora rimpiangere, e che guida una difesa con due rookie titolari a fianco di veterani come Shaun Smith e Jason Jones. In più, la leadership di Michael Griffin, il defensive back da anni con i Titans che rappresenta la continuità con il progetto precedente e che da quest’ultima partita con i Browns sembra essere tornato determinante.
Tennessee è quindi una squadra ora affidabile. Ed allo scenario descritto c’è da aggiungere Chris Johnson, che pur non ammassando grossi numeri è una valvola si sfogo d’elite e può ora essere protetto da un gioco di passaggio convincente. Una vittoria contro i più titolati Steelers non ci sorprenderebbe, anzi è del tutto pronosticabile.
 
Per quanto riguarda quindi la sfida tra Titans e Texans per la testa della AFC South, vedremo due sfide decisive negli scontri diretti. Il primo è il 23 ottobre, con i Titans reduci dal bye e Houston che sarà appena tornata da Baltimore. La seconda ed ultima sfida è anche l’ultima del campionato, quando al Reliant Stadium si affronteranno le due squadre, che speriamo di vedere ancora appaiate in testa alla classifica di una AFC South finalmente accessibile dopo la debacle Colts, ancora con zero vittorie in stagione.
T.Shirt e tazze di Huddle Magazine Merchandising

Dario Michielini

Segue il football dagli anni 90, da quando era alle elementari. Poi ne ha scritto e parlato su molti mezzi. Non lo direste mai! "La vita è la brutta copia di una bella partita di football"

Articoli collegati

Pulsante per tornare all'inizio
Chiudi

Adblock rilevato

Huddle Magazine si sostiene con gli annunci pubblicitari visualizzati sul sito. Disabilita Ad Block (o suo equivalente) per aiutarci :-)

Ovviamente non sei obbligato a farlo, chiudi pure questo messaggio e continua la lettura.