[NFL] Free Agency: i voti – prima parte

New England Patriots – 9/10

Darrelle Revis

C’è da chiedersi se le regole non scritte del periodo di free agency non valgano per i Patriots. Tutte le squadre spendono e spandono, prendono abbagli, perdono scelte, scambiano giocatori dopo aver rinunciato per loro a molte cose. Soprattutto stipulano contratti spaventosi per gente che non li meriterebbe. E’ umano, gli errori si fanno, a qualsiasi livello e i dirigenti NFL non sono certo immuni.
L’unica squadra immune sembrano i Patriots. Per loro, Darrelle Revis ha firmato un contratto di un anno. Per loro, le riserve non esplorano nemmeno il mercato e rifirmano contratti ridicoli. Per loro, defensive back di talento si accontentano di un milione di dollari di garantito… ma andiamo con ordine.
Il miglior giocatore firmato da Belichick e i suoi è Revis: cornerback tra i migliori di sempre, reduce dal taglio da parte dei Buccaneers, squadra che per lui aveva rinunciato a tanto ma che non ha avuto la forza di trattenerlo dopo un solo anno del suo contratto faraonico. Una volta perso Talib, sono passate poche ore prima della firma di Revis. Il risultato è che per il terzo anno consecutivo i Patriots avranno un cornerback spaventoso che gioca senza la sicurezza di esserci anche l’anno seguente. Se gioca male, l’ex Jets sarà un giocatore finito, se gioca bene, i Patriots potranno trattenerlo grazie a un’opzione per il 2015.
Meglio per uno come lui non si poteva fare; ricordiamo che la maggior parte degli attacchi NFL non lancia nemmeno dalla sua parte, con tutti i vantaggi tattici del caso.

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Poi c’è Brandon Browner: è vero, è un ragazzo problematico. E’ altrettanto vero che ha talento, è giovane e sul CV ha un passato nella “Legion of boom” di Seattle. E’ soprattutto vero che nel suo nuovo contratto c’è un solo milione di garantito. Se userà steroidi per l’ennesima volta è fuori dalla NFL, mentre l’alternativa sono tre anni con i Patriots, giocando dalla parte opposta della “Revis Island” e aspirando alla gloria. Spesso ci chiediamo perchè New England vinca sempre, ma è presto detto: prendono un giocatore sfiduciato, quasi finito, e lo motivano con un contratto un po’ “ricattatorio”. Si inchinano al talento e pensando al portafogli lo assoldano; il rovescio della medaglia è un Aaron Hernandez ogni dieci anni. Un prezzo abbastanza basso.
Completa gli svincolati di rilievo Brandon LaFell: uscito da LSU con un gran bel seguito di ammiratori, ha deluso a Carolina. Non ha però mai ricevuto passaggi da qualcuno come Tom Brady, e fornirà un po’ di competizione ai vari Aaron Dobson e Kenbrell Thompkins.
Non diamo un bel 10 perchè mancano ancora molti pezzi: un nose tackle, qualche linebacker (Spikes è andato ai Bills), rinforzi in linea offensiva. Il tight end arriverà al draft, ma fiduciosi aspettiamo nelle prossime ore le mosse della squadra di Robert Kraft.

Oakland Raiders – 4/10

Rodger Saffold

I Raiders si sono quasi salvati, nonostante il voto faccia pensare il contrario.
Se avessere firmato Rodger Saffold per quanto pattuito, il voto sarebbe stato la metà. I milioni di dollari potenzialmente gettati verso la guardia dei Rams erano stati un bel disastro, soprattutto considerando che Jared Veldheer sarebbe costato più o meno lo stesso, era intenzionato a rimanere e i californiani non erano comunque riusciti a tenerlo. Invece, per fortuna, Saffold ha fallito la visita medica, è tornato a Saint Louis e al suo posto è stato preso Donald Penn, ottima firma con un contratto decente.
L’approccio è quello che fa scendere di considerazione l’operato di Oakland. Sono stati firmati una sfilza di giocatori che qualche anno fa avrebbero fatto tremare il Mondo, ma che ora rappresentano poco più di un po’ di profondità nei loro ruoli.
Justin Tuck, LaMarr Woodley, Antonio Smith, Charles Woodson sono tutti grandi giocatori ormai alla ricerca di un grosso contratto per finire la carriera senza problemi. E che andando a Oakland testimoniano di non credere molto nelle chance di raggiungere (o riconquistare per alcuni di loro ) un titolo NFL.

Molto attivi, i Raiders hanno anche portato sulla baia Austin Howard, tackle destro di medio talento a un prezzo molto alto, e James Jones, 29enne in arrivo da Green Bay che non può essere un primo ricevitore e nemmeno fare da chioccia ai più giovani.
C’erano talmente tanti buchi nel roster grigio e nero che facciamo fatica a elencarli. Quello che è peggio è che coloro che li hanno riempiti non sembrano all’altezza. C’è il pericolo che la squadra della baia diventi il paradiso dei giocatori non più sulla cresta dell’onda e che aspirano a fare qualche dollaro extra.
In chiusura, buona la firma di Darrenn McFadden, confermato. Il runningback non ha esaurito le cartucce, si spera possa spararle nella direzione giusta in un regime nuovo di zecca.

Miami Dolphins – 6,5/10

Louis Delmas

Le due più grandi conquiste per i Dolphins in questa offseason sono stati indubbiamente Brent Grimes, cornerback rifirmato per una cifra decente, e Louis Delmas, ottima safety in arrivo da Detroit, a cui è stato affibiato un contrattino di un anno che sicuramente lo spronerà a giocare bene. Il pericolo infortuni nel caso di Delmas esiste, ma è anche vero che è reduce da un’ottima stagione e che a livello di talento si colloca tra i migliori nel ruolo soprattutto nel cosidetto “run support”.
Ma dopo aver elencato i due buoni colpi, è innegabile che altre due firme siano state quantomeno avventate. E’ stato consegnato a Branden Albert, tackle di sinistra da Kansas City, un contratto che poco si addice a un giocatore trentenne con molti problemi di infortuni come lui. Inoltre, tale salario è fuori scala anche per quanto riguarda il mercato dei tackle, considerando che Eugene Monroe e Jared Veldheer hanno tutti e due firmato per molti meno soldi.

Il secondo errore, se così vogliamo chiamare una valutazione sbagliata, è quello fatto con Cortland Finnegan. Per lui un bel garantito di 5 milioni di dollari. Troppo per uno dei peggiori cornerback della lega secondo qualsiasi statistica, che al massimo potrebbe fare il terzo CB in squadre di bassa classifica.
Per il resto, intendiamoci, i Dolphins e il nuovo GM Dennis Hickey si sono mossi abbastanza bene: trattenuto il grosso del talento con Randy Starks oltre a Grimes, e firmati Shelley Smith in linea offensiva e Earl Mitchell in quella difensiva, senza strapagarli.
La costosa firma di Albert però ha un po’ offuscato la prospettiva in Florida. C’è ancora da migliorare la stessa linea offensiva, il backfield e il corpo ricevitori, oltre a quello dei linebacker. Il draft sarà molto importante, ma ora Miami è costretta a operare anche in free agency. Ne ha lo spazio salariale e il debutto di Hickey poteva essere sicuramente peggiore. Basterà per una stagione da protagonisti?

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Dario Michielini

Segue il football dagli anni 90, da quando era alle elementari. Poi ne ha scritto e parlato su molti mezzi. Non lo direste mai! "La vita è la brutta copia di una bella partita di football"

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18 Commenti

  1. Molto molto ingeneroso il voto dato Alla free-agency saints:
    1-Abbiamo firmato si la safety più costosa sul mercato che andrà a formare con Vaccaro una delle coppie di S più forti della lega e andrà a rinforzare una difesa che ha chiuso al 4 posto l’anno scorso.
    Nessuno dei giocatori tagliati o tradati ha fatto la stagione intera,vilma e Smith non hanno praticamente giocato, Greer si è infortunato gravemente, Harper è la S che non sa giocare S, Lance moore arriva da un anno con statistiche deludenti. L’unico che si può rimpiagere e Sproles ma ragazzi ha 32 anni e anche lui l’anno scorso ha avuto diversi problemi
    Abbiamo rifirmato a detta di PFF il miglior LT della lega l’anno scorso e abbiamo ristrutturato Pierre Thomas.
    Jimmy Graham perderà il ricorso come Wr e questo nell’ambiente si sa già e , come successo per Brees, firmerà prima della scadenza di luglio
    Tutto questo partendo da una situazione salariale pessima….
    A Loomis da tifoso do 8

    1. Ti ringrazio per aver letto e commentato. Credo che l’operato di NO dia adito a molti dibattiti, tant’è che io e te la pensiamo giustamente in modo diametralmente opposto. Io non vedo perché una contender che può già allo stato attuale contare su un’ottima difesa, debba spendere tutti quei soldi per Byrd. Il tag per le safety è pericolosamente vicino a quelle cifre, raramente si vede una contender sbilanciarsi in questo modo per un non-QB e non-pass rusher.
      Detto questo, il resto delle manovre non mi sono sembrate pessime e hai ragione su di esse, solo che il risultato finale è che i Saints non sono sicuri di risolvere la grana Graham e in più hanno 20 dollari di salary cap a disposizione. Come dico verso la fine del capoverso sono sicuro risolveranno tutto, ma ad oggi la situazione è a mio parere complicata.

      1. Credo che siano sostanzialmente 3 i motivo x qui essere felici x l’arrivo di Byrd. Uno x che rob Ryan ama giocare con 3 Safeties in campo e la possibilità di poter schierare insieme Vaccaro Byrd e Bush dia al reparto una solidità da difesa top 3 dell lega. Due perche è chiaro che tutti hanno visto quanto si può essere devastanti con un 2 safeties dominanti in campo come earl Thomas e chancellor e credo che la scelta sia orientata in quella direzione. Tre l anno scorso la nostra difesa ha retto xche riuscivano con la passrush a portare tanta pressione al QB, appena non ci siamo riusciti vedi Seahawks e rams siamo stati ripetutamente castigati sul profondo a causa della mediocre qualità di Harper e Jenkins, avevamo un disperato bisogno di un giocatore in grado di coprire il campo e abile nel generare turnover cosa in cui siamo stati pessimi. Se al draft dovessimo pescare un CB di livello la nostra difesa si preannuncia spettacolare e come ha dimostrato il SB di NY gli attacchi vendono i biglietti ma le difese portano a casa i trofei

  2. complimenti per le analisi, davvero approfondite. Vedo Indianapolis al top; sono curioso di leggere i tuoi commenti su Baltimora.

    1. Ti ringrazio. Sì, Indy promette bene e ha una situazione dirigenziale / economica / di campo ideale. Baltimore arriva, abbi fede e continua a seguirci!

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