[NFL] Free Agency: i voti – quarta parte

Settimana tranquilla quella passata. Poche squadre hanno movimentato il mercato anche perchè i pezzi da novanta sono già stati assoldati e quelli rimasti aspettano di avere un maggiore ritorno economico a ridosso della stagione vera e propria quando le franchigie saranno “disperate” e dovranno riempire i buchi nelle loro rose. Problemi che nelle squadre analizzate questa settimana sono stati più o meno risolti. Vediamo come

Chicago Bears – 7,5/10

Jared Allen

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Voto che sarebbe stato facilmente un 10 qualora considerassimo solamente le mosse all’interno della division di appartenenza.
La NFC North è il regno di due giocatori: Aaron Rodgers e Adrian Peterson. Per arginarli ci vuole una grande linea difensiva, che arrivi al primo e fermi il secondo. I Bears hanno firmato Jared Allen, Lamarr Houston, Willie Young e Israel Idonje. In pratica ben quattro defensive end che sanno fare pass rush tanto quanto fermare le corse. Tre (Allen, Young e Idonje) sono stati “rubati” a compagini rivali, il che li rende già abituati alle contese che dovranno affrontare.
Il quarto (Houston) era il miglior FA dei Raiders, incredibilmente non taggato dai californiani. Approfittarne è stata una mossa sublime da parte di Chicago.
Oltre a questi DE, annotiamo Ryan Mundy, ingaggiato come Safety per dare profondità alle secondarie, e Brian De La Puente, centro da New Orleans che si contenderà il posto con il rifirmato Roberto Garza.
Nessun sacrificio per Josh McCown: il quarterback, che bene aveva figurato l’anno passato, è approdato in Florida per la gioia dei tifosi dei Buccaneers. Scelta ingiudicabile a priori del risultato finale.
A 7 milioni di spazio salariale rimanente, i Bears sono una delle squadre che ha visto più cambi di personale in questa primavera, con la perdita di alcune pedine come Julius Peppers e Henry Melton. Ha operato bene nel sostituirli, e avendo poche falle a roster potrà guardare al draft con l’indubbio agio di poter scegliere il miglior giocatore disponibile. Cosa non da tutti.

Detroit Lions – 5/10

Golden TateDue firme di prestigio: James Ihedigbo, dai Ravens, e il campione del Mondo Golden Tate. Il giocatore ex-Seattle è un bel punto di domanda difficile da capire. E’ vero, è giovane. E’ forte e da primo ricevitore si riduce a fare il secondo violino di Calvin Johnson. Ma è altrettanto vero che a livello di talento non colpisce, che il contratto che gli è stato dato ha 13 milioni di dollari garantiti e dura ben cinque anni. Un triennale sarebbe stato più adatto a nostro parere e comodo per le esautorate casse societarie.
Sul valore di Ihedigbo non ci sono dubbi, soprattutto nei placcaggi in campo aperto, fondamentale storicamente critico per i leoni del Michigan.
Oltre a ciò ben poco da annotar,e a parte l’opportuna nuova firma di Joique Bell, complemento necessario all’ottimo Reggie Bush; un po’ di profondità in altri ruoli, ma rimangono buchi preoccupanti in quasi tutto il campo.
Defensive End, qualcuno in pass rush, e un cornerback sono obbligatori per avere una rosa completa. Il cap si fa sentire: 1 milione di spazio, ultima squadra della NFL in questa particolare classifica. Prima del rinnovo di Ndamukong Suh, che farebbe risparmiare un bel po’ di soldi nell’immediato, non aspettiamoci molto altro da Detroit prima del draft.

Kansas City Chiefs – 4/10

Vance Walker

I Chiefs sono un’altra squadra che avrà seri problemi a rimanere a galla in questo 2014. Le loro non-mosse in questa offseason lo testimoniano.
Con la migrazione di Tyson Jackson, Kendrick Lewis e Akeem Jordam Andy Reid ha perso alcuni dei pezzi più utili alla sua difesa, che in pratica lo aveva portato ai Playoff. Le ulteriori perdite in attacco (Dexter McCluster, Jon Aasamoah, Geoff Schwartz e soprattutto Branden Albert) hanno anch’esse ridotto il roster al lumicino, aprendo una serie di voragini spaventose.
La peggiore è lungo la linea offensiva: il ruolo di guardia è sostanzialmente scoperto, e chissà se Eric Fisher, prima scelta assoluta, riuscirà a sostituire Albert sul lato cieco di Alex Smith.
Con questo giungiamo a chiudere un cerchio non idilliaco con un attacco che ha sostanzialmente un solo buon ricevitore (Dwayne Bowe, che comunque non eccelle in niente) e nessun tight end di spicco. Il draft, carico di talento in queste posizioni, sarà determinante, ma per ora in free agency i Chiefs non hanno rimediato a una diaspora seconda solo a quella dei Panthers.
Tra gli arrivi infatti merita una nota solo Vance Walker, DT giovane da Oakland. Un immobilismo, inevitabile visto il poco spazio salariale, che gioco forza renderà il 2014 un anno molto difficile.

San Francisco 49ers – 7/10

Antoine Bethea, Junior HemingwayLa questione più importante per quanto riguarda i 49ers è quella legata alla secondaria. Persi Donte Whitner, Carlos Rodgers, Tarell Brown, i vicecampioni della NFC non si sono fatti prendere dal panico e hanno messo a segno due colpi con caratteristiche diverse, ma ottimi entrambi.
Antoine Bethea è arrivato dai Colts per tornare a vincere. E’ stato pagato profumatamente, ma non è giocatore da ammorbidirsi con l’età e la sicurezza economica. Per questo provvederà a fornire sicurezza nella posizione di CB, che sotto la guida di Harbaugh ha sempre dato garanzie.
Chris Cook è un esperimento: l’ex-Vikings ha firmato un contratto annuale, buon compromesso in vista di poter innalzare il suo livello in una contender. Se terrà mentalmente, profondità vorrà dire qualità per San Francisco.
Phil Dawson e Anquan Boldin hanno rifirmato, rappresentando la continuità del progetto. Si poteva a nostro parere migliorare il ricevitore ex-Ravens ringiovanendo il reparto, ma il contratto di soli due anni è una specie di miracolo per chi tornava da due contratti annuali consecutivi. Il draft ha comunque profondità necessaria per cercare il suo erede.
Poche altre novità di sorta: sulla baia aspettano il rinnovo (lucroso a quanto pare) con Colin Kaerpernick per sapere di che morte si deve morire tra un paio di stagioni, ma il presente è sicuramente roseo.
La domanda che ci si pone è una: “Avrebbe avuto senso firmare un veterano di prestigio?”. Talib o T.J Ward potevano dire la loro, ma anche così SF ha buonissime possibilità di essere protagonista. E ha risparmiato i soldi da dare al suo giovane quarterback.

Seattle Seahawks – 5,5/10

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Michael BennettIl capolavoro dei campioni del Mondo è stato trattenere Michael Bennett: il defensive end aveva trovato molti più soldi a Chicago, ma in qualche modo Pete Carroll e i suoi l’hanno convinto a rimanere in una squadra più competitiva nell’immediato.
A proposito, molta della competitività di Seattle sarebbe stata definita da quanti del team semi-imbattibile del 2013 avrebbe rifirmato. Oltre a Bennett sono rimasti Steven Hauschka, grande kicker, e Tarvaris Jackson, la riserva di Russell Wilson.
A nostro parere però si poteva fare di più per tenere uno tra Chris Clemons e Red Bryant, andati in coppia a Jacksonville. In questo modo i Seahawks restano molto scoperti proprio in rotazione difensiva, reparto in cui hanno avuto pochi problemi proprio per la qualità omogenea dei rincalzi. Trovare altri giocatori di livello alto disposti a “ruotare” sarà arduo.
Anche i campioni inoltre sono sottili in linea offensiva, nel ruolo di guardia, e hanno perso (senza rimpianti) il ricevitore Golden Tate. Altra posizione in difficoltà sarà quello di cornerback, con la partenza di Walter Thurmond e di Brandon Browner.
Insomma, la squadra che ha vinto il SuperBowl era farcita di giocatori che a fine anno avrebbero tentato di riscuotere, e anche noi in una puntata di 60° minuto avevamo pensato che Carroll ne avesse potuti trattenere una grande maggioranza. Ci sbagliavamo, ma in ogni caso la situazione salariale è buona (15 milioni disponibili) per distribuire qualche contratto annuale e tornare completi.
Il voto non può essere sufficiente, a causa della scarsa opera di convincimento attuata in questa fase, ma ciò non toglie che le contromisure siano attuabili in poco tempo..

Tampa Bay Buccaneers – 7,5/10

Josh McCownI soliti spendaccioni di Tampa Bay non hanno fatto eccezione in questa stagione, nonostante il cambio di regime in panchina suggerisse una rifondazione meno pretenziosa.
Sono arrivati Michael Johnson, potente defensive end da Cincinanti, uno dei pezzi pregiati di questa free agency, Josh McCown, il migliore QB a disposizione, e Alterraun Verner, il giovanissimo cornerback salito agli onori delle cronache in quel del Tennessee. Il primo e il terzo non si sono accontentati degli spiccioli, come era prevedibile, facendo spendere moltissimi presidenti defunti al management della Florida. Il secondo si è accontentato, pur di avere una chance di partire titolare, cosa che probabilmente farà mentre Mike Glennon matura ulteriormente.
Donald Penn, scappato in California, è stato sostituito da Anthony Collins, mentre Darrelle Revis, lasciato libero, è stato sostituito efficacemente da Verner. Curiosità per Major Wright, safety draftata da Lovie Smith e voluta da lui nella nuova avventura; contratto annuale e tante possibilità di emergere.
Fa ben sperare anche la firma di Evan Dietrich-Smith, che può giocare guardia e che costa solo 7 milioni garantiti. Meglio di Jeremy Zuttah, migrato altrove in uno scambio che in realtà poteva essere giostrato meglio dai Bucs.
In conclusione, firme di medio livello per una squadra che, ora dotata di un tecnico di maggior polso, spera di riuscire a trovare una quadratura al cerchio dopo gli anni bui di Greg Schiano. Inoltre rimangono 13 milioni di salary cap, cifra di tutto rispetto, soprattutto per chi non si è mai trattenuto con il portafogli.
Aspettiamoci che al draft arrivi un WR e un TE di alto lignaggio per rendere il roster davvero completo.

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Dario Michielini

Segue il football dagli anni 90, da quando era alle elementari. Poi ne ha scritto e parlato su molti mezzi. Non lo direste mai! "La vita è la brutta copia di una bella partita di football"

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