[W17] Rams vs Seahawks

nfcChe la partita tra Rams e Seahawks fosse praticamente l’unica con un vero interesse in ottica playoff tra quelle in programma domenica scorsa, lo testimoniava il fatto che venisse trasmessa in diretta nazionale nell’ultimo Sunday Night della stagione. I Rams mancavano dal primetime televisivo da quasi tre anni, e nessuno, ad inizio stagione, avrebbe pensato che sarebbero arrivati a giocarsi l’accesso alla postseason all’ultima giornata, men che meno contro i Seahawks. Due squadre in ricostruzione, quindi, che hanno però bruciato le tappe e che, soprattutto per l’insipienza di Cardinals e Niners (favioritissimi della vigilia) si trovano a giocarsi il titolo divisionale all’ultimo respiro.
Per i Seahawks, anche il dubbio onore di essere, in caso di vittoria, la prima squadra nella storia NFL a vincere la division e qualificarsi ai playoff con un record perdente. seattle
I Rams recuperavano anche l’ultimo infortunato, il TE Hoomanawanui, e si presentavano ai nastri di partenza nella loro formazione migliore (al netto degli infortunati per la stagione, ovviamente) mentre i Seahawks erano indecisi fino all’ultimo su chi schierare dietro il centro, a causa dello stiramento alla coscia che Hasselbeck si era procurato correndo per un TD domenica scorsa. Alla fine, però, Carroll optava per mandare dentro il figlio d’arte Charlie Whitehurst, sebbene le sue apparizioni precedenti in stagione si fossero risolte in un nulla di fatto cosmico. Carrol, però, aveva in mente di battere la grande pressione della linea di difesa avversaria muovendo il quarterback nel backfield, e per questa tattica la scelta di un giocatore sano al 100% era quasi obbligata.
La scelta pagava praticamente subito, perchè Whitehurst si trasformava in Joe Montana ed infilava un perfetto 6 su 6 nel drive di apertura, compresa una splendida bomba da 61 yards per l’ex Ram Ruvell Martin, e dopo che grazie ad un più che dubbio defensive holding un sack al terzo down si tramutava in un primo e goal, pescava Mike Williams in controflusso per il touchdown del 7-0, mandando in visibilio il pubblico del Qwest Field.
I Rams non avevano risposte immediate. L’attacco balbettava, con Sam Bradford che si faceva deflettare sulla linea un paio di passaggi, ed iniziava il calvario bluoro, che si sarebbe trascinato per tutta la serata, con i Rams sempre ad inseguire affannosamente un avversario che, dopo la fiammata iniziale, si era a poco a poco spento grazie anche ad una impenetrabile difesa che metteva pressione su Whitehurst e bloccava sul nascere il gioco di corsa di Seattle.
Il problema di St.Louis continuava però ad essere l’attacco. Il playcalling di Pat Shurmur faceva imbestialire più di un tifoso degli arieti, fatto com’era di swing pass, screen e, al massimo, un paio di slant, dimenticandosi, di fatto, dio avere nel backfield il miglior runner di tutti i tempi della franchigia di St.Louis, un probowler nelle cui mani non passava un pallone nemmeno a pagarlo oro. Persino per chiudere un terzo e uno veniva chiamato alla corsa Mike Karney invece di Steven Jackson, con il risultato di far entrare Donnie Jones per restituire la palla agli avversari.
Improvvisamente le cose cambiavano nel secondo quarto, quando Shurmur si ricordava di dare palla a Jackson ed il runner di St.Louis rispondeva da par suo, trasformando in yards e primi down ogni opportunità che gli veniva concessa. Il drive stallava però in red zone, ed i Rams si dovevano accontentare di andare al riposo sotto 7-3.
ramsLa musica non cambiava nel secondo tempo: Seahawks incapaci di muovere la palla e Rams di nuovo orfani della loro superstar che provavano ad aprire il gioco, ma si dovevano scontrare con i drop di Alexander, Fells e Robinson. Irritante quest’ultimo, prima quando si posizionava una buona yard corto dal primo down su un terzo cruciale, ovviamente non chiudendolo, e poi quando non riusciva a tenere entrambi i piedi per terra in campo su un altro terzo down importantissimo, forzando cosi’ i Rams a calciare un altro Field Goal, subito imitati dai Seahawks che ristabilivano le distanze.
Nel quarto periodo la difesa dei Rams, provata da tre quarti di stoica resistenza, cedeva definitivamente, permettendo ai Seahawks di mettere a segno altri due field goal e chiudere la partita senza che i Rams riuscissero ad avere una reazione decente. Anche Bradford, nella foga della rimonta, si faceva intercettare spegnendo così ogni speranza di miracolo.
Rams a casa e Seahawks alla wild card, dunque, con annessa furiosa discussione se sia o meno il caso di cambiare il sistema dei playoff NFL, dato che “il fattaccio” della squadra qualificata con record negativo si è puntualmente verificato.
Per quanto ci riguarda siamo ampiamente contrari ad una rivisitazione del seeding dei playoff, soprattutto perchè passare al recod puro e semplice avrebbe il solo effetto di riempire il finale di stagione di partite senza alcun senso se non la posizione nell’ordine di scelta al draft. L’attuale sistema garantisce una buona dose di competitività anche nelle ultime giornate, e ciò non può che essere positivo per un campionato breve ma intenso come quello NFL.
T.Shirt e tazze di Huddle Magazine Merchandising

Massimo Foglio

Segue il football dal 1980 e non pensa nemmeno lontanamente a smettere di farlo. Che sia giocato, guardato, parlato o raccontato poco importa: non c'è mai abbastanza football per soddisfare la sua sete. Se poi parliamo di storia e statistiche, possiamo fare nottata. Siete avvertiti.

Articoli collegati

Pulsante per tornare all'inizio
Chiudi

Adblock rilevato

Huddle Magazine si sostiene con gli annunci pubblicitari visualizzati sul sito. Disabilita Ad Block (o suo equivalente) per aiutarci :-)

Ovviamente non sei obbligato a farlo, chiudi pure questo messaggio e continua la lettura.