Le differenze tra football americano e calcio

Avete un amico che si è appena avvicinato a questo bellissimo sport? Non avete ancora padronanza dell’argomento football americano? Questa è la guida che fa per voi!

Con l’avvicinarsi del Super Bowl, abbiamo pensato di creare una lista di ragioni per cui il football americano è diverso (non meglio, quello lo facciamo giudicare a voi) rispetto al calcio nostrano.

Prima di partire dalla lista vera e propria, partiamo da cosa li accomuna: in entrambi gli sport ci sono due squadre con 11 giocatori in un campo rettangolare, con l’obiettivo di portare una palla dall’altra parte del campo. Altra cosa comune è il nome nell’accezione Anglosassone: Football. Sebbene il calcio e il football americano rappresentino oggi esperienze sportive completamente diverse, hanno infatti origini comuni che risalgono alla seconda metà dell’ottocento. La prima partita ufficiale di football americano fu giocata nel 1869, tra due squadre universitarie di Princeston e Rutgers, e il gioco somigliava più al calcio attuale che al rugby. Col passare degli anni, il gioco si evolse con regole più in simili al rugby stabilite durante la stagione universitaria del 1876, ma il nome non fu cambiato in rugby.

L’uso del termine “football” per descrivere questo sport è diventato uno standard globale (l’Italia è fra i pochi paesi al mondo in cui la cui pronuncia è totalmente differente rispetto alla parola Football) incarnando la connessione tra il gioco e l’utilizzo del piede per muovere la palla. Tuttavia, negli Stati Uniti e in Irlanda, il termine “soccer”, proveniente dal termine Association Football, è stato preferito per distinguere il calcio dal football americano, dando origine a un’interessante variazione linguistica.

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I fondamentali

Un aspetto fondamentale delle differenze tra calcio e football americano riguarda il modo in cui il gioco è giocato. Nel calcio, il piede è protagonista, con giocatori che calciano il pallone per segnare gol. L’uso delle mani, tolto il portiere, è proibito e considerato falloso. Al contrario, nel football americano (o semplicemente football da qui in poi), la palla è trasportata con le mani, coinvolgendo passaggi, corse e strategie di gioco che differiscono notevolmente dal calcio. Il calcio nel football americano per sé come azione è usata solo in tre fasi della partita: il Calcio di “inizio” con cui si ridà palla all’avversario (che sia kick off o Punt), il PAT (Point After Touchdown) e il Field Goal. Questi ultimi due immaginateli per ora quasi con calcio di punizione uno a distanza fissa e una distanza variabile. Da qui è facile capire che il football, specialmente nei regolamenti, è decisamente più complicato del calcio, ma proprio per questo è più regolamentato e lascia molto meno spazio alle interpretazioni. Se il fuorigioco è forse la regola più complicata del calcio, preparatevi oltre al fuorigioco a false partenze, trattenute, infrazioni di zona neutrale, sbagliata disposizione dei giocatori che possono ricevere la palla, etc…

Il Pallone

Un’analisi delle palle utilizzate nei due sport rivelano ulteriori distinzioni nell’evoluzione di gioco. La palla da calcio è rotonda e adatta al calciare, mentre quella del football americano assume una forma più simile a un uovo, o per dirla in termini tecnici: sferoide prolato. La forma è ottimizzata per i passaggi e il controllo durante il gioco. L’idea della forma è quella di creare uno spirale che aumenta il momento angolare della palla, stabilizzandola per un lancio più lungo.

A differenza delle diverse iterazioni del pallone da calcio, il pallone da football è uno, fatto solo ed esclusivamente da una sola compagnia: la Wilson. Il numero di palloni usabili durante una partita è strettamente regolamentato.

Il campo

I campi di gioco offrono una visione tangibile delle differenze non solo regolamentari, ma culturali. I campi di football americano sono contrassegnati da intervalli di dieci iarde, una yard è circa 90 cm, con una “end zone” e pali verticali all’estremità. Nel calcio, i campi sono più semplici, con semicerchi centrali e una “area di rigore” in cui solo il portiere può toccare la palla con le mani. Se nel football le dimensioni sono standardizzate, le dimensioni del campo di campo di football sono invece all’interno di un intervallo prestabilito dalla Fifa.

Dico che le differenze sono culturali perché per un americano nello sport è assurdo che ci siano differenze che possono favorire una o l’altra squadra all’infuori del rumore dei tifosi e del talento dei giocatori in campo e degli allenatori. Vedremo la stessa cosa per il sistema salariale, ma la base è uguale per tutti, poi vinca il migliore.

Altra differenza è che se nel calcio la palla esce dal campo si ricomincia più o meno nel punto in cui è uscita la palla con la rimessa laterale. Mentre nel football si ricomincia sempre all’interno delle hash mark (delle linee tratteggiate all’interno del campo) in corrispondenza della linea di massimo avanzamento del possesso è alla hash mark più vicina. Questo vale anche quando la palla non è uscita fuori dal campo, ma semplicemente al di fuori delle hash mark. Le end zone sono solitamente colorate o con scritte riguardanti il team di casa. 

Regole base

Dicevamo che fra le somiglianze, in entrambi gli sport si coinvolgono 11 giocatori per squadra, ma il loro coinvolgimento durante la partita varia notevolmente. Nel calcio, la gran parte degli 11 giocatori giocano l’intera partita, sostituzioni a parte; mentre nel football americano, le squadre cambiano costantemente i giocatori a seconda dell’attacco o della difesa, spesso da azione ad azione. Ogni squadra ha tre team: uno di attacco, uno di difesa, e uno di special team. Nel calcio, questi 11 giocatori devono sia difendere che attaccare cercando di fare Gol. Nel football si cerca pure di fare “gol”, o per meglio dire Touchdown, ossia si cercherà di portare il pallone all’interno della endzone. Per il è tutto molto più complicato, per quanto piuttosto lineare dopo aver capito alcuni concetti base.

Partendo dall’inizio, nel football, dopo l’inno nazionale, con gli che passano F-16 sopra lo stadio esattamente durante una specifica frase dell’inno, si fa anche qui il lancio della monetina. Chi vince decide se calcia o se riceve. In pratica se vuole iniziare difendendo e attaccando. Lo special team di chi difenderà calcerà la palla il più lontano possibile dalla propria endzone al proprio avversario, che ricevendo, cerca di ritornarla il più vicino possibile verso tale endzone avversaria. Chi ha calciato cercherà quindi di fermarli. Quando il giocatore che porta la palla è stato atterrato i giocatori degli special team escono, ed entrano i team dell’attacco (per il team che ora ha il possesso della palla) e della difesa (per il team che ha calciato poco prima il pallone). L’attacco ha ora 4 tentativi, o set di down, per fare 10 yards, o deve ridare la palla alla squadra avversaria. Ogni down è una azione che consiste nel passare la palla prima indietro (lo snap) e poi correre o lanciare avanti ad uno dei giocatori, che deve ricevere la palla e averne controllo prima di considerare l’avanzamento di successo. 

Al contrario, la difesa ha quattro tentativi per fermare l’attacco. Per evitare di dare la palla troppo vicino alla propria endzone, quindi facilitando il compito di fare punti alla squadra avversaria, si può anche calciare la palla, il cosiddetto Punt, che è una azione fatta dallo special team calciando il pallone in modo diverso da quanto fatto prima. Prima era come una rimessa del portiere da fondocampo, senza pressione da parte avversaria, ora è quasi come un calcio nel rugby. Se invece l’attacco riesce a fare almeno 10 yards dall’inizio del set di down, si ha un nuovo set, e si va avanti fino alla endzone avversaria per fare touchdown.

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Un’altra opzione è il Field Goal, che è cercare di calciare la palla fra i pali disposti in endzone. La differenza vale in termini di punteggio: un Touchdown (o TD) è 6 punti, mentre il calcio fra i pali (Field Goal) è 3 punti. Dopo il TD c’è una azione aggiuntiva, il PAT (Point After Touchdown), un calcio fra i pali da una distanza prestabilita, o provare a fare un altro TD partendo dalle 2 yards. Il primo vale 1 punto, il secondo vale 2 punti. Questo sistema di punteggi premia chi fa 1 TD, facendosi in qualche modo tutto il campo, rispetto a chi fa due calci (solitamente sono fra le 20 e le 40 yards dalla endzone). 

Questo video è molto utile per capirne di più.

La divisa, i giocatori e i ruoli

Nel calcio ogni squadra ha due diverse divise. Una per i giocatori, e una per i portieri. Sono progettate per essere leggere, traspiranti e aderenti al corpo per favorire la libertà di movimento, ma sono facilmente distinguibili in maglia, pantaloncini e calzettoni. Le divise nel football americano sono uguali per tutti i giocatori e coprono le protezioni su petto, spalle e gambe, per ridurre il rischio di infortuni. I giocatori devono anche indossare il casco e delle maschere per proteggere la testa e il viso durante le collisioni. Football e calcio sono entrambi sport di contatto (per esempio il tennis non è uno sport di contatto) ma nel calso del Football questo è anche uno sport di impatto.  Ci sono solitamente tre uniformi per ogni squadra NFL, una casalinga, una bianca per le partite in trasferta, e una alternate per commemorazioni speciali.

Nel football americano a roster (in squadra) ci sono 53 giocatori, divisi grossomodo in circa una ventina di posizioni.

Partendo dall’attacco:

  • Quarterback (QB): Il giocatore che guida l’attacco, chiama le azioni, passa il pallone o corre.
  • Offensive Linemen (OL): sono i giocatori che proteggono il QB e creano i blocchi per le corse. Questo gruppo include diverse posizioni:
    • Centro (C): Il giocatore che effettua lo snap al quarterback.
    • Guardie (G): I giocatori sulla linea offensive ai lati del centro.
    • Tackle (T): I giocatori sulla linea esterna della linea offensive.
  • Running Back (RB): Il giocatore che solitamente riceve il pallone direttamente dal QB e corre dagli spazi aperti dagli OL, può anche ricevere passaggi.
  • Fullback (FB): Un giocatore che svolge un ruolo simile a quello del running back ma è spesso utilizzato come bloccatore in situazioni di corsa.
  • Wide Receiver (WR): I giocatori che corrono delle tracce e cercano di smarcarsi dai difensori avversari per ricevere passaggi dal quarterback. Sono disposti solitamente (ma non sempre) a qualche metro di distanza dalla OL (per quanto circa sulla stessa linea).
  • Tight End (TE): Un giocatore che svolge un ruolo intermedio tra un ricevitore e un offensive lineman, è sia coinvolto in bloccaggi accanto agli OL e alle ricezioni.

La difesa invece ha:

  • Defensive Linemen (DL), senza complicare troppo, in quanto ci sono diverse denominazioni per diversi schemi, ci sono i Defensive Tackle (DT), I giocatori posizionati più centralmente sulla linea difensiva, davanti a Centro e Guardia.
  • i Pass Rusher, o Edge, che sono chiamati o Defensive End (DE) o Outside Linebacker, che vanno solitamente contro i Tackles, e sono coloro che cercano di portare più pressione possibile al QB, con l’obiettivo primario di fargli lanciare prima che i ricevitori siano liberi, possibilmente cercando di atterrarlo (o “sackarlo” da Sack), o ancora meglio fare perdergli la palla per recuperarla (n.b. Del cosiddetto fumble parleremo successivamente)
  • Linebacker (LB): I giocatori che stanno dietro la DL, coprono diverse aree del campo, sono principalmente coinvolti sia in difesa contro la corsa che nella copertura dei passaggi.
  • Defensive Backs (DB): Questo include diverse posizioni:
    • Cornerback (CB): I giocatori che difendono contro i ricevitori avversari.
    • Safety (S): come suggerisce il nome, valvole di sicurezza, I giocatori di difesa più arretrati, responsabili della copertura profonda.
    • Nickel: giocatore specializzato nella copertura di WR che giocano più internamente.

Lo Special Team ha cinque giocatori principali:

  • Kicker (K): Il giocatore che effettua i calci durante il gioco, inclusi calci d’inizio, punti extra e field goal.
  • Punter (P): Il giocatore responsabile dei calci di punt per cambiare possesso del pallone.
  • Long Snapper (LS): Il giocatore specializzato nell’eseguire lo snap in situazioni di calci, come punti extra e field goal.
  • Returner: Il giocatore che ritorna i calci avversari, inclusi kickoff (kick returner) e punt (punt returner).
  • Holder: Il giocatore che tiene il pallone fermo per il kicker durante i tentativi di field goal o punti extra.

Il peso e l’altezza di questi giocatori varia notevolmente dipendentemente dalla posizione. I RB sono solitamente sotto il metro e ottanta, mentre gli OL e i DL sono solitamente intorno al metro e 90, 2 metri, e pesano circa 130-150 kg. I WR e i CB hanno altezze e pesi molto variabili, ma hanno fisici tali da correre in condizioni ideali le 40 yards sotto i 4.5 secondi. Durante le partite, nonostante le protezioni e il casco, raggiungono velocità anche di 30-35 km orari su corsa.

I numeri di ogni giocatore vanno dallo 0 al 99, ma al contrario del calcio, i numeri sono assegnati in base alle posizioni. Per esempio un QB deve avere un numero fra l’1 e il 19. 

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Il possesso del Pallone

Chi riceve il pallone in NFL, da un passaggio del QB per esempio, deve dimostrare che ne ha il possesso. Una ricezione viene considerata completa quando un ricevitore stabilisce il controllo del pallone, esegue un “football move” e mantiene il controllo del pallone durante questo movimento.

Un “football move” è generalmente interpretato come un gesto controllato e volontario da parte del ricevitore che dimostra il suo controllo del pallone. Per esempio, un WR che dopo aver ricevuto il pallone, il ricevitore che esegue almeno due passi con il controllo del pallone in mano è come se avesse fatto la football move. Il punto in cui viene spinti fuori dal campo, o placcati a terra dagli avversari (basta anche avere un ginocchio per terra dopo essere stati toccati), è considerata la linea di massimo avanzamento, e il down successivo ricomincerà dallo stesso yardage, all’interno della hash mark più vicina. Se il pallone viene perso senza averne il controllo, o la palla va fuori dal campo di gioco durante la ricezione, questo passaggio viene considerato incompleto.

Se si perde il pallone dopo aver fatto una ricezione completa, si ha il cosiddetto fumble, e la palla può essere ricoperta da entrambe le squadre. In caso la squadra che difende copre per prima la palla, si ha un cambio di possesso, e l’attacco avversario entra in campo (partendo sempre all’interno delle hash mark in base alla posizione del fumble). I difensori possono anche anticipare le mosse del ricevitore e intercettare il pallone. Se il difensore che intercetta o recupera un pallone dopo un fumble non viene placcato può provare a portare la palla nella endzone avversaria, facendo così un Touchdown difensivo (nel caso di intercetti viene chiamato Pick-six).

Il Tempo di Gioco e Ritmo

Il calcio scorre attraverso due tempi di 45 minuti, mentre il football americano è diviso in quattro quarti da 15 minuti ciascuno, ma il tempo è semi-effettivo. Ossia quando la palla esce dal campo o viene dichiarata “morta” (fischio degli arbitri, falli, incompleti, Timeout) il tempo si ferma. Questo porta a non avere perdite di tempo come nel caso delle sostituzioni fatte al rallentatore, o ad avere minuti di recupero. Il calcio al contrario non ha pause, se non per la pausa fra un tempo e l’altro. Anche nel football americano c’è l’intervallo di quindici minuti fra un tempo e l’altro, ma al contrario del calcio ci sono continue pause, che permettono di “recuperare le forze” e decidere lo schema per l’azione successiva. Nel calcio è un costante movimento, il football è come guidare nel traffico fra i semafori. Da qui anche le differenze atletiche: i calciatori sono nei fatti dei mezzi maratoneti che corrono costantemente come una marea ordinata in campo in base ai loro ruoli; nel Football Americano tutto è un impeto di pochi secondi. Ovviamente come nel calcio vince chi a fine dei 60 minuti ha fatto più punti.

In caso di parità, si disputano altri 15 minuti in una sorta di Golden Goal. Principio fondante del sistema americano è che non ci sono pareggi, a meno che non sia strettamente necessario. I pareggi sono previsti solo nella stagione regolare per esempio (cioè se dopo un supplementare la partita è ancora in pareggio non ce ne saranno altri) mentre per i Playoff si gioca fino al trovare un vincitore. Niente somme di goal fatti in trasferta. 

Gli Arbitri, le Flag e i Challenge

Nel calcio ci sono solitamente 4 arbitri: l’arbitro ufficiale, i guardalinee, e il quarto uomo. Nel football la Crew arbitrale è formata da 7 membri, che si posizionano in diversi punti del campo specifici per sorvegliare il gioco. In caso di fallo durante l’azione, non sempre questa viene fermata immediatamente e lanciano sul campo dei vistosi fazzoletti gialli (Flag). Dopo aver lanciato la flag, l’arbitro principale comunica la penalità agli allenatori, ai giocatori e al pubblico. Spesso, l’arbitro indicherà la natura della penalità, il numero del giocatore coinvolto, il numero di yard da assegnare a chi ha subito il fallo, e il down da cui giocare.

Le flag possono essere lanciate per una vasta gamma di motivi, tra cui blocchi illegali, pass interference, holding, false start, e molte altre. La natura della penalità determinerà la quantità di yard perse dalla squadra penalizzata. La squadra che ha subito il fallo ha la possibilità di declinare o accettare la penalità. Se la penalità è accettata, la squadra penalizzata perde yardage. Se la penalità viene declinata, il gioco continua come se non ci fosse stata alcuna infrazione.

In alcune situazioni, una penalità può comportare un “automatic first down”, consentendo alla squadra offesa di guadagnare un nuovo set di down senza dover avanzare il pallone per il numero richiesto di yard.

In caso una squadra non sia d’accordo con una decisione arbitrale, l’Allenatore Capo (l’Head Coach), può lanciare un fazzoletto rosso per richiedere di rivedere la valutazione del fallo: la cosiddetta Challenge. È come se fosse una VAR-on-Demand. Non tutti i falli sono rivedibili, ma ogni squadra ha 2 challenge per partita, che diventano 3 se entrambe hanno comportato un cambiamento della valutazione dell’azione. In caso il verdetto da parte degli arbitri rimanga lo stesso la squadra che ha chiamato il Challenge è come se avesse usato uno dei suoi Timeout (ci sono tre timeout per tempo). Nel calcio non c’è modo di chiamare il VAR da parte di una squadra, ed è solo come mezzo aggiuntivo da parte dell’arbitro per prendere una decisione migliore.

Alcune azioni sono riviste automaticamente da parte degli arbitri per confermare che la decisione presa sia corretta, come TD, fumble (perdita di palla con cambi di possesso).

Negli ultimi due minuti di ogni tempo, le regole al riguardo sono un po’ diverse, tanto che viene dichiarato il “Two-Minute Warning” dagli arbitri. Per esempio, per non perdere tempo e velocizzare le operazioni del finale di partita non si possono chiamare challenge, e tutte le azioni vengono riviste da una crew arbitrale esterna a New York.

Una guida ad arbitri e segnali la trovate QUI.

Cultura delle Squadre e Calendario

Un’analisi delle tradizioni delle squadre rivelano ulteriori aspetti culturali. Mentre le squadre di football americano spesso adottano soprannomi accattivanti e ufficiali, che provengono dalla tradizioni delle città. Le squadre di calcio spesso ricevono soprannomi non ufficiali basati sul colore delle maglie o eventi storici: “La vecchia Signora”, “i Rossoneri”, “la Dea”, “i diavoli”, “gli Azzurri”, “Le Furie Rosse”, etc…

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Qui trovate una guida con l’origine del nome delle franchigie NFL.

Nel football i nomi delle squadre sono in due parti. La prima parte è la città o lo Stato o regione di referenza. Mentre per la seconda parte i nomi possono andare da quelli degli animali (Bears, Panthers), nomi mitologici (Titans, Giants), creando allitterazioni (Seattle Seahawks, Jacksonville Jaguars), o partendo da tradizioni, dagli imballatori di formaggio (Packers) del Winsconsin, ai Patriots sono per rappresentare i padri fondatori che arrivano nel New England nel 1600. Per esempio, i 49ers sono chiamati così in onore dei cercatori d’oro della Gold Rush di metà anni 50 nel 1800 nella parte più interna della California.

Se ancora non avete deciso per chi tifare ecco una guida che può aiutarvi nella scelta.

Le differenze nelle strutture delle competizioni aggiungono un altro livello di complessità. Nella NFL, National Football League, la lega professionistica più importante in USA, ci sono 32 squadre divise in due conference la AFC e la NFC (American e National Football Conference). Ogni conference è divisa in quattro divisioni da 4 squadre. Nel football, le stesse 32 squadre competono nella NFL anno dopo anno, mentre nel calcio, ci sono molte più squadre, campionati, e ci sono promozioni e retrocessioni da Serie A a Serie B e viceversa. Nel football questo non accade, niente retrocessioni.

Il Calendario NFL è fatto da due fasi, la Stagione Regolare (Regular Season) e i Playoff. La regular season è composta da 17 partite, al contrario delle 38 del calcio, giocate in 18 settimane (una settimana è di riposo durante la stagione e viene fatta a turni). Ogni squadra non incontra tutte le squadre della NFL, ma le partite sono a rotazione in un calendario prestabilito in base alla conference e alla division. Le squadre giocano sempre sei partite contro gli avversari nella propria divisione, poi le altre partite avvengono attraverso una rotazione annuale delle altre divisioni nel seguente modo: quattro partite contro squadre di un’altra divisione della stessa conference, quattro partite contro squadre di una divisione nell’altra conference e tre partite contro due squadre della stessa conferenza e una dell’altra conference in base alla classifica della stagione precedente. Di nuovo, il sistema è fatto per la parità, facendo scontrare i migliori team dell’anno prima fra loro, ma allo stesso tempo facendo scontrare i team che l’anno prima era stati fra i peggiori.

I playoff sono un torneo a eliminazione diretta che determina il campione della NFL. I playoff coinvolgono 14 squadre: i quattro vincitori di divisione e tre wild card team da ciascuna conference. Le wild card sono le migliori squadre che non hanno vinto la propria divisione. I playoff consistono in quattro fasi: il turno delle wild card, il turno divisionale, le finali di Conference e il Super Bowl. Il Super Bowl è la partita finale della stagione, in cui i campioni dell’AFC e dell’NFC si affrontano. Un po’ come la Supercoppa Europea, in cui la Champions e la Europa League hanno lo stesso valore o il Mondiale per Club.

Mentre nella Champions, per esempio, chi ha il miglior punteggio alla fine dei gironi non ha alcun particolare vantaggio nelle partite degli ottavi, nel football chi vince la propria division, o ancor meglio la propria conference ha vantaggi non secondari.

Chi vince la propria division ha il vantaggio di giocare la prima partita dei Playoff in casa, indipendentemente dal record e avrà in base al record i primi quattro seed. Chi vince la Conference invece avrà il seed numero uno e il vantaggio non solo di saltare il primo turno dei Playoff (la cosiddetta Wild Card), guadagnandosi una settimana di riposo aggiuntiva, ma di, passando il turno, di giocare tutte le partite fino al Super Bowl in casa. La location del Super Bowl viene decisa sempre almeno 2 anni prima. Nel 2024 il Super Bowl verrà giocato a Las Vegas, mentre nel 2026 è già stato stabilito che verrà giocato a San Francisco.

I playoff 2024 sono iniziati con la prima partita il 13 gennaio 2024 e si concluderanno con il Super Bowl l’11 febbraio 2024. Al contrario del calcio, in cui ci sono tutti i vari sorteggi agli ottavi e quarti, il matchup durante i playoff è chiaro.
Chi ha il seed più alto incontra chi ha il seed più basso. Durante la Wild Card il seed numero 2 incontrà il settimo, il terzo il sesto e il quarto seed incontrerà il quinto. Chi vince la conference quindi si assicurerà di giocare con la squadra col seed più basso, che ha quindi in teoria il record peggiore (che quindi avrà avuto più sconfitte in stagione). Ma non è raro che una squadra con un seed più basso vada poi a vincere il Super Bowl. I Tampa Bay Buccaneers nella Stagione 2020/2021 hanno vinto il Super Bowl partendo come sesto seed.

l’Hard Cap, il College e il Draft

Il motivo per cui nel football cui non ci sono promozioni e retrocessioni è molto semplice: nella NFL si cerca di ottenere in tutti i modi possibili la parità per assicurare il maggiore spettacolo possibile. I soldi da spendere anno per anno per i giocatori sono uguali per tutti e ha un tetto massimo (il Salary Cap). Il budget per ogni anno proviene dagli accordi televisivi e dalle numerose pubblicità fra una pausa e l’altra. Sebbene i proprietari siano quasi tutti multimiliardari, il limite è implementato per impedire a poche squadre più ricche di monopolizzare il talento e ottenere un vantaggio competitivo eccessivo, pagando di più i migliori giocatori disponibili.

Per questo il sistema si basa sul rilascio e l’acquisizione di talenti dalla Free Agency (giocatori svincolati) e dai giocatori provenienti dal Draft. Il Draft è un processo annuale attraverso il quale le squadre della NFL selezionano giocatori provenienti da college per unirsi alle loro squadre professionali. Al posto di esserci una Serie B o squadre meno ricche in Serie A, o in altri campionati esteri nazionali, i campionati universitari permettono a giocatori di usciti dalle scuole superiori un periodo di almeno 3 anni prima del quale non possono giocare in NFL, di mettere in mostra e migliorare il loro talento. In linea generale, un giocatore draftato dal college guadagna meno di un veterano (ossia che ha giocato almeno 4 anni in NFL).

L’ordine delle scelte nel Draft è determinato dal rendimento delle squadre nella stagione precedente. La squadra che ha ottenuto un peggior record avrà la prima scelta del Draft, mentre la squadra campione del Super Bowl avrà l’ultima scelta. In caso di record identici nella stagione, ci sono una serie di discriminanti (quali gli scontri diretti, il numero di vittorie in Division, etc.) che decidono le posizioni in Division e al Draft. Questo permette alle squadre peggiori di scegliere i giocatori migliori prima e di cambiare completamente l’andamento di una franchigia da una stagione ad un altra. Per esempio, i Houston Texans nel 2022 hanno avuto il secondo peggior record della lega, e hanno per questo scelto alla numero 2 e hanno scambiato delle scelte anche per la numero 3 assoluta al primo giro. Le loro scelte durante il draft, fra cui il quaterback C.J. Stroud, scelto alla posizione due, si è rivelata vincente. Vuoi anche complice il cambio di allenatore, hanno avuto una stagione completamente diversa dall’anno precedente, arrivando ai Playoff quest’anno. Per farvi un esempio, è come se la Cremonese, penultima in Serie A nel 2022, non fosse stata retrocessa si fosse qualificata per ottavi di Champions quest’anno.

Questa rotazione non è fortuita, ogni anno in media 6 delle 14 squadre che vanno ai Playoff non erano andate l’anno precedente, e dal 2004 nessuna squadra ha mai ripetuto la vittoria del Super Bowl per due volte di fila (per quanto Chiefs e Patriots ci siano andati molto vicini).

Per questa comparazione/spiegazione base delle regole del football con quel calcio è tutto. Il modo migliore per capire le regole rimane guardare le partite e chiedere a chi ne sa qualcosa più in caso di dubbi. Se ci sono alcune regole, parti di gioco che non capite scriveteci alla mail di Huddle Magazine o nella nostra chat Telegram.

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Emanuele Sortino

Doctor in Material Science and Engineering at University of Colorado Boulder. Titolo preso solo col scusa di avere una copertura per la sua smania di football. SKO Buffs e GO Broncos!

Un Commento

  1. Il punto fondamentale è l’ultimo: il sistema che permette l’equlibrio tra le varie squadre.

    Sono un ex appassionato di calcio, che ha smesso di seguire le competizioni per club alcuni anni fa, inorridito dal fatto che vincessero sempre le stesse squadre: le più ricche, o meglio, quelle che si indebitano di più. Con nessuna speranza per le piccole squadre di emergere: se per caso scovi un giocatore forte, subito a fine stagione una grande squadra te lo porterà via. Una volta non era così: magari c’erano squadre che vincevano più spesso delle altre, ma ciò non impediva ogni tanto di veder trionfare Cagliari, Torino, Hellas Verona o Sampdoria. Il momento della catastrofe si è verificato a metà anni degli ’90, con i diritti tv, la sentenza Bosman e la Coppa Campioni a quattro squadre per nazione, che hanno creato un solco non più rimarginabile tra le grandi squadre e le piccole.

    Per questo motivo mi sono appassionato agli sport americani e soprattutto al football. Il calcio è uno sport bellissimo e lo seguo volentieri nelle estati degli anni pari, quando ci sono mondiali o europei: quelle sono competizioni in cui i soldi non contano e che premiano il merito. Non è che la ricca Germania possa dare 100 milioni alla povera Argentina e comprarsi Messi. Ma le partite di Serie A, oggigiorno, sono a mio avviso inguardabili.

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