Chi potrebbe essere il nuovo Head Coach dei Jaguars

Piccolo focus sulla ricerca da parte dei Jacksonville Jaguars del loro nuovo capo allenatore. In questo momento la franchigia della Florida ha già iniziato la propria ricerca anche grazie alla nuova regola NFL che lo permette alle squadre che hanno già licenziato il proprio capo allenatore. I Jaguars si sono già mossi in questo senza tentando i primi abbocchi con Dan Quinn, defensive coordinator dei Dallas Cowboys ed ex head coach degli Atlanta Falcons, e Jim Caldwell, ex head coach di Indianapolis Colts e Detroit Lions.

In questo articolo andiamo a valutare quali elementi, secondo il sottoscritto in pieno delirio di onnipotenza e consapevole del fatto che non ne azzeccherò mezzo, farebbero assolutamente al caso dei Jacksonville Jaguars.

Josh McDaniels
Offensive Coordinator dei New England Patriots – Ex Head Coach dei Denver Broncos (11-17)

Primo nome che è anche potenzialmente uno dei più difficili che si possa realizzare. Il destino di McDaniels sembra essere ormai legato indissolubilmente con i New England Patriots visto che dovrebbe essere il successore designato di Bill Belichick quando questi si ritirerà. Certo è che non è facile come compito e rischia l’effetto Francesco Totti con la 10: nessuno a Roma la prende per la grandezza del suo predecessore e fare peggio del guru Bill è assai facile. Un po’ come quello che successe ai Broncos – guarda un po’ le sliding doors – quando arrivò per sostituire Mike Shanaham dopo quattordici anni e due Super Bowl vinti. McDaniels è una personalità molto selettiva ed in passato ha rifiutato spesso colloqui proposti dai team che stavano cercando un nuovo head coach, un paio di volte anche Jacksonville. In questo caso però i Jaguars hanno appeal: Trevor Lawrence. La presenza dell’enfant prodige della NFL pone la franchigia tra i team più avanti come attenzione rivolta alla propria sideline. Il suo nome è stato riabilitato nell’ultimo anno dopo l’ottimo lavoro fatto con Mac Jones riportando i Patriots a lottare per i playoff. Dopo la pessima stagione dello scorso anno con Cam Newton si era già cominciato a parlare di come il suo successo fosse tutto merito di Tom Brady. McDaniels è inoltre molto rispettato all’interno della lega e si è pressoché certi che possa formare uno staff giovane e molto forte senza orientarsi verso il bacino Patriots come spesso accade quando un collaboratore di Belichick lascia il Massachusetts. La prova è Matt Eberflus assunto come defensive coordinator ai Colts quando era già tutto fatto come head coach di Indianapolis prima di lasciarlo a Frank Reich in seguito al clamoroso dietrofront che ora è già in odore di un posto come capo allenatore.

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Nathaniel Hackett
Offensive Coordinato dei Green Bay Packers

Al momento è quello ritenuto da molti come il miglior assistente della stagione. L’escalation messa in atto da una decina di anni è un biglietto da visita notevole. Nel 2010 è giunto a Syracuse in un programma in situazione deficitaria e perdente riportando da subito credibilità. Suo il merito di aver creato appeal attorno al quarterback Ryan Nassib scelto al quarto giro dai New York Giants, primo quarterback degli Orange ad essere scelti al draft NFL dopo Donovan McNabb. Che poi Nassib abbia giocato solo cinque incontri NFL fa capire quanto il materiale non fosse poi tutto sto granché. Giunto in NFL ai Bills pose rimedio ad una gran confusione alla voce quarterback sotto la gestione Doug Marrone facendo rendere bene un attacco con Kyle Orton al centro. Segue Marrone ai Jaguars dove aiuta a portare al AFC Championship – per merito anche di una grandissima difesa – un team con Blake Bortles come quarterback. Ripeto: Blake Bortles. Ora giunto ai Packers ha subito un leggero down di appeal a causa della presenza di Aaron Rodgers ma le parole di referenza rivoltegli dallo stesso quarterback lo hanno rivalutato. Hackett ha la capacità di arrivare a Jacksonville e stralciare l’intero playbook per ricostruirne uno nuovo e le macerie attualmente presenti dopo la gestione Urban Meyer lo consentirebbero eccome. Il suo stint sotto Marrone lo porta ad aver conosciuto importanti menti difensive in ascesa che potrebbero aiutarlo nell’altra sponda del gioco. La conoscenza dell’universo Jaguars potrebbe essere più che un fattore.

Todd Bowles
Defensive Coordinator dei Tampa Bay Buccaneers – Ex Head Coach dei New York Jets (24-40)

Tralasciando il piccolissimo stint come head coach dei Dolphins in sostituzione di Tony Sparano in cui ottenne due vittorie ed una sconfitta, vorrei focalizzarmi sul lavoro ai New York Jets. Scelto nel 2015 in sostituzione di Rex Ryan al primo anno con Ryan Fitzpatrick come quarterback ottenne un buonissimo 10-6 salvo poi fare notevoli passi indietro nelle successive tre stagioni dove non superò mai le cinque vittorie. A detta di molti Bowles fu mal consigliato dal general manager Mike Maccagnan e dall’offensive coordinator Chan Gailey sulla scelta del quarterback dal suo secondo anno. Nel 2016 infatti i Jets al draft scelsero Christian Hackenberg (…) da Penn State. Inutile dire che lo sviluppo offensivo del team subì una netta involuzione e nonostante a livello difensivo le cose non fossero così negative i pessimi risultati non tardarono ad arrivare. Bowles tentò di cambiare le carte in tavolo cambiando per tre anni consecutivi il proprio offensive coordinator senza tuttavia successo, Hackenberg venne scartato dopo appena due stagioni e nel 2018 venne selezionato Sam Darnold. Nemmeno il tempo di testare il giocatore e Bowles venne sollevato dal suo ruolo. Tornato subito in barca con i Buccaneers (bella eh?!) ha ripreso da dove aveva lasciato: portare le sue difese ad altissimi livelli. E’ attualmente il defensive coordinator più pagato della lega e direi che un motivo c’è eccome. Da molti insider viene designato come successore già scelto di Bruce Arians sulla panchina di Tampa Bay, ma questo non si sa quando avverrà – non tardissimo comunque – e soprattutto sarà senza Brady, con la necessità quindi di dover trovare un nuovo quarterback con i fantasmi di New York già pronti a ronzargli attorno. Jacksonville sarebbe la soluzione ideale: non si sposterebbe dalla Florida ed andrebbe in un team in cui il reparto offensivo ha già la propria stella per gli anni avvenire. E scegliere un offensive coordinator che possa far rendere meglio una stella è più facile che prendere un guru offensivo e far giocare da fenomeno – a intenditor poche parole – Teddy Bridgewater… Avrà imparato dai propri errori?

Jim Caldwell
Ex Head Coach degli Indianapolis Colts (26-22) e Detroit Lions (36-28)

Parto dalla fine: è uno degli allenatori più sottovalutati della storia. Il totale complessivo tra i due team è 62-50 e quattordici sconfitte avvennero solo nell’ultima stagione ai Colts in cui fu privo di Peyton Manning, una mazzata per chiunque. Il motivo principale per cui i Jaguars dovrebbe scegliere Caldwell è la sua grandissima credibilità alla voce leadership. Negli anni a Jacksonville hanno troppe volte cambiato allenatore scegliendo sempre profili di spessore senza tuttavia tenere conto delle loro capacità di tenere in mano uno spogliatoio, Urban Meyer per ultimo. Caldwell si è preso pubblicamente la colpa per entrambi i suoi fallimenti come head coach anche se non tutte le colpe erano a lui imputabili: nel primo caso abbiamo già detto dell’infortunio occorso a Manning e la scelta di selezionare Andrew Luck con la pick numero 1 abbinandogli un nuovo corso sulla sideline, mentre nel secondo caso con una sola stagione negativa con un team tutt’altro che esaltante come i Lions ha pagato l’arrivo come general manager di Bob Quinn dai Patriots che mai lo sostenne ed alla prima occasione decise di cacciarlo per selezionare un coach proveniente dal Massachusetts: Matt Patricia. I risultati sono sotto gli occhi di tutti… Va tenuto inoltre in considerazione il lavoro effettuato con Peyton Manning, Joe Flacco e Matthew Stafford che sotto la sua guida hanno avuto forse le loro migliori stagioni. Dopotutto il ramo in cui nasce Caldwell è proprio quello di quarterback coach. Il grandissimo punto di domanda su Caldwell è legato all’età ed ai problemi di salute. Era stato scelto da Flores come suo assistant head coach ai Dolphins ma prima della stagione 2019 ha poi lasciato la propria carica per motivi di salute. Ora ha riferito di stare bene ma questo crea ai più qualche dubbio sull’effettiva bontà della scelta. L’età ovviamente pone una considerazione su un scelta di breve durata, tipo un papa di transizione. Un po’ di blasfemia così a caso ci sta sempre bene.

Byron Leftwich
Offensive Coordinator dei Tampa Bay Buccaneers

Sulla carta è la scelta più sensata anche perché le storie romantiche piacciono sempre. Selezionato al primo giro del 2003 proprio dai Jacksonville Jaguars come quarterback non ha mai reso le aspettative nonostante le sue partite le abbia giocate eccome. Balzato sul lato coach ha praticamente sempre servito sotto Bruce Arians che non ha tardato a portarselo ai Buccaneers una volta uscito dalla pensione. Al primo anno con Jameis Winston come quarterback ha registrato record assolutamente negativi, complice anche la propensione agli intercetti dell’ex Florida State, mentre con l’arrivo di Tom Brady il tutto è decisamente migliorato. Proprio per questo motivo la sua ascesa è oscurata dalla presenza a roster dell’ex New England Patriots e di Bruce Arians, a cui molti giornalisti hanno dato il merito per la vittoria finale del Super Bowl. L’head coach dei Buccaneers tuttavia si è scagliato contro la stampa asserendo che Leftwich avesse un grandissimo merito in quanto il team era riuscito a fare. Quest’anno pare che finalmente gli si stia dando il giusto merito. A giocargli contro è l’età perché visto da molti come troppo giovane per guidare un team NFL, ma allo stesso tempo a Jacksonville potrebbe essere un punto a favore perché troverebbe Trevor Lawrence con cui potrebbe creare un legame giovane e duraturo.

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Eugenio Casadei

Appassionato di calcio (Bologna) e trekking, segue il football assiduamente dal momento in cui vide giocare Peyton Manning con la maglia orange di Denver, divenire tifoso Broncos una naturale conseguenza. Scrive la rubrica settimanale "Indiscrezioni di mercato NFL" in offseason e la "Top Ten" in regular season con grande divertimento e passione.

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