[NFL] Week 3: Il pagellone NFL

Ogni giornata in NFL porta con sé una serie infinita di informazioni. Di settimana in settimana cercheremo di ordinarle e dar loro un voto, per orientarci meglio tra di esse. Tra chi ha brillato e chi invece ha deluso, tra chi merita un bel 10 e chi una bocciatura; tentando di non scordarci di nessuno tra coloro che, in un modo o nell’altro, meritano l’attenzione del pubblico.

Voto 10: Aaron Rodgers

Il prodotto di California è esattamente quello che un quarterback dovrebbe essere nel fulcro della sua carriera. Ogni drive fila via liscio fino alla prevedibile segnatura; nella sera del Monday Night Aaron Rodgers è imprendibile anche per una squadra del tutto competitiva come Kansas City. A ciò si può 10aggiungere l’incredibile record casalingo secondo il quale non lancia un intercetto a Lambeau Field dal 2012, il fatto che i suoi Packers sono 3-0 dopo aver giocato forse al 70% della loro effettiva forza fin qui, e il fatto che nel secondo tempo avrebbe tranquillamente potuto sedersi in panchina ed ottenere la W in ogni caso. Per i giallo-verdi si può iniziare a parlare di “ostacoli in post-season” tanto è sicuro il loro approdo a quella fase, e il merito è quasi interamente del loro quarterback.

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Aaron+Rodgers+Packers+pagellone nfl

Voto 9: Darrenn Sproles

Senza Darrenn Sproles, i Philadelphia Eagles sarebbero 0-3. Invece hanno una W che parzialmente li rimette in corsa nella NFC East, ormai aperta a qualsiasi esito. L’ex Saints segna due touchdown, uno su ritorno di punt e uno su corsa, per suggellare lo stratosferico primo tempo dei suoi. Al ritorno in campo, 9Philadelphia sparirà completamente dal campo, ottenendo una vittoria risicata contro dei Jets forse già con la testa a Londra per lo scontro divisionale con i Dolphins. Alla fine del pomeriggio, quindi, gli Eagles si ritrovano con DeMarco Murray infortunato, pochi ingranaggi che girano ma con un uomo in più. Per quanto in carriera Sproles abbia avuto a che fare con backfield iperaffollati, è sempre riuscito a farsi valere. L’uomo in più, appunto, ovunque abbia giocato.

Voto 8: Karlos Williams

Questo rookie da Florida State sta surclassando molti dei parigrado (forse solo Amari Cooper e Marcus Mariota sono più vicini al ROY), visto che ormai ogni volta che porta la palla arrivano 9 yard come 8minimo. Il lieve infortunio di LeSean McCoy, che in teoria sarebbe il “botto” della free agency dei forse Bills, spingerà Rex Ryan a lasciare l’ex Eagles in panchina per mettere in mostra il nuovo gioiello del suo backfield. Tutto ciò partendo dal quinto giro, passando attraverso il ricovero in ospedale e una caviglia ballerina nel periodo estivo. Dopo aver reso tutti i rincalzi di “Shady” inutili, Karlos si è preso lo scettro.

Voto 7: Matt Ryan

Tributo ai Falcons che sono a 3-0 contro qualsiasi pronostico. Matt Ryan non sarà il miglior quarterback sulla Terra ma dopo la prima terrificante prestazione contro gli Eagles, ha saputo ripulire il suo gioco e 7rendersi utile alla squadra. Con Julio Jones in squadra servirebbe metà dell’intelligenza del prodotto di Boston College per vincere, ma ciò toglie poco o nulla alle sue ultime due prestazioni. E tutto ciò considerando che è al primo anno in un sistema offensivo diverso da quello sempre utilizzato in carriera e che di certo Atlanta ha ancora molti punti interrogativi a roster.

Voto 6: Adrian Peterson

Parabola simile a quella di Ryan quella di All-Day, che contro i Chargers non trova alcun ostacolo sulla via delle sue 126 yard. La mancanza di forma denunciata nella prima settimana ha trovato poco seguito e 6da allora le medie sono del tutto in linea con quelle del 2012, anno in cui Peterson corse per 2000 yarde. E che saranno necessarie per raggiungere i Playoff e per cementare il secondo posto nella NFC North a fronte della prevedibile rimonta dei Lions.

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 Adrian Peterson Vikings pagellone NFL

Voto 5: Jeremy Maclin

Finalmente riusciamo a dare un voto a Maclin, cosa che aspettavamo sin dall’inizio della stagione. L’ex Eagles è infatti il primo ricevitore negli ultimi due anni a ricevere un touchdwon per i Chiefs. Una 5striscia ridicola, che dimostra quanto il sistema offensivo della squadra di Andy Reid sia tutt’altro che spettacolare e affidabile. Sin dal primo giorno di training camp Maclin è stato additato come colui che avrebbe dovuto interrompere la maledizione, e finalmente in una notte a Lambeau Field il miracolo è accaduto. 5 perché purtroppo per i Chiefs tale meta non ha avuto alcuna importanza. E chissà quando ne vedremo un’altra da parte dei ricevitori in maglia rossa…

Voto 4: Ben Grimes

Le statistiche del forte cornerback dei Dolphins sono del tutto in linea con la sua ottima produzione passata nonostante il rinnovo milionario arrivato in estate. Il problema è che Grimes domenica è stato iscritto al registro dei giocatori che devono stare attenti a chi portano allo stadio. Miko, la moglie, si 4è fatta arrestare addirittura prima dell’imbarazzante sconfitta di Miami contro Buffalo, movimentando il parcheggio dello stadio con evoluzioni come una testata (all’indietro) a un poliziotto nonostante le manette ai polsi. La stessa spesso si rende protagonista, nel suo show radiofonico, di critiche (forse giuste ma alquanto volgari) sul trattamento che l’NFL riserva ai giocatori, tra cui il marito. Mi raccomando Ben fai in modo che la signora non prenda l’aereo per Londra, così da goderti il capoluogo britannico libero da questo incubo!

Voto 3: Brandon Marshall

Alla fine la partita tra Jets e Eagles è finita con una segnatura di distacco. Per la causa di questa distanza chiedere a Brandon Marshall. Il ricevitore, placcato, cerca un lateral ridicolo che finisce nelle mani della 3retroguardia ospite. Quel poco di onore che gli spetta è l’averlo ammesso pubblicamente. Prima dichiara che quella è stata la giocata peggiore nella storia della NFL, poi su Twitter rincuora tutti i fan dei Jets: “Non so a cosa stavo pensando, mi saprò rifare!”. Vista comunque la sua alta produzione durante la stagione, non stentiamo a crederlo, ma per il momento lo leghiamo qui sul fondo della classifica.

http://twitter.com/SportVineFails/status/648208062126387201

Voto 2: Kirk Cousins

A parte l’ovvio timore nei confronti dei Giants, tra l’altro del tutto infondato, Cousins perde l’ennesima occasione. E pensare che coach Gruden, poco prima del kick-off aveva dichiarato “Kirk è in crescita”, 2evidentemente per tranquillizzarlo in vista di una partita che l’anno passato l’aveva visto fallire clamorosamente. È stato tutto inutile, tolto il garbage time Cousins ha giocato davvero male e i suoi Redskins sono stati costretti ad arrendersi. La sua fortuna è che la causa persa Robert Griffin è proprio persa, dimenticata, sotterrata e il “guinzaglio”, come si dice in America è di molto allentato.

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Voto 1: Ed Hochuli oppure Cam Newton

Le cose sono due: o Ed Hochuli ha pronunicato la frase “You’re not old enough to get that call” oppure Cam Newton ha travisato in questo modo le parole con cui l’arbitro si giustificava per un fallo personale 1sul numero 1 avvenuto ad azione conclusa. Insomma, o da una parte o dall’altra c’è malafede. O è vero che i super-veterani (e i QB meno mobili) sono tutelati, oppure è vero che Newton ne è talmente convinto da pensare di sentire una confessione quanto tale confessione è unicamente nella sua testa; talmente convinto che va a dirlo ai giornalisti nel pos-partita. Bel groviglio, brutta figura!

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Dario Michielini

Segue il football dagli anni 90, da quando era alle elementari. Poi ne ha scritto e parlato su molti mezzi. Non lo direste mai! "La vita è la brutta copia di una bella partita di football"

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