[Divisional] “The Grab” e i 49ers vincono

nflEra dal gennaio 2002 che a San Francisco aspettavano una partita di playoff dopo stagioni che definire imbarazzanti è poco. La vittoria della division, il secondo record della lega e una difensa monstre sono il biglietto da visita per il divisional contro i New Orleans Saints di Drew Brees.
I Saints si presentano alla partita con lo stesso record dei niners in stagione regolare e dopo una squillante vittoria nella wild card contro Detroit. Brees in stupenda forma, ricevitori che prendono tutto e una difesa onesta. Pronostico incerto, tipico da tripla.
70mila persone riempiono il Candlestick Park, un’unica macchia rossa che vuole spingere i propri giocatori verso un traguardo neanche sognato in pre-season.
49ersIl primo drive vuole subito essere lo specchio della partita: l’air show di Brees contro la difesa con più turnover della NFL.
11 azioni su 13 hanno un guadagno di yards, una è una corsa da zero yards e l’altra una pass interference chiamata Whitner che mette fuori gioco per qualche azione Graham. Proprio quando il drive sembra segnato ecco il ruggito del leone; Brees dalle 7 di San Francisco passa a Thomas che sulle due viene duramente colpito da Whitner, pallone che scappa dalle mani del runningback e ricoperto da Patrick Willis. Prima palla persa per i Saints con Thomas che non rientrerà più in campo.
A fine primo tempo il primo punto di svolta della partita quando Alex Smith pesca Vernon Davis sulle 30 dei Saints, cornerback e safety si scontrano lasciando il campo libero al TE per segnare il touchdown che rompe la parità. 7-0 49ers.
Il rientro in campo di Brees non è quello che i tifosi Saints si aspettavano perchè il suo terzo lancio viene ricevuto da Goldson che riporta l’intercetto fino alla linea delle quattro dei Saints ed è il setup del passaggio di Smith a Crabtree per il 14-0.
Questo orribile primo quarto non è ancora finito e sul kickoff successivo ci pensa Roby a perdere il pallone e a consegnarlo nelle mani di Costanzo.
Per fortuna degli ospiti questo drive, iniziato dalle 13 porta solo tre punti ai 49ers che conducono 17-0 a inizio secondo quarto.
In 15 minuti di gioco i Saints sono riusciti a fare due fumble e un intercetto nonostante abbiamo dimostrato nel primo drive di poter muovere il pallone con tranquillità. I 49ers hanno meno di 90 yards di total offense, ma due touchdown all’attivo grazie alla difesa.
Il secondo quarto inizia come era iniziato il primo, serie di passaggi di Brees al parco ricevitori e degna conclusione con ricezione aerea di Graham in end zone che riduce le distanze, ridà fiato alla propria squadra e per la prima volta zittisce il pubblico allo stadio.
Nel drive successivo la notizia non è tanto il punt di di Lee, ma l’infortunio di Jonathan Goodwin, il centro di San Francisco, che scombussolerà tuttoSaints l’attacco da qui alla fine del tempo.
La confusione in attacco aiuta ovviamente i Saints che imbastiscono un altro drive composto da passaggi medio-corti fino al capolavoro di Colston che riceve nell’angolo del campo a ridosso dell’end zone e con due passi di danza segna il touchdown del meno tre.
I tre drive importanti dei Saints ci dicono che la difesa dei 49ers non riesce a contenere un gioco di passaggio sul medio-corto e quando prova ad accorciare viene punita sul lungo. L’unica via d’uscita è una maggiore pressione su Brees per rendere meno agevoli i passaggi.
Sull’attacco dei 49ers poco da dire, due posizioni di partenza da favola hanno portato 10 punti a cui aggiungiamo il td di Davis frutto di un errore difensivo.
Preoccupante è aver usufruito di quattro turnover ed essere solo sopra di tre punti.
Il terzo quarto si apre sulla falsa riga del primo tempo; punt di Lee dopo un tremendo sack su Smith e Sproles che perde il pallone ricoperto da Jones sulle 26 dei Saints. Una buona difesa di New Orleans concede solo un field goal, punteggio sul 20-14 per i padroni di casa.
Per ribaltare il campo a Brees serve solo un lancio, nel mezzo, a Colston che si porta dietro il backield dei Niners e si ferma solo sulle 40. Come scritto prima solo una forte pressione può fermare questo attacco e prima una corsa da poche yards e poi un sack costringono i Saints al punt.
Il terzo quarto scivola via senza particolari emozioni con le difese assolute protagoniste ed il quarto inizia con il field goal di Kasay che riporta i Saints a tre punti.
Frank Gore fino a questo momento controllato ottimamente dalla difesa ospite trova finalmente la corsa della giornata e si invola per 42 yards 
La galoppata del runningback porta (solo) tre punti ed il più sei a sette minuti dalla fine della partita.
New Orleans deve affrontare due cruciali terzi down chiusi con un passaggio su Henderson e una corsa di Sproles e quando meno te l’aspetti arriva il pugno sul naso: palla a Sproles, corsa centrale che si trasforma da tentativo per muovere il pallone e tenere la difesa onesta in un touchdown da 44 yards che porta per la prima volta i Saints in vantaggio. La difesa dei 49ers ha tantissime colpe tra errori di posizione e placcaggi sbagliati e la punizione è molto molto dura.
Quattro minuti alla fine del divisional e Saints sopra, ma soprattutto questo vantaggio non sorprende visto quanto messo in mostra dalle due squadre nei tre quarti e mezzo di gioco. I 49ers partono dalle proprie 20 e ci pensa l’immenso Vernon Davis a ricevere un passaggio oltre le spalle per ribaltare il campo e arrivare suelle 25 dei Saints. Un field goal basta e sembra che San Francisco voglia accontentarsi dei tre punti con due corse che producono sette yards. Terzo e tre? No, terzo e otto grazie alla stupida penalità di 12 uomini in huddle. Arriva il momento della storia.
49ersSweep a sinistra del qb, non come gioco rotto, ma come scelta consapevole, ottimi blocchi a chiudere di ricevitori e linea, stupendo blocco finale di Joe Staley ed Alex Smith entra in end zone!! La trasformazione da due non riesce, 49ers avanti di 5 con 2 minuti e 11 sul tabellone.
Dopo il pandemonio dovuto alla meta un dubbio percorre lo stadio: se Smith si fosse fermato sulle cinque? Primo down Niners con davanti il time-out dei due minuti e l’unico time-out rimasto ai Saints. Di quattro giochi ne avanzano due, diciamo che si potevano bruciare almeno 80 forse 90 secondi dei 140 rimanenti.
Mentre tifosi e non sono alle prese con questi calcoli, Drew Brees prende la palla sulle proprie 12, piazza due passaggi per togliersi dalla zona a rischio e col terzo lancio vede Graham libero a metà campo, lo serve, due difensori dei 49ers si ostacolano a vicenda aprendo la prateria che porta al touchdwon del vantaggio di tre punti con solo 97 secondi sul cronometro.
Il sogno è finito. La stagione 2011 può essere archiviata in maniera positiva e peccato per il risultato odierno.
Gore corre per sette yards, poi neaggiunge undici e il magnifico Vernon Davis altre 47 yards su un passaggio centrale di Smith. Sulle 20 dei Saints il field goal è fattibile, overtime e sarà quel che sarà. Gore aggiunge altre sei yards per rendere il calcio ancora più semplice e lo spike di Smith ferma il tempo a 00:14 dalla fine. I 49ers possono provare un lancio, ma che sia in end zone e poi eventualmente il calcio per il pareggio.
Formazione aperta, due wr a sinistra e due a destra, Gore bloccatore aggiunto. Davis, disegna una traccia dritta che lo porta alle spalle dei linebacker dei Saints e davanti ad Harper e riceve il pallone sulla linea di meta. Cade in end-zone, touchdown San Francisco a 9 secondi dalla fine. Vernon esce dal campo togliendosi il casco, è in lacrime, un pianto di gioia che corona una prestazione  da 180 yards e due touchdown.
I Saints nulla possono col tempo rimasto, i San Francisco 49ers vincono e vanno a giocarsi la finale di Conference; grazie alla vittoria dei Giants sui Packers sarà il Candlestick Park ad ospitare la finale.
 
I New Orleans Saints devono ricriminare sulle palle perse, troppe, tante, un numero esagerato per una squadra che vuole arrivare al grande ballo. Due

49ers

 intercetti di Brees (equilibrati però da 462 yards e 4 td) e tre fumbles che hanno permesso ai 49ers di segnare la maggior parte dei punti sul tabellone.
La difesa ha concesso poco e niente sulle corse, solo una volta Gore è sfuggito al placcaggio, ma i due touchdown finali sono una macchia che saràdifficile lavare via.
 
San Francisco non può che gioire, sia per la solita prestazione superlativa della difesa che per un attacco che dopo due quarti di buio (unica giustificazione l’assenza del centro titolare) ha dimostrato di esserci e di voler vincere.
Il “timido” Smith chiude con 299 yards e tre touchdown pass più uno personale su una sweep laterale che rimarrà nella mente dei tifosi per molto tempo. Avere a disposizione un terminale offensivo come Davis ed il supporto di Crabtree e Gore puoi permette di poter variare il gioco e di essere meno leggibili, ma più si va avanti e più le pause avranno un peso negativo.
La difesa ha concesso a Brees quello che doveva concedere, cioè passaggi sul medio-corto, ma devono far riflettere gli errori che hanno permesso i touchdown lunghi. Difesa dura, che fa male (sempre nello spirito del gioco), che conquista palloni e che se riuscisse ad eliminare qualche passaggio a vuoto sarebbe perfetta.
Per la storia: a trenta anni quasi esatti da “The Catch”, il passaggio da Montana a Clark per vincere il Championship contro i Cowboys, è arrivata “The Grab”, il passaggio da Smith a Davis per la vittoria finale.
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Giovanni Ganci

Sports Editor si direbbe al di la dell'oceano, qui più semplicemente il coordinatore di tutta la baracca. Tifoso accanito dei San Francisco 49ers, amante del college football e al di fuori dello "sferoide prolato"© forza Boston Red Sox.

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