Uno sguardo al 2023: Dallas Cowboys

I Cowboys sono una delle franchigie più blasonate e con maggior seguito di pubblico, con cinque Super Bowl vinti su 8 partecipazioni, ma dall’ormai lontano 1997 non sono più riusciti ad arrivare a disputare neanche il Championship della National Conference, pur avendo partecipato a numerose post-season. Nel 2022, dopo aver battuto i Buccaneers nel Wild Card, furono eliminati dai 49ers nel turno successivo

COME DOVEVA ANDARE…

Dopo la delusione dell’anno precedente, i Cowboys si sono presentati alla nuova stagione con l’obiettivo di tornare ai fasti del passato. Usciti Zach Elliott e il TE Dalton Schultz, reduci da una stagione molto positiva, l’attacco è stato affidato a tre capisaldi: Dak Prescott, Tony Pollard come primo RB e CeeDee Lamb come ricevitore principale. Molte aspettative sono state riposte nel TE Jake Ferguson che già si era distinto come validissima alternativa a Schultz. La difesa, oltre a Micah Parsons, grande leader e spietato cacciatore di QB, presentava un secondario molto efficiente per contrastare il gioco aereo.

Il roster aveva tutti gli ingredienti per fare una stagione da protagonisti cominciando dalla riconquista del titolo divisionale per arrivare il più lontano possibile nella post season e raggiungere il Lombardi Trophy atteso da più di un quarto di secolo.

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… E COME È ANDATA

La regular season è andata secondo le previsioni, con 12 vittorie e 5 sconfitte, i Cowboys si sono aggiudicato il titolo divisionale, ma a causa di qualche sconfitta di troppo, dovuta a volte a calo di concentrazione, come contro i Cardinals, non hanno potuto evitare la Wild Card dove è arrivata l’inopinata, ma purtroppo meritata, sconfitta casalinga contro i Green Bay Packers, autentica bestia nera di Dallas, avendola già eliminata nei play-off del 2008 e del 2016.

COSA HA FUNZIONATO…

Durante la regular season tutto, o quasi, è andato secondo i piani: Dak Prescott ha chiuso la stagione con il 65,9% di completi, 4516 yard, 35 TD pass e solo 9 intercetti, valori di assoluto rilievo. Molto bene è andato anche il running game, dove Tony Pollard ha corso per 1005 yard alla media di 4,0 yard per portata e ancor meglio si sono comportati i ricevitori, DeeCee Lamb in testa molto ben supportato da l TE Jake Ferguson e i due WR Brandin Cooks e l’esperto Michael Gallup.

La difesa è stata tra le migliori della lega sia contro le corse che contro i passaggi, con Micah Parsons implacabile cacciatore di QB, 14 sacks per 115 yard di perdite inflitte, e i CB DaRon Bland, 9 intercetti per 209 yard e 5 TD oltre a 15 pass breakup, e Stephon Gilmore, 2 intercetti e 13 passBu. Insomma, le premesse per arrivare lontano c’erano tutte.

… E COSA NON HA FUNZIONATO

Come era già successo in passato, i Cowboys anche quest’anno, dopo aver fatto 30 non sono riusciti a fare 31 e nella partita di wild-card hanno probabilmente sottovalutato Green Bay, a meno che non abbiano risentito psicologicamente di una specie di “sindrome di Green Bay” ricordando che negli ultimi due confronti diretti in post-season i giallo verdi li abbiano buttati fuori dai play-off (un po’ come la nazionale di calcio tedesca quando deve incontrare gli azzurri). Fatto sta che per tutto il primo tempo Dallas ha assistito impotente allo show di Jordan Love (13 su 16 per 185 yard e 1 TD) cui Prescott ha risposto con sole 89 yard. Andati sotto per 27-0, solo alla fine del secondo quarto, a partita abbondantemente compromessa, sono riusciti a segnare il TD del 27-7. Nel secondo tempo, smaltita la scoppola iniziale, i Cowboys hanno ripreso a giocare come sanno, ma non è bastato per recuperare lo svantaggio.

Quindi, come troppo spesso è successo in passato, Dallas è rimasta vittima dell’incapacità di mantenere la freddezza e la concentrazione. Non un problema tecnico ma essenzialmente un problema di testa.

E ADESSO?

Per ora, nella fase di free agency, è arrivato il LB veterano Eric Kendricks ma sono andati via il WR Michael Gallup, rilasciato, e il RB Tony Pollard che è passato ai Titans con un contratto di tre anni. Sostituire Pollard non sarà facile: al momento l’unica alternativa è Rico Dowdle, il cui contratto è stato rinnovato, ma probabilmente si cercherà di pescare nel draft. Al momento il roster non sembra migliorato rispetto all’anno scorso, ma in realtà il vero obiettivo dello staff tecnico sarà quello di lavorare sull’approccio mentale alle partite.

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Francesco Di Taranto

Nato a Foggia, nel 1953, risiedo a Brescia dal 1987 e in precedenza ho abitato a Bologna, dove mi sono laureato in Ingegneria Elettronica. Ho cominciato a seguire il football dalla notte del Super Bowl 1982 vinto da san Francisco sui Cincinnati Bengals. Terminato il servizio militare, nell'aprile '82 ho cominciato a seguire assiduamente, a Bologna, alle partite dei Doves e dei Warriors. Per alcuni mesi, nel 1984, ho partecipato agli allenamenti di una squadra bolognese in formazione, gli Atoms, che sarebbero poi diventati Phoenix San Lazzaro, che ho poi dovuto lasciare a causa del trasferimento per motivi di lavoro. Da allora non ho più smesso di seguire il football, sia professionistico (NFL e poi USFL, AAF e quest'anno XFL), sia dilettantistico in Italia, ma anche in Germania, grazie ai video in streaming della GFL

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