Alla conquista dell’Est (Miami Dolphins vs Buffalo Bills 14-21)

Sebbene fosse pressappoco impensabile fino a poco più di un mese fa, complice una prima metà di stagione a dir poco balbettante, i Buffalo Bills riescono a conquistare il trono della AFC East per la 4° stagione consecutiva, merito della vittoria conquistata sul sempre ostico campo degli acerrimi rivali dei Miami Dolphins, sconfitti con il punteggio di 21-14 al termine di un match tirato e deciso solamente nell’ultimo quarto di gioco, quando i 14 “unanswered” point messi a tabellone dagli ospiti hanno posto fine ai sogni di gloria degli avversari.

Facciamo però un passo indietro, ritorniamo per un secondo alle 22.00 italiane, quando l’inaspettata sconfitta dei Jacksonville Jaguars, quella patita per mano dei rivai divisionali dei Tennessee Titans, non solo consegnava la Division ai Texans, bensì qualificava anche aritmeticamente gli stessi Buffalo Bills ai Playoff, rendendo di fatto il SNF un “semplice” spareggio per la conquista della AFC East.

Contro ogni pronostico, a maggior ragione vista la potenza di fuoco a disposizione delle due offense, il 1° quarto di gioco si chiudeva sorprendentemente sul punteggio di 0-0, complici i 3 intercetti complessivamente lanciati dai 2 QB, rispettivamente catturati dal CB dei Bills Christian Benford e dai DB dei Dolphins Eli Apple e DeShon Elliott. In particolare, il pallone intercettato dall’ex Bengals e Saints può essere annoverato come il primo turnover dell’intera stagione commesso da Josh Allen una volta entrato nella redzone avversaria. 

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Il match è stato poi stappato agli albori del 2° quarto, quando un perfetto drive offensivo dei padroni di casa, partito dalle proprie 20 yard e durato oltre 6 minuti, veniva coronato dal 25-yard TD segnato dal funambolico RB De’Von Achane, risultato pressappoco incontenibile per tutta la durata del 1° tempo.  Negli ultimi 8 minuti della 1° frazione di gioco abbiamo assistito ad un botta e risposta continuo, essendo l’incredibile TD ricevuto dal WR Trent Sherfield stato seguito a strettissimo giro di posta da quello marcato da Tyreek Hill ad appena 1.43 minuti dal duplice fischio.  I colpi di scena non erano però finiti, merito di un Josh Allen capace di orchestrare un drive offensivo tanto veloce quanto altrettanto estremamente efficace, purtroppo vanificato dal clamoroso drop commesso da James Cook in piena endzone, pochi istanti prima che il RB TY Johnson venisse bloccato a 2 misere yard dalla endzone da un poderoso placcaggio della coppia Apple-Baker. Cronometro arrivato a 0 e squadre negli spogliatoi sul punteggio di 14-7 in favore della Banda di McDaniel.

La seconda frazione di gioco è invece stata totalmente di marca Bills, complice una difesa capace di forzare gli avversari al punt nella quasi totalità dei possessi offensivi, eccezion fatta per l’intercetto catturato dalla Safety Taylor Rapp a 1.17 minuti dal fischio finale, quello che ha di fatto posto la parola fine sulle ultime velleità di rimonta dei padroni di casa.  La giocata che verrà ricordata come quella responsabile di aver completamente ribaltato l’inerzia del match, permettendo inoltre agli ospiti di impattare sul 14-14 al tramonto del 3° quarto, è ovviamente stato il punt ritornato direttamente in TD dal WR Deonte Harty, a coronamento di una corsa di addirittura 96 yard. Di lì a poco, giusto il tempo di forzare un 3&out, il TD ricevuto da Dawson Knox fissava il punteggio su quello che si sarebbe poi rivelato il definitivo 21-14 in favore degli ospiti.

Con questa vittoria, manco a dirlo di importanza capitale, i Buffalo Bills si sono aggiudicati tanto la AFC East per la 4° stagione consecutiva, quanto altrettanto il seed n°2 in vista dell’ormai imminente Postseason, che gli vedrà ospitare i Pittsburgh Steelers nel Wild Card Game della prossima settimana, in programma alle 19.00 (orario italiano) di domenica 14/01.

I Dolphins invece, in vetta alla Division per la quasi totalità della Regular Season, si vedono retrocedere al seed n°6, quello valevole della trasferta in quel dell’Arrowhead Stadium, dove saranno ospiti dei Kansas City Chiefs alle 2.00 della notte italiana tra sabato e domenica, in uno dei rarissimi Saturday Night Football della stagione.

I Buffalo Bills sono stati capaci di ribaltare una partita che gli aveva visti inseguire di una segnatura piena all’intervallo, nonostante una offense capace di produrre mediamente 8.2 Yard/Play, nonché di entrare all’interno delle 15 yard avversarie in ben 3 distinte occasioni.  Il fatto di aver prodotto solamente 7 punti nell’intera prima frazione è stato il frutto di alcuni errori marchiani, in primis l’evitabilissimo intercetto lanciato da Josh Allen e il sanguinoso drop commesso da James Cook.  Nonostante i 2 intercetti lanciati, il QB Josh Allen ha disputato una partita sontuosa, nella quale è stato decisivo nella chiusura di alcuni giochi importantissimi.  Il n°17 ha concluso il match con l’80% di passaggi completati, 359 passing yard, 2 TD, 2 intercetti ed un passer rating di 101.6 punti, impreziosendo il tutto con 15 corse per 67 yard di guadagno.  Josh Allen ha così terminato la 4° stagione consecutiva con almeno 4.000 yard lanciate.

Con Gabe Davis “out” per la quasi totalità del match, in virtù dell’infortunio al ginocchio patito proprio agli albori della contesa, sono saliti in cattedra i vari Shakir (leading receiver dell’intero match con 6 ricezioni x 105 yard), Kincaid (7 x 84) e soprattutto Trent Sherfield, l’ex di turno, capace di mettere a segno un TD di elevatissimo grado di difficoltà.  Diggs, sebbene non sia ancora una volta riuscito a superare il muro delle 100-yard, ha disputato una partita solidissima (7 x 87), che sarebbe potuta diventare semplicemente sensazionale se solo il “bombolone” di 90-yard lanciato da Josh Allen in apertura di match fosse stato più preciso.  L’attacco aereo ha oggettivamente potuto beneficiare dell’assenza del CB Xavien Howard, nonché di un Javon Holland chiaramente non al 100% della condizione.

La difesa dei Dolphins si è invece confermata estremamente solida contro le corse, come comprovato dall’aver limitato il trio Cook-Fournette-Johnson ad appena 61 yard e 2.9 Y/A.  Nonostante l’assenza dei due pass rusher principi, rispondenti ai nomi di Jaelan Phillips e Bradley Chubb (entrambi “out for season”), il Front-7 dei Dolphins è ugualmente riuscito a mettere pressione al QB Josh Allen in più di un’occasione, finendo per produrre 3.0 sack, 9 QB hit e svariate pressure.

Dall’altro lato della barricata, Tua Tagovailoa ha disputato una partita decisamente meno appariscente, sebbene abbia potuto godere di un’eccellente protezione da parte dell’O-Line, tanto falcidiata dagli infortuni quanto altrettanto solida per l’intera durata del match.  L’hawaiano, il leader nella lega per passing yard e innumerevoli altre statistiche, ha concluso il match con la miseria di 173 passing yard, 1 solo TD e 2 intercetti, numeri valevoli di un rating di appena 62.7 punti.

Le assenze di Mostert e Waddle si sono fatte sentire parecchio, finendo per lasciare l’ormai celebre 4×100 dei delfini nelle mani dei soli Hill e Achane, autori di una 1° frazione eccellente ma quasi totalmente annullati al rientro dagli spogliatoi, un po’ come tutto il reparto offensivo.  In ogni caso, delle 281 yard di total offense prodotte dai Dolphins ben 143 sono state ammassate dal poc’anzi menzionato duo, anche autore della totalità dei 2 TD.

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Nonostante le perdite di Tyrel Dodson e soprattutto Rasul Douglas, entrambi “out” per la totalità della seconda frazione di gioco, la difesa dei Bills ha ugualmente disputato una partita solidissima, riuscendo a limitare in maniera egregia le consuete “explosive play” degli avversari, il bread&butter dell’attacco orchestrato da McDaniel. Il giocatore chiave è stato ancora una volta il NB Taron Johnson, il vero ago della bilancia all’interno della difesa di McDermott, essendosi per l’ennesima volta confermato estremamente efficace tanto in run support quanto altrettanto in pass coverage.

Aldilà della bontà o meno del risultato finale, entrambe le squadre hanno ora una settimana di tempo per prepararsi al meglio all’ormai imminente Postseason, dove basterà una semplice sconfitta per salutare definitivamente la stagione, o come si suol dire. “Win or go Home”.  

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