Brees malconcio, Chiefs non perdonano (Kansas City Chiefs vs New Orleans Saints 32-29)

Brees torna in campo per la prima volta (incredibilmente) da week 10, dopo essersi fratturato 11 costole, e la cosa si vede perché i suoi primi lanci sono immagine di un quarterback ancora dolorante e nemmeno lontanamente vicino a una forma decente. Al secondo possesso di New Orleans il quarterback ex Purdue subisce già un intercetto, intende lanciare per Lil’ Jordan Humphrey ma o non c’era per nulla sintonia sulla traccia da correre (comprensibile visto che il sopracitato ricevitore era stato elevato dalla practice squad per questa partita, vista l’assenza di Michael Thomas) o Brees ha completamente sbagliato il lancio, probabilmente un po’ ambo le ipotesi, fatto sta che la traiettoria è traballante, lenta e alta, e da ultimo intercettata da Sneed.

Mahomes non si fa pregare e mette a referto il primo touchdown di serata: Hill nel backfield cambia tre volte direzione per poi seguire il suo quarterback verso destra aggiustando la sua traccia verso una zona cieca nella difesa dei Saints e ricevere in end zone. 7-0

Altro 3 & out dei Saints, altro touchdown Chiefs: alla 1 avversaria vi sono quattro giocatori di Kansas City disposti a rombo a destra della linea, Mahomes appena ricevuto lo snap lancia lo sferoide con un movimento istintivo, senza particolare tecnica, per Kelce, che da così vicino si appoggia ai blocchi ed entra in end zone. 14-0

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Dopo il terzo 3 & out dei Saints, che non hanno ancora un primo down dall’inizio della partita, Brees esegue un lancio anacronistico per lui, a maggior ragione con 11 costole malconce, trovando Sanders profondo a destra per 51 yds, placcato da Mathieu alle 3 di KC. Dalla 1 è Taysom Hill con una power-run disegnata per il quarterback, a portare lo sferoide nell’area da sei punti. 14-7

La difesa dei Saints sta giocando in maniera stellare per aver tenuto i suoi a solo un possesso di distanza da questi Chiefs, con un attacco praticamente nullo. Il paradosso è che i Saints appena prima dell’intervallo potrebbero pareggiare la contesa: il punt returner dei Chiefs, Demarcus Robinson, fa segno di voler lasciar rimbalzare la palla ma poi la afferra e inizia a muoversi per cercare un ritorno, il problema è che per cercare spazio finisce per arretrare e si trova coperto da un muro di giocatori Saints, dei quali Robertson con un colpo causa un fumble, la palla rotola in end zone, diversi vi si fiondando, il primo dei quali è il linebacker Anzalone che però lanciandosi sullo sferoide non ne ottiene il controllo e ne causa l’uscita sul retro della end zone, che vale una safety, nonostante l’esito positivo c’è rammarico tra i Saints perché lo sferoide fermo in end zone aveva fatto pregustare il touchdown del pareggio.

Al ritorno dagli spogliatoi Brees trova un altro “big play” valido 40 yds per Smith nel centro del campo; su 2nd & 14 dalle 24 addirittura il touchdown del sorpasso, le tracce dei Saints portano via i defensive back a uomo dei Chiefs, Latavius Murray si ferma a lungo ad aiutare in pass protection salvo poi sgattaiolare via dalla tasca in una sorta di “delayed screen”, ricevere e sfruttare l’autostrada formatasi per l’angolo della end zone. 14-15

KC non perde tempo e replica immediatamente ai Saints, su 2nd & goal dalle 5 avversarie, Mahomes si muove con tutta la linea verso sinistra, guadagna tempo con il suo consueto “passo del gambero” all’indietro e lancia per Hardman sull’angolo sinistro alto della end zone, bravo a trascinare il piede sinistro in modo da convalidare la ricezione. 21-15

Dopo 3 possessi conclusi con altrettanti punt Kansas City allunga, dopo una penalità contro Cam Jordan, reo di aver colpito al volto l’uomo di linea con cui era alle prese, una volta terminata l’azione, che costa 13 yds e l’espulsione dello stesso Jordan. Mahomes tiene la palla dopo lo snap, passa facilmente tra le maglie lasciate dalla linea difensiva e quando non vede più spazio e soprattutto per non prendere colpi inutili, esegue un passaggio di poche yard all’indietro per Bell che entra indisturbato in end zone. Kansas City tenta la 2pt conversion, andata a buon fine grazie al solito Kelce. 29-15

Dopo l’espulsione di Jordan e il conseguente touchdown, la difesa Saints, dopo aver frenato l’attacco dei Chiefs per tre quarti, sembrava sul punto di alzare bandiera bianca, se non fosse stato che Trey Hendrickson, il quale ha malmenato il tackle di sinistra Eric Fisher tutta la partita, ancora una volta lo supera, piomba su Mahomes da dietro e ne causa un fumble, recuperato da Kwon Alexander alle 25 di Kansas City.

Da qui in tre giocate Kamara entra in end zone, arrivando in motion da sinistra riceve l’end-around, un passaggio molto semplice in avanti di Brees (che dunque conterà come touchdown pass dello stesso), sfrutta i blocchi e i tentativi di placcaggio dubbi dei Chiefs per segnare il primo touchdown personale di serata. 29-22

L’attacco di Andy Reid, oltre che essere esplosivo sa anche dominare il tempo di possesso e gestire il cronometro, e così fa, mangiando cinque minuti e mezzo con dieci giocate e facendo ciò aumenta anche il vantaggio a due possessi, grazie a un field goal di Butker da 22 yds. 32-22

I Saints con un drive firmato da Drew Brees dall’inizio alla fine di 75 yds in 8 giocate, però si rifanno sotto di 3 punti, quando in red zone il quarterback lancia una palla perfetta affinché il suo ricevitore Lil’ Jordan Humphrey abbia un vantaggio sul cornerback in marcatura su di lui, L’Jarius Sneed, autore del primo intercetto, il quale non si gira e non vede la traiettoria leggermente elevata e volutamente corta affinché solo il ricevitore vi arrivi. 32-29

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I Chiefs ottengono un primo down, consumano i time-out dei Saints e mettono la parola fine alla tredicesima vittoria stagionale, ventiduesima nelle ultime ventitré partite.

Considerazioni

Il fatto che New Orleans sia stata in partita fino all’ultimo è stato di per sé sorprendente: hanno ottenuto il primo primo down nel secondo quarto quando il cronometro segnava 11:57, Brees a 10 minuti dalla fine della contesa faceva registrare la sua peggior percentuale di passaggi completati in carriera (34,6%), non poco per uno che ha fondato proprio sulla precisione e costanza una carriera da hall of famer, come ultimi dati si considerino poi anche il tempo di possesso, che a fine match segna 41:14 per Kansas City contro i 18:46 di New Orleans, e l’efficienza su situazioni di terzo down, 9 su 18 per i Chiefs (50% di conversione), 1 su 11 lato Saints (9% di conversione).

Tutti questi dati offensivi ci portano a elogiare a maggior ragione la difesa dei Saints, che per tre quarti, in particolare i primi due, ha tenuto sotto controllo l’attacco stellare dei Chiefs. La linea difensiva è seconda nella Lega (entrando nella partita di domenica sera) per pressione portata senza blitz, hanno una buona rotazione in D-Line e Trey Hendrickson è una perla pescata con il terzo pick del terzo round del draft 2017 (in cui sono anche stati scelti dai Saints Lattimore, Ramczyk, Marcus Williams, Kamara e Anzalone prima di lui), un pass-rusher che possiede potenza, lunghezza e atletismo, che quando diventa “hot” è difficile da frenare. Nelle retrovie della difesa hanno anche brillato i giocatori di New Orleans non concedendo a uno come Mahomes in grado di lanciare ovunque da qualsiasi posizione, completi facili e veloci, da sottolineare in particolare le prestazioni di Lattimore (nonostante l’anno non positivissimo), Chauncey Gardner-Johnson e del linebacker Kwon Alexander.

Mahomes è fenomenale nel mascherare la pressione subita, anche comprensibile viste le assenze di Schwartz, Remmers e con Wylie che giocava fuori posizione, scappando dai difensori nel backfield, arretrando agilmente, andando in scramble o lanciando via all’ultimo momento quando i pass rusher gli hanno già messo le mani addosso.

Non comprendo la fretta di Brees di rientrare, capisco che non vogliano far scappare Green Bay con il 1st seed nella NFC (cosa di fatto avvenuta) ma far giocare un quarterback già in calo, dopo sole 4 settimane da che si era rotto 11 costole, non dava molte prospettive di buona riuscita, soprattutto la prestazione della difesa avrebbe protetto un’eventuale partenza di Winston “under center” se Payton considerava terminato l’esperimento Taysom Hill quarterback titolare, oppure far partire il suddetto “coltellino svizzero” che aveva già disputato 4 gare e conosce alla perfezione gli schemi di Payton.

Detto che Brees dopo un inizio 0/6 con un intercetto e lanci deboli e inavveduti in double coverage, si è ripreso chiudendo con 234 yds, 3 TDs e 1 INT, ottenuti però con solo 15 completi su 34 tentativi di lancio, linea statistica rispettabilissima per un uomo di 41 anni che un mese fa ha subito un infortunio del genere e che deve aver giocato con un dolore indicibile.

La linea offensiva l’ha protetto a dovere, reparto garanzia dei Saints, ma altro elemento che non è andato a suo favore è stata l’assenza di Michael Thomas, che tornerà per i playoff, Deonte Harris e Callaway, dovendo lanciare a giocatori come Lil’ Jordan Humphrey, undrafted receiver l’anno scorso e elevato dalla practice squad appositamente, che comunque in un’azione ha ricevuto sia il suo primo passaggio in NFL che il primo touchdown. Oltre alla poca qualità dei ricevitori avversari, la difesa a uomo dei defensive back dei Chiefs ha serrato le linee di passaggio.

Per battere questi Chiefs, oltre che giocare perfettamente in difesa, portando pressione con massimo quattro giocatori e difendendo i passaggi magistralmente nelle retrovie, serve che l’attacco, se non magistrale, sia prolifico, anche come mezzo di motivazione per la difesa, che dopo un po’ che trattiene gli avversari e non si vede gratificata nel punteggio potrebbe perdere carica oltre che energie, vedasi la difesa dei Bears nelle ultime stagioni.

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