Rookie Watch di week 3 NFL

Bentornati amici dello sferoide prolato! Week 3 della NFL è stata una settimana molto particolare, con vittorie all’ultimo secondo, record infranti, azioni da urlo, e Rookie QB sempre più in difficoltà; questa settimana infatti nel nostro Rookie Watch, la rubrica di Huddle Magazine in cui ogni settimana parleremo delle prestazioni e della crescita di tre Rookie NFL, i protagonisti sono i tre Rookie QB che prima del draft erano considerati fra i migliori quarterback di questa classe, ma che, una volta diventati titolari nelle rispettive squadre, faticano ad entrare in forma e ad abituarsi al football dei professionisti. Parliamo di Trevor Lawrence, first pick assoluta dell’ultimo draft, Zach Wilson, 2° scelta e QB dei Jets, e Justin Fields, che alla prima partita assoluta come starter in week 3, viene duramente malmenato dalla difesa di Cleveland, in forma smagliante domenica.

Trevor Lawrence
(64/118 – 669 yard – 5 TD – 7 INT – 60.3 QBR)*

Ben prima dell’inizio dell’ultimo draft NFL, si sapeva chi sarebbe stato la prima scelta assoluta: Trevor Lawrence, QB proveniente da Clemson, è il giocatore con più hype attorno dai tempi di Andrew Luck, ed i Jacksonville Jaguars hanno deciso di puntare su di lui, e su Urban Mayers come HC, per provare a risollevare una franchigia che nella sua breve storia non è mai riuscita ad arrivare al Super Bowl. Le aspettative attorno al giovane QB erano quindi enormi, ma le prime partite fra i professionisti non sono andate come ci si aspettava: Lawrence non riesce ad ingranare e nelle prime tre partite in NFL sono arrivate altrettante sconfitte, con prestazioni non all’altezza di quanto fatto vedere fino ad ora fra HS e College. Il giocatore nato in Tennessee non aveva mai perso una partita in carriera, fino a quando non è arrivato in Florida ai Jaguars, dove sta faticando a trovare la prima vittoria; domenica i Jags erano riusciti miracolosamente a recuperare l’iniziale svantaggio prima dell’halftime, con un ottimo drive di Lawrence e lo spettacolare TD da 108 yard di Jamal Agnew, ma nel secondo tempo le difficolta viste per gran parte della stagione son ritornate, con un attacco sterile, che per gran parte del terzo e del quarto quarto non è nemmeno riuscito ad ottenere yard su passaggio e  soprattutto tre palloni persi malamente da Lawrence, con un intercetto e due palloni persi dopo un sack subito. La linea offensiva di Jacksonville non sta certamente aiutando, ma Lawrence deve dimostrare di potersi caricare il peso dell’attacco dei Jags sulle spalle, cercando di ottenere la prima vittoria stagionale già a partire da settimana prossima, in trasferta contro i Bengals di un altalenante Joe Burrow

Zach Wilson 
(58/105 – 628 yard – 2 TD – 7 INT – 51.6 QBR)*

Dei giovani QB titolari nelle proprie squadre, Zach Wilson è probabilmente quello più in difficoltà al momento: dopo una week 1 tutto sommato non andata male per il giovane QB proveniente da BYU, le successive due partite sono sicuramente da dimenticare per la seconda scelta assoluta dell’ultimo draft NFL. Nella seconda partita in carriera fra i professionisti, Wilson si è trovato contro i Patriots di Bill Belichick, uscendone con le ossa rotte e chiudendo la partita con 4 sack subiti, 0 TD e ben 4 INT. In week 3 non è andata meglio per Wilson che non è riuscito a segnare nemmeno un punto contro i Broncos, subendo invece altri 5 sack e 2 INT, portando il conto totale a 7 in stagione, a fronte di due soli miseri TD, arrivati entrambi all’esordio assoluto in NFL contro i Panthers. A preoccupare per il futuro di Zach Wilson è il basso livello generale dell’attacco dei Jets, che non ha una stella nel parco ricevitori, ha un running game praticamente inesistente (240 yard corse in tre partite) ed ha una linea offensiva che fa buchi da tutte le parti, con il QB al primo anno in NFL che in sole tre partite ha subito la bellezza di 15 sack.
Settimana prossima al Met Life Stadium arrivano i Tennessee Titans, con il povero Zach Wilson chiamato ancora un’altra volta ad un miracolo, per evitare di diventare un altro QB da dimenticare per i tifosi dei Jets.

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Justin Fields 
(14/35 – 138 yard – 1 INT – 1 TD su corsa – 11 sack subiti)*

Dopo una veloce apparizione in week 1 contro i Rams quando, con una corsa con il pallone ricevuto direttamente dallo snap aveva trovato il primo TD fra i professionisti, e l’entrata in campo in week 2 a seguito dell’infortunio di Andy Dalton, domenica ha esordito come starter nei Chicago Bears Justin Fields, QB proveniente da Ohio State e scelto con l’11° pick assoluta nell’ultimo draft NFL dalla franchigia dell’Illinois.
L’esordio del rookie però non è stato dei migliori, con il povero Fields che in una sola partita subisce 9 sack, di cui la metà messi a segno da un Myles Garret in forma smagliante, che ha costantemente messo sotto pressione il giovane QB, non dandogli la possibilità di entrare in partita e di ottenere la prima vittoria come starter della sua carriera.
Settimana scorsa, dopo che Andy Dalton, il QB #1 dei Bears, era stato costretto ad uscire dal campo per un infortunio, sembrava essere iniziata l’era Justin Fields a Chicago, con i tifosi finalmente entusiasti di vedere il giovane QB all’opera; la prestazione non era stata delle migliori, ma era bastata ai Bears per ottenere la prima vittoria stagionale, contro i Bengals di Joe Burrow, ben limitati dalla #D di Chicago. Domenica invece in trasferta a Cleveland Justin Fields si è scontrato con la realtà della NFL, anche a causa di una linea offensiva da “mani nei capelli”, che portato il giovane QB ad essere costantemente sotto pressione della linea difensiva avversaria; Fields però ha deluso soprattutto quando ha provato il lancio, completando solamente 6 passaggi dei 20 tentati e chiudendo con 68 misere yard, troppe poche per un QB che aspira a diventare il titolare dei Bears. Settimana prossima a Chicago arrivano i Lions, con un impegno molto più alla portata di Fields, che deve dimostrare di essere ben migliore rispetto a quanto fatto vedere contro la temibile difesa dei Browns

* statistiche stagionali

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Luca Belli

Tifoso "Die Hard" dei Green Bay Packers. Cresciuto nel momento d'oro di Favre e Rodgers, e fiero discepolo della new wave green&gold "All you need is Love". Abituato a vincere poco con la fede calcistica, essendo tifoso della Fiorentina, ha trovato nei Packs la sua svolta, e nei Guelfi Firenze la sua fede in campo italiano. Aspetta con ansia il terzo anello personale, che sia "viola" o "G&G". Go Packs Go!

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