[NFL] Week 10: i migliori giocatori e la parziale legge del contrappasso (Seattle Seahawks Vs. New England Patriots 31-24)

I Seattle Seahawks raggiungono Foxborough per disputare questo Sunday Night in condizioni non ideali. L’assenza di Michael Bennett, le sette camicie dovute sudare lunedì contro i Buffalo Bills e il viaggio più lungo della loro stagione sono tre degli elementi che fanno pendere il pronostico dalle parti dei casalinghi New England Patriots.

Patriots – Seahawks… cosa viene in mente? Quella chiamata scellerata che portò all’intercetto di Malcolm Butler e da lì al quarto Super Bowl dell’era Belichick per i patrioti. Come vedremo, in un abbozzo di legge del contrappasso di dantesca memoria, i ruoli, con pochi secondi sul cronometro, si invertiranno determinando questa volta la vittoria dei Seahawks.

Dal primo possesso offensivo della partita emerge il giocatore chiave di New England: LeGarrette Blount. Le sue corse tengono sulle spine i difensori ospiti, impedendo al loro gioco difensivo di svilupparsi come vorrebbero. Il risultato è scontato, con lo stesso Blount che sigla il 7-0 aiutato da una conversione di terzo down da parte di Rob Gronkowski.

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Seattle accorcia sul 7-3 e poi sul 7-6 con i successivi possessi. Emerge C.J. Prosise, runningback scelto al terzo giro nel 2016 e autore di una prova magnifica (17 corse per 66 yard e 7 ricezioni per altre 87). E mentre lo fa Prosise, Blount smette di contribuire correndo per nessuna o una yard nei tre successivi attacchi di Tom Brady e compagni. Arriviamo quindi al 12 da Michigan: esistono intere fasi di gioco in cui non può dare il suo apporto alla causa dei patrioti.

La parte centrale del primo tempo è una di queste; con le corse che non vanno, la tasca che cede e i ricevitori ben marcati sulle solite tracce out che ne hanno fatto la fortuna, incappa addirittura nel primo intercetto della stagione. Non segnerà nemmeno un touchdown in questo Sunday Night, mentre il dirimpettaio ne siglerà ben tre, tutti per Doug Baldwin.

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Russell Wilson è davvero vicino a un ideale titolo di MVP, ma c’è da lodare, per una volta, anche la sua linea, l’unica nella NFL a non avere nemmeno un tackle draftato. Tutti e due sono dei “trovatelli”, tutti e due resistono finché possono farlo, poi il resto lo fa lui. Affrettando il lancio, leggendo con molta velocità ciò che succede, sfruttando la connessione neurale che ha con Baldwin, recapitandogli palle facili da ricevere.

La prima meta arriva a dare il 12-7, preludio allo scambio di touchdown che avviene prima del fischio finale della prima metà di gara.

Il TD dei Patriots vive di un dubbio facemask segnalato contro Richard Sherman e di ben cinque passaggi corti di Brady, che vede la sua protezione migliorare e stabilizzarsi. Chiude Blount, alla seconda segnatura della sua partita.
Con un minuto da giocare, New England si chiude in una difesa nickel abbastanza lasciva, che Wilson capisce alla perfezione. Il prodotto di Wisconsin trova Prosise e Lockett prima del secondo TD dei tre di Baldwin.

Si va al riposo sul 19-14 con i difensori di Belichick che si guardano l’un l’altro convinti di aver prestato il fianco all’attacco dei Seahawks, che inoltre riceveranno il primo pallone della seconda frazione.

Dopo il primo three and out di Seattle la palla torna a Brady che approfitta della cover-3 ospite (più informazioni nel tab “La difesa di Seattle”) per ristabilire, grazie ad altri quattro passaggi sul corto raggio, il vantaggio di due punti per i suoi. A segno va ancora Blount, e che i migliori guadagni per il runningback arrivino nel primo drive della partita e nel primo del secondo tempo non deve assolutamente stupire.

Paul Richardson e Prosise per i Seahawks e Martellus Bennett (peccato manchi la reunion di famiglia con Michael come detto) siglano le tre ricezioni con cui Wilson e Brady consentono ai due kicker di scambiarsi tre field goal a causa dei quali il punteggio fa un “avanti-indietro” prima di assestarsi sul 25-24 per Seattle. È palesemente un Brady-Wilson a questo punto: i due QB scambiano gesti eroici mentre il pubblico del Gillette Stadium sa che vincerà quello dei due che meglio sfrutterà il possesso finale.

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Kam Chancellor, di ritorno da un infortunio, strappa un quasi inedito fumble a Julian Edelman, e mette la palla in meno al suo attacco con 48 yard da fare prima di allungare il divario.

Ormai Prosise è esaltato e chiude un down con una corsa e una ricezione, poi tocca a Lockett. Si raggiungono le 15 dei Pats, arriva la pressione ma come ormai è di routine per Wilson, il passatore lancia in equilibrio sul piede arretrato un pallone morbido che cade tra le braccia di Baldwin per il 31-24, che sarà anche il risultato finale.

Pete Carroll sceglie di andare da due, scommettendo quindi sulla capacità dei suoi giocatori di realizzare la conversione piuttosto che di fermare quella successiva dei Patriots. Gli va male, lasciando New England a un -7 totalmente ribaltabile negli ultimi quattro minuti e mezzo.

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Classico possesso di Tom Brady: tre passaggi corti, poi una bomba per Edelman sulla destra su un terzo down, magnificamente convertito. Poi tocca a Gronk: bella palla alle spalle di DeShawn Shead, che il tight end da Arizona prende aggiustando in modo poetico il corpo. Palla sulle due yard: overtime?

Neanche per sogno, perché se deve vivere di contrappasso, ora la vendetta dei Seahawks ha l’occasione di materializzarsi. Due sneak del numero 12 da Michigan non bastano, e l’ultimo passaggio per Gronkowski cade dopo che il gigante e Chancellor si strattonano a vicenda. Finale a favore dei Seattle Seahawks, che sei giorni dopo una partita all’ultimo gioco con Buffalo, dopo aver attraversato gli Stati Uniti e aver dovuto fare a meno di Bennett, battono i semi-imbattibili Patriots a domicilio.

Rimane solo una mezza rivalsa per motivi abbastanza ovvi: non è un Super Bowl, anzi una partita interconference abbastanza fine a sé stessa. Certo, i zoppicanti Cardinals rimangono lontani in classifica e questo è per gli ‘Hawks un grosso vantaggio derivante da questa trasferta a Foxborough.

I semi-imbattibili sono invece costretti alla seconda sconfitta stagionale. I buoni Dolphins sono lontani, ma Raiders, Chiefs e Broncos impattano. Avranno le prossime tre partite (49ers, Jets e Rams) per riprendere il largo.

Lo sapevamo già prima che il risultato non sarebbe stato particolarmente importante per motivi di classifica. Ciononostante non possiamo che elogiare l’atteggiamento aperto di due squadre che funzionano, alla grande. Se questo sarà il Super Bowl 51 sarà un grande spettacolo.

E forse solo lì i Seahawks avranno la vendetta che sono convinti di meritare.

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Dove ha trovato lo spazio Tom Brady per orchestrare i suoi possessi vincenti nella partita di domenica sera? Partiamo da questo allineamento difensivo, che ci mostra la difesa di Seattle contro i Buffalo Bills nello scorso Monday Night.

Immagine ProFootballFocus
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In questa cover-3 modificata, la difesa coordinata da Kris Richard applica un concetto banale: togliere la palla lunga – giocatore al centro del campo – e passare a una man-to-man qualora la situazione sia dichiaratamente di passaggio. La zona in verde definisce l’unica possibile per sviluppare l’attacco, che deve accontentarsi di poche yard a ogni down (sempre che il linebacker di Seattle non impedisca anche quello). Il risultato dell’azione sovrastante è solitamente un passaggino al runningback.

Venendo alla partita di Foxborough, abbiamo già sottolineato nella cronaca quanto importante fosse l’apporto delle corse di LeGarrette Blount. Due touchdown sono arrivati proprio grazie al fatto che Blount ha trovato spazio per correre. Quando c’è la minaccia di corsa, infatti, questa difesa è meno efficace perché i linebacker devono prenderla in considerazione, perdono contatto con un eventuale ricevitore e vengono meno i loro placcaggi nella zona verde. Quando la linea ferma le corse, invece, alla difesa rimangono due down da difendere (2&8/9/10), probabilmente due passaggi.

Il gioco corto dei Patriots è talmente efficiente da poter produrre contro questa schema, ma molto dipende dalla giornata di Julian Edelman: se il folletto di New England si libera del primo uomo è primo down certo, altrimenti arriva un terzo down in cui gli ‘Hawks possono facilmente blitzare.

Squadre meno sagge e con personale differente da quello dei Pats lanciano sul profondo: ecco perché Richard Sherman è il giocatore con più intercetti dal 2011 a oggi.

Nell’ultimo drive i Patriots rimangono vivi grazie a una clamorosa ricezione di Rob Gronkowski, narrata nella cronaca, in cui il tight end gira attorno a DeShawn Shead, gli prende un metro sulla corsa e poi “scherma” il pallone con il corpo. Ecco, c’è bisogno di due fenomeni come Brady e Gronkowski per avere la meglio della marcatura man-to-man (che vediamo in giallo nell’immagine) di Seattle.

Ricapitolando: la difesa dei Seahawks ti sfida a lanciare sul corto concedendoti le briciole. Bobby Wagner è il quarto linebacker più prolifico della NFL perché è deputato a stoppare questo tipo di giocate. Altrimenti puoi andare lungo, ma se non hai a disposizione Tom Brady preparati a qualche intercetto. A meno che non ti funzionino per 60 minuti le corse; a quel punto probabilmente sei riuscito a battere i Seahawks, o ci sei andato vicino come i Bills settimana scorsa (130 yard su corsa contro le 81 dei Patriots).

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Dario Michielini

Segue il football dagli anni 90, da quando era alle elementari. Poi ne ha scritto e parlato su molti mezzi. Non lo direste mai! "La vita è la brutta copia di una bella partita di football"

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