La tempesta perfetta (Buffalo Bills vs Dallas Cowboys 31-10)

Complice una prestazione semplicemente perfetta da ambo i lati del pallone, i Buffalo Bills fanno loro il big match di Week 15, schiantando con l’inequivocabile punteggio di 31-10 gli apparentemente inarrestabili Dallas Cowboys di Dak Prescott, il candidato numero nella corsa al premio di MVP (quantomeno fino alla vigilia del match).  Si è trattato di un match sostanzialmente dominato dai Bills dal 1° all’ultimo minuto di gioco o, meglio, fino a 10:37 minuti dal termine, quando l’HC Sean McDermott si è potuto permettere il lusso di inserire la stragrande maggioranza dei backup.  4 drive offensivi: 3 TD, è la perfetta sintesi della travolgente prima frazione disputata dai padroni di casa, passati subito in vantaggio grazie ad un opening drive semplicemente perfetto, coronato dal 2-yard TD messo a referto dal “power-back” Latavius Murray.

Giusto il tempo di un rapidissimo 3&out ed ecco servite le altre 2 segnature del 1° tempo, il TD ricevuto dal RB James Cook e quello corso in prima persona dal QB Josh Allen, perfettamente intervallati dai primi 3 punti messi a referto dagli ospiti.  Squadre negli spogliatoi sul punteggio di 21-3 e 1° possesso della ripresa nelle mani degli ospiti.  A dire il vero però, lo spartito è stato il medesimo anche al rientro in campo dopo l’intervallo, con gli ospiti costantemente incapaci di oltrepassare la metà campo, ed i padroni di casa quantomai astuti nell’iniziare già a giocare con il cronometro, come comprovato da un infinito drive, quello poi concluso con il FG trasformato da Tyler Bass, durato oltre 8 minuti di gioco.

Le 92 yard di total offense complessivamente prodotte dai Cowboys nei primi 3 quarti, sono il dato più basso dal lontano 2010, quando ne ammassarono la miseria di 87 nel match disputato sul campo dei Packers in week 9. La parola “fine” sul match è stata posta proprio agli albori dell’ultimo 4° di gioco, complice il 2° TD di giornata messo a referto dallo scatenato Cook, seguito a strettissimo giro di posta dall’intercetto catturato dal CB Christian Benford, il 1° stagionale, che ha di fatto posto fine alla striscia aperta di 199 tentativi di lancio senza intercetti per il QB Dak Prescott, la 2° “active streak” più lunga dell’intera lega (Kenny Pickett). Con i Bills in campo con la 2nd unit, essendo ormai in pieno “garbage time”, c’è stato ancora il tempo di assistere al più classico dei TD della bandiera, quello firmato dal WR CeeDee Lamb, nonchè valevole del 31-10 finale.

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Per la prima volta dalla “streak” di 3 vittorie risalente all’intervallo week 2-4, i Bills (8-6) sono stati in grado di uscire consecutivamente indenni da 2 match, vedendo così le proprie chance di qualificazione alla Postseason balzare al 62% (almeno, stando a quanto previsto dal simulatore del New York Time). Al contrario, i Cowboys, fino a ieri la squadra più “on fire” dell’intera NFL, hanno visto interrompere la propria striscia di 5 vittorie consecutive, riempiendo per la prima volta la casella delle “L” dall’ormai lontano 5 novembre. Ad ogni modo, in virtù della sconfitta inflitta ai Falcons dai rivali divisionali dei Panthers, Dak Prescott e compagni avevano strappato il 3° pass consecutivo per i Playoff già alla vigilia del match, a prescindere dalla bontà o meno del risultato.

I Cowboys continuano però a confermarsi una sorta di “Dr. Jekill & Mr. Hyde”, come inequivocabilmente comprovato dall’aver sin qui maturato un immacolato record di 7-0 all’AT&T Stadium, dove hanno complessivamente strapazzato i propri avversari per 279 a 108, ed uno altrettanto pessimo, di 3-4, in trasferta, sebbene i match siano stati decisamente più equilibrati 152-156 punti.

Complice un clima non particolarmente clemente, essendo il match interamente disputatosi sotto una pioggia battente, è sorprendentemente stato il running game dei padroni di casa a farla da padroni, a maggior ragione vista la pesante assenza del NT Johnathan Hankins, “out” per un infortunio al ginocchio. Cook, Johnson, Murray e lo stesso Josh Allen hanno potuto beneficiare di una O-Line semplicemente chirurgica in run blocking, al punto da aver complessivamente prodotto la bellezza di 266 rushing yard, 5.4 Y/A e 3 TD.

Josh Allen si è quindi potuto limitare al “compitino”, un onestissimo 7/12 al lancio, 94 passing yard e 1 TD, a cui ha aggiunto 24 rushing yard e 1 ulteriore segnatura, quella che gli ha permesso di superare Cam Newton al 1° posto della classifica riservata numero di TD corsi nei primi 6 anni di carriera.

Al contrario, l’attacco dei Cowboys è risultato incapace anche solamente di scalfire una difesa, quella dei Bills, pressappoco falcidiata dagli infortuni. Prescott, 21/34 per 134 passing yard, 0 TD e 1 intercetto, è stato messo sotto costante pressione dalla scatenata D-Line avversaria, in particolar modo in seguito all’uscita dal campo dell’infortunato Zack Martin, una degli OG più forti dell’intera lega. Il n°4 è stato inoltre graziato in più di una circostanza dai DB avversari, Benford in primis, risultati incapaci di mettere le mani sul pallone in almeno 3-4 occasioni. Nel complesso, la D-Line dei Bills ha terminato il match con 3.0 sack, 4 ulteriori QB hit e quasi 30 pressioni.

La capacità di portare costantemente pressione mediante l’utilizzo di soli 4 elementi ha permesso alla difesa dei padroni casa di “allagare” il campo con i restanti 8 uomini a disposizione, restringendo a dismisura le finestre di passaggio per il 30enne ex Aggies.  Benford, Douglas e Taron Johnson hanno pressappoco annullato i pericolosissimi pass catcher avversari, complessivamente limitati alla miseria di 166 receiving yard, la stragrande maggioranza della quali prodotta in pieno garbage time.

L’MVP dell’incontro, nonché l’indiscusso mattatore di serata, è stato, manco a dirlo, nuovamente il RB James Cook, autore di una prestazione semplicemente stellare, consistente di 221 yard di total offense e 2 TD. L’ex Bulldogs, stranamente rimasto in campo per oltre il 60% degli snap, ha inanellato una big play dietro l’altra, tanto nel running game quanto altrettanto come ricevitore in uscita dal backfield, come comprovato dall’aver mediamente prodotto 8 yard/play.  Le 179 rushing yard prodotte dal n°4, di gran lunga il suo “career-high”, sono il dato più alto prodotto da un RB dei Bills da oltre una decade, dalle 212 ammassate da Fred Jackson il 3 gennaio del 2010.   È inoltre diventato il primo RB dai tempi dei LeSean McCoy (2016) ad aver prodotto 100+ scrimmage yard in 5 match consecutivi. 

Il programma di Week 16 ci riserverà dei Buffalo Bills ospiti dei derelitti Chargers in quel di Los Angeles, sulla cui panchina siederà per la prima l’head coach ad interim Giff Smith, precedentemente Coach della D-Line prima e degli Outside LB dopo. I Cowboys invece, continuando il proprio viaggio lungo la costa est, faranno visita ad un’altra squadra della AFC East, quei Miami Dolphins reduci dalla netta vittoria casalinga per 30-0 a discapito dei Jets, nonché ancora a caccia tanto della vittoria della Division quanto altrettanto della conquista del 1° seed in vista dei Playoff.

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