Draft 2020: considerazioni sul primo giro

Torna l’alba dopo una notte di sport che attendevamo ormai da quasi due mesi. Che bella sensazione svegliarsi stanchi dopo aver fatto le ore piccole per conoscere il futuro dei nostri team!
Un draft che passerà alla storia per la sua unicità, la National Football League non si ferma, perchè chi possiede un giorno della settimana, non può permettersi di fermarsi.

E così dopo mesi di parole, a Cincinnati arriva Joe Burrow, e l’Ohio resta protagonista nelle altre due top 3 con Chase Young e Jeff Okudah, Defensive End e Cornerback di Ohio State, che come da previsione si accomodano a Washington e Detroit.

Ma alla quarta chiamata iniziano le lamentele: i New York Giants selezionano Andrew Thomas, OT da Georgia, e i tifosi Big Blue chiedono la testa del General Manager Dave Gettleman, colpevole di non aver mosso trade down; la scelta si sarebbe potuta scambiare ottenendo ugualmente uno dei mostruosi uomini di linea disponibili. Chiamata pulita che non mi sento di condannare anche se mi ha sorpreso. Sorpreso tanto quanto Henry Ruggs III, che va a Las Vegas con i Raiders che lasciano sul piatto Jerry Jeudy (Denver ringrazia pulendo il piatto senza pensieri). Sull’accappatoio uso reticenza…

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Tua per Miami è una scommessa tutto sommato sensata, la salute preoccupa ma il talento è cristallino; bella sensazione sulla scelte dei Chargers invece, perchè Justin Herbert, QB da Oregon, ha proprio la faccia di uno che ha le idee chiare. Sul balletto dei 3 QB nelle prime 6 scelte nulla da aggiungere; sul quarto quarterback salito a bordo verso la fine del draft invece, si apre uno scenario di tradimenti, capricci e scuse che non risparmia imbarazzo a nessuno. I Green Bay Packers scambiano con Miami per garantirsi Jordan Love, QB da Utah State. Rodgers ci resta male perchè nessuno lo aveva avvisato, e per scusarsi i Packs gli chiedono perdono inginocchiandosi sul loro website. Ma che è, una puntata di Beautiful?

I Cleveland Browns decidono che forse Mekhi Becton è un rischio e visti i colpi di testa nello spogliatoio della Dawg Pound, meglio giocare conservativo: alla 10 arriva Jedrick Wills Jr. mentre Becton scivola a New York, sponda Jets, col benestare di Bell e tifosi.

Difensori per Panthers (Derrick Brown), Cardinals (Isiah Simmons), e Jags (CJ Henderson) alla 7, 8 e 9. Simmons è quello che preferisco, tuttofare che cambia le economie del gioco, e Arizona, a questo punto, può alzare la voce!  Sempre per i Jaguars, arriverà un bel talento in difesa con K’Lavon Chiasson alla 20.

Alla 13 c’è San Francisco, ma arriva il trade down coi Bucs: Tampa Bay annusa movimenti nell’aria e i Niners, maestri assoluti nel muovere mercato coi pick del draft, mettono a segno un bel colpaccio. Le due squadre si scambiano le posizioni con bella compensazione a favore dei 49ers, e dopo aver firmato Brady e Gronk (mossa sulla quale avrei parecchio da ridire), il team della Florida va All-In! Ecco Tristan Wirfs, potentissimo OT da Iowa, scelta che mi esalta. Ancor di più quando vedo il modo in cui Wirfs salta fuori da una vasca partendo con le spalle sotto al livello dell’acqua e finisce sul bordo senza usare le mani. NB: Wirfs pesa 150 kg… Non c’è niente da fare, gli atleti di questa lega sono i migliori del pianeta.

Ma il mio idolo da oggi, è il padre di Javon Kinlaw! Alla chiamata dei Niners, i quali selezionano il DT da South Carolina per rimpiazzare DeForest Buckner con una scelta coraggiosissima, papà Kinlaw rotola dal divano a terra davanti alle telecamere che lo riprenderanno più tardi mentre balla in casa con atteggiamento alla Madlock in Mo’Better Blues. Della serie “I like gettin’ high!”

Più tardi nella notte, Brandon Ayiuk farà felice Kyle Shanahan, e penso che SF esca davvero bene da questo primo round.
Curiosa la decisione di A.J. Terrell che coprirà il CB ad Atlanta, mentre a Dallas si vola: CeeDee Lamb aggiunge potenza di fuoco ad un reparto ricevitori che vanta Amari Cooper e Michael Gallup, che ha uno dei migliori RB della lega, ed una linea fortissima. Coach McCarthy inizia la sua nuova avventura in Texas con un passo avanti, e, probabilmente, con l’attacco più forte del football attuale.

Con gli altri 2 pick a disposizione, i Dolphins rinforzano linea offensiva e secondaria in difesa, mentre i rivali di division mi lasciano sempre argomenti su cui polemizzare: Buffalo ha ceduto il suo pick ai Vikings per prendere Stephon Diggs, questi di contro, spendono la chiamata per garantirsi Justin Jefferson, ricevitore da LSU con 1.540 yard e 18 touchdown in saccoccia! Ma non potevano selezionarlo loro??? E continuiamo a chiederci come abbia fatto New England a vincere tutti quei Super Bowl… Bill intanto si dimostra superiore, rimanendo in silenzio con le tasche piene zeppe di scelte. I Patriots continuano il processo di rivoluzione, si escludono dal primo round e trovano profondità col secondo; avevo personalmente annunciato la mossa poche ore prima in diretta al Mock Draft di Chicago Bears Italia sentendomi sicuro della volontà di New England nel volere una seconda scelta (c’è ancora tantissima qualità) ma in senso opposto, ossia scambiando terzi round per un secondo. Magari coi Bears, che vedono il pick ceduto a Jon Gruden per Mack trasformarsi in Damon Arnette, altro CB della difesa di ferro made in Ohio State.

Jalen Reagor a Phila preferito a Jefferson, anche qui discutibile. Poi si torna sui difensori, buono Murray per i Chargers, versatile Jordyn Brooks per Seattle, e bello potente Patrick Queen a Baltimore.
Le lacrime di Cesar Ruiz sono uno dei momenti più belli della notte, il giovane bestione con la faccia da bambino difenderà Drew Brees a New Orleans.

cesar ruiz draft

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Chiudono i Titans potenziando una linea già spessa con Isaiah Wilson, i Vikes che lavorano la secondaria con Jeff Gladney, e i campioni del mondo di Kansas City col solo running back uscito al 1st round: Clyde Edwards-Helaire da LSU.

Come da previsione, nessuno ha scelto un Tight End.

Fate un bel riposino nel pomeriggio perchè questa notte si replica con il secondo e terzo giro del Draft!

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Alex Cavatton

@AlexCavatton sport addicted dal 1986. Amministratore di Chicago Bears Italia. Penna di Huddle Magazine dal 2018. Fondatore di 108 baseball su Cutting Edge Radio. Autore dei progetti editoriali: Chicago Sunday, Winners Out, RaptorsMania, Siamo di Sesto San Giovanni, Prima dello snap. Disponibili su Amazon

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