NFL Preview 2023: Minnesota Vikings

Scrivi. E cancelli. Riscrivi. Cancelli di nuovo. Perché i Minnesota Vikings che si affacciano al 2023 non sono facili da inquadrare. Le incertezze della scorsa estate al confronto oggi sembrano solidi assiomi. Sì, perché un anno fa i gialloviola vivevano sulle ali dell’entusiasmo, sospinti dal vento del cambiamento che avevano portato il nuovo, giovanissimo, general manager Kwesi Adofo-Mensah e il nuovo, giovanissimo, head coach Kevin O’Connell.

Che non tutto abbia funzionato l’avete già letto dal nostro review, ma c’è pur sempre quel record iper positivo da cui ripartire, che però non può ingrassare le speranze, smorzato come è stato dalla bruciante eliminazione nelle wild card. Rispetto a un anno fa, poi, Minnesota ha perso moltissimi veterani ed ha aggiunto relativamente poco, puntando principalmente a snellire i libri paga evitando di appesantirli in vista dei campionati futuri.

Il cambiamento più significativo riguarda la difesa, dove coach Ed Donatell è stato sostituito da Brian Flores. E non poteva essere altrimenti visto il disastro dello scorso anno. Sarà sufficiente? Difficile dirlo, anche perché in preseason O’Connell non schiera i titolari. Di sicuro servirà un apporto difensivo decisamente più sostanzioso per evitare che tutte le vittorie di misura raccolte nel 2022 quest’anno non si trasformino in sconfitte (5-0 quando il range era di tre punti o meno, record di vittorie in una stagione per gare risolte nella forbice di un solo possesso).

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La division è ancora ampiamente alla portata, nonostante tutto. La favorita sulla carta sembra Detroit ma non affiancare i Vikings ai Lions è probabilmente un errore. Chicago intriga e ha potenziale ma appare ancora “in progress”, Green Bay deve capire di che pasta è fatto Jordan Love prima di soppesare le sue ambizioni.

E allora cosa vedono all’orizzonte i gialloviola? Hanno una squadra con sufficiente talento per centrare i play-off e di certo non sono in condizione di finire così male da assicurarsi quel Caleb Williams che con ogni probabilità sarà il quarterback salvafranchigia che andrà alla numero 1 del draft 2024. E la più grande necessità dei Vikings è proprio stabilire il timoniere del domani. Un limbo che non è nuovo a Minneapolis. Per capire dove andranno in questo 2023 però si è costretti ad aspettare almeno 6-7 partite.

Se partiranno forte dovranno pensare a come evitare altre delusioni nella post season. Se vedranno compromessa repentinamente l’annata dovranno puntare il mirino su chi starà dietro al centro nei tornei a venire, per provare a puntare a un titolo, che deve essere l’obiettivo non tra cinque o dieci anni ma nel breve termine.

OFFENSE

In attacco finalmente Kirk Cousins avrà continuità di schemi. Potrebbe essere molto più significativo di quanto non si legga. E anche l’anno in più di O’Connell nel chiamare gli schemi sarà sicuramente produttivo, tanto che gli stessi principi fondanti potrebbero mutare, con formazioni iniziali più “pesanti” rispetto allo scorso anno: più spesso due TE e un RB, tant’è che è stato aggiunto un tight end di peso come Oliver ed è stato prolungato il fullback tuttofare CJ Ham. I Vikings cercheranno di liberare più scientificamente Justin Jefferson, non affidandosi esclusivamente al suo immenso talento.

Ecco, a proposito di talento, Jordan Addison come terzo/secondo ricevitore pare aggiungerne parecchio. Non dovrebbe far rimpiangere Adam Thielen. Anche perché insieme a lui, Jefferson e K.J. Osborn ci sarà T.J. Hockenson a creare grattacapi alle difese avversarie nella fase aerea del gioco. Un gruppo che vede proprio le due star Jefferson e Hockenson in trattativa per un rinnovo che ancora non si scorge all’orizzonte. Così come gioca nel suo ultimo anno di contratto lo stesso Cousins. Ma l’ho scritto, KAM non intende impegnare a cuor leggero soldi futuri. E il gm ha anche alleggerito il monte salari lasciando andare Dalvin Cook.

Mossa questa un po’ sospetta nel breve termine. Alex Mattison pare dare buone garanzie come numero 1, mentre alle sue spalle ci sono talmente tanti punti di domanda che Minnesota ha già incontrato durante il training camp due possibili innesti come Kareem Hunt e Mike Davis. Ty Chandler dovrebbe comunque partire come backup. Nuove aggiunte che potrebbero arrivare anche per la offensive line dove centro e guardie rimangono sotto attenta osservazione (è passato al training camp il free agent Dalton Risner), mentre Brian O’Neill è tornato ad occupare lo spot di tackle destro dopo l’infortunio. Un sorriso grande per KOC e, soprattutto, KC.

Ecco allora che la maggior varietà di soluzioni, sulla carta, è il valore che sarà aggiunto nel 2023. La profondità della linea offensiva e la qualità del reparto running back sono invece le incognite da non sottovalutare.

DEFENSE

E profondità è un tema delicato anche passando all’altro lato della palla. Sì perché a livello di roster la difesa alza numerosi cartelli di “pericolo”. Sistemare il contratto di Danielle Hunter (che con ogni probabilità è all’ultimo giro di giostra allo US Bank Stadium) è stato fondamentale per garantire alla pass rush un giocatore di talento assoluto. Senza di lui i concetti di Flores da soli avrebbero faticato non poco nel tentare di sollevare un reparto assai deludente nel 2022. E proprio l’aggressività e la possibilità di giocare con le briglie più sciolte sembrano le chiavi per poter ottenere un deciso passo avanti.

Quanto sensibile sarà il miglioramento è tutto da capire, visto che i giocatori a disposizione di perplessità ne lasciano. Marcus Davenport deve restare sano per garantire una spalla di qualità a Hunter nella caccia ai quarterback. La linea difensiva della 3-4 (schema sulla carta destinato ad essere fluido) non spicca, così come sono da testare le qualità dei cornerback, con uomo di punta Byron Murphy arrivato da Arizona per sopperire alla partenza di Patrick Peterson.

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Dietro di lui tanti giovani che dovranno guadagnarsi le stellette sul campo. E visti gli ultimi ragazzi passati da Eagan nel ruolo, meglio andarci coi piedi di piombo. Akayleb Evans parte in vantaggio, mentre Andrew Booth anche questa estate non ha entusiasmato. Joejuan Williams e Mekhi Blackmon dovrebbero dare un contributo. Più solide le safety dove Harrison Smith ha accettato un ritocco del contratto per chiudere la carriera in gialloviola. Il suo apporto sarà ancora prezioso anche se gli anni migliori sono alle spalle. Cam Bynum ha confermato il suo ruolo di titolare. Josh Metellus scalpita per assicurarsi minuti durante le azioni in cui Flores chiamerà schemi con tre safety. Lewis Cine è sì talentuoso ma ancora acerbo.

Restano i linebacker, orfani di Eric Kendricks. Jordan Hicks è il veterano solido, Brian Asamoah il secondo anno che fa ben sperare. Ivan Pace il rookie che ha impressionato, tanto da essere pronto a prendere il posto di Asamoah a inizio campionato visti gli infortuni di quest’ultimo. La fiducia in Pace d’altronde è tanto alta da averlo già visto guidare la difesa in questa fase di preparazione.

Fare peggio degli ultimi anni è dura. In Flores, Minnesota trust. E non potrebbe fare altrimenti.

SPECIAL TEAM

Confermato totalmente, infine, il reparto degli special team, dove l’unico in dubbio era Greg Joseph. Il kicker veterano ha vinto la battaglia nel training camp con il rookie undrafted di Georgia Jack Podlesny. Bene in preseason il punter Ryan Wright. Il fronte ritorni al momento è affidato a Jalen Reagor e Kene Kwangwu. Ma nessuno dei due ha un posto a roster assicurato al mille per mille. Brandon Powell ad esempio scalpita per un ruolo tra i WR e potrebbe appiedare proprio Reagor. Nei 53 finali potrebbe essersi guadagnato uno spot grazie a delle spettacolari azioni negli special team in questa preseason il cornerback NaJee Thompson. Gunner notevole.

COACHING STAFF

Un anno in più sotto la cintura sarà sicuramente importante per O’Connell. E l’impressione è che abbia lavorato parecchio per rendere l’attacco, suo settore di competenza primario, più vario rispetto all’esordio da coach. La vera svolta però, lo ripeto ancora una volta, dovrà portarla (e può sicuramente riuscirci guardando alla sua carriera) Flores. A lui si aggrappano i tifosi Vikings per sperare in un’annata che porti soddisfazioni.

Record previsto: 10-7

I nostri voti

Offense - 7.5
Defense - 5.5
Coaching Staff - 6.5

6.5

i Minnesota Vikings che si affacciano al 2023 non sono facili da inquadrare. Le incertezze della scorsa estate al confronto oggi sembrano solidi assiomi.

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