Las Vegas Raiders, passato, presente e futuro

Nella città del peccato si fa sempre festa, e da quest’anno i suoi abitanti ne han ben donde! Finalmente anche Las Vegas ha una squadra nella lega sportiva più ricca del mondo. Dopo numerose controversie e chiacchiere da pub californiano, i Raiders lasciano Oakland dopo un lunghissimo periodo di residenza (salvo una piccola parentesi nella vicina Los Angeles) e, in breve, ripercorriamo le tappe di questa relocation.

las vegas raiders

La prima scintilla è scoccata nel 2009 quando il compianto Al Davis ha evidenziato le condizioni decadenti del Coliseum e la necessità di un rinnovamento o della costruzione di una nuova arena. Questa idea è diventata il pensiero fisso del nuovo proprietario, il figlio Mark Davis, e nel 2011 si siede al tavolo dei 49ers paventando una possibile condivisione del Levi’s Stadium, agibile dal 2014. Le parti non si accordano e il chairman salva la faccia: ribadisce la volontà di rimanere ad Oakland e di restaurare. Ricordiamoci però che il capoluogo della contea di Alameda ospita anche la squadra MLB degli Athletics e NBA degli Warriors, nasce quindi la suggestione di una Coliseum City: un rinnovamento totale dell’area per creare una vera e propria cittadella dello sport. Anche qui picche. La franchigia del basket ha già fatto le valige per San Francisco, dove taglieranno il nastro ad un palazzetto nuovo di zecca, quindi i fondi non sono sufficienti e il progetto non entusiasma più i pezzi grossi della città. Fallito anche il tentativo di trasferimento in Texas, a San Antonio, i rumors di un trasferimento dei Chargers da San Diego a Carson, L. A., in compagnia dei Raiders si fanno sempre più insistenti, con la costruzione di uno stadio nuovo di zecca; nel gennaio 2016 però anche St. Louis propone un piano di relocation nella città degli angeli, e questo progetto piace. Condivisione? Affare fatto! Sì, ma con i Chargers, perché avevano un diritto di precedenza in questo accordo e dunque, il mercato californiano era ora saturo. L.A. Chargers, L.A. Rams e Raiders ancora scontenti ad Oakland.

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Un mese dopo, il nome Las Vegas inizia a risuonare insistentemente nell’aria e da suggestione diventa sempre più incredibile realtà. Dopo due anni di riunioni segrete ed analisi territoriali, nel 2017, si è deciso: il consiglio delle franchigie NFL, con un risultato di 31 voti favorevoli su 32 (dannati Dolphins), “Raiders are moving to Las Vegas”, e lo faranno nella stagione 2020, quando sarà ultimata la costruzione di una meraviglia ingegneristica da 1.9 miliardi di dollari (sul sito ufficiale dei Raiders si possono vedere in diretta webcam i lavori di costruzione)

Per i prossimi trent’anni si chiamerà Allegiant Stadium, disegnato dalla MANICA Architecture (quelli di Wembley e dell’O2 arena, tanto per capirci), nascerà sulle ceneri del Sam Boyd Stadium, di fronte al Mandalay Bay, e sarà un colosso nero e argento di 10 piani con un tetto trasparente ed una “tenda” retraibile laterale che si affaccia direttamente sulla Strip, la strada costellata di casinò ed edifici stravaganti. Può ospitare fino a 72.000 persone ed il terreno di gioco è in erba sintetica, così richiesto dai Rebels di UNLV, ma dei rotoli di erba naturale verranno posizionati durante le partite dei Raiders. Infine, in onore di Al Davis è posizionata all’interno una torcia alta 26 metri, che la rende l’oggetto stampato in 3D più grande del mondo.

las vegas stadio

Non solo le infrastrutture sono imponenti, ma anche le ambizioni di questa franchigia, che è da troppo tempo lontana dai riflettori, lo sono. A quasi un mese dal Draft, che ha sede proprio a Las Vegas, ma probabilmente sarà virtuale per l’emergenza nCovid-19, i Raiders si sono mossi benissimo sul mercato Free Agent, mettendo a segno colpi degni di nota, rinnovando punti di riferimento già in roster e lasciando ampi spazi di manovra per operare dopo le selezioni: non dimentichiamoci che hanno in mano anche il biglietto per le scelte 12 e 19 del primo turno e tre scelte nel terzo turno!

E’ ancora presto per dire che i Raiders sono una squadra che può puntare all’AFC Championship, ma a campioni di divisione potrebbero farci anche più di un pensiero. Dalla prossima estate, vestiranno la casacca black and silver due LB non indifferenti Cory Littleton (dai Rams) e Nick Kwiatkoski (da Chicago); inoltre a disposizione di Derek Carr, nel downfield, si potrà veder scorrazzare Nelson Agholor (ripudiato dai fans degli Eagles) e lo storico TE dei Cowboys Jason Witten. A scaldare il braccio sulla sideline, Marcus Mariota.

agholor

Salvo errori decisionali clamorosi o gesti meschini imprevisti (vedasi il caso 2019 del sig. Antonio Brown), i Raiders hanno tutte le carte in tavola per presentarsi al primo kick-off in una posizione sicuramente non indifferente agli occhi del mondo NFL, non solo perché sarà il primo snap a Las Vegas, ma perché sono una squadra che già ora, inizio aprile, ha qualcosa da dire e, con il passare dei giorni, gli argomenti potrebbero essere sempre di più.

Coraggio Raiders, può essere la rinascita, peccato per quei ragazzotti di Compton che hanno sperato per tanto tempo di vedere il Lombardi aggirarsi nei pressi del Coliseum, in California. Non in Nevada…

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Andrea Arsuffi

30 anni. Prima volta negli States nel 2008 a San Diego. Vidi LaDainian Tomlinson correre e nacque l’amore per il football. Speranzoso di vedere un Italia più “prolata”… un giorno…

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