[NFL] Week 13: Power Ranking

Grazie agli amici di RADIO BONANZA, ecco a voi il miglior power ranking in italiano della National Football League.

radiobonanzaTRASPCioè oramai la conclusione è vicina, pochi cazzi. Altro che scenari futuri, imprevisti e incerti, oramai le nostre squadre si stanno scontrando con la dura realtà del successo e del fallimento. Ovvio s’esclude la corsa alla Wild Card che è più selvaggia della caccia all’Oro nel Klondike, trovare un posto ai playoff è come scovare le pepita d’oro che ti fa diventare il padrone di tutta la West Coast americana e dominare nello Yukon in alternativa. Una domenica ricca di spunti come non mai nella settimana allunga del Thanksgiving ci consegna un Power Ranking in cui, vi lancio un’anteprima, dalla 25 (compresa) in giù ho avuto dilemmi morali su cosa facesse più ribrezzo. Vabbé, buona lettura!

Smiler of the Week – Una modesta combriccola a +3
Rosiker of the Week – Pittsburgh Steelers -5
Bonanza Favorite – Philadelphia Eagles +2

1) Green Bay Packers (9-3) +2 – Avesse lanciato 150yd pure a Jarrett Boykin sarei partito alla volta della tundra del Wisconsin con i miei Moon Boot vintage color Stabilo fosforescente e avrei iniziato a scrivere un libro ispirato a Zanna Bianca di Jack London nell’attraversare le foreste per raggiungere la casa di Rodgers e consegnargli a priori il Super Bowl. Non è successo, ma Green Bay ha preso quel che c’era da prendere e concesso il giusto, con pochi rischi. Un piano ben eseguito, semi-citando Hannibal Smith.
2) Denver Broncos (9-3) +2 – CJ Anderson sta provocando più danni di sua sorella maggiore Pamela negli adolescenti che hanno vissuto gli anni ’90 attaccati al televisore ad ammirare Baywatch e sognare le dune californiane. Aspettando un Manning che ora appare sornione i Broncos cercano di scrollarsi repentinamente le rivalità toste in AFC West.

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Peyton in una foto d’annata insieme a un biondo Welker e le sue amiche. (Sì, abbiamo capito come attirar l’audience sul sito).

3) New England Patriots (9-3) -2 – Entravano al Lambeau più carichi di DJ Gianfri con l’intramontabile hit “Maurizio che non diventi un vizio” straight outta Milano Marittima. Se l’Isola di Revis s’è persa per una volta sola Nelson, il resto della compagine è stata vittima del Fumo Nero aka Aaron Rodgers che li ha colpiti ovunque e Brady nonostante una chimica con LaFell mortifera è rimasto all’asciutto sotto la conifera. Tiè, pure la rima.
4) Philadelphia Eagles (9-3) +2 – Ero rimasto che The Real Slim Shady fosse Eminem, giusto quando mi stavo accingendo a passare l’esame di quinta elementare. Invece stavolta è tornato a brillare LeSean McCoy. Chip Kelly ha tenuto una lectio magistralis su come cucinar a puntino una difesa. Unstoppable. Pure con Sanchez.
5) Arizona Cardinals (9-3) -3 – La situazione inizia a farsi drammatica, nemmeno il Pagliaccio Baraldi potrebbe risollevare un umore, quello di Arizona, che rischia di diventar nero come la pece fra infortuni e sconfitte. Dietro i Seahawks risalgono forti e le assenze dei Cardinals potrebbero risultar più pesanti di un cacciucco livornese.
6) Indianapolis Colts (8-4) +1 – Hanno rullato su Washington con la semplicità di un Tullio De Piscopo, nonostante la difesa di Indy sia sospetta come la farina che il vostro vicino di casa dal nome Pablo e dal cognome Escobar vi porta in casa ogni mattina per far i biscottoni insieme a Banderas.

Uno si impegna. E poi guarda te cosa ti combinano. Oh, pressione asfissiante dei Redskins su Fleener.

7) Dallas Cowboys (8-4) -2 – Poco idratati per via di quei raggi luminosi che filtravano all’AT&T Stadium e seccavano la loro pelle, si apre il mese dicembre e si sa, inizia scomparire l’arsura e al suo posto compaiono i pupazzi di neve che sono notoriamente poco idratati, perché se no sciogliendosi non sussisterebbero. Tolta questa spiegazione giuridica s’avvicina il periodo dell’anno della verità per i Cowboys. L’ennesimo. Resisteranno?
8) Detroit Lions (8-4) +3 – Hanno sentenziato e banchettato sulla carcassa difensiva dei Bears con una solidità pari alle sentenze del giudice Santi Licheri. Dopo tante, troppe, parecchie week con l’attacco sottotono è arrivata finalmente una prestazione che fa riconquistare la fiducia giusta per il rush finale.
9) Seattle Seahawks (8-4) +1 – Ammettiamolo. Meglio delle esultanze di Riccardino Sherman contro i 49ers c’è solo il mitra di Sossio Aruta sotto la curva del Savona con annesso colpo di pistola alla tempia. Bando alle ciance, da quando è tornato Bobby Wagner la difesa di Seattle ha alzato i ritmi a livelli Super Bowl e Wilson fa il Wilson, as usual. Occhio.
10) San Diego Chargers (8-4) +3 – Non è stata una partita semplice per chi avesse problemi cardiaci o di aritmia. Il drive vincente iniziato a 2:27 della fine ci ha permesso di poter ammirare tutta l’estasi sul faccione di Filippo Fiumi. San Diego è riuscita ad andare oltre una pioggia di flag e una difesa discutibile, grazie a una prestazione faraonica dei ricevitori. In primis Keenan Allen che ha giganteggiato tipo Hulk incazzoso.
11) Cincinnati Bengals (8-3-1) +3 – Chiudete tutto. Devo scrivere un Power Ranking in cui elogiare le scelte tattiche di Marvin Lewis. Qualcuno allo stadio dice di aver visto apparire il fantasma di Mike Smith accanto all’HC dei Bengals che gli abbia suggerito di portar l’attenzione sui 12 uomini nell’huddle dei Bucs. No, ecco, l’ha vinta lui, perché se dovessi parlare di come Cincy ha affrontato i Bucs ci sarebbe da fare piazza pulita tipo ghigliottina Rivoluzione Francese.

L’unica spiegazione per il senno di Marvin Lewis è da ricercar nella scienza sperimentale. Senza dubbi.

12) Kansas City Chiefs (7-5) -4 – La partita contro i Broncos non era semplice, ma il modo con cui la loro linea offensiva è stata annientata mi ha riportato alla memoria la desolazione di un supermercato dopo gli acquisti di Natale in cui tu, da buon ritardatario, devi scegliere fra il liquido anti-gelo della macchina e la pinza trinciatutto come regalo per i suoceri. La situazione nella West è complessa, è ancora lunga, ma l’acciacco a Charles non ci voleva.
13) San Francisco 49ers (7-5) -4 – Kap è più ingessato dei gargoyle. Il Batacchio di Vernon ha smesso di funzionare e si teme che il curling gli possa dar più soddisfazioni che un ovale. Granchialbero ha rispettato i pronostici vs Sherman e l’attacco di Harbaugh/Roman è bello da vedere quasi quanto Mariangela, la figlia di Fantozzi.
14) Miami Dolphins (7-5) +2 – Se avessero perso contro i Jets (e non ci son andati così distanti) avrei iniziato a canticchiare sorseggiando dell’intenso vino rosso Ronco insieme a un mai domo Michael Stipe “Losing My Religion” perché sì, ok, deludere, ma buttar al vento delle chance ai PO contro Geno e questa versione di New York avrebbe fatto crollare ogni certezza spirituale. Per fortuna non è accaduto.
15) Baltimore Ravens (7-5) = – Non basta il Cubo di Kubiak che fa funzionare l’ennesimo running-back alla millemillissima potenza come Justin Forsett. Un’incapacità di massimizzare le occasioni in Redzone da far spavento al Borussia Dortmund di quest’anno e una difesa che nelle secondarie ha patito come un Pizzighettone qualsiasi inguaiano la situazione dei corvi nella North.
16) Buffalo Bills (7-5) +2 – Hanno la difesa che spezza più ossa di un breakdown degli Agnostic Front in sede live. Tradotto in parole più semplici qualsiasi attacco si trova ad affrontare front seven (soprattutto) e secondarie dei Bills sa che deve sudare le proverbiali ventiquattro camicie. E fanno tutto questo con un alcolizzato in cabina di regia, pensate assumessero un qualsiasi Milite Ignoto sobrio.

Va come rolla il tabacco Pueblo il nostro Kyle.

17) Pittsburgh Steelers (7-5) -5 – Decifrarli dopo l’exploit di Big Ben è più arduo che ricordarsi a memoria tutti i membri della famiglia Buendia di Cent’anni di Solitudine o dei personaggi di un libro qualsiasi di Dostoevskij. Io alzo le mani e rimetto la decisione agli altri. Sicuro, con due scontri contro i Bengala tutto è ancora fattibile, ma se la continuità non è di casa, l’eliminazione sarà inevitabile.
18) Cleveland Browns (7-5) -1 – Alla fine Hoyer fu panchinato. E il Messia si rivelò al popolo con un touchdown su corsa da 10yd. Un piccolo assaggio di una più grande profezia, che porterà in Ohio la migrazione di migliaia di fedeli presenti nel globo. Sempre se il Pettinato in sideline deciderà di render titolare Johnny.

https://www.youtube.com/watch?v=Pcadu5S9pX8

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Riguardiamolo tutti all’infinito, suvvia, in repeat costante.

19) Houston Texans (6-6) = – Il figlio di Fitzpatrick che in conferenza stampa moltiplica a due cifre con la mente mi ha suscitato più irritazione della bambina saccente che Lufthansa sta usando per i suoi spot televisivi. Detto ciò non pensavo di viver così a lungo per vedere 6TD lanciati nella stessa partita da Fitzpatrick. DeAndre sta raccogliendo pian piano l’eredità di “Without De” Andre.
20) St.Louis Rams (5-7) = – Vanno a corrente alterna (la loro streak è L W L W L W) come le macchie rosse della Pimpa, però qua non potevano commettere ingenuità vs i Raiders. E infatti un 52-0 che probabilmente neppure il The Greatest Show on Turf di Warner, Holt, Bruce e Faulk riuscì a fare. Son a un QB di distanza dall’esser fastidiosi tipo il sassolino che vi punge sul tallone lungo una maratona di 40km.
21) Atlanta Falcons (5-7) +1 – Diciamo che Mike Smith deve passare con il Parrocco sotto Natale a benedire ogni abitazione ringraziando per le pesanti assenze che stanno affossando i Cardinals nelle ultime due settimane e un Julio Jones in strabiliante forma per questa W. Loro, con quel fare tipico del Cummenda Milanese si stanno trovando in pole position per spuntarla nella South.

Mike Smith: “Sole, Matt Ryan e sei in pole position!”

22) New Orleans Saints (5-7) +1 – Si son dovuti incazzare in sideline Payton e Ryan come dei novelli Les Grossman a colloquio con i Flaming Dragon di Tropic Thunder per poter veder i Saints tirar fuori la cazzima e portar a casa la sfida vs gli Steelers. Brees, Stills & Co. hanno festeggiato il Ringraziamento con qualche giorno di ritardo divorando fino all’osso delle secondarie terrificanti.
23) Minnesota Vikings (5-7) +1 – Pensare che i Viks non bloccavano con TD annesso un punt dagli anni ’80. E contro Carolina l’han fatto per ben due volte. Era così che volevamo vederli per tutto l’anno. Sorprendenti. A dominare in lungo e largo con il loro baffone norreno, andando a festeggiare per nottate intere sui fiordi della Norvegia. E invece ci dobbiamo accontentare delle briciole, come degli Hansel & Gretel qualsiasi.
24) Chicago Bears (5-7) -3 – Sui pacchetti di qualsiasi multinazionale di tabacco comparirà un adesivo accanto a quelli che lanciano un monito sui pericoli di morte. Infatti in un angolino in basso a dx si potrà ammirare il riquadro contenente “Except for Jay Cutler”. Perché, effettivamente, chi potrebbe biasimare il buon Gei con una difesa in grado di far apparire l’inchiostro simpatico più incisivo.
25) Carolina Panthers (3-8-1) = – Newton sta pensando di ritirarsi per concedersi una carriera d’attore come quella di Robert De Niro che inizia a far film alla “Ti Presento i Miei”, “Mi Presenti i Tuoi”, “Ti Presento Stocazzo” e godersi i relativi anni di contratto garantito su un’amaca di un’isola oceanica sperduta tipo Nauru o Palau. I Panthers giocan un football orrendo degno di rivalutare certe porcate tipo i cinepanettoni di Boldi e De Sica.

Qui c’è roba speciale.

26) Washington Redskins (3-9) +2 – Allora, siete voi e una vostra carissima amica. Vorreste andare a far un giro in montagna il weekend. Pigli la tua auto, una comodissima Seat Marbella del ’94. Guidi tu, si siede al tuo fianco suddetta amica. Inizi il viaggio in direzione Passo dello Stelvio. Solo tornanti. Uno dietro all’altro. La iper-citata amica ti rivela un segreto: soffre di mal di macchina. E inizia a innaffiarti la tappezzeria preziosa dell’auto. Vi chiedete il senso di questa storiella? I Redskins son un mix dell’amica e della tappezzeria. A voi la scelta.
27) New York Giants (3-9) -1 – Diciamolo. Coughlin nell’NFL di oggi calza a pennello come un elefante in una cristalleria. Bruciare 21 punti di vantaggio di per se è già inammissibile. Farlo contro i Jaguars provoca un malessere interiore che neanche le vostre ascelle in assenza del deodorante della Borotalco dopo una sfida a football in un campetto dell’Irpinia eguaglia.
28) New York Jets (2-10) -1 – Abbiamo un video in diretta dalla conferenza stampa Jets di Rex Ryan:

https://www.youtube.com/watch?v=puzPSqqFkFo

“Questa è benzina, Geno leggi il playbook! Leggi!” – Un Rex Ryan al limite sul TiggìDue

29) Jacksonville Jaguars (2-10) +3 – Hanno letto le mie parole di settimana scorsa e mi hanno fatto il regalino di una W in rimonta. Cioè, roba che a Jacksonville penso non avvenisse da un’età compresa fra mesozoico e paleolitico. Una difesa che ha portato pressione su Elisha provocando turnover e punti, per un attimo tutto è sembrato surreale come una quadro di Magritte. E invece era tutta realtà. #TeamBortles.
30) Tampa Bay Buccanneers (2-10) -1 – C’è chi giura di aver visto i Re Magi portar oro, mirra e incenso alla grotta di Lovie Smith prima che Doug Martin segnasse un TD su corsa dopo esser passato con una rapidità disarmante dalle starZ alla stalla, like old Bucaniere direbbe. La L con 12 uomini nell’huddle è la mai superflua ciliegina sulla torta.

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Ho appena scoperto che Glennon è insieme a tale Jess Wetherill e il mondo mi sembra sempre più ingiusto.

31) Tennessee Titans (2-10) = – Onestamente. Spero che uno dei giocatori che più mi elettrizzano da anni in NCAA aka Marcus Mariota non finisca a Nashville, perché dovrei iniziar a pensar di scriver qualcosa di carino su Tennessee. Una franchigia che concede 6td pass a Fitzpatrick sbarbato viola qualsiasi patto transatlantico sui diritti umani.
32) Oakland Raiders (1-11) = – Si sono materializzati sotto forma di palle di fieno rotolanti provenienti direttamente da un western di Sergio Leone. D’altronde una volta raggiunto l’obiettivo di non chiudere 0-16 perché impegnarsi? Tanto la stagione è andata a ramengo come le corde vocali di Chris Cornell dei Soundgarden.

Quando Cornell cantava così probabilmente i Raiders avevano una dignità. Ed erano a Los Angeles.

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Redazione

Abbiamo iniziato nel 1999 a scrivere di football americano: NFL, NCAA, campionati italiani, coppe europee, tornei continentali, interviste, foto, disegni e chi più ne ha più ne metta.

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