[NFL] Week 4: Dallas fa sul serio, Saints asfaltati (New Orleans Saints vs Dallas Cowboys 17-38)

Vendetta… Tremenda vendetta… Un anno fa i Dallas Cowboys venivano letteralmente asfaltati sul terreno dei New Orleans Saints; un terribile 49-17 durante il quale Brees e compagni stabilivano il nuovo record NFL per primi down conquistati con quaranta. Domenica, fra le mura amiche, i texani hanno consumato la loro vendetta: un 38-17 nettissimo, con i Cowboys che hanno sempre tenuto saldamente in mano la gara, salvo forse per metà del quarto conclusivo, in cui i Saints hanno tentato una clamorosa rimonta, rapidamente però naufragata. Grazie a questo successo i Cowboys agganciano in vetta alla NFC East i Philadelphia Eagles a quota tre vittorie, mentre i Saints, con un record di 1-3, sono in fondo alla NFC South.

demarco murray cowboysChe l’attacco di Dallas fosse forte lo si sapeva, ma contro la difesa dell’ex di turno, il defensive coordinator Rob Ryan, gli uomini con la stella sul casco l’hanno ribadito in modo perentorio. DeMarco Murray, arrivato alla sfida con i Saints come leading rusher della NFL, ha proseguito questo suo folgorante inizio di torneo ed ha portato a casa 149 yard facendo impazzire la difesa ospite (alla fine sono stati ben 7 i placcaggi mancati contro l’ex Sooner) cui sono da aggiungere due mete. Poi in realtà Murray è sicuramente un ottimo runner, però per la quarta prestazione consecutiva oltre le 100 yards c’è anche da dare grande merito ad una linea di attacco che ha malmenato i dirimpettai della difesa dei Saints per tutto l’arco della gara.  Il centro Frederick, le guardie Martin e Leary e i tackle Free e Smith hanno aperto autentiche voragini nella difesa dei neri della Louisiana, spazi in cui si è infilato con piacere il buon Murray.

Anche il passing game non è stato però da meno. Ricordo le durissime critiche a Romo, che in estate è stato operato per un’ernia alla schiena, durante e dopo la pessima gara di esordio persa contro i 49ers. Da allora però il numero 9 texano ha completato 59 passaggi sugli 81 tentati per 655 yard, con sei mete ed un solo intercetto. A questo proposito è stato interessantissimo il confronto che Phil Simms, ex grande quarterback con i Giants ed ora analista della CBS, faceva a proposito delle differenze a livello di mobilità e di meccanica del lancio, fra il Romo della gara di esordio e quello di domenica, chiaramente molto più agile e potente grazie ad un fisico che sta tornando in forma dopo l’operazione. Contro i Saints l’ex quarterback di Eastern Illinois ha terminato 22 su 29 per 262 yard con tre mete, due delle quali segnate grazie a lanci a Terrance Williams, il più cercato ed efficace dei terminali dei Cowboys contro i Saints. Soprattutto la prima ricezione da 6 punti di Williams è stata impressionate, perché poco dopo aver catturato l’ovale, il receiver da Baylor è stato colpito con notevole violenza dalla safety Byrd ma ha conservato lo stesso il possesso della palla.
Nella sfida dell’AT&T Stadium ha fatto molto bene anche Witten che ha catturato tutti e sei i palloni lanciati nella sua direzione per 81 yard, mentre un po’ meno protagonista del solito è stato Dez Bryant, per altro ben  controllato da Keenan Lewis, che ha messo a segno la meta finale ma ha contribuito con sole 44 yards.

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Drew Brees, Everette BrownLa tanto vituperata, spesso a ragione, difesa dei Cowboys ha invece disputato la miglior gara stagionale, annullando per oltre 45 minuti un attacco temibilissimo,  anche se in chiara difficoltà, come quello dei Saints. Il rientro della coppia di linebacker Durant e McClain, entrambi fuori contro St.Louis per problemi muscolari, ha dato stabilità ad un reparto che ha tenuto testa brillantemente agli uomini di Sean Payton. Durant è stato soprattutto efficace nel mettere sotto pressione Brees, mentre McClain è stato bravo sia nella copertura sui passaggi che nel gioco di corsa.
Più a corrente alternata è andato l’ultimo dei linebacker titolari, vale a dire Bruce Carter, molto bravo nel passing game, decisamente meno nel difendere contro la corsa. Del quartetto della linea difensiva è invece piaciuto solo il tackle Crawford, ma le buone notizie per Dallas sono arrivate dai “panchinari”, termine da mettere fra parentesi perché si tratta di titolari reduci però da gravi infortuni: la coppia Spencer e Melton ha infatti giocato più o meno un terzo degli snap totali ma con esiti molto positivi, per Melton a livello di pass rush e per Spencer nel rushing game. Credo sia doveroso ricordare che Melton ha disputato appena tre match lo scorso anno con Chicago prima della rottura del legamento anteriore del ginocchio che lo ha costretto ad un lungo stop, mentre Spencer, una delle chiavi per la D-Line dei Cowboys, non giocava un match dal 13 settembre 2013 in quel di Kansas City, dato che  subito dopo l’esordio della stagione passata, finì k.o. anche lui per un problema al ginocchio.
Un’altra riserva, il cornerback Sterlin Moore è stato invece il migliore fra i defensive backs, seguito da un ottimo Scandrick mentre la coppia di safety Wilcox e Church ha faticato a contenere i receiver avversari. Sfortunatamente per i Cowboys, nella gara contro i Saints è però andato k.o. per un grave infortunio al ginocchio Morris Clayborne, che ha purtroppo chiuso anzitempo la stagione.

In casa Saints onestamente questa è invece una sconfitta che deve far scattare numerosi campanelli d’allarme. Per fortuna degli uomini di Payton, in graduatoria le avversarie sono lì vicino (nessun team della NFC South ha vinto più di due match) ma i Saints visti a Dallas sono sembrati poca cosa. Anche il coaching staff onestamente non è sembrato senza colpe: contro una squadra molto corta nel reparto defensive backs, anziché spingere sull’acceleratore mettendo in campo molti receiver, New Orleans si è ostinata a tenere formazioni più “tradizionali” favorendo così Dallas. E così una difesa che appena una settimana prima era stata maltrattata da Austin Davis, ha tenuto in scacco un attacco in cui Brees è parso decisamente impreciso e la linea ha aperto dei buoni varchi per i runner veramente col contagocce.
Il regista da Purdue sta faticando moltissimo a trovare i ricevitori sul profondo, ma in effetti è anche poco aiutato dagli stessi compagni. E se qualche palla droppata o qualche fumble ci può stare dal rookie Cooks o da Stills, per Colston e soprattutto Graham è un fatto inaccettabile. Contro Dallas, Brees ha comunque chiuso con 32 completi sui 44 tentati per 340 yards, il grosso delle quali sono però venute quando i buoi erano ormai scappati da tempo. Graham è stato il leading receiver del team ospite con otto ricezioni per 86 yards e una meta ma come il suo quarterback, il tight end col numero 80 si è svegliato troppo tardi. Il migliore come rendimento sul passing game è così stato Travis Cadet, il terzo runner nella depth chart, che ha ricevuto tutti e sei i palloni lanciati verso di lui per 59 yards.

USP NFL: NEW ORLEANS SAINTS AT DALLAS COWBOYS S FBN USA TXNella sfida di Arlington, i Saints sono andati subito sotto nel punteggio, e così il team in nero ha abbandonato molto rapidamente un rushing game che però non ha certo fatto faville: a parte una grandissima galoppata da 62 yard di Robinson, il tabellino di New Orleans alla voce “gioco sulla terra” recita 12 portate per 42 yard.  Dall’altra parte della palla le cose non sono certo andate meglio: Dallas ha chiuso con oltre 450 yard di guadagno, di cui 190 su corsa e, a parte la safety Bush ed il cornerback Lewis, è difficile trovare un giocatore che abbia meritato la sufficienza per un reparto che ha sbagliato una quantità industriale di placcaggi.
I due end Jordan e Galette sono stati annullati dalla linea offensiva di casa mentre la coppia di linebacker Lofton e Humber è stata in costante affanno sul rushing game.  Nelle coperture sui passaggi, mentre l’ex Steelers Lewis se la cavava egregiamente contro un avversario scomodo come Dez Bryant, il duo Vaccaro-White concedeva all’attacco avversario undici completi sui dodici palloni lanciati nella loro direzione per quasi 130 yards.

Venendo alla cronaca, dire che il primo tempo sia stato tutto di marca Cowboys, quasi non rende pienamente l’idea della disparità di rendimento fra i due team: dopo 30 minuti di football infatti Dallas non solo era avanti 24-0 nel punteggio, ma il computo delle yard diceva 290 a 114 e la difesa con la stella sul casco aveva già provveduto ad intercettare una volta Brees. Su cinque drive, Dallas andava a segno quattro volte, mentre i Saints mettevano insieme un intercetto, un field goal clamorosamente sbagliato da Graham dalle 27 e ben poco d’altro.
Il secondo tempo si apriva con New Orleans che finalmente metteva punti sul tabellone grazie ad un calcio fra i pali di Graham, ma sul ribaltamento di fronte, le corse di Murray ed una gran sgroppata di Romo da 21 yards, la più lunga della sua carriera, regalavano il 31-3 a Dallas con un quarto e mezzo ancora da giocare. I Saints sembravano finalmente reagire e grazie ai passaggi di Brees arrivavano fin sulle 27 di Dallas, con Graham che però perdeva l’ovale, recuperato da Carr.

Si entrava così nel quarto finale e New Orleans dava qualche segnale di vita: una corsa da 62 yards di Robinson precedeva il passaggio da touchdown di Brees al tight end di riserva Hill, e dopo un “tre e fuori” di Dallas, arrivava anche la meta di Graham , imbeccato da Brees con un passaggio da 13 yard. Un sack della safety Vaccaro sul drive seguente, costringeva Dallas al punt con oltre 8 minuti da giocare, ma New Orleans non sfruttava questa ulteriore possibilità di avvicinarsi ed anzi una finta di punt terminava miseramente con un  sack sul punter Morstead.
Dallas aveva così palla in mano sulle 39 dei Saints e dopo un buon passaggio a Witten per 16 yards, Romo terminava la sua ottima giornata con la terza segnatura personale grazie al td pass da 18 yards a Bryant che annullava, qualora ce ne fosse stato bisogno, le speranze di recupero dei deludenti Saints.

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