Luis Perez, dal bowling alla NFL

[quote]“He’s a guy who I think if he wanted to take up golf, it might take him six months, but he’d master it and frustrate everyone else”

Jared May (Texas A&M-Commerce offensive coordinator e quarterback coach).

[/quote]

Durante l’ultima partita di preseason che i i Los Angeles Rams hanno giocato a New Orleans, ha fatto il suo esordio nella NFL il quarterback Luis Perez, undrafted Free Agent da Texas A&M-Commerce che ha alle sue spalle una storia interessante e singolare.
Figlio di un calciatore professionista messicano, Perez è cresciuto a Chula Vista, vicino a San Diego, California, dove ha messo insieme una serie di conquiste abbastanza strabilianti in ambito sportivo.

Pubblicità

Per molto tempo non è stato il football lo sport principale di Perez, ma il bowling. Luis era (è) una specie di Harlem Globetrotter della boccia e dei birilli, nel senso che non è solo bravo, ma dà anche spettacolo.
Alla sua giovane età (Perez ha 24 anni), può già vantare al suo attivo ben 12 gare perfette. Per chi non lo sapesse, una gara perfetta nel bowling si ottiene quando si segnano 300 punti ottenuti con 12 strike consecutivi. Non contento, Perez spesso aggiunge difficoltà ulteriori al proprio gioco, come quella di iniziare la rincorsa all’indietro, girarsi e rilasciare la boccia (e sì… fa anche strike).

Luis Perez ha sempre avuto il football nel sangue ed ha sempre sognato di giocare quarterback, però, ma ha spesso dovuto scontrarsi con il padre che lo voleva calciatore, o con i coach della sua high school, la Otay Ranch HS di Chula Vista, che lo relegarono nella posizione di tight end di riserva senza nemmeno dargli la chance di provare a lanciare la palla.
Arrivato a Southwestern, il Community College locale, Perez si presentò al coach Ed Carberry e gli disse che avrebbe voluto giocare quarterback. Il coach non sapeva che farsene di un ragazzo che aveva giocato solo come tight end di riserva e nemmeno nella squadra varsity, e cercò di scoraggiarlo in tutti i modi. Venne messo assieme agli altri otto quarterback partendo dalla posizione di nono con la prospettiva di arrivare al massimo ad essere il terzo quarterback, senza probabilmente mai mettere piede in campo. Lui accettò, e tra infortuni e trasferimenti ad altri college invece il piede in campo ce lo mise, un bel giorno, lanciando anche il suo primo touchdown pass.

Un infortunio mise anche lui fuori dai giochi, e l’anno successivo Perez dovette riguadagnarsi il posto ripartendo da zero. Nel camp estivo riuscì a convincere coach Carberry a farlo partire titolare e la stagione fu un trionfo coronato dal titolo di conference e dall’interesse di altri college per la prosecuzione della sua carriera.

A Texas A&M-Commerce il posto di titolare era già suo in partenza, e lui ripagò la fiducia con due stagioni fantastiche, al termine delle quali, dopo aver vinto il titolo nazionale di Division II, ha conquistato l’Harlon Hill Trophy, l’equivalente dell’Heisman Trophy per la seconda divisione.

Messo sotto contratto dai Los Angeles Rams dopo il draft di aprile, Perez ha fatto tutto il training camp senza mai mettere piede in campo fino a giovedì sera. La prestazione non è stata un granchè, non ha convinto Sean McVay a mettere Perez al posto di Sean Mannion come secondo di Goff.

Attenzione, però: Luis Perez non è uno che si dà per vinto facilmente. La NFL l’ha raggiunta, sebbene solo in preseason, ed ora si tratta solo di fare il passo successivo, come ha sempre fatto nella sua carriera.

[ad id=”29269″]
Pubblicità
Merchandising Merchandising

Massimo Foglio

Segue il football dal 1980 e non pensa nemmeno lontanamente a smettere di farlo. Che sia giocato, guardato, parlato o raccontato poco importa: non c'è mai abbastanza football per soddisfare la sua sete. Se poi parliamo di storia e statistiche, possiamo fare nottata. Siete avvertiti.

Articoli collegati

Pulsante per tornare all'inizio
Chiudi

Adblock rilevato

Huddle Magazine si sostiene con gli annunci pubblicitari visualizzati sul sito. Disabilita Ad Block (o suo equivalente) per aiutarci :-)

Ovviamente non sei obbligato a farlo, chiudi pure questo messaggio e continua la lettura.