[NFL] Week 4: Protagonismo al Levi’s Stadium, prima vittoria 49ers nel nuovo impianto (Philadelphia Eagles Vs San Francisco 49ers 21-26)

Che idea avete delle qualità di Colin Kaepernick? Molto probabilmente pensate sia un grande astro nascente della lega, un po’ superficialmente vi riesce semplice guardare i risultati: un SuperBowl raggiunto, un altro paio sfiorati. L’idea che il pubblico si è fatto è quello di una macchina da football in attesa di aprire la bacheca di una delle franchigie più blasonate in NFL. Non è esattamente così, perché il quarterback da Nevada possiede un rendimento molto più altalenante di quanto la sua già lunga lista di vittorie possa celare. Questo i suoi datori di lavoro lo sanno, visto il contratto “a gettone” che gli hanno fatto firmare nell’ultima offseason.

frank gore 49ersCome Kaep sia il meglio della lega nel suo ruolo si vede quando, correndo verso la sua sinistra, lancia dall’altra parte del campo con la mano destra. Una mossa clamorosa, forse mai vista tra i professionisti, che smarca Frank Gore per il touchdown. Come a volte ne rappresenti la mediocrità è altrettanto palese subito dopo, quando retrocede di un passo e mezzo, allinea male i piedi e lascia partire un lancio pessimo tra le mani di Malcolm Jenkins, che ringrazia e va a segnare i punti del nuovo vantaggio Eagles.
I fatti fin qui narrati si riferiscono al secondo quarto. Philadelphia (3-0) sul 21-10 contro San Francisco (1-2), con padroni di casa che perdono anche Vernon Davis per un colpo, inutile ed evitabile, alla schiena.
Vi starete quindi chiedendo come da una situazione così complicata gli Eagles siano usciti sconfitti e i Niners, alla prima W nel nuovo impianto, vincenti. Perché tra un protagonista e l’altro, dietro le luci di una ribalta che illumina chi vuole o deve apparire, c’è sempre chi rimette in corsa i suoi senza richiedere attenzioni. Ma a come Gore abbia stravinto questa partita arriveremo dopo.

Prima va introdotto il secondo quarterback dell’incontro: Nick Foles. Estremo, talentuoso, statisticamente esagerato. Finirà l’incontro con quella che probabilmente rimarrà la sua peggiore prestazione stagionale, lanciando 0 su 10 e 2 intercetti in passaggi da più di 20 yard. Mai nessuno così male nel football contemporaneo. Strozzato dalla forte difesa di casa, il numero 9 predilige il passaggio corto anche nelle ultime battute, quando può, nonostante tutto, riportare i suoi alla vittoria.
Jeremy Maclin EaglesIl suo scudiero, LeSean McCoy, non brilla: 10 corse per 17 yard totali, ma soprattutto una incredibile esitazione sulla giocata che poteva dare la vittoria ai suoi. Secondo down dalle 6 di San Francisco. Per una volta, forse l’unica nella partita, McCoy super la linea difensiva, ma gli manca, a una yard dalla goal line, lo spunto per gettarsi verso il possibile 28-26 che manterrebbe i suoi Eagles imbattuti. Probabilmente ha pagato la frustrazione di un pomeriggio molto difficile, ma le deboli giustificazioni iniziano e finiscono lì.

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Foles pessimo, McCoy non pervenuto, come hanno segnato le aquile? Prima un sack su Kaepernick consente a Trey Burton di bloccare il punt seguente e a Brad Smith di segnare sul recupero, poi c’è il pick-six di Jenkins già descritto e a seguire il ritorno di punt di 82 yard da parte di Darren Sproles. E sono proprio gli special team a essere la nota positiva del pomeriggio californiano per i nero-verdi.
Dall’altra parte, invece, ci sono due motivi per sorridere. Il primo è la coppia formata da Antoine Bethea e Perrish Cox, che mette a segno due intercetti e un fumble strappato dalle mani di Zach Ertz e recuperato ancora prima che tocchi terra. Il secondo è l’incredibile ricezione di Stevie Johnson, 28enne ricevitore che gravita sul fondo della depth chart; Kapernick trova l’angolo vicino della End Zone con un lancio da dodici yard mentre Johnson, marcati da due difensori, riceve con la punta delle dita come se sopra ci avesse messo la colla. I piedi sono in campo in una giocata che ha sembrato piegare tempo e spazio a favore dei 49ers portandoli al primo e decisivo vantaggio della giornata con otto minuti da giocare.
49ers defenseTra una squadra senza il suo miglior giocatore (Davis) e un quarterback a tratti in difficoltà e una senza produzione offensiva per 60 minuti, è abbastanza logico emerga chi della continuità ha fatto una bandiera. C’è un motivo se i runningback a San Francisco vanno e vengono: è perché davanti a loro c’è Frank Gore: nel primo pomeriggio vincente del Levi’s Stadium, il veterano mette insieme 24 corse per 119 yard e quel TD su ricezione di cui parlavamo molte righe fa. I 49ers hanno corso per 148 yard all’esterno dei tackle domenica, record non solo per questa stagione ma anche per la scorsa, esponendo una falla nella difesa ospite e riuscendo a tenere palla per 42 minuti.
Per quello possiamo affermare serenamente che questa partita l’ha vinta Gore e nessun altro. Mentre i protagonisti sulla carta sparivano dalla scena a intermittenza, lui era dietro le quinte a tirare i fili della contesa, a segnare, a prendere un primo down dopo l’altro. E’ lui che ci impedisce di dire che la prima vittoria di San Francisco nel nuovo stadio ha visto affrontarsi le due squadre più forti in NFC. Perché chi era atteso ha deluso, il record dei Niners (che è stato pericolosamente molto vicino a essere 1-3) non autorizza ad abbassare la guardia e perché a Philadelphia c’è molto da dimostrare, dimenticandosi i numeri inflazionati di queste ultime due stagioni.

Settimana prossima le due squadre giocheranno in casa. Philadelphia riceverà Saint Louis, uno dei peggiori attacchi della nazione, e San Francisco ospiterà Kansas City, squadra indecifrabile reduce da una vittoria appagante su New England. Incastonate in due division che si stanno rivelando incredibilmente competitive, Niners e Eagles hanno bisogno di rimboccarsi le maniche, dimenticare i pronostici e trovare certezze che poco hanno a che fare con le loro sopravvalutate individualità.

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Dario Michielini

Segue il football dagli anni 90, da quando era alle elementari. Poi ne ha scritto e parlato su molti mezzi. Non lo direste mai! "La vita è la brutta copia di una bella partita di football"

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