Huddle Top Five: i cinque migliori edge rusher del 2020

Eccoci qua, eccoci arrivati al momento della verità: in una lega in cui i quarterback la fanno sempre più da padroni, gli edge rusher hanno via via acquisito un’importanza che trova un tangibile riscontro nei loro compensi poiché, dopo i sopracitati quarterback, gli assegni più sostanziosi vengono staccati proprio per loro, per questi “edge” rusher, termine onnicomprensivo che include sia i defensive end in uno schema difensivo 4-3 che gli outside linebacker in un 3-4.
Metterli in ordine è difficile, individuare i migliori cinque è già di per sé stato arduo, figuriamoci riordinarli: questa top five, lo ammetto, mi ricorda molto da vicino quella dei wide receiver, ossia l’episodio più complicato in assoluto di questa rubrica.
Sperando che continuiate a volermi bene una volta terminata la lettura…

5) Chase Young, Washington Football Team

Stats: 44 tackle (32 solo), 10 tackle for a loss, 7.5 sack, 4 forced fumble, 3 fumble recovered (1 TD) in 15 partite.

Stats ai playoff: 3 tackle (1 solo), 0 tackle for a loss, 0 sack, 0 forced fumble, 0 fumble recovered in 1 partita.

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Se mi piacessero i tatuaggi uno dei primi che mi farei – dopo ovviamente quello di Spongebob sul cuore – sarebbe la scritta don’t believe the hype perché, diciamolo, questa cosa dell’esaltare giocatori che non hanno ancora giocato un singolo snap in NFL lanciandosi in azzardati paragoni ha stufato, e pure tanto: nel caso di Chase Young, però, l’hype non solo è stato rispettato, ma è stato pure doppiato.
Il Defensive Rookie of the Year ha dominato da subito – favorito da un ambiente ideale, c’è da dirlo – migliorando partita dopo partita e concludendo l’anno su livelli da Defensive Player of the Year punto, non rookie: nelle ultime tre partite dell’anno Young ha accumulato 15 pressioni totali, dimostrandosi fondamentale per l’improbabile qualificazione di Washington ai playoff.
Oltre che a complicare la vita del quarterback di turno, Young si è pure espresso su un livello altissimo come run defender mettendo a segno 30 stop totali: il 2020 non solo ci ha insegnato che il futuro della squadra di football sia particolarmente promettente, ma pure che senza infortuni Young sarà un talento generazionale in grado di racimolare All-Pro con una facilità donaldica, o donaldiana.
Esattamente come previsto durante il processo pre-draft.

4) Joey Bosa, Los Angeles Chargers

Stats: 39 tackle (29 solo), 15 tackle for a loss, 7.5 sack, 0 forced fumble, 1 fumble recovered in 12 partite.

Stats ai playoff: /

Ecco qua un altro giocatore che senza infortuni probabilmente avrebbe messo assieme la miglior stagione della propria già ottima carriera: Joey Bosa, con una consistenza quasi disgustosa, si è affermato come uno dei migliori edge rusher della lega trovando sempre modo di fare breccia nel backfield avversario indipendentemente dalla natura della giocata offensiva.
Il maggiore dei fratelli Bosa nel 2020 ha accumulato 61 pressioni totali in 12 partite, numero che traslato sulle 16 che componevano una stagione ci mette davanti a più di 80 pressioni, una cifra semplicemente astronomica; per rendere l’idea dell’impatto che questo giocatore può avere su un incontro, mi limiterò a sciorinarvi un paio di statistiche prese dalla testa a testa – perso, ovviamente – con i Buffalo Bills: 3.0 sack, 2 hurries, 2 QB hit, 5 tackle totali ed 8 stop.
Numeri del genere ci mettono davanti ad un giocatore che sostanzialmente trova un modo per lasciare il segno su ogni serie offensiva della squadra avversaria, poi vabbè, essendo i Chargers i Chargers sono pure stati in grado di perderla, ma di questo parleremo un altro giorno, forse.

3) Khalil Mack, Chicago Bears

Stats: 50 tackle (29 solo), 11 tackle for a loss, 9.0 sack, 3 forced fumble, 2 fumble recovered in 16 partite.

Stats ai playoff: 2 tackle (1 solo), 1 tackle for a loss, 0 sack, 0 forced fumble, 0 fumble recovered in 1 partita.

Le statistiche e la percezione generale dei Chicago Bears sono i peggiori nemici di Khalil Mack che, zitto zitto, potrebbe aver messo insieme una delle migliori stagioni della sua già leggendaria carriera.
Secondo PFF, infatti, 45 pass rush win – ovvero vittorie nell’uno contro uno con il tackle di turno – di Mack non hanno avuto modo di trasformarsi in pressione a causa del fatto che il pallone fosse già uscito dalla mano del quarterback: quick release quanto volete, ma personalmente vedo ciò che come un qualcosa di pianificato durante la settimana per prevenire l’efficacia di quello che è, anno dopo anno, uno degli edge rusher più dominanti della nostra generazione.
I Chicago Bears, purtroppo per lui, vengono – venivano? – valutati quasi esclusivamente in funzione del rendimento offensivo, poiché ciò che “fa notizia” sono gli insuccessi di Trubisky, non l’oramai scontata grandezza di Mack: questo articolo e questa rubrica sono dopotutto concepiti anche per questo, per dare una decina di righe di gloria a giocatori che per circostanze fuori dal loro controllo non vengono celebrati a dovere.
Khalil Mack, pure nel 2020, è stato fonte di terrore per chiunque abbia avuto la sfortuna di preparare un gameplan offensivo atto a neutralizzarlo.

2) Myles Garrett, Cleveland Browns

Stats: 48 tackle (33 solo), 10 tackle for a loss, 12.0 sack, 4 forced fumble, 2 fumble recovered in 14 partite.

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Stats ai playoff: 3 tackle (3 solo), 1 tackle for a loss, 1.0 sack, 0 forced fumble, 0 fumble recovered in 2 partite.

Se solo non avesse avuto il Covid-19…
Durante la prima metà della stagione Garrett è stato senza ombra di dubbio il favorito per il premio di Defensive Player of the Year – poi vinto dall’insospettabile Aaron Donald – salvo poi contrarre il virus e vedere la propria efficienza scemare: ciò nonostante Garrett rimane uno dei migliori edge rusher della lega, anzi, il secondo miglior edge rusher della lega.
Fra Week 2 e Week 7 l’ex-prima scelta assoluta ha messo a segno ben 9 sack – NOVE! -, numero stratosferico che ammetto mi spinse a pensare che – forse – il record di Michael Strahan potesse essere in pericolo, anche se poi come già detto la sfortuna ha messo momentaneamente in pausa la sinfonia di distruzione che stava componendo settimana dopo settimana.
Il prossimo grande passo sarà quello di giocare una stagione intera e forse, solo a quel punto, potremo avere un’idea un po’ più precisa del suo valore assoluto: Garrett a mio avviso è già uno dei migliori giocatori della lega, tuttavia ritengo che il margine di miglioramento sia enorme e ciò non può che terrorizzare l’intera NFL.
Myles, per favore, gioca in modo da farmi fare bella figura!

https://twitter.com/PFF/status/1381592946231767042

1) T.J. Watt, Pittsburgh Steelers

Stats: 53 tackle (43 solo), 23 tackle for a loss, 15.0 sack, 2 forced fumble, 0 fumble recovered, 1 intercetto in 15 partite.

Stats ai playoff: 3 tackle (2 solo), 1 tackle for a loss, 0 sack, 0 forced fumble, 0 fumble recovered in 1 partita.

T.J. Watt non è solamente il miglior edge rusher della NFL, è probabilmente pure il miglior playmaker o perlomeno il più costante: con Watt in campo potete stare tranquilli che succederà sempre qualcosa di estremamente spiacevole per i reparti offensivi avversari.
Il numero di sack e di tackle for a loss – malgrado sappiate quanto ritenga fuorvianti e riduttive tali statistiche – ci parlano di uno che ha di fatto piantato le tende nei backfield avversari, di una minaccia che almeno un paio di volte a partita trova il modo di mettere le mani addosso al quarterback od al running back di turno: le 73 pressioni totali, poi, ci metto davanti ad una brillantezza difficilmente esplicabile.
Tale numero di pressioni, cari lettori, su 479 snap di pass rush significa che circa un passaggio ogni sette Watt riesce ad arrivare al quarterback e non devo essere sicuramente io a spiegarvi quanto una pressione possa mandare fuori fase anche il più navigato dei signal caller.
La dipartita di Dupree potrebbe essere un duro colpo, ma diciamo la verità, il nuovo giocatore dei Titans è esploso definitivamente quando dall’altra parte della linea difensiva è arrivato il fratellino di Justin James.

Fuori dalla top five, ma di poco:

  • Cameron Jordan (New Orleans Saints): probabilmente l’edge rusher più sottovalutato della nostra generazione, gravita attorno al pallone;
  • Demarcus Lawrence (Dallas Cowboys): non fatevi ingannare dal basso numero di sack e dal fatto che la difesa dei Cowboys sia stata liquame, Lawrence ha giocato un buonissimo 2020;
  • Carl Lawson (New York Jets): volete forse dirmi che i Jets abbiano preso un buon giocatore? Pare di sì;
  • Za’Darius Smith (Green Bay Packers): probabilmente il primo degli esclusi – spero che ciò possa servirgli di consolazione -, Smith da quando si è aggregato ai Packers è diventato uno degli edge rusher più costanti e consistenti della lega.
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Mattia Righetti

Mattia, 27 anni. Voglio scrivere per vivere ma non so vivere. Quando mi cresce la barba credo di essere Julian Edelman. Se non mi seguite su Twitter (@matiofubol) ci rimango malissimo.

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