Hot Take: qualche (in)certezza sulla NFL – Episodio 10

Il football americano è lo sport più razionale e, in un certo senso, freddo che esista: ogni giocata, come ben saprete, altro non è che la traduzione di centinaia di segnacci disegnati su una lavagnetta da paranoiche controfigure di Professor X e provati migliaia di volte in allenamento.
Freddezza, troppa freddezza.
Fortunatamente, però, a rendere più mite il clima nel mondo NFL ci siamo noi tifosi – aiutati da analisti più o meno qualificati – con le nostre sparate a zero, o come direbbero nei paesi anglofoni “hot take” che stando a Wikipedia – inglese – significa « a hot take piece of deliberately provocative commentary that is based almost entirely on shallow moralizing»: deliberatamente provocatorio.

Una hot take non deve per forza essere ragionata, anzi, spesso altro non è che frutto dell’emotività del momento e del modernissimo bisogno di esternare su uno schermo ogni nostro pensiero: questa rubrica nasce proprio per questo, per dare spazio ai vostri pensieri “più irrazionali” e successivamente sviscerarli, razionalizzarli ed eventualmente bocciarli o approvarli.
Questa rubrica, in definitiva, altro non è che l’inevitabile sequel transmediale delle nostre discussioni su Telegram: parteciparvi è facilissimo, tutto ciò che dovete fare è apporre l’hashtag hot take dinanzi alla vostra hot take.

Senza dilungarsi ulteriormente…

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Alex Smith porterà Washington ai playoff
È vero che finché c’è NFC East c’è speranza, ma accostare la squadra di football ai playoff è blasfemia indipendentemente da chi si trovi under center: sarebbe indubbiamente una storia bellissima con la quale elemosinare migliaia di like tramite post patetici – ricchi di pathos -, ma occorre sempre ricordare che Smith condurrà uno degli attacchi più poveri di talento della NFL e che, soprattutto, stiamo pur sempre parlando di una squadra ancora inchiodata a due vittorie.

https://twitter.com/espn/status/1325537524048080899

I Las Vegas Raiders andranno ai playoff ed imiteranno i Titans versione 2019
Che i Las Vegas Raiders possano lottare fino all’ultimo per andare ai playoff è indiscutibile, che i Las Vegas Raiders si qualifichino ai playoff non è improbabile mentre che i Las Vegas Raiders arrivino dove sono arrivati i Tennessee Titans l’anno scorso è al momento impossibile: andiamo con calma.
Gli un tempo Oakland – e Los Angeles – Raiders sono indubbiamente una buona squadra, condotta da quello che a mio avviso è il quarterback meno rispettato della NFL, ma a differenza dei Titans non hanno ancora quell’identità, quella filosofia di football alla quale fare affidamento nei momenti più delicati: in cosa si sostanziano i Raiders? In una squadra trainata da un attacco efficiente ma mai irresistibile? Al carisma del proprio allenatore?
I Titans del 2019 – ma anche del 2020 – giocavano un football estremamente ispirato e caratteristico, un football fondato su fisicità, controllo del cronometro e folli dosi di Derrick Henry, fenomeno in grado di imporre il proprio volere su qualsiasi front seven: chi è il Derrick Henry dei Raiders? Chi è quel giocatore in grado di far compiere il salto di qualità all’intera squadra fino a renderla la “sua” squadra?
Non credo siano ancora pronti a fare strada ai playoff, anche se poi uno si rende conto che quest’anno sono stati gli unici a riuscire a battere i Chiefs e quando riesci a non far vincere una partita di football a Patrick Mahomes fare strada a gennaio non sembra poi così proibitivo.

Nonostante le infinite sfighe, San Francisco giocherà pure a gennaio
Precludere qualsivoglia forma di successo ad una squadra allenata da Kyle Shanahan è stupido ed ottuso, ma guardiamo in faccia i fatti: chi ci può garantire che San Francisco riesca ad arrivare a gennaio con un numero di giocatori sufficiente per prendere parte ad una partita NFL?
Il calendario è brutale, in quanto ad attenderli troveranno Saints, Rams, Bills, Cardinals e Seahawks, squadre infinitamente più sane e con altrettanto legittime ambizioni da playoff: sono 4-5 e realisticamente, per avere una possibilità di centrare la qualificazione ai playoff, dovrebbero vincere ALMENO cinque partite anche se temo che un 9-7 non basterà. Faithful, vi stimo con tutto me stesso, ma forse è arrivato il momento di alzare bandiera bianca.

https://twitter.com/49ers/status/1324899592790437888

The Drive porta sfiga alla squadra del tifoso che vince la partita
Giorgio, ti hanno scoperto prima del previsto: scusatemi ma per obbligazioni contrattuali non sono autorizzato a rilasciare ulteriori dichiarazioni.
Per maggiori informazioni contattate il signor Prumotto che, a questo punto, credo proprio vi debba qualche
spiegazione.

Antonio Brown concluderà massimo una partita con più di cento yards di ricezione
Se Brady – ed i Buccaneers – giocheranno sempre come domenica probabilmente non scollinerà mai quota cento yards, ma attenzione, questo quarterback è un discreto appassionato e conoscitore delle rimonte: il problema, se così si può definire, dei Buccaneers risiede nella sovrabbondanza di mani assolutamente in grado di concludere ogni singola partita con almeno dieci ricezioni, pertanto sarà dura per Brown mettere insieme numeri da videogioco con soli cinque o sei target ad allacciata.
È altresì vero che stiamo pur sempre parlando di uno dei migliori attacchi della lega ed uno dei migliori ricevitori del secolo, per cui mi riservo il diritto di non darti ragione anche se ritengo la tua hot take piuttosto verosimile.

Saints e Bucs si ritrovano ai playoff e la partita si concluderà con lo stesso risultato… a parti invertite
Gentile lettore, qualora il tabellone playoff della NFC dovesse recitare “Buccaneers @ Saints” – o il contrario – ti invito caldamente a giocare cinque almeno euro sul 38 a 3 Buccaneers: hai idea di quanti soldi puoi fare azzeccando il risultato esatto di una partita di football americano?
Vani tentativi di essere simpatico a parte, finché la difesa dei Bucs affronterà Brees a zona vedo molto difficile che New Orleans concluda con un bottino di tre miseri punti.

https://twitter.com/SportsCenter/status/1325652874110660611

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I Jets, prima della fine, una partita la vinceranno
Vabbè, mi costringete a ricorrere ad un elenco puntato.

  • Week 10, bye week: perlomeno non perdono.
  • Week 11, Los Angeles Chargers: va bene che i Chargers sarebbero tranquillamente capaci di farsi rimontare 16 punti nell’ultimo quarto anche da questi Jets, ma francamente li ritengo troppo talentuosi per perdere pure questa.
  • Week 12, Miami Dolphins: vai a battere Rams e Cardinals per perdere contro i Jets? Gli scontri divisionali riservano sempre sorprese ma no, una squadra di Brian Flores non perderà contro una squadra di Adam Gase.
  • Week 13, Las Vegas Raiders: volubili quanto volete, ma Carr e soci commettono troppe poche sciocchezze per perdere contro i New York Jets.
  • Week 14, Seattle Seahawks: no.
  • Week 15, Los Angeles Rams: secondo me se nessuno dice niente Los Angeles li affronterà convinti che militino in NFC – non AFC – East e pertanto li demoliranno.
  • Week 16, Cleveland Browns: Cleveland, verosimilmente ancora in corsa per i playoff, farà il possibile per rendere New York l’ultima squadra ad aver concluso un campionato senza vincere nemmeno una partita ed aggiungere una virgola – od una congiunzione – all’elenco delle squadre perfette al contrario.
  • Week 17, New England Patriots: dopo quanto visto ieri perché no?

È difficile pronosticare una vittoria ad una squadra del genere, ma se proprio devo credo che le migliori possibilità di togliere lo zero le abbiano contro Chargers e Patriots.

Will Fuller l’anno prossimo andrà ai Colts
La prossima offseason Will Fuller sarà free agent e sono piuttosto convinto che il numero di squadre a fargli la corte dovrebbe essere alto: stiamo parlando di un vero e proprio WR1 in grado di spaccare la partita – vedasi domenica contro Jacksonville – a suon di big play rese possibili dalla propria, folle, velocità.
Fuller è sempre stato un ottimo ricevitore, il suo unico problema risiede nella cagionevole salute che non gli ha mai permesso di scendere in campo per tutte e sedici le partite e ciò, purtroppo per lui, gli costerà qualche milione di dollari: detto ciò non credo che il front office dei Texans toglierà, per il secondo anno consecutivo, a Deshaun Watson il proprio miglior ricevitore.

Le favorite per il Super Bowl del 2021 saranno Cardinals e Dolphins
Ah, i miracoli della contiguità temporale.
Basandoci esclusivamente su quanto visto la scorsa domenica sì, il tifoso medio NFL spererebbe proprio che queste due squadre si incrociassero al Super Bowl, ma proviamo per un attimo ad andare oltre il calore emanato dallo splendido testa a testa a cui abbiamo appena assistito e speculiamo un po’ sul futuro di entrambe le franchigie.
Arizona, conscia di aver trovato un quarterback, sta sicuramente dando prova di essere perlomeno una squadra da playoff che, con qualche miglioria in difesa, potrebbe vincere consistentemente anche a gennaio, a patto che Murray continui con la propria progressione: l’attacco dei Cardinals nell’ultimo mese è stato fra i migliori in assoluto in NFL e tenendo ben presente il fatto che under center ci sia un giocatore con poco più di 20 partite in cascina attendersi ulteriori miglioramenti ha decisamente senso.

https://twitter.com/SportsCenter/status/1325946784846319617

Parlare di Miami con cognizione di causa, al momento, mi risulta impossibile, in quanto è legittimo e facile prevedere lunghe cavalcate a gennaio per la squadra vista nelle ultime due domeniche, ma chi può garantirmi che saranno sempre questi i Dolphins? Non è forse un po’ troppo presto per esprimersi con certezza su Tagovailoa? La difesa c’è ed anzi, credo proprio sia destinata a compiere ulteriori salti di qualità, mentre sull’attacco non mi esprimo, in quanto è semplicemente troppo presto, anche se vi lascio con una mia hot take: Tagovailoa ha tutto quello che serve per piantare le tende nella top five posizionale per il prossimo decennio ed oltre e ciò, cari lettori, è presagio di Super Bowl.
Super Bowl già l’anno prossimo? Troppo presto, soprattutto per Miami, ma credo che fra non molto entrambe avranno modo di essere riconosciute universalmente come contender.

 

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Mattia Righetti

Mattia, 27 anni. Voglio scrivere per vivere ma non so vivere. Quando mi cresce la barba credo di essere Julian Edelman. Se non mi seguite su Twitter (@matiofubol) ci rimango malissimo.

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