La Strada verso il Draft: Jamal Adams

In un draft ricchissimo di talento difensivo come quello a cui ci stiamo avvicinando, uno dei nomi più importanti è Jamal Adams, fortissimo defensive back da LSU. L’università di Baton Rouge ha prodotto una nidiata di eccezionale talento per questo draft e Adams è, sicuramente, il prospetto più forte dell’ateneo negli ultimi anni. Grazie alle sue prestazioni e al suo comando il secondario di LSU è stato quello che ha concesso meno touchdown nel 2016 in tutto il college football (solo 16!) e nel Citrus Bowl non ha permesso a Lamar Jackson, fresco vincitore dell’Heisman Trophy, di raggiungere la end zone per la prima volta in stagione.

Figlio d’arte, suo padre George Adams fu 19sima scelta assoluta nel 1985, ha registrato numeri solidissimi a LSU in tre anni, di cui da titolare inamovibile. 209 tackle, 17,5 di questi oltre la linea di scrimmage, 5 intercetti e 2 sack certificano il suo status di difensore temibile. Adams ha una visione di gioco pazzesca e capisce un secondo prima degli altri le giocate, riesce a leggere gli occhi del quarterback come pochi altri ed è un playmaker nato. Devastante in run defense, è grosso come un linebacker e veloce come una safety, il che crea una combinazione di potenza impressionante. In campo aperto è un tackler affidabile e sicuro, molto paziente, non compie mai giocate per lo spettacolo, ma è sempre efficace per la squadra. Footwork di altissimo livello, cambia direzione con facilità ed è molto agile negli spazi stretti. È un maestro nell’attaccare il runner alle gambe e inchiodarlo al terreno. In coverage segue con semplicità qualsiasi tipo di ricevitore ed è eccellente nell’anticipare le tracce e compiere una giocata sulla palla. Leader e trascinatore nato, è un comandante eccellente per qualsiasi secondaria.

Scorgere delle debolezze nel gioco di Adams è impresa ardua. Ad LSU giocava con compagni di reparto eccezionali, bisognerebbe quindi valutarlo in una secondaria meno ricca di talento e più esposta. Ha giocato molti snap in spy, caratteristica che difficilmente potrà essere spendibile immediatamente contro quarterback navigati e capaci di approfittare di qualsiasi svista di un rookie. Avrà bisogno di un naturale adattamento alla NFL, ma indubbiamente Adams è un giocatore di cui si parlerà per molti anni.

Al piano superiore Adams giocherà quasi sicuramente da safety. È un giocatore a cui si può affidare il comando della difesa da fondo campo senza alcuna remora, ma è anche molto efficace vicino alla linea di scrimmage. Il suo prossimo defensive coordinator avrà solo l’imbarazzo della scelta.

Difficilmente Adams uscirà dalle prime cinque posizioni, è un talento troppo grande per non spendere una scelta alta su di lui e sistemare la secondaria per anni. I dubbi riguardano solo chi possa sceglierlo. San Francisco ha bisogno di trovare un leader in difesa e potrebbe selezionare Adams al posto di un quarterback per iniziare a mettere le fondamenta nel reparto che fino a pochi anni fa era il fiore all’occhiello della franchigia californiana. Chicago e Jacksonville valuteranno interessate, ma i Titans potrebbero non pensarci due volte e portare Adams in Tennessee. L’attacco è di buon livello, ma alla difesa manca quel playmaker capace con una giocata di cambiare il corso delle partite e Adams rappresenta proprio il profilo ideale per alzare l’asticella in difesa e diventare una serissima pretender al trono della AFC South.