Uno sguardo al 2023: Las Vegas Raiders

Il proprietario di maggioranza dei Raiders Mark Davis ha provato ad avere pazienza e a dare alla coppia Dave Ziegler-Josh McDaniels il tempo di raddrizzare la rotta della barca pirata alla deriva, ma quando è stato chiaro che i giocatori più rappresentativi avevano definitivamente perso la speranza di trovare un punto d’incontro con l’head coach, Davis ha fatto fuori il duo ex-Patriots nella notte di Halloween. Il record 2023 dice 8-9, con tre vittorie nelle ultime cinque partite a mettere il sigillo sull’impresa dell’interim head coach Antonio Pierce, capace di ridare vigore e entusiasmo alla squadra.

COME DOVEVA ANDARE…

Ovviamente la speranza di Davis era che l’anno 1 del nuovo regime, chiuso con un record di 6-11, fosse stato troppo negativo per essere rappresentativo. Ziegler e McDaniels lo avevano inizialmente convinto di poter essere competitivi da subito, per poi dover correggere il tiro accampando qualche scusa di troppo. L’anno 2 doveva però essere quello del rilancio, nel quale dimostrare una rotta ben chiara verso un futuro di successo.

McDaniels avrebbe voluto sostituire Derek Carr, tagliato senza troppe cerimonie dopo la stagione 2022, con Tom Brady. Quando il QB più vincente di sempre ha preferito scegliere il ritiro, i Raiders hanno optato per affidare la squadra a Jimmy Garoppolo, che avrebbe dovuto essere l’esecutore perfetto dei giochi del “genio” offensivo McDaniels.

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…E COME È ANDATA

Garoppolo è stato da subito un grande punto interrogativo, iniziando la stagione da titolare con prestazioni a dir poco mediocri e una grande propensione a lanciare intercetti. La squadra, che fino al licenziamento di McDaniels aveva faticosamente raggiunto un record di 3-5 con vittorie ottenute di misura contro Broncos, Packers e Patriots, è stata messa in mano all’ex LB NFL Antonio Pierce, che si era dimostrato un trascinatore di uomini già nel suo ruolo di LB coach. L’interim head coach ha messo subito in panchina Garoppolo dando le redini della squadra al rookie da Purdue Aidan O’Connell, che è cresciuto in confidenza con l’andare della stagione.

Davis a Pierce ha assegnato il compito di ricompattare e guidare la squadra, rimuovendo quel peso di chiamare anche gli schemi che ha schiacciato non pochi promettenti coordinatori passati al ruolo di head coach, e Pierce ha risposto all’appello mostrando grinta, carattere e soprattutto capacità di lasciare i giocatori liberi di essere sé stessi. L’interim head coach non ha nascosto la sua inesperienza, e ha cercato di colmare il gap chiamando a Las Vegas come consiglieri ben tre ex head coach: Marvin Lewis, Tom Coughlin e Adam Gase.

COSA HA FUNZIONATO…

La difesa dei Raiders ha cambiato marcia dopo il passaggio da McDaniels a Pierce, anche se proprio il reparto difensivo non ha subito modifiche allo staff. Il defensive coordinator Patrick Graham ha fatto qualche aggiustamento che ha permesso ai suoi giocatori di scendere in campo con meno pensieri e la seconda parte della stagione ha visto i nero-argento in netta crescita in punti concessi a partita agli avversari, in pressione sul QB e soprattutto in numero di TD segnati con un turnover.

Nelle otto partite giocate sotto McDaniels la difesa dei Raiders ha concesso quasi 23 punti a partita, mentre nelle partite con Pierce alla guida della squadra la media si è ridotta a 16. Nell’era McDaniels la difesa ha contribuito con 9 punti segnati (una safety e un pick six seguito dall’extra point), mentre con Pierce ci sono stati 28 punti in due partite tra fumble e intercetti ritornati in end zone). La squadra ha messo a segno 16 sack (2 di media a partita) nelle prime 8 partite e 30 (3.33 di media) nelle ultime 9, grazie alla crescita esponenziale del DE Malcolm Koonce (8 sack nella seconda metà di stagione).

Sul lato offensivo, è stata una gran bella sorpresa il WR Jakobi Meyers. L’ex Patriots ha contribuito con 71 ricezioni per 807 yard e 8 TD e ha aggiunto 2 TD su corsa e 1 su passaggio. Sicuramente è stato il migliore acquisto della gestione Ziegler.

…E COSA NON HA FUNZIONATO

L’esperimento “Las Vegas Patriots” è miseramente fallito, riportando ancora una volta indietro la squadra nero-argento. Quello che maggiormente non ha funzionato è Josh McDaniels, dimostratosi inadeguato per il ruolo e soprattutto non migliorato nei rapporti con le persone dai tempi dell’esperienza a Denver. Ogni anno la NFLPA (l’associazione giocatori) somministra dei sondaggi ai giocatori su vari aspetti della vita in un team, dalle strutture della squadra al coaching staff. Sia nel 2022 che nel 2023 McDaniels ha ricevuto voti molto bassi, in particolare per la sua abitudine a fare meeting ingiustificatamente troppo lunghi e per la poca propensione ad ascoltare i feedback dei giocatori. Voci raccolte negli spogliatoi dicono inoltre che la squadra, sotto McDaniels, aveva regole molto ferree su tanti aspetti secondari e la mania di controllo dell’head coach faceva sì che molti giocatori avessero timore di fare passi falsi e non si sentissero liberi di essere sé stessi.

La serenità della squadra è stata turbata pesantemente anche da quanto accaduto al DE Chandler Jones, che per motivi personali su cui non è il caso di indugiare non conoscendone appieno cause e gravità, è stato inizialmente allontanato dal gruppo e poi tagliato dopo vari deliranti post sui social media offensivi contro coaching staff e dirigenza e due arresti per violazione di ordini restrittivi.

Un altro aspetto che non ha funzionato è la gestione del personale, in particolare del RB Josh Jacobs. Leading rusher NFL nel 2022, Jacobs è stato trattenuto inizialmente tramite l’utilizzo del franchise tag. Il giocatore cercava un pluriennale che gli desse maggiore stabilità e quando è stato evidente che non si sarebbe trovato un accordo a lui congeniale ha iniziato un hold out che gli ha fatto saltare praticamente tutta la offseason. Quando è tornato in squadra, il RB non è stato più decisivo come nella stagione precedente e troppo spesso è stato fermato nel backfield non solo per i limiti della OL nero-argento. Proprio quando le cose stavano iniziando a migliorare un po’ anche gli infortuni hanno contribuito a rallentarlo fino a chiudere la stagione con 233 corse per 805 yard (meno di 3.5 di media a portata) e 6 TD. Anche l’altra superstar dell’attacco, Davante Adams, non ha reso come avrebbe potuto nonostante le 103 ricezioni per 1144 yard e 8 TD, e ci son state partite in cui è stato cercato troppo e altre dove è stato incredibilmente ignorato dai vari QB che si sono alternati dietro al centro.

E ADESSO?

Mark Davis ha ascoltato la voce dei leader dello spogliatoio e ha optato per confermare Antonio Pierce anziché imbarcarsi in una nuova avventura con un coach esterno. Pierce, cresciuto da tifoso dei Raiders vicino a Compton nella periferia di Los Angeles, ha dalla sua una grande passione e il rispetto del suo gruppo di giocatori, ma ora dovrà fare il salto di qualità e dimostrarsi in grado di guidare la squadra sotto tutti gli aspetti (dal campo all’organizzazione di meeting, trasferte, ecc). Il carisma non è sufficiente, ma il fatto che Pierce abbia dimostrato di essere cosciente dei suoi attuali limiti tanto da cercare l’aiuto di persone di fiducia più esperte fa ben sperare.

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La squadra che vuole costruire l’head coach, con la collaborazione del nuovo General Manager Tom Telesco (ex Chargers), è una squadra di giocatori duri e passionali, pronti a lasciare tutto sul campo e a far sudare agli avversari ogni centimetro. Ma sappiamo bene che le vittorie non arrivano con le sole buone intenzioni, quindi sarà interessante seguire le scelte che la squadra farà al Draft e i progressi di un roster con ancora tanti buchi.

In Free Agency per ora l’unico colpo di rilievo è stata l’acquisizione del DT ex-Dolphins Christian Wilkins. Il taglio di Jimmy Garoppolo e di Brian Hoyer lascia per ora Aidan O’Connell e il nuovo arrivo Gardner Minshew a contendersi il ruolo di titolare, e la scelta numero 13 al primo giro del Draft rende difficile pensare che i Raiders possano raggiungere uno dei prospetti più quotati per il ruolo di QB. Qualcuno arriverà sicuramente per rimpolpare il reparto, ma probabilmente sarà con le scelte successive visto che una delle principali priorità della squadra è rinforzare il lato destro della linea offensiva.

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Mako Mameli

Appassionato di football americano fin dall'infanzia, gioisce e soprattutto soffre con i suoi Raiders e aspetta pazientemente che la squadra torni a regalargli qualche soddisfazione, convinto che sarà ancora in vita quando Mark Davis solleverà il quarto Lombardi Trophy. Nel tempo libero gioca a flag football e mette in pratica gli insegnamenti di Al Davis lanciando lungo ad ogni down... peccato che abbia una percentuale di completi peggiore di quella di JaMarcus Russell.

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Un Commento

  1. Buongiorno, la speranza che i Raiders ci facciano sognare non tramonta mai, ottimo articolo, spero ci siano altri articoli di approfondimento sulla franchigia nero- argento, grazie e Daje Raiders

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