I 4 Super Bowl consecutivi persi dai Buffalo Bills

30 gennaio 1994, Georgia Dome, Atlanta

Dopo aver chiuso i primi due quarti avanti per 13-6 i Buffalo Bills subiscono un parziale di 24-0 da parte dei Dallas Cowboys di Emmith Smith. È il loro 4° Super Bowl consecutivo, e per la quarta volta la squadra dello stato di New York esce sconfitta dalla finale. È la fine di quella che verrà considerata la più grande “Dinasty” con zero titoli all’attivo
Poche squadre possono vantare una “back to back presence” al Super Bowl, ancora meno squadre sono riuscite ad andarci per tre volte consecutive (i Green Bay Packers dal 1965 al 1967, con 3 vittorie all’attivo e i Miami Dolphins dal 1971 al 1973, con 2 vittorie ed una sconfitta per mano degli allora Baltimore Colts) e poi c’è chi è riuscito ad andarci per quattro anni consecutivi (dal 1991 al 1994) e ciò che più colpisce è però il fatto che questa squadra non ha vinto nessuno dei quattro Super Bowl consecutivi a cui ha partecipato: sono i Buffalo Bills e questa è la storia di come siano riusciti a perdere quattro Super Bowl di fila.

La storia dei Bills dei quattro Super Bowl consecutivi inizia alla fine del 1986, quando la USFL fallisce e gli allora giocatori della lega che intendeva contrastare il dominio della NFL corsero alla ricerca di un contratto nella National Football League. I Bills, che venivano da una serie di stagioni fallimentari e non erano sicuramente la squadra preferita per i free agent, riuscirono comunque ad accaparrarsi ottimi giocatori, primo fra tutti il quarterback Jim Kelly, giocatore per gli Houston Gamblers in USFL, il centro Kent Hull, ex New Jersey Generals ed il linebacker Ray Bentley, proveniente dagli Oakland Invaders; l’acquisto più importante i Bills lo fanno però nel corso della stagione quando esonerano l’HC Hank Bullough, e lo rimpiazzano con Marv Levy.
La stagione del 1986 si concluderà con un record di 4 W e 12 L, ma la dirigenza dei Bills, che nel frattempo aveva cambiato anche il GM nella figura di Bill Polian (ex Chicago Blitz), aveva gettato le basi per quella che sarebbe diventata una Dinasty.

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Dopo la stagione “ambigua” del 1987, con lo sciopero dei giocatori per tre settimane, la stagione del 1988 è la prima delle 4 stagioni consecutive che vedrà i Bills vincitori della AFC East con un record di 12-4. Mattatore della stagione, che vedrà i Bills sconfitti nella finale della AFC dai Cincinnati Bengals per 21-10, è il rookie runningback Thurman Thomas, che verrà anche convocato per il Pro Bowl. La stagione successiva, quella del 1989 sarà un’altra season di transizione, con la squadra di Buffalo che chiuderà con un record di 9-7 ed una sconfitta nei Divisional dei playoff con i Cleveland Brown, solo per una mancata ricezione del WR Harmon in endzone su passaggio di Jim “Machine Gun” Kelly; quella stagione verrà ricordata soprattutto per le numerose risse e discussioni che coinvolsero i giocatori e lo staff tecnico della squadra dello stato di New York: la più conosciuta avvenne nella partita di week 5 contro gli Indianapolis Colts (persa per 37-14) in cui Jim Kelly si infortunò e fu ripreso dalle telecamere mentre insultava la sua linea d’attacco, rea di non averlo difeso a dovere. Lo stesso Thomas, il rb che si era guadagnato un posto nelle grazie dei Bills, fu il protagonista di uno “scandalo” quando arrivò a criticare in diretta nazionale il proprio QB, affermando che il primo potenziamento che i Bills dovevano cercare fosse appunto nel ruolo del quarterback.

La stagione del 1990 fu però l’inizio di quella che sarebbe poi diventata la storia dei Buffalo Bills. In quella stagione Jim Kelly ed i suoi Bills iniziarono ad usare una “no huddle offense” che metteva in grossa difficoltà le squadre avversarie e rese l’attacco di Buffalo uno dei più prolifici della NFL (428 punti, 26.75 ppg); la stagione finì con un record di 13-3 e finalmente nello stato di New York si iniziava a respirare il profumo della vittoria. Il cammino nei playoff proseguì al meglio con una vittoria con i Miami Dolphins per 44-34 e con gli allora Los Angeles Raiders per 51-3 che permisero ai Bills di accedere per la prima volta al Super Bowl, il XXV. I Bills arrivarono alla finale da favoriti, sia per il loro attacco, che nei playoff segnò un totale di 95 punti in due partite, anche grazie alla sua “No Huddle”, e anche per il fatto che il QB dei Giants, Phil Simms era infortunato; i Bills inoltre avevano già battuto New York in regular season (17-13): tutto faceva intuire che ci sarebbe stata una vittoria per la squadra della AFC.
Il coach dei Giants, Bill Parcells, e il suo defensive coordinator, tale Bill Belichick prepararono la partita in modo superlativo, cercando di tenere il possesso più tempo possibile per non permettere al devastante attacco dei Bills di mostrare il suo potenziale, e ci riuscirono alla perfezione lasciano la palla in mano al proprio attacco per un tempo record, per quanto riguarda il Super Bowl di 40 minuti e 33 secondi. Allo stesso tempo il backup QB dei Giants, Jeff Hostetler, giocò meglio delle aspettative (20/32 222 yds 1 TD e 93.5 QBR). Nonostante tutto ciò la squadra di Buffalo riuscì ad arrivare all’ultimo possesso della partita sotto di un solo punto e con la possibilità, con un field goal dalle 47 yds, di vincere la partita:
“No good, Wide Right”
Calcio sbagliato e vittoria del SB ai Giants 20-19. Unico Super Bowl con un solo punto di margine.

wide right norwood

Nonostante la sconfitta i Bills torneranno a Buffalo e ad aspettarli all’aeroporto ci saranno i loro tifosi, consapevoli de grande percorso della loro squadra e speranzosi per il futuro.

Buffalo Bills 1990: la macchina (quasi) perfetta

L’anno successivo i Bills vinsero il loro quarto titolo della AFC East consecutivo con un record di 13-3. Dopo la Bye week, arrivano le vittorie con Kansas City per 37-14 e con i Broncos, in una partita dominata dalle difese, per 10-7. Dopo la sconfitta all’ultimo secondo dell’anno prima arrivano al Super Bowl XXVI con un desiderio di vendetta; ad attenderli ci sono i Washington Redskins (14-2), che si presentano con il miglior attacco della Lega e la 2ª miglior difesa (i Bills sono solo 19º). La partita si mette subito male con i Redskins che entrano negli spogliatoi prima dello spettacolo dell’Halftime avanti per 17-0 e chiuderanno la partita vincendo 37-24. È il secondo Super Bowl di fila perso per la squadra di Buffalo.

La Regular Season del 1992 non si conclude ne migliore dei modi per i Bills che perdono il titolo di campioni della AFC East per mano dei Miami Dolphins e sopratutto perdono il loro QB Jim Kelly per un infortunio nell’ultima partita della regular season, persa per 27-3 contro gli Houston Oilers. La settimana seguente nelle Wild Card c’è un rematch contro gli Oilers con Buffalo ed il loro backup QB Frank Reich che si ritrovano sotto per 35-3 all’halftime. La partita si concluderà con una vittoria per i Bills per 41-38 all’overtime; il deficit di 32 punti recuperato da Buffalo è tuttora il massimo mai recuperato in una partita di NFL.

https://www.youtube.com/watch?v=77kKmuT5buM

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I Bills vinceranno poi per 24-3 contro i Pittsburgh Steelers e i favoriti Miami Dolphins per 29-10 aggiudicandosi il 3º AFC Championship consecutivo e arrivando al Super Bowl XXVII contro i Dallas Cowboys .
Quel Super Bowl rimarrà nella storia per sfortuna di Buffalo. I Bills commetteranno la bellezza di 9 turnovers, un record per il Super Bowl perdendo per 52-17 e diventando la prima squadra nella storia della NFL a perdere tre Super Bowl di fila.

L’anno seguente, nella stagione del 1993 i Bills ritornano ad essere campioni nella AFC East con un record di 12-4. Passata la bye week ritrovano ai playoff i Los Angeles Raiders, battuti 29-23 e i Kansas City Chiefs, battuti 30-13 e strappano il pass per il Super Bowl XXVIII, giocato il 30 Gennaio 1994. Timbrano un altro record diventando l’unica franchigia nella storia dell’NFL a giocare quattro Super Bowl di fila. Incontrano nuovamente i Dallas Cowboys e diventano anche gli unici due team a scontrarsi in due Super Bowl consecutivi. Le speranze di riuscire finalmente a vincere un anello diventano reali quando arrivano all’halftime in vantaggio per 13-6. Al ritorno in campo Turman Thomas, il RB di Buffalo commette un fumble, riportato in Touchdown da James Washington, safety dei Dallas Cowboys e riporta il punteggio in parità. Da lì in poi sarà un dominio Cowboys, con un parziale di 24-0 in favore dei Cowboys. Risultato complessivo di 30-13 e 4° Super Bowl consecutivo perso per i Buffalo Bills.

Ma come hanno fatto questi Bills ad andare quattro volte di fila al Super Bowl, e a perdere ogni volta?

Il Super Bowl del 1990 è forse l’unico in cui sono partiti da favoriti, arrivandoci con un record in di 13-3 ed il primo attacco della lega. Nel corso della loro stagione hanno trovato solamente sette squadre con un record positivo ed il loro record è di 4-3; non a caso la partita finirà con un solo punto di margine, e la sconfitta dei Buffalo Bills Nella stagione successiva, quella del 1992 arrivano al Super Bowl da sfavoriti contro quella che è probabilmente una delle squadre più forti e sottovalutate della storia NFL, i Washington Redskins del 1991, arrivati alla finale con il miglior attacco della lega e la seconda miglior difesa. Altro dato importante è che i Bills nel corso della loro stagione hanno incontrate solamente 4 squadre con un record positivo mentre i Redskins 10. Finirà inevitabilmente con una vittoria per 13 punti dei Redskins
Nel 1992 arriveranno al Super Bowl solamente dopo “The Miracle”, riuscendo a recuperare 32 punti nel 2° tempo e nel Super Bowl avranno 9 turnover, record per ogni Super Bowl. Diventeranno la squadra zimbello della NFL, con tre finali di fila perse.
Il punto cardine della partita sarà il fumble riportato in TD dai Cowboys, che pareggia il risultato ed apre la strada per un parziale di 24-0 da parte di Dallas.

Questi Bills, pur essendo un “flop” in quanto a risultati e trofei, DEVONO essere considerati una Dinasty ed anche una delle squadre più forti della storia NFL, essendo l’unica squadra a riuscire a partecipare (e perdere) quattro Super Bowl di fila.

“Do you know what Bills stands for?”

Boy
I
Love
Losing
Super Bowls

Ritorno al Passato, la storia dei Super Bowl – Episodio 3

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Luca Belli

Tifoso "Die Hard" dei Green Bay Packers. Cresciuto nel momento d'oro di Favre e Rodgers, e fiero discepolo della new wave green&gold "All you need is Love". Abituato a vincere poco con la fede calcistica, essendo tifoso della Fiorentina, ha trovato nei Packs la sua svolta, e nei Guelfi Firenze la sua fede in campo italiano. Aspetta con ansia il terzo anello personale, che sia "viola" o "G&G". Go Packs Go!

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