[NFL] Week 14: i Patriots e un trionfo ingannevole

Leggiamo il punteggio finale di 42 a 14 e ci sembra che nulla sia cambiato e che i Patriots siano ancora i favoriti al SuperBowl. La partita contro i Texans lascia proprio questa sensazione, ma tra la lettura banale dello score e l’effettivo svoglimento della partita c’è una differenza abissale.

Primo possesso. I Texans prendono un primo down con Arian Foster, che viene però fermato da una chiamata arbitrale che vanifica i suoi sforzi. Houston, intelligentemente, tenta di correre la palla, per creare buchi nelle secondarie della squadra di casa. Ci riesce, e bene, con Foster, prima che Lestar Jean non riceva la palla di un principesco guadagno in single coverage. Arriva il punt, ma i Texans sembrano in partita.
A ritornare non c’è Julian Edelman (IR per lui), ma Wes Welker. Avete capito bene: 31 yard e palla sulle 44 di New England. Arriverà il primo TD per Tom Brady, che pesca Aaron Hernandez a poche yarde dalla End Zone, ma la sensazione che la fortuna abbia voltato le spalle ai ragazzi di Gary Kubiak è palpabile quando lo stesso Hernandez ricopre un fumble dei suoi con la palla che schizza sul turf in modo imprevedibile.
Houston torna in attacco, macina ancora yard ma Matt Schaub sbaglia completamente l’ultimo passaggio (Foster era liberissimo davanti a lui), cercando la meta solo per venire intercettato da Devin McCourty.

E la New England dei reietti (più undrafted free agent che prime scelte in campo tra i titolari) verrà anche aiutata da una pass interference sul terzo e 10 seguente, continuando ad accorciare il campo e segnando con, questa sì, una fantastica playaction con Brandon Lloyd come ricevitore. Josh McDaniels è in estasi, carica un Brady rilassato e tutto sembra mettersi per il meglio per New England. Il drive successivo dei campioni della AFC è un altro TD, perchè la difesa di Houston si dimentica completamente di Hernandez, che chiama palla allineato a sinistra e cammina in End Zone. Sul 21 a 0 Houston chiude le fila, mette tutto il suo talento sul campo e non si avranno altri spargimenti di punti prima del secondo tempo.
Ma, per ricapitolare le nefandezze dei primi due quarti, date una scorta alla lista di seguito.
wattPronti via penalità per illegal formation ad un uomo di linea dei Texans; inutile uso illegale delle mani su un Wes Welker stramarcato; Tim Dobbins abbocca come un bambino ad una finta e placca Stevan Ridley invece che Brady; Kevin Walter, su un quarto down, si fa sfuggire una ricezione già fatta; Arian Foster perde un passaggio con minimo 10 yard di deserto davanti a lui e poi Schaub gli serve un altro screen pass 5 metri sopra la testa del suo runningback.
Poi c’è il fumble non ricoperto di cui abbiamo già parlato, il drop di Jean ed altri errori.
Dall’altra parte, un immenso Vince Wilfork che da solo spegne due o tre terzi down ospiti.

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Siamo convinti New England avrebbe comunque vinto la partita, perchè al contrario di Houston ha capito l’importanza della partita e tutti hanno dato il 100%, ma i passaggi a vuoto dei texani sono troppo evidenti per non essere sottolineati.
Quando poi inizia il terzo quarto e Kubiak sceglie di non giocare un quarto e uno, si ha la convinzione che per i Texans sia finita. Lo è perchè Donte’ Stallworth (prima e ultima partita dell’anno per lui) riceve le 63 yard del 28 a 0. Entrano Ryan Mallett e T.J. Yates, la partita è finita. Come se per i Texans fosse mai iniziata.

I New England Patriots tornano la migliore squadra in NFL, in ogni caso. Troppo rilassati, troppo performanti quando la situazione lo richiede. Troppo mentalmente avvantaggiati sui Texans, unica squadra che sembrava poter impensierirli. Le speranze dei detrattori di Brady di non vederlo al SuperBowl passano necessariamente per ciò che successe qualche anno fa, nel 2010, quando i Jets di Rex Ryan persero malissimo contro i Patriots, salvo poi caricarsi talmente da vincere facile a Foxborough nei Playoff.
patriotsInoltre, i giocatori di Bill Belichik giocano in modo talmente grintoso da non ricordare la squadra difensivamente mediocre di inizio stagione. Tutti si muovono, tutti contribuiscono. Le rotazioni difensive permettono di avere freschezza sia nella linea che nelle secondarie, soperendo con il fiato a limiti individuali ovvi.
L’attacco poi ha una velocità mentale, quella propria del suo quarterback, che molti invidiano. L’utilizzo dei set con due tight end prevede alternative quasi infinite per un coraggioso Brady che nonostante le botte prese nel secondo quarto non indietreggia mai di un passo. New England ha segnato circa 60 TD con i suoi tight end nelle ultime stagioni, quasi il triplo della seconda squadra con più segnature dal ruolo (New Orleans).

I Broncos saranno fastidiosi, i Texans la prossima volta li metteranno in difficoltà, i Ravens potrebbero costringerli all’ultimo possesso, i Colts li sorprenderanno.
Ma tutti sappiamo chi rappresenterà la American Football Conference al SuperBowl. Nonostante gli infortuni ed i deficit difensivi dei suoi interpreti, i Patriots puntano a New Orleans, specialmente se Houston perderà la partita che farà salire i loro antagonisti alla posizione numero 1 del seeding.

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Dario Michielini

Segue il football dagli anni 90, da quando era alle elementari. Poi ne ha scritto e parlato su molti mezzi. Non lo direste mai! "La vita è la brutta copia di una bella partita di football"

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