[NFL] Week 16: Tutto ma proprio tutto sulla sedicesima giornata NFL

Nella sedicesima giornata, per la prima volta nella storia NFL, perdono tutte le squadre con almeno quattro vittorie al Super Bowl in bacheca (Steelers, Cowboys, Niners, Giants, Packers, Patriots), si infiamma la lotta per gli ultimi posti utili nei playoff nella penultima settimana di sfide di regular season. Nuove squadre salgono sul treno, mentre altre salutano i loro sogni di gloria.

Nella giornata delle cadute eccellenti non si può che cominciare dalla prima sconfitta nelle ultime 19 partite di regular season dei Panthers, crollati contro i non irresistibili Falcons. Cam Newton sblocca il risultato con il suo ottavo touchdown stagionale su corsa, ma al termine metterà insieme la sua peggior prestazione in questa regular season (17/30 per 142 yard e 1 fumble), dimostrandosi completamente incapace di guidare l’attacco di Carolina a soluzioni offensive efficaci. Molto meglio si comporta Matt Ryan (23/30 per 306 yard e 1 TD pass), pur di fronte ad una difesa spaventosamente forte, ma in giornata incapace di una di quelle grandi giocate che spesso hanno risolto le partite quest’anno, nonostante un Kawann Short ancora sugli scudi (7 tackle, 2 sack).
Il vero protagonista della sfida, però, è un Julio Jones a tratti onnipotente (9 ricezioni per 178 yard e 1 TD), arrivato a quota 127 ricezioni stagionali (terza prestazione di sempre in NFL) per la bellezza di 1.722 yard. Graham Gano e Shayne Graham si scambiano due field goal a testa e a decidere il match, dopo il touchdown del pareggio di Devonta Freeman, è proprio la meravigliosa segnatura da 70 yard di Jones, che riceve in testa a Luke Kuechly e confeziona il viaggio in end zone. I Panthers (14-1) ci provano fino all’ultimo, ma a spuntarla sono i Falcons (8-7) per 20-13.

Cadono i padroni della NFC, cadono i padroni della AFC. I Patriots escono sconfitti all’overtime contro i Jets, dando agli avversari una seria possibilità di volare ai playoff. Un field goal a testa di Randy Bullock e Stephen Gostkowski fanno da antipasto allo scontro, che subito dopo entra nel vivo. È un Ryan Fitzpatrick ancora una volta devastante (26/41 per 296 yard e 3 TD pass) a regalare un doppio viaggio in end zone consecutivo al mostruoso Brandon Marshall (8 ricezioni per 115 yard e 2 TD), primo giocatore nella storia NFL con sei stagioni da almeno 100 ricezioni all’attivo. New England sembra in bambola, ma, dopo aver colpito ancora con il proprio kicker, si affida a Jamie Collins, capace di recuperare un fumble di Fitzpatrick e di riportarlo per 14 yard fino alla end zone avversaria.
New York arresta la sua corsa e subisce la rimonta, ultimata dal touchdown di James White, su lancio di un modesto Tom Brady (22/31 per 231 yard con 1 TD pass e 1 INT). Nell’azione successiva la squadra della Grande Mela non trova di qualche yard il raggio da field goal e la partita, in parità, finisce all’overtime. Qui succede l’incredibile: gli ospiti vincono il coin toss, ma decidono assurdamente di iniziare il supplementare in difesa, donando una chance di vittoria immediata agli avversari. Opportunità che Fitzpatrick e compagni non si lasciano sfuggire con un drive meraviglioso, concluso dal touchdown del successo di Eric Decker. Ai Jets (10-5), vincenti per 26-20 sui Patriots (12-3), basterà portare a casa l’ultima stagionale a Buffalo per assicurarsi i playoff.

Pubblicità

Che occasione sprecata dai Bengals contro i Broncos! Denver si conquista i playoff con una bellissima rimonta, guidata da un convincente Brock Osweiler (27/39 per 299 yard e 1 TD pass), ma soprattutto da una difesa fenomenale, comandata da Danny Trevathan (12 tackle). Cincinnati si porta avanti di due touchdown, nell’ottimo inizio di partita di un AJ McCarron spentosi a lungo andare (22/35 per 200 yard e 1 TD pass), grazie ad AJ Green e Mohamed Sanu, reiventatosi runningback per l’occasione. Gli ospiti, da qui in avanti, non saranno in grado di segnare alcun punto a tabellone per lungo tempo e subiranno la rimonta furiosa degli avversari, cominciata con un field goal di Brandon McManus a ridosso dell’intervallo.
Sono poi Emmanuel Sanders e CJ Anderson, con la sgusciante corsa vincente da ben 39 yard, a siglare il sorpasso, ma Mike Nugent sigla il season-high con un field goal da ben 52 yard e pareggia la sfida. In seguito, Anderson spreca un ottimo drive con il primo fumble in carriera dopo 320 azioni tentate, ma McCarron non costruisce nulla di buono in seguito. Osweiler macina terreno nell’ultima azione utile e si guadagna una possibilità. McManus, però, sbaglia nettamente il field goal della vittoria da 45 yard. Si va al supplementare. Il kicker si rifà centrando i pali da 37 yard, mentre il quarterback avversario la combina grossissima generando un fumble nel drive successivo, recuperato da DeMarcus Ware per la vittoria dei Broncos (11-4) per 20-17 sui Bengals (11-4).

Si prosegue con le delusioni di giornata andando a descrivere l’incredibile crollo degli Steelers contro i Ravens. Ryan Mallett gioca probabilmente la miglior partita nella propria carriera (28/41 per 274 yard e 1 TD pass) all’esordio a Baltimore, cominciando col lanciare Chris Matthews in end zone per i punti del 7-0 iniziale. Fino all’intervallo, poi, non ci saranno altri viaggi in end zone e saranno tre field goal, uno di Chris Boswell e due di Justin Tucker, a rappresentare le uniche offensive vincenti di entrambe le squadre.
Nella giornata in cui Ben Roethlisberger mette insieme la propria peggior prestazione stagionale (24/34 per 215 yard e 2 INT), non trovando grande aiuto da un parco ricevitori quanto mai arido di soddisfazioni, è il solo DeAngelo Williams a scaldare gli animi degli ospiti, raggiungendo le 100 yard di guadagno in 17 portate, ma soprattutto aggiungendo due touchdown alla causa. Nel quarto periodo, però, colpisce anche il rookie Javorius Allen, Mallett continua a macinare campo, raggiungendo il proprio career-high in termini di passing yard, e Big Ben non riesce a decidere il match in favore dei suoi. Vincono i Ravens (5-10) per 20-17 sugli Steelers (9-6), che ora rischiano seriamente di perdere il treno per la post-season.

break
Della sconfitta di Pittsburgh approfittano con grande gioia i Chiefs, vincitori all’ultimo respiro nella sfida contro i Browns ed ora sicuri di un posto ai playoff. Alex Smith raggiunge il proprio career-high in termini di passing yard in una stagione (3.330) ed inizia la propria gara al meglio, lanciando il solito Jeremy Maclin in end zone per i primi punti del match. Cairo Santos e Travis Coons si sfidano, rispettivamente da 40 e 45 yard, ma, prima della pausa lunga, Travis Kelce regala il secondo TD pass di giornata al proprio quarterback, lanciando Kansas City alla doppia cifra di vantaggio.
Nella ripresa, però, i padroni di casa spengono la luce e non metteranno più a segno alcun punto fino al fischio finale. Dall’altra parte Johnny Manziel gioca una partita imbarazzante al lancio (13/32 per 136 yard e 1 INT), regalando l’ottavo intercetto stagionale ad un Marcus Peters sempre più decisivo, ma in 11 portate è in grado di macinare ben 108 yard. Isaiah Crowell accorcia le distanze, Coons regala una speranza da 36 yard e Johnny Football ha un ultimo drive a disposizione per completare l’incredibile rimonta vincente. Nonostante un grande guadagno territoriale, però, Cleveland non riesce a portare il pallone fuori dal campo e a concedersi un’ultima azione che sarebbe potuta risultare decisiva, facendo evaporare i 9 secondi rimasti. Vincono dunque i Chiefs (10-5) per 17-13 sui Browns (3-12).

Si regalano la post-season anche Vikings e Redskins, vincitori rispettivamente contro Giants ed Eagles. Nella sfida dello U.S. Bank Stadium c’è soltanto una squadra in campo ed è quella padrona di casa. Gli ospiti, fino al touchdown da 72 yard di Rueben Randle su lancio di un inguardabile Eli Manning (15/29 per 239 yard con 1 TD pass e 3 INT), vengono letteralmente massacrati, nonostante Teddy Bridgewater non giochi una partita irresistibile (15/25 per 168 yard e 1 TD pass).
A mettere punti a tabellone pensano, oltre al touchdown di Kyle Rudolph, i quattro field goal di un Blair Walsh maestoso in giornata (5/5), l’intercetto di Harrison Smith, riportato dallo stesso per 35 yard fino alla end zone avversaria, ed il decimo touchdown stagionale di un Adrian Peterson regale, giunto a 1.418 yard complessive in questa regular season, in 308 portate (4.6 di media). E dopo che Randle colpisce, per New York la batosta ancora non è finita, perché Jerick McKinnon trova il tempo di siglare ben due viaggi in end zone nel solo quarto periodo, di cui uno da ben 68 yard. A nulla serve il drive da 5/5 per 68 yard di Ryan Nassib, subentrato a Manning, concluso dal TD pass del quarterback per Myles White. I Vikings (10-5) schiacciano i Giants (6-9) per 49-17.

La NFC East ha finalmente un padrone e sembra il più meritevole, in una stagione comunque molto complessa per tutte e quattro le formazioni presenti. I Redskins superano gli Eagles a domicilio grazie ad una prestazione meravigliosa di Kirk Cousins (31/46 per 365 yard e 4 TD pass), coadiuvato splendidamente da un Jordan Reed capace di riscrivere i libri dei record per un tight-end nella squadra della capitale, essendo giunto a 83 ricezioni per 907 yard e, soprattutto, con 11 touchdown stagionali. I padroni di casa restano in partita grazie alla segnatura di Ryan Mathews ed all’unico errore nel match di Cousins, che, a pochi secondi dall’intervallo, ad un passo dalla end zone avversaria, si inginocchia senza motivo invece che cominciare l’azione e fa scadere il tempo rimasto.
Il quarterback, però, si riprende immediatamente e con l’aiuto di Chris Thompson prova a lanciare la fuga, subito fermata, però, dalla segnatura di DeMarco Murray. Il runningback, capace di appena 181 portate per 633 yard finora (3.5 di media), dopo le 1.845 dell’anno passato, è il simbolo dell’orribile annata del backfield più atteso alla vigilia della regular season. Non solo, perché Murray, con la collaborazione di un Sam Bradford mai decisivo (37/56 per 380 yard con 1 TD pass e 3 fumble), la combina grossa e permette a DeAngelo Hall di recuperare e riportare per 17 yard un fumble nella end zone di Philadelphia. Pierre Garcon mette il punto esclamativo e a poco serve il touchdown di un ottimo Jordan Matthews (6 ricezioni per 104 yard e 1 TD). Vincono i Redskins (8-7) per 38-24 sugli Eagles (6-9).

Nella giornata delle sorprese non passa inosservata la sconfitta dei Seahawks tra le mura amiche contro i Rams. Iniziano alla grandissima gli ospiti, timonati da un Case Keenum certo non irresistibile (14/23 per 103 yard e 1 TD pass), ma in grado di lanciare Kenny Britt in end zone, dopo che un superbo Akeem Ayers (8 tackle, 0.5 sack, 2 fumble recuperati) controlla un pallone perso da Will Tukuafu e lo riporta per 45 yard fino alla end zone avversaria. La difesa di St.Louis tiene sotto controllo un Russell Wilson infuocato nelle ultime settimane, soprattutto grazie ad un indiavolato William Hayes (9 tackle, 3 sack), vero e proprio spauracchio per il quarterback avversario, comunque capace di accorciare le distanze con l’ennesimo TD pass per un Doug Baldwin eccezionale (8 ricezioni per 118 yard e 1 TD), arrivato a quota 14 in stagione, record di franchigia.
Di questi, 11 sono arrivati nelle ultime cinque gare giocate, record NFL insieme a Brett Favre e Sterling Sharpe del 1994. È un altro meraviglioso interprete di questa regular season, il rookie Todd Gurley, finora capace di 229 portate per ben 1.108 yard e 10 segnature, a decidere il match, con la corsa da 2 yard che lancia in avanti i suoi. A nulla serve il touchdown finale di Jermaine Kearse, se non a fissare il punteggio sul 23-17 con cui i Rams (7-8) hanno ragione dei Seahawks (9-6).

break
A comandare la NFC West sono sempre più i Cardinals, dunque, vincitori di una partita dominata contro i Packers. L’eterno Larry Fitzgerald, giunto a 1.160 yard e 8 touchdown in stagione, sblocca la situazione con la segnatura su lancio di un ottimo Carson Palmer (18/27 per 265 yard con 2 TD pass e 1 INT), ripetutosi poi, sempre nel secondo quarto, con la pepita per John Brown. David Johnson, dopo i recenti exploit, viene tenuto bene a bada dalla difesa ospite, ma non si lascia sfuggire l’opportunità di siglare un touchdown palla alla mano in una giornata in cui guadagna appena 39 yard in 9 portate. A condannare Green Bay sono i tanti errori di un attacco malamente guidato da un pessimo Aaron Rodgers (15/28 per 151 yard con 1 TD pass, 1 INT e 3 fumble), oltre ad una difesa di certo non al livello di quella dei padroni di casa.
Quest’ultima, comandata da un Calais Campbell stellare (6 tackle, 2.5 sack), mette a segno un meraviglioso score di 9 sack, con Dwight Freeney sugli scudi (3 tackle, 3 sack, 1 FF), e ben 4 fumble recuperati, di cui due riportati, rispettivamente da Cory Reading per 36 yard e da Jerraud Powers per 7 yard, nella end zone avversaria. Gli ospiti sono letteralmente fatti a pezzi e salvano uno score da 0 punti soltanto con la segnatura di Eddie Lacy su ricezione. I Cardinals (13-2) demoliscono per 38-8 i Packers (10-5). Nel giorno del 36esimo compleanno di Palmer, il quarterback e i suoi compagni si guadagnano il first round bye ai prossimi playoff per la prima volta nella storia della franchigia.

Ad un passo dalla post-season sono i Texans, vincitori contro i Titans e a cui basterà un successo in casa contro i Jaguars nella prossima Week 17 per assicurarsi una Wild Card da vincitori della AFC South. Contro Tennessee, dopo che Quintin Demps ha recuperato un fumble di Antonio Andrews e l’ha riportato per 33 yard fino alla end zone avversaria, sale in cattedra un fantastico Brandon Weeden (15/24 per 200 yard e 2 TD pass).
Il quarterback prima si mette in proprio e colpisce col touchdown il primo touchdown in carriera su corsa, da 7 yard, poi, in un terzo quarto infuocato, permette ad un grandissimo DeAndre Hopkins (7 ricezioni per 117 yard e 1 TD) di salire a quota 11 in stagione, oltre alla bellezza di 1.432 yard in 104 ricezioni, e a Nate Washington di chiudere il match senza possibilità di appello per i padroni di casa. Nick Novak mette a segno due field goal a cornice del tutto ed è il solo Tre McBride a festeggiare per i Titans (3-12), su lancio di uno Zach Mettenberger assai deludente (27/51 per 234 yard con 1 TD pass e 1 INT). Vincono e convincono i Texans (8-7) per 34-6.

Nulla potranno, con tutta probabilità, i Colts, fatti a pezzi dall’infortunio di Andrew Luck in una stagione in cui avrebbero tranquillamente potuto ambire al titolo. Il successo contro i Dolphins è fatto di una magistrale prova di squadra, perché l’attacco, né col malconcio Matt Hasselbeck né tanto meno con Charlie Whitehurts al timone può funzionare come dovrebbe. Sono allora due touchdown di uno scatenato Frank Gore, il quale resta comunque una grande delusione nella regular season di Indianapolis, avendo messo insieme appena 891 yard in 241 portate (3.7 di media), a lanciare gli ospiti dopo che T.Y. McGill aveva messo a terra un mediocre Ryan Tannehill (26/38 per 329 yard e 1 INT) in end zone, per la safety iniziale. A proposito di delusioni stagionali, chi meglio di Miami può rappresentare una franchigia rafforzatissima in estate ed attesa da una grande annata, rivelatasi invece più che tragica che mai.
Dopo l’intervallo sono soltanto tre field goal, due di di Andrew Franks ed uno di Adam Vinatieri, ora a quota 500 in carriera, a tenere in vita il comunque scarso spettacolo visto al Sun Life Stadium, non fosse per una meravigliosa presa a una mano di Jarvis Landry, tanto fenomenale quanto efficace nella situazione. I Colts (7-8) portano a casa il successo della flebile speranza per 18-12 resistendo con le unghie e con i denti alle avanzate dei Dolphins (5-10), incapaci di recuperare lo svantaggio.

Pubblicità

Uscendo dalle partite interessanti per gli sviluppi della post-season, senza dubbio la più esaltante è quella che vede impegnati gli scoppiettanti attacchi di Saints e Jaguars. Fino al secondo quarto inoltrato è un fenomenale Drew Brees (25/36 per 412 yard e 3 TD pass) a tenere saldamente in mano la sfida, lanciando nell’ordine Michael Hoomanawanui ed un egregio Brandin Cooks (5 ricezioni per 123 yard e 1 TD) nella end zone degli ospiti. Ci pensa poi un magistrale Tim Hightower (27 portate per 122 yard e 2 TD) ad allargare ulteriormente la forbice, prima che, a ridosso dell’intervallo, si risvegli Blake Bortles (27/35 per 368 yard con 4 TD pass e 2 INT). Il secondo anno del quarterback da Central Florida non può che dirsi soddisfacente, nonostante i 16 intercetti lanciati, visto che ha già raggiunto e superato il record di franchigia in termini di TD pass (35) e macinato ben 4.189 yard finora.
Marqise Lee è il primo beneficiario della sua ottima vena realizzativa, prima che l’accoppiata degli Allen, Robinson ed Hurns, metta insieme la bellezza di 257 yard in 14 ricezioni ed aggiunga alla causa la bellezza di tre segnature, utili a confermare il primo tra i receiver più prolifici della Lega, con 14 touchdown, e a far raggiungere la doppia cifra al secondo. Jacksonville, però, si dimentica troppo spesso di chiudere la cassaforte e vanifica l’ennesima grande prestazione offensiva, lasciando strada nella ripresa anche a Travaris Cadet, oltre al secondo viaggio in end zone di giornata per Hightower. I Saints (6-9) possono così portare a casa il match per 39-27 sui Jaguars (5-10).

break
Emozionante, almeno fino all’intervallo, anche il match tra Lions e 49ers. Un ottimo Blaine Gabbert (22/33 per 225 yard e 2 TD pass) trova Vance McDonald in end zone da 1 yard e fa 7-0, prima che Matt Prater centri i pali per la prima di quattro volte in giornata da 36 yard. Matthew Stafford fa anche meglio del rivale (29/37 per 301 yard e 2 TD pass) e sigla il sorpasso con il lancio da touchdown a T.J. Jones, subito ribaltato, però, da Torrey Smith. Navorro Bowman è stato il leader incontrastato della sciagurata difesa ospite per tutta la stagione, ma nulla può di fronte alle praterie che la squadra concede spesso agli avversari, delle quali una sfruttata da Joique Bell per i punti del 17-14 in favore di Detroit.
Phil Dawson sigla la parità da 40 yard, ma da qui in avanti saranno soltanto i padroni di casa a colpire nel segno. Prater è infallibile ed arriva a quota 21/22 in stagione, mentre a chiudere definitivamente il match pensa Calvin Johson, che supera quota 1.000 yard in regular season e si regala l’ottava gioia personale dell’anno. I Lions (6-9) superano per 32-17 i 49ers (4-11). Nota a margine: Anquan Boldin, pur nella sua peggior stagione in carriera (64 ricezioni per 718 yard e 3 TD), trova il modo di superare quota 1.000 ricezioni in NFL.

I Raiders regalano al futuro hall of famer Charles Woodson un’ultima da ricordare tra le mura del County Coliseum, andando a vincere in overtime contro i Chargers. Donald Brown e Latavius Murray si spartiscono i touchdown su corsa del primo quarto di gioco, prima che nel secondo periodo Dontrelle Inman regali ad un modesto Philip Rivers (31/49 per 277 yard e 1 TD) la sua unica gioia di giornata. Sebastian Janikowski e Josh Lambo fanno uno per ciascuno prima dell’intervallo e San Diego mantiene 7 punti di vantaggio alla pausa lunga.
Rivers subisce il sack di Denico Autry in end zone e genera una safety, in un secondo tempo in cui è attanagliato dall’efficace difesa dei padroni di casa, comandata da un Malcom Smith d’annata (14 tackle, 1 FF). Michael Crabtree risveglia un Derek Carr in grande declino in questo finale di stagione (22/38 per 204 yard con 1 TD pass e 1 INT) e la connection con Sean Roberts aumenta il vantaggio di Oakland ad un field goal di distanza, colmato prima della fine del match da Lambo da 45 yard. La parità concede il supplementare e, dopo un’azione ospite senza nulla di fatto, Carr guida i suoi in raggio da field goal, con Janikowski che punisce da 31 yard e li rispedisce al mittente. Vincono i Raiders (7-8) per 23-20 sui Chargers (4-11).

Resta in bilico per lunghi tratti del match la partita tra Buccaneers e Bears, al termine portata a casa dagli ospiti. Doug Martin produce appena 49 yard in 17 portate, con 2 fumble persi, ma non si nega la gioia di un touchdown nel primo quarto di gioco. A pareggiare i conti è il vero protagonista del match, Ka’deem Carey. Nonostante metta insieme appena 7 portate ed una ricezione, per un guadagno territoriale di 17 yard, il runningback al secondo anno da Arizona produce due touchdown, decisivi per la vittoria dei suoi.
Robbie Gould, disastroso nelle ultime settimane, produce finalmente un fatturato convincente in termini di field goal (4/4), al contrario dell’avversario, Connor Barth, il quale sbaglia l’unico tentativo a sua disposizione. Charles Sims e l’hail mary che chiude il match di Austin Seferian-Jenkins regalano altri due TD pass alla stagione di un buon Jameis Winston (15/29 per 295 yard con 2 TD pass e 1 INT), ma il match lo vincono i Bears (6-9) per 26-21 sui Buccaneers (6-9).

break
In assenza di LeSean McCoy e con un Tyrod Taylor non in giornata (13/18 per 179 yard e 1 INT), i Bills si affidano comunque al loro backfield per portare a casa il successo contro i disastrati Cowboys. A Darren McFadden mancano appena 3 yard per completare una convincente stagione da 1.000 yard di guadagno, ma il runningback è, di fatto, l’unico a convincere in un attacco texano guidato in maniera imbarazzante da Kellen Moore (13/31 per 186 yard e 1 INT).
Per i padroni di casa a fare la differenza sono i touchdown di Karlos Williams e di Mike Gillislee, quest’ultimo in grado di macinare ben 50 yard nella sua corsa vincente. Dallas, nonostante una buona difesa, dominata dall’incredibile Sean Lee (15 tackle, 0.5 sack), produce appena due field goal in tutta la partita e nulla può per provare a vincere il match. I Bills (7-8) si aggiudicano la sfida per 16-6 contro i Cowboys (4-11).

Patriots, Bengals, Broncos e Chiefs, dunque, sono già sicure di un posto in post-season in AFC, ma nessuna di loro sa esattamente in quale posizione finirà al momento, quindi tutto è ancora in bilico. Uno degli ultimi due posti finirà quasi sicuramente ai Texans, mentre l’altro, salvo sorprese, dovrebbe essere dei Jets.
In NFC il quadro è più definito: Panthers e Cardinals ai primi due posti, con l’ultima a definire chi sarà padrona di Conference, mentre Packers, Redskins, Vikings e Seahawks si dividono le Wild Card. Ancora 60 minuti per tutti in questa regular season, poi saranno playoff!

Merchandising Merchandising

Alessio Salerio

Scopre il football nella notte dell'upset di Phoenix del 2008, se ne innamora quattro anni dopo grazie ai medesimi protagonisti. Ideatore della rubrica "Colori, episodi, emozioni", negli anni cambiata di nome, non nella sostanza.

Articoli collegati

Pulsante per tornare all'inizio
Chiudi

Adblock rilevato

Huddle Magazine si sostiene con gli annunci pubblicitari visualizzati sul sito. Disabilita Ad Block (o suo equivalente) per aiutarci :-)

Ovviamente non sei obbligato a farlo, chiudi pure questo messaggio e continua la lettura.