Week 7 NCAA promette spettacolo. A metà ottobre, i valori in campo cominciano a prendere forma: le contender da playoff vogliono consolidarsi, mentre le outsider cercano la vittoria che può cambiare la narrativa. In un fine settimana denso di rivalità, il piatto forte è senza dubbio il Red River Showdown tra Texas e Oklahoma, ma non mancano sfide ad alta tensione.
SE DEVE ESSERE UNA
Alle 21.30 di sabato il Cotton Bowl di Dallas torna a tingersi di rosso e arancione. #6 Oklahoma e Texas (DAZN) si sfidano in uno dei classici intramontabili del college football, un match che spesso decide molto più di una semplice rivalità. I Sooners si presentano imbattuti, solidi in difesa e con un attacco efficace, ma probabilmente privi del QB titolare John Mateer, fermato da un infortunio. Il coaching staff dovrà essere bravo a mantenere l’equilibrio offensivo e non sprecare possessi. Texas invece arriva ferita: la sconfitta contro Florida ha riaperto più di un dubbio, soprattutto sull’efficacia del gioco aereo e sulla tenuta mentale nei momenti chiave. La reazione dei Longhorns sarà il punto centrale del match, o si rialzano subito, o la stagione rischia di prendere una piega complicata nella corsa alla SEC. Le chiavi della partita saranno il controllo del ritmo e la gestione dei turnover: Oklahoma ha mostrato grande disciplina nelle prime uscite, mentre Texas ha concesso troppo nelle ultime settimane. I Sooners partono forse con il morale più alto, ma senza Mateer il vantaggio si assottiglia. Come sempre, il Red River promette scintille: tra rivalità, orgoglio e implicazioni da playoff, Dallas sarà ancora una volta il centro del mondo del college football.
LE ALTRE
Alle 18 italiane di sabato #17 Illinois ospiterà #1 Ohio State, i Buckeyes sono finora una macchina quasi perfetta, ma affrontano un’Illinois sorprendente, capace di restare agganciata al ranking e di impensierire squadre più attrezzate. Ohio State ha tutto da perdere e poco da guadagnare, ma è proprio questo il tipo di partita in cui può scappare la distrazione. La difesa di Illinois concede troppo sulle corse, e questo potrebbe favorire il backfield dei Buckeyes, che viaggia con oltre 200 yard di media a partita. Tuttavia, se i Fighting Illini riusciranno a limitare i big play, la sfida potrebbe restare viva più a lungo del previsto.
Alla stessa ora ci sarà una partita da non sottovalutare nella SEC: #8 Alabama, in crescita dopo un avvio complicato, affronta una #14 Missouri (DAZN) più insidiosa di quanto si pensi. I Crimson Tide stanno ritrovando fluidità offensiva, ma i Tigers possono colpire con un attacco versatile e un QB capace di estendere i giochi anche fuori dalla tasca. La chiave sarà la pressione difensiva: se Alabama riuscirà a portare costantemente pressione con la pass rush sui terzi down, il vantaggio del talento potrebbe fare la differenza. Ma attenzione, perché Missouri in casa ha già dimostrato di saper sorprendere.
Alle 21.30 scontro di altissima classifica nella Big Ten, con #3 Oregon che fa visita a una #7 Indiana pronta a dare battaglia. I Ducks sono tra le squadre più spettacolari del paese, però questo weekend affrontano una delle difese più disciplinate della conference, rinforzata dal ritorno del cornerback D’Angelo Ponds. Oregon proverà a spingere il ritmo sin da subito, ma Indiana può controllare il tempo di gioco con un attacco metodico. È la classica partita “di contrasto di stili”: se il ritmo sarà alto, Ducks favoriti; se resterà basso, Indiana potrà giocarsela fino all’ultimo drive.
Alle ore 1.00 di notte (DAZN) saremo spettatori di una sfida tra due squadre alla ricerca di conferme, #5 Texas A&M ha costruito la loro identità sulla difesa, mentre Florida sta cercando di ritrovare fluidità offensiva dopo la bella vittoria contro Texas. Gli Aggies concedono pochissimo sui terzi down e dominano le trincee, ma i Gators hanno playmaker in grado di accendere la partita con un big play. Match che potrebbe trasformarsi in una battaglia tattica: chi vincerà il duello sulla linea di scrimmage molto probabilmente porterà a casa la vittoria. Non aspettiamoci punteggi alti, ma tanta intensità.
Mezz’ora più tardi (DAZN) andrà in scena il Deep South’s Oldest Rivalry. #10 Georgia resta una potenza, ma il percorso non è stato lineare: diversi infortuni, in particolare nel reparto offensivo e sulla linea difensiva hanno rallentato il ritmo dei Bulldogs, costringendo Kirby Smart a ruotare più giocatori del previsto. Nonostante tutto, la squadra di Athens rimane una delle più complete della nazione, soprattutto per solidità difensiva e profondità del roster. Auburn, invece, arriva con entusiasmo e poca pressione. I Tigers hanno mostrato segnali di crescita, grazie ad un attacco più bilanciato e ad una difesa capace di creare confusione sugli snap avversari. Per restare in partita, però, servirà una gara quasi perfetta: limitare le corse, forzare Georgia al gioco aereo e approfittare di eventuali turnover sarà l’unica strada per tentare la sorpresa. La differenza di talento resta ampia, ma se gli infortuni continueranno a incidere, Georgia potrà trovarsi in una partita più combattuta del previsto. Alla stessa ora avremo una sfida dal sapore vintage ma dal peso attuale enorme. #15 Michigan, candidata ai playoff, affronta una USC in cerca di riscatto dopo settimane di alti e bassi. I Wolverines hanno una delle difese più fisiche del Paese, mentre i Trojans contano su un attacco esplosivo, capace di mettere punti in un lampo. È la classica prova di maturità per entrambe: Michigan deve mostrare continuità, USC deve dimostrare di saper reggere la pressione di una big. Un incrocio intrigante tra tradizione e ambizione.
Nella notte fonda italiana, più precisamente alle 4.15 (DAZN), una sfida tutta del West, ma dal peso specifico non banale. #21 Arizona State arriva in fiducia e con la consapevolezza di potersi giocare fino in fondo un’altra stagione importante, mentre Utah, pur fuori dalla Top 25, resta una squadra pericolosa e ben organizzata, soprattutto quando gioca in casa. I Sun Devils hanno costruito il proprio successo sulla crescita del loro QB Sam Leavitt e su un attacco sempre più fluido, capace di colpire in profondità (grazie anche al fortissimo WR Jordyn Tyson) e mantenere alto il ritmo. La difesa, tuttavia, ha concesso qualcosa di troppo nelle ultime settimane e dovrà ritrovare compattezza contro un avversario fisico e metodico come gli Utes. Utah, dal canto suo, non avrà il talento esplosivo di altre squadre, ma compensa con disciplina e un front seven aggressivo. Se riuscirà a imporre un ritmo più lento e a controllare il tempo di possesso, potrà trasformare la partita in una battaglia di trincea, il tipo di sfida che spesso porta dalla sua parte. Arizona State resta favorita, ma dovrà dimostrare di saper vincere anche lontano da casa e contro una squadra che non regala nulla.



