Il review di week 10 UFL

La UFL ha chiuso la regular season decretando l’ordine di classifica, e quindi il diritto di giocare in casa le partite di semifinale o finali di Conference che dir si voglia. Queste, in sintesi, le partite di Week 10.

D.C. Defenders – St. Louis Battlehawks 8-13

La più classica partita da “do or die” in cui entrambe le squadre avevano la necessità di vincere, nonostante St Louis avesse una vittoria di vantaggio: infatti la vittoria dei Defenders avrebbe comportato il tie break a favore della franchigia della capitale, per effetto del vantaggio nei confronti diretti. È stata, come previsto, una partita dominata dalle difese anche perché i due team d’attacco sono stati molto prudenti. I Defenders hanno praticato un mix equilibrato tra corse e passaggi con un discreto rendimento sui giochi a terra mentre St Louis ha puntato forte sulle corse, mettendo la palla in aria solo otto volte, ma con ottimi risultati, 4,7 yard/carry nelle corse e 12,5 yard/att sui passaggi.

I Battlehawks sono partiti subito forte e sono andati in touchdown al primo possesso con una corsa di una yard di Jarveon Howard. L’offense di Washington, per tutto il primo tempo, ha collezionato punts, ma la difesa é riuscita a mettere due punti grazie a un safety di Andre Mintze. I Battlehawks invece sono arrivati ancora un paio di volte in range di field goal dove Rodrigo Blankenship ha puntualmente messo a segno i suoi calci portando il parziale del primo tempo sul 13-2.

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Nel secondo tempo St. Louis ha potuto limitarsi a fare “ball control” ma é stato più per merito della difesa che é riuscita a tenere a bada i rossi della Capitale. La fase più emozionante dell’incontro é arrivata sul finire dell’ultima frazione, quando i Defenders sono finalmente riusciti ad andare in touch down grazie a una ricezione di Seth Williams di un pass di 4 yard di Mike DiLiello: 13-8 e con più di quattro minuti da giocare partita virtualmente riaperta. I falchi però questa volta, messa la palla nelle mani di Jarveon Howard e Kevon Latulas, consumano tutto il tempo rimasto senza più cedere il possesso.

Le due squadre si ritroveranno al Dome di St Louis per disputarsi l’accesso al Championship, e sarà tutta un’altra partita.

Michigan Panthers – Houston Roughnecks 12-19

I Panthers sono scesi in campo consapevoli che la vittoria, necessaria, non sarebbe probabilmente stata sufficiente perché condizionata dalla sconfitta degli Stallions. Questo può aver pesato sulla determinazione che invece é stata altissima nei Roughnecks, già eliminati ma in crescita e desiderosi di aggiungere un altro scalpo illustre alla loro collezione.

I texani sono partiti forte, andando in touchdown con un run di 1 yard di Lorenzo Lingard, doppiato poco dopo da un pick six di Marvin Moody, che ha riportato un intercetto per 32 yard. E’ appena il caso di ricordare che Houston é stata la squadra che ha collezionato più takeaways, pen 17 in 10 partite e quindi non nuova a queste imprese. Dopo un FG a testa messi a segno prima da B.T. Potter, poi da Chris Blewitt, il primo tempo si é chiuso sul 16-3 per i Roughnecks. Nel secondo tempo Michigan ha cercato di riaprire la partita andando in meta con un rush di 23yard di Matt Colburn, ma Blewitt con un FG da 20 yard ha riportato il vantaggio di Houston a 10 punti e poi ha resistito ai tentativi di rimonta dei Panthers che hanno prodotto solo un FG di Potter per il 19-12.

I Panthers dovranno quindi giocarsi la finale di conference su campo degli Stallions.

San Antonio Brahmas – Arlington Renegades 6-23

Il “Texas Showdown” ha visto i Renegades vincere abbastanza facilmente sui Brahmas di questa stagione, che hanno confermato le loro difficoltà soprattutto offensive. La OL di San Antonio anche ieri ha confermato di essere poco efficace nella pass protection e il gioco aereo dei gialloneri ne ha fortemente risentito: Kellen Mond ha fatto un 17 su 27 per 131 yard nette ed ha subito 4 sack, mentre il suo collega Luis Perez confezionava un 26 su 32 per 281 yard con la complicità del TE Sal Cannella che con 5 ricezioni su 5 target ha guadagnato 86 yard.

I Brahmas illudono il proprio pubblico andando in vantaggio con un FG di Tristan Vizcaino al termine di un drive che meritava miglior sorte. Da questo momento salgono in cattedra i Renegades, che vanno due volte in touch down, la prima con una corsa di 9 yard di Dae Dae Hunter, la seconda con una corsa di Luis Perez, e poi mettono a segno due field goals con Lukas Havrisik per chiudere il primo tempo su un rassicurante 20-3. La partita si spegne e il secondo tempo offre poche emozioni e solo un FG a testa, il primo di Vizcaino e il secondo di Havrisik.

Memphis Showboats – Birmingham Stallions 9-46

Gli Stallions, già sicuri del primo posto per la sconfitta dei Panthers, sbrigano la formalità Showboats che offrono un’orgogliosa resistenza per poco più di un quarto per poi veder dilagare i più forti avversari facilitati anche da qualche loro ingenuità.

Memphis si porta in vantaggio con un FG da 25 yard di Matt Coghlin, ma Birmingham reagisce prima con una corsa di 2 yard di Ricky Person, poi con un pick six di Tae Crowder che ritorna in end zone per 51 yard un intercetto. All’inizio del secondo quarto però Memphis segna ancora grazie a un rush di 6 yard di Deneric Prince per il 13-9. A questo punto la franchigia georgiana comincia a subire la maggior forza degli Stallions che prendono il comando delle operazioni e finiscono per dilagare segnando altri quattro touch down uno dei quali per il secondo pick six di Tae Crowder che riporta per per 75 yard un altro intercetto.

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La franchigia dell’Alabama si guadagna il fattore campo nella Conference final contro i Panthers e ci arriva con tutte le carte in regola per puntare ancora al titolo, nonostante l’inizio di stagione non esaltante.

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Francesco Di Taranto

Nato a Foggia, nel 1953, risiedo a Brescia dal 1987 e in precedenza ho abitato a Bologna, dove mi sono laureato in Ingegneria Elettronica. Ho cominciato a seguire il football dalla notte del Super Bowl 1982 vinto da san Francisco sui Cincinnati Bengals. Terminato il servizio militare, nell'aprile '82 ho cominciato a seguire assiduamente, a Bologna, alle partite dei Doves e dei Warriors. Per alcuni mesi, nel 1984, ho partecipato agli allenamenti di una squadra bolognese in formazione, gli Atoms, che sarebbero poi diventati Phoenix San Lazzaro, che ho poi dovuto lasciare a causa del trasferimento per motivi di lavoro. Da allora non ho più smesso di seguire il football, sia professionistico (NFL e poi USFL, AAF e quest'anno XFL), sia dilettantistico in Italia, ma anche in Germania, grazie ai video in streaming della GFL

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