Una cavalcata meravigliosa. Questo il titolo del 2024 dei Philadelphia Eagles, che nella notte di New Orleans macinano i Chiefs di Reid e Mahomes e vincono il loro secondo Super Bowl. Un cammino iniziato in modo claudicante, che con il passare delle settimane ha però mostrato al mondo una squadra schiacciasassi. Rivincita dolcissima per Hurts (MVP del Super Bowl) e Sirianni, dopo il collasso della passata stagione che aveva visto gli Eagles eliminati alla wild card da Tampa Bay, dopo aver perso 5 delle ultime 6 partite di stagione regolare.
COME DOVEVA ANDARE…
La parola d’ordine in una città focosa come Philly era una sola: riscatto. E per attuarlo ecco la bomba di mercato: Saquon Barkley lascia New York sponda Giants e arriva al Lincoln Financial Field. Dietro la poderosa linea di coach Stoutland, il pezzo mancante del puzzle: l’attacco Eagles è sulla carta uno dei migliori della lega. Talmente tante alternative per il nuovo OC Kellen Moore, da ipotizzare di poter mettere punti a tabellone ad ogni drive. La difesa viene sistemata facendo una mossa semplice e di spessore: si sceglie il veterano Vic Fangio come nuovo DC. In più il draft ha assicurato due talenti come Mitchell e DeJean per sistemare la secondaria. A supporto dei giovani un ritorno molto gradito come CJ Gardner Johnson e la firma di un LB che fino all’anno prima aveva giocato solo gli special team a New Orleans: Zack Baun.
…E COME E’ ANDATA
CHE DIRE! E’ andata decisamente bene. Come detto però un inizio difficile. Due sconfitte contro Atlanta e nuovamente contro Tampa Bay che fanno ribollire di nuovo l’ambiente. 2-2 alla bye week e sensazione di dover assistere ad un’altra stagione mediocre. Dopo il riposo però quel “qualcosa” scatta: 10 vittorie di fila, record di franchigia. Barkley alieno, che entra nel club delle 2000 yard corse in singola stagione ed una solidità offensiva e difensiva raramente osservate su un campo da football americano. I Play Off regalano una wild card dolce dove Green Bay non impensierisce praticamente mai Hurts e compagni. Il Divisional in mezzo alla bufera è forse l’unica partita con tensione nel finale, risolto poi dal sack di Carter su Stafford. “Dominio” è infine la definizione per le ultime due partite dell’anno. Record di punti per un Divisional Game (55) e un Super Bowl senza storia che mi ha ricordato Broncos-Seahawks del 2014.
COSA HA FUNZIONATO…
Lo spogliatoio e la guida tecnica. In un ambiente professionistico i fattori che più di tutti determinano il successo o il fallimento di una stagione sono la coesione e l’armonia del gruppo. Il finale della passata stagione, unito ad una prima parte con il freno a mano tirato potevano avere effetti devastanti. Non è quindi scontato da parte del coaching staff e del front office aver trovato la quadra per fare esprimere tutto il talento a disposizione. Un applauso a Sirianni per essere stato faro in mezzo alla tempesta. Sui giocatori, non potendo metterli tutti, nomino in particolare Hurts e Barkley per l’attacco. Jalen ha messo la parole fine alle critiche sul suo conto vincendo anche l’MVP del Super Bowl, mentre Saquon si è regalato una stagione assurda per prestazioni e statistiche, condita con il primo anello dopo gli anni bui ai Giants. Per la difesa le menzioni vanno a Baun e Carter. Zach, firmato quasi per caso, ha sigillato il centro del campo ed è stato premiato come first team All Pro. Jalen è il futuro della linea difensiva di Philadelphia. Un fenomeno generazionale che ci farà divertire.
…E COSA NON HA FUNZIONATO
Non so davvero cosa scrivere per la squadra che ha vinto il Super Bowl… Ecco metto l’ennesima sconfitta contro Tampa Bay, autentica bestia nera di Philadelphia!
E ADESSO?
Squadra che vince non si cambia dice un famoso proverbio. Nel Football chi vince, purtroppo, cambia eccome. Kellen Moore diventa il nuovo HC dei New Orleans Saints e sarà sostituto da Kevin Patullo. Promozione interna per provare a dare continuità a Hurts nel suo percorso di crescita e non stravolgere eccessivamente il play book offensivo. Ci aggiungiamo la diaspora di giocatori importanti che ha “colpito” gli Eagles: la Free Agency ci ha privati tra gli altri di Williams, Becton, Gardner Johnson, Slay, Sweat, e Gainwell. Ci sono stati però anche i rinnovi importanti e ampiamente meritati di Baun, Barkley e Johnson. Appende invece le scarpette al chiodo Brandon Graham. Nessuna firma clamorosa ed il sogno Garrett che è svanito con il suo rinnovo ai Browns. Aspettiamo dunque il Draft, dove presumibilmente si cederanno pick per salire il tabellone. Roseman sta sicuramente preparando una delle sue magie.
Tommaso Marchetti, di Fly Eagles Fly Italia