Possono bastare tredici stagioni consecutive senza qualificarsi ai playoff? Senza dubbio ai Jets sì, soprattutto dopo la gigantesca delusione della regular season 2023, chiusasi con il grave infortunio al tendine d’Achille di Aaron Rodgers dopo appena 244 secondi di gioco in Week 1 contro i Bills. Il ritorno del quarterback, atteso come un miracoloso prodigio per provare a riportare la franchigia dove manca da troppi anni, è tutto ciò serviva al gruppo di Robert Saleh per sperare in qualcosa di meglio rispetto al doppio 7-10 delle stagioni precedenti.
COME DOVEVA ANDARE…
Intendiamoci, non soltanto qualcosa di meglio. Con Rodgers al timone di un attacco che aveva visto Garrett Wilson premiato Offensive Rookie of the Year nel 2022 e una difesa guidata dal fenomenale talento di Sauce Gardner, miglior esordiente di reparto nello stesso anno, il ritorno ai playoff poteva e doveva trasformarsi in realtà. Nonostante la sfortuna per quanto accaduto a Rodgers, i Jets nel 2023 erano arrivati sul 4-3 a cavallo della bye week, prima di incagliare la loro stagione con cinque sconfitte consecutive. Con un aiuto dalla dea bendata, la prima partita in post-season dal Championship perso nel 2010 contro gli Steelers appariva quantomeno alla portata.
… E COME È ANDATA
Il collasso è stato a dir poco fragoroso. La sconfitta all’esordio contro i 49ers, reduci dal Super Bowl perso contro i Chiefs, non è stata drammatica, soprattutto perché seguita da una doppia vittoria contro Titans e Patriots. Da Week 4 del 29 settembre a Week 15 del 15 dicembre, però, i Jets hanno perso nove delle dieci partite giocate, in alcuni casi clamorosamente, come contro la stessa New England e contro Cardinals e Colts. Il contentino dei successi finali contro Jaguars e Dolphins non è bastato a cancellare un 5-12 che ha riportato indietro nel tempo al 4-13 del 2021 e ha tutto il sapore del fallimento. La cacciata di Saleh sul 2-3 ha lasciato spazio al catastrofico 3-9 con Jeff Ulbrich e il sogno Rodgers, al momento ancora senza squadra, si è tristemente infranto.
COSA HA FUNZIONATO…
Non sarebbe giusto, però, assegnare le colpe di questa disfatta al solo Rodgers. Le statistiche complessive del quarterback, al netto di una necessaria analisi più approfondita, sono state del tutto simili a quelle dell’ultima stagione vissuta ai Packers: 3.897 yard (3.695 nel 2022) con il 63% al lancio (64.6) e 28 touchdown pass (26), ma anche 11 intercetti (12) e 40 sack subiti (32). Il calo rispetto alle incantevoli stagioni precedenti è drastico, ma il passing game di New York non ha sfigurato ed è risultato nella media NFL. Merito anche e soprattutto di Garrett Wilson, confermatosi tra i ricevitori più affidabili della Lega con le sue 1.104 yard in 101 ricezioni su 154 target, 10.9 di media, a cui ha aggiunto 7 touchdown e 16 giocate da almeno 20 yard. L’impatto di Davante Adams, arrivato a stagione in corso dai Raiders, ha senz’altro lasciato il segno in positivo, con 854 yard, 7 touchdown e 12 giocate da almeno 20 yard in undici partite, così come quello di un’altra vecchia conoscenza a Green Bay, Allen Lazard, autore di 530 yard su ricezione e 6 touchdown in 12 partite.
Anche Breece Hall non ha demeritato e, pur in flessione rispetto alla precedente regular season, ha comunque dato un contributo di 876 rushing yard in 209 portate, 4.2 di media, con 5 touchdown. Il runningback ha anche aggiunto 483 yard e 3 touchdown in 57 ricezioni, fornendo un’affidabile opzione a Rodgers. Senza dubbio, però, la produzione complessiva su corsa è stata insufficiente, nonostante la soddisfacente stagione di buona parte della linea offensiva: le guardie John Simpson e Alijah Vera-Tucker e il centro Joe Tippmann hanno garantito solidità ciascuno per almeno 900 snap giocati, così come Tyron Smith ha dimostrato una volta di più il proprio valore nei quasi 600 snap totali. Promettente anche la stagione da rookie di Olumuyiwa Fashanu, atteso a un ulteriore salto di qualità nelle prossime annate.
La difesa è rimasta in campo per 1.111 giocate, il settimo dato più alto della scorsa regular season e, di conseguenza, è complicato attendersi miracoli in positivo nell’analisi del reparto. Partendo da statistiche abbastanza basilari, spiccano i 43 sack, accompagnati da 89 tackle for loss su un totale di 1.070. Pur nel mezzo incubo vissuto contro i quarterback affrontati, i Jets hanno concesso appena 18 touchdown pass, il secondo dato più basso in NFL alle spalle dei Bears (17). Complessivamente, però, le migliori cose si sono viste contro le corse: nonostante un totale altissimo di 504 portate subite, le yard si sono fermate a 2.054, 4.1 di media, e le big play sono state appena 7 da più di 20 yard e una da più di 40. Non altrettanto si può dire dei touchdown subiti, ma se ne parlerà.
Venendo ai singoli, i migliori della stagione appartengono quasi tutti al front seven. La coppia di linebacker composta da Jamien Sherwood e Quincy Williams ha stampato rispettivamente 158 tackle, 2 sack, 10 tackle for loss e 3 pass deflected da una parte e 116 tackle, 2 sack, 14 tackle for loss, 4 pass deflected, 4 fumble forzati e 3 recuperati dall’altra. Qualche difficoltà in più, invece, si è avvertita in linea, nonostante quanto mostrato da Quinnen Williams, autore di 6 sack e 8 tackle for loss, e i numeri strabordanti di Will McDonald, esploso a 10.5 sack e 11 tackle for loss. Il leader indiscusso della secondaria resta Sauce Gardner, 9 pass deflected e 1 intercetto, ma soprattutto appena 25 ricezioni concesse e giocate in grado di abbassare i passer rating avversari a 79.3 di media. Ottimo lavoro anche per l’altro cornerback D.J. Reed, con 4 tackle for loss e 11 pass deflected, e per la safety Ashtyn Davis, 5 tackle for loss, 2 pass deflected e 2 intercetti in un’ottima annata.
… E COSA NON HA FUNZIONATO
Tornando a Rodgers, qualcosa non ha funzionato nei momenti chiave della stagione. Con i Jets sul 2-1, nelle successive cinque sconfitte consecutive che hanno affossato le speranze di New York di tornare ai playoff e, il quarterback non è stato all’altezza del proprio talento: le 254.4 passing yard di media, più alte rispetto alle 229.2 stagionali, sono arrivate al prezzo di 198 lanci tentati, dei quali appena 117 finiti a bersaglio (59%), e 6 intercetti, di poco superati dai 7 touchdown pass complessivi. Dopo la strepitosa partita contro i Texans, coincisa con una sorprendente vittoria, il rendimento è nuovamente crollato contro Cardinals e Seahawks in due delle successive tre partite e il buio è calato sui sogni di gloria nella Grande Mela. Dell’insolita imprecisione del quarterback hanno avuto prova sia Adams, 67 ricezioni su ben 114 target, che Lazard, 37 ricezioni su 60 target, mentre è stato del tutto inconsistente il rendimento di Mike Williams, fermatosi a 12 ricezioni per 166 yard in 9 partite giocate.
Detto di Hall, il rendimento su corsa di New York è stato deludente. Soltanto i Raiders (1.357) hanno totalizzato meno delle 1.561 rushing yard della franchigia, anche se il dato è da leggere in relazione alle sole 363 portate totali, il numero più basso in NFL nella scorsa regular season. Nonostante tutto, comunque, Hall e compagni hanno collezionato quasi più fumble (7) che touchdown (8) e, nel dato, pesano parecchio i 5 proprio del prodotto di Iowa State. Tutto considerato, insomma, non è un caso che New York non sia riuscita a risalire la classifica dei punti segnati a partita, dopo il terrificante dato di 15.8 della scorsa regular season. Pur con un attacco tornato a tutti gli effetti competitivo, la franchigia si è fermata a 19.9, l’ottavo dato più basso in tutta la NFL.
Restando in tema, la statistica sui punti subiti in media è peggiorata in maniera rilevante, dai 20.9 dell’ottimo 2023 a 23.8. Il reparto è risultato nella media NFL, ma, considerando le difficoltà offensive, sarebbe servito mantenersi ad altissimi livelli per sperare in qualcosa in più. Il dato più preoccupante riguarda le passing yard concesse ai quarterback avversari, dominanti con le le loro 3.588 yard con il 62.8% al lancio e fermati con appena 7 intercetti, il quarto dato più basso nella Lega, e 57 pass deflected, peggiore soltanto della statistica di Titans (53) e Packers (56). Sono parecchie anche le 49 giocate concesse da almeno 20 yard e le 7 da almeno 40 yard. L’ottimo dato sui touchdown pass, per altro, è bilanciato dai ben 22 subiti su corsa, il quarto dato più alto della scorsa annata.
La gigantesca delusione tra i giocatori del reparto è, senza dubbio, Haason Reddick. Dopo 27 sack, 24 tackle for loss e 7 fumble forzati nelle due clamorose stagioni agli Eagles, il defensive end ha giocato appena dieci partite, a caccia di un prolungamento di contratto, e, quando impiegato, è stato quasi del tutto inefficace, con 1 sack e 2 tackle for loss totali. Un altro protagonista come C.J. Mosley ha visto il campo per appena 4 partite e 17 tackle, numeri che valorizzano quanto fatto dalla restante parte del front seven, nonostante tutto. Anche in secondaria non sono mancate diverse delusioni, su tutti le safety Chuck Clark, che ha concesso ai quarterback avversari un passer rating di 115.2 e totalizzato appena 2 pass deflected senza intercetti, e Tony Adams, pur migliore del compagno di reparto nonostante le 12.2 yard a ricezione e i 12 missed tackle, oltre al cornerback Brandin Echols, che di yard a giocata ne ha concesse ben 13.4, anche se è stato l’unico con Davis a siglare più di un intercetto.
E ADESSO?
Messo Rodgers alla porta, la scelta è ricaduta su Justin Fields, che avrà una nuova occasione da quarterback titolare dopo la stagione di transizione agli Steelers. Alle sue spalle resta Tyrod Taylor, ma l’attacco è stato potenziato anche con un paio di interessanti scelte al Draft, dal fortissimo tackle di linea Armand Membou al talentuoso tight-end Mason Taylor. A loro si aggiunge il wide receiver Josh Reynolds, anche se il parco ricevitori necessiterebbe di ulteriori rinforzi. In difesa è fondamentale il rinnovo siglato da Sherwood, che resterà per le prossime tre stagioni, e sarà interessante capire l’impatto nel reparto del tackle Derrick Nnadi e della safety Andre Cisco, oltre alle varie altre scelte in arrivo dal college. A guidare il gruppo ci sarà un head coach attesissimo, Aaron Glenn, alla prima esperienza nel ruolo dopo le straordinarie annate da defensive coordinator dei Lions. Al momento, però, è difficile immaginare che i Jets possano interrompere la maledizione playoff nella prossima stagione, senz’altro più di quanto lo fosse un anno fa. Per come è andata, però, mai dire mai, per un altro clamoroso ribaltone.