Uno sguardo al 2024: Cleveland Browns

Nell’aria l’estate scorsa nella Land si respirava aria di riconferma dei Browns nel football che conta. Con un roster di prim’ordine sedersi costantemente al tavolo delle grandi in AFC sembrava proprio cosa fatta… aveva tutto Cleveland per fare bene e invece si è ritrovata a fine aprile con la seconda scelta assoluta.

COME DOVEVA ANDARE…

Tutto era pronto per riconfermare la presenza di Cleveland a gennaio di quest anno in post season e invece già in week 1 contro Dallas l’atteggiamento di molti giocatori, tra cui il 90% della linea offensiva, che doveva garantire al proprio quarteback secondi vitali per il gioco aereo e per dare profondità, é stato lascivo e rinunciatario.
Un chiaro segnale che “farsi male” in trincea per DW4 non era affatto gradito. Di questo passo a metà ottobre sulle sponde del lago Erie si vociferava già di dover “tankare”… ma per prendere chi in questo draft con una QB room abbastanza mediocre?

…E COME E’ ANDATA

Lo sappiamo tutti. Record negativo di 3-14, positivo per avere una pick alta durante la tanto attesa prima serata di Green Bay nel Draft di fine aprile 2025. Primo round che mancava da ben 3 anni a Cleveland. Le sole 3 vittorie di stagione, tolta la prima in week 2 ai danni dei Jags, quando ancora si sperava in qualcosa di buono, sono figlie dell’amore di giocatori e tifosi per i colori arancio-marroni
Infatti contro Baltimore in week 8 e Pittsburgh sotto una nevicata storica in week 12, sono arrivate due “W” insperate, tanto belle quanto inutili. Le ultime gare, quelle di dicembre per intenderci, poco interessavano ai più nella Land, tanto che anche i più ostinati tifosi Browns iniziavano a disertare il patibolo dello stadio, lasciando il sedile vuoto all’ Huntington Bank Field. A tenere banco su tutto il mal di pancia di Myles Garrett, curato con un contratto da 40 milioni a stagione e il toto quarterback per la prossima stagione, che possa traghettare la franchigia verso il terzo Manning della storia.

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COSA HA FUNZIONATO…

Nulla. Potremmo concludere qui questo capitolo.  Dalle chiamate sia in offense (Stefanski-Dorsey) che in defense (Schwarz), dall’infortunio a Deshaun Watson e i cori grotteschi della Dawgpound che urlava “you deserve it” alle mille sciocchezze del QB simpatico di turno e basta, quel Jameis Winston che se vuoi divertirti e non ti giochi nulla ti rimane anche simpatico, ma se devi vincere per giocare il sabato sera di gennaio meglio non vederlo nel backfield.
Linea con un nuovo OL coach disastrosa e anche il gioco di corsa ne ha risentito parecchio. I Browns arriveranno ultimi in punti per partirà (15.2), 28esimi in yards per partita (300.8), ultimi per conversioni di terzo down (29.5) e chiaramente 28esimi e 30esimi per TD pass e rush.
Per concludere in bellezza le statistiche di questa nefasta stagione di football nella Land, aggiungiamo il 32esimo posto in intercetti (4) e 27esimi per yard concesse per gioco, ben 25.2… basta questo per far capire che nulla è andato bene?

…E COSA NON HA FUNZIONATO

Tutto. Difesa vagante in secondaria, linea strapagata e oscena in attacco, la girandola di quarteback mai all’altezza, una stagione da buttare nel cestino già dopo week 1, quando Dallas arrivò piena di dubbi a Cleveland e vinse in scioltezza 33-17 e soprattutto dopo week 3 dove addirittura i Giants si imposero in Ohio per 21-15.
La chiave di volta é sicuramente da imputare alla squadra intera che si è rifiutata di supportare ancora una volta e per l’ultima volta forse, il proprio quarterback, lasciandolo molto spesso isolato in trincea a tirarsi su da solo dopo l’ennesimo sack subito (33 sack in 7 gare per Watson). Una mentalità tossica figlia di una scelta azzardata di 3 anni fa, quando nella Land si urlava al Gesù nero in arrivo dal Texas, il quale molto probabilmente con la testa non atterrò mai all’aereoporto di Cleveland-Hopkins.

E ADESSO?

Adesso signori si sta montando in città l’ennesimo tendone del circo Browns e come comico di turno avremo Sanders figlio ma soprattutto padre. Quel Deion Sanders che a gennaio sconsigliava vivamente al figlio di andare a giocare a Cleveland, dove é noto non si hanno le capacità di far crescere un quarterback rookie e farlo diventare un franchise QB con tanto di dinastia, anelli, etc.
Fino al quinto giro il draft di Andrew Berry e coach Stefanski era stato perfetto, andando a coprire col “best player available” le varie need. Mason Graham grandissimo colpo per l’interior DL e il primo giro dei Jags nel 2026 potrebbe diventare una golosa merce di scambio per salire di posizioni ed arrivare al giovane QB che milita a Texas (sempre che di posizioni ce ne siano da scalare).

Poi però… sarà stato il tweet del Presidente, sarà stato perché Jimmy Haslan ha nuovamente fiutato il business delle jersey, la Sanders family si è abbattuta su Cleveland,  facendo in modo di non poter rispondere a pieno e con serenità alla domanda, e adesso?

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Giorgio Bianchini

Scrittore e podcaster NFL, voce e press Office Pirates 1984. Baciato dalla fortuna nel condividere la forte passione per il football americano con mio figlio Tommy, giovane WR.

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