Uno sguardo al 2024: Chicago Bears

Delle “stagioni zero” a Chicago si è perso il conto, quella del 2024 è solo l’ultima di una lunga serie. Il draft dei Bears porta entusiasmo, euforia. Porta Caleb Williams con la prima scelta assoluta dopo l’ennesima annata da dimenticare e vede i saluti di Justin Fields, incapace fin qui di reggere il ruolo di attore protagonista in Illinois, di fatto regalato agli Steelers dove in ogni caso non godrà di maggior successo.

C’e fiducia intorno a Eberflus e al suo staff, solido nel mantenere il controllo dopo un avvio domoralizzante nel 2023 raddrizzato poi in corsa con l’innesto di Montez Sweat.

COME DOVEVA ANDARE…

Più o meno come poi è andata…

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Quarterback nuovo da inserire in un sistema che è tutto tranne che collaudato, squadra che andava rimessa insieme dalle radici, obiettivi e stimoli da fissare nemmeno troppo lontani poichè arrivando da un record negativo (molto negativo) non è che si potesse puntare al Super Bowl. Anche se Caleb era l’incognita e per quanto assurdo sognare è gratis. Il vero esame era per Matt Eberflus e per i suoi assistenti, sotto pressione dal principio per dover sviluppare un talento giovane e allo stesso tempo per dover portare a casa dei risultati concreti, anche con l’aiuto di una difesa che sembrava crescere ben compatta e decisamente più competitiva del reparto offensivo. Certo dal fondo della NFC North, e da quello della classifica NFL, le prospettive non erano così rosee; anche perchè nel football americano professionistico il primo step passa dalla divisione, quella in cui Vikings, Packers e soprattutto Lions avevano le spalle ben più larghe di quelle dei Bears.

…E COME E’ ANDATA

Inizialmente bene, con la complicità di un calendario favorevole e con la stagione ancora in una fase acerba, di assestamento, l’impressione è che i Bears fossero sulla strada giusta. La difesa di granito e qualche colpo sorprendente del novellino quarterback avevano dato la sensazione di poter ribaltare le sorti della franchigia navy and orange per il meglio; 4 vittorie nelle prime 6 giornate in cui la difesa non aveva mai concesso più di 21 punti agli avversari, un parziale sul quale costruire con fiducia. Ma tutto è cambiato dopo le celebrazioni di Londra nell’incontro con i Jaguars, vinto brillantemente per quanto gli avversari di Jacksonville siano stati più che arrendevoli.

Il 27 di ottobre, a Washington, succede l’impensabile quando un hail mary di Jayden Daniels diretto nel nulla viene deviato allo scadere dalla copertura difensiva e termina nelle mani di Noah Brown, il quale, per caso, si trova in end-zone assieme alle pochissime speranze rimaste nei suoi guanti. 52 yard di fiato sospeso, sferoide che rimbalza nella mischia e viene acciuffato come un regalo piovuto dal cielo. Tutto mentre i Bears vedono sfumare una rimonta decisa che li aveva visti ribaltare risultato e campo difficilissimo a soli 25 secondi dal termine.

Da quel momento la nuvola fantozziana della sfiga non si è mai spostata dalle teste dei Bears, tanto sciagurati quanto sventati nell’arrivare sempre corti sui finali delle partite successive: field goal calciati a caso senza valutar la possibilità di avanzare la catena in posizioni più favorevoli, timeout dimenticati o bruciati, orologi che non facevano sentire il ticchettio e mancanze di comunicazioni, nonchè di capacità gestionale, hanno creato un minestrone drammaturgico di delusioni cocenti e cuori infranti. Caleb Williams è esonerato dal leggere Shakespeare nei compiti estivi!

COSA HA FUNZIONATO…

Pensiamo che le skill di Caleb habbiano messo in mostra belle cose e questo per noi rimane un punto di partenza. Il punto di partenza! Il ragazzo c’è e può far bene. Sbaglia chi lo celebra tanto quanto chi lo infanga, è ancora troppo presto per sbilanciarsi nei giudizi estremi. Anche perchè i Bears non partivano da una bella posizione e per quanto il loro arrivo al traguardo non sia stato così soddisfacente il margine di miglioramento si può intravedere.

Difesa e special team hanno fatto la loro parte, attacco e coaching staff un pò meno con buona pace del fato in alcuni momenti. 3541 yard e 20 TD pass al primo anno non sono un dato da trascurare, come il lavoro corale che la difesa di Chicago ha imposto fin quando gli infortuni non hanno cominciato ad arrivare come la neve d’inverno. Tory Taylor ha funzionato a meraviglia, proprio quel punter che lo stesso autore di questo articolo aveva “discriminato” per essere stato draftato già ad un 4° round (non certo per la provenienza australiana), perchè faceva molto strano scommettere così alto sul punter considerando le pesanti lacune che i Bears avrebbero dovuto colmare.

…E COSA NON HA FUNZIONATO

Viene da sorridere, più per frustrazione che per altro…

La matematica parla SEMPRE chiaro è nella stragrande maggioranza dei casi ha la ragione dalla sua. Dunque se alle 3541 yard lanciate da un QB Rookie sottraiamo 68 sack (sessantotto!) e proviamo a fare le proiezioni, Williams con una linea offensiva dignitosa al suo servizio diventa un quarterback da oltre 4000 yard a stagione, il primo (eventualmente) in oltre 100 anni di storia del football a Chicago. Se invece la linea fosse di quelle forti, e per forti intendo forti davvero, pensare di sfiorare le 5000 col suo talento non sarebbe così utopico. Ci prendiamo le responsabilità di tutto ciò che scriviamo e diciamo sui nostri canali, come sempre nel bene e nel male.

Dunque considerando che 68 sack sono il record della stagione 2024 ci costa realmente poca fatica inquadrare l’anello debole della catena. A questo si aggiunge che Matt Eberflus e il suo successore Thomas Brown non abbiano messo abbastanza mostarda nei loro hot dog (per dirla alla PJ Carlesimo e non me ne voglia Spree). Il capo allenatore è risultato il principale responsabile del disastro insieme alla OLine. Entrambi sono saltati, prima HC e poi diversi giocatori di linea alla riapertura del mercato. Forse abbiamo la soluzione ai problemi. Forse, perchè siamo pur sempre a Chicago.

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E ADESSO?

E adesso Caleb ha un anno di esperienza in più, quello in cui ha capito che la NFL non è il college football. Inoltre è arrivato Ben Johnson a dirigere la baracca portandosi dietro tutto il suo stile offensivo ed insieme a lui Ryan Poles è saltato addosso agli uomini di linea che nel frattempo son diventati agenti liberi con la rapidità di un giovane ghepardo a caccia nella savana. A questo punto è questione di sopravvivenza! Drew Dalman al centro, Joe Thuney come guardia e Jonah Jackson per la profondità sono giunti a Chicago in meno di una settimana dalla apertura del mercato.

Qualche altro rinforzo per reparto ricevitori e defensive line prima dell’arrivo della decima scelta assoluta di aprile. Con ogni augurio, un altro uomo per cementare la linea offensiva perchè in questo sport la pietra angolare di un progetto non potrà mai essere un quarterback, ma chi lo fa rimanere in piedi. Difatti le fondamenta stanno sotto e non le vede mai nessuno, così come le fotografie solitamente si fanno ai grattacieli e non agli scavi sui quali vengono costruiti. Insomma, dateci una linea offensiva come si deve e un allenatore con gli attributi e ne riparleremo insieme nel 2026.

alex cavatton firma area 54

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