Super Bowl LIX: It’s Good to be Green (Philadelphia Eagles vs Kansas City Chiefs 40-22)

Una partita praticamente perfetta quella giocata dagli Eagles, su entrambi i lati del campo, e che vale per Hurts e soci la rivincita per il Super Bowl di due anni fa, quando a trionfare furono i Chiefs; un risultato mai in discussione con un Kendrick Lamar, autore di uno degli show più belli di sempre, che sale sullo stage con il Super Bowl già quasi nelle mani degli Eagles, avanti 24-0 all’intervallo. Appuntamento con la storia mancato per Mahomes e soci che sarebbero potuti diventare i primi di sempre a vincere tre Super Bowl di fila, e che invece diventano testimoni di una partita preparata alla perfezione dal coaching staff di Phila, ed eseguita se possibile ancora meglio da attacco e difesa degli Eagles. Delude soprattutto l’attacco di KC, annullato completamente nel primo tempo e che entra in partita solamente nel 4° quarto, quando siamo ormai già nel garbage time di un SB che era stato previsto come combattuto fra le due squadre e che invece ha visto Philadelphia dominare dal kickoff al fischio finale e che per la prima volta dopo 728 giorni porta i Kansas City Chiefs a non essere campioni della NFL in carica.

Il primo tempo della partita è stato a dir poco dominato da Philadelphia: dopo un paio di drive di “studio” gli Eagles trovano la endzone con lo scramble di Hurts, che arriva dopo un ottimo drive dell’attacco di Phila, con il deep pass di Hurts per Dotson che si ferma ad una sola yard dal TD, trovato poi nel gioco immediatamente successivo da parte del QB ex Alabama; la partita sembrava comunque ancora in bilico grazie all’INT trovato dalla difesa dei Chiefs, ma l’attacco guidato da Mahomes sembra la brutta copia di quello visto finora, e sono nuovamente gli Eagles a mettere punti sul tabellone, grazie al FG di Elliott per il momentaneo 10-0.
Il big play del primo tempo lo mette a segno però Cooper DeJean; come detto nel nostro Rookie Watch, il CB ex Iowa aveva già dato prova del proprio talento in stagione, e nel momento più importante della sua per ora breve carriera, mette le mani sul passaggio di Mahomes indirittazo a DeAndre Hopkins, riportando il pallone direttamente in TD per il pick six che vale il 17-0 e che sembra mettere una grossa ipoteca sulla partita.

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Prima dell’intervallo però gli Eagles ci tengono a annichilire completamente gli avversari: la secondaria di Phila intercetta ancora una volta Mahomes sulle 14 yard difensive dei Chiefs, ed è AJ Brown a ricevere il pass di Hurts per il 24-0 che manda le squadre negli spogliatoi, mentre gli spettatori sono lasciati a godersi l’halftime show di Kendrick Lamar.

Tornati dall’intervallo il copione non cambia, ed anzi gli Eagles mettono il punto esclamativo sulla loro prestazione: prima annullano un tentativo di conversione di 4° down dei Chiefs, poi Hurts pesca DeVonta Smith sul profondo per il TD da 46 yard del 34-0; il TD sembra scuotere i Chiefs, che trovano il primo TD della loro partita quando rimangono appena 43″ sul cronometro del 3° quarto, con Xavier Worthy che riceve il passaggio da 24 yard di Mahomes per il 34-7.

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Il 4° quarto è praticamente garbage time: gli Eagles segnano altri due Field Goal, intervallati da un fumble di Mahomes, per portarsi a 40 punti totali, ed i Chiefs riescono a segnare due TD, uno con Hopkins ed un secondo personale per Worthy, che fissano il punteggio sul 40-22, regalando così agli Eagles la vittoria del Super Bowl.

Travis Kelce nelle interviste post partita negli spogliatoi ha spiegato perfettamente cosa non è funzionato nei Chiefs, dichiarando che in tutta la stagione KC non aveva mai giocato così male, e sfortuna ha voluto che la peggior partita di questa stagione sia avvenuta proprio nell’unica partita in cui non sarebbe dovuta accadere, il Super Bowl.
I Chiefs non entrano mai in partita, né in difesa, con il solo fumble del primo tempo, né soprattutto in attacco, con Mahomes e soci che subiscono la costante, asfissiante pressione della linea difensiva avversaria, e con il primo TD della partita che arriva a terzo quarto praticamente concluso; sul banco degli imputati ci finiscono soprattutto Mahomes e Kelce, due leader che avrebbero dovuto caricarsi la squadra sulle spalle, cosa che invece non è successo, anche a causa di un running game praticamente inesistente (meno di 50 le yard totali su corsa in 11 carries di squadra) e che non permette ai Chiefs di avere una reale alternativa al gioco aereo ben difeso da Phila.
Unica nota positiva della partita di KC è Xavier Worthy: il WR ex Texas University chiude con 8 ricezioni su 8 target per 157 yard e due TD, segnati sì in garbage time, ma comunque segnati dal rookie, con KC che ha trovato un altro giocatore su cui provare a ripartire già dalla prossima stagione.

Il Super Bowl di NOLA potrebbe essere riassunto, lato Eagles, con tre parole; impara dagli errori; si perchè a differenza del SB di due anni fa, Philadelphia è uscita vincitrice questa volta, imparando proprio dagli errori che la avevano condannata a Glendale, AZ.
Nel SB di due anni fa la difesa degli Eagles non era mai riuscita a mettere le mani su Mahomes, permettendogli così di leggere il gioco e sfruttare i punti deboli della secondaria di Phila; quest’anno invece, grazie soprattutto ad un front seven che ha migliorato nettamente le linee, sia offensiva che difensiva, gli Eagles hanno messo costantemente sotto pressione Mahomes, che esce dall’incontro subendo 6 sack e due INT, uno dei quali finito in pick-six grazie a Cooper DeJean, altra grande nota positiva di questo Super Bowl e di tutta la stagione di Philadelphia.
Altra grandissima nota positiva della partita di NOLA è il coaching staff degli Eagles, capace di preparare perfettamente la partita contro i Chiefs, sfruttando i punti deboli degli avversari e riuscendo a vincere la “partita in trincea” grazie ai propri uomini di linea, sia in difesa dove mettono sotto pressione costante l’attacco di KC; che in attacco, dove proteggono adeguatamente Hurts, permettendogli di mettere in mostra tutto il loro talento, vincendo così Super Bowl ed MVP del Super Bowl.

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Luca Belli

Tifoso "Die Hard" dei Green Bay Packers. Cresciuto nel momento d'oro di Favre e Rodgers, e fiero discepolo della new wave green&gold "All you need is Love". Abituato a vincere poco con la fede calcistica, essendo tifoso della Fiorentina, ha trovato nei Packs la sua svolta, e nei Guelfi Firenze la sua fede in campo italiano. Aspetta con ansia il terzo anello personale, che sia "viola" o "G&G". Go Packs Go!

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Un Commento

  1. NOLA ha visto trionfare le 2 squadre a cui tengo di piu, ossia RAVENS e EAGLES.
    Questo SB ha messo in evidenza la grandiosità di Phila in tutti i reparti e rimane inconcepibile l’implosione avuta lo scorso anno.. Quanto ai Chiefs credo debbano rivedere diverse cose…Mahomes rimane un fenomeno a 29 anni, ma lasciamo stare i confronti con TB12 (come da piu parti leggo).
    Nonostante sia stata molto piu spettacolare la finale coi Commanders, contento di aver fatto mattinata vedendo gli Eagles stra-vincenti e quello sbruffone di Kelce andare via mestamente.
    Ci sono diversi pezzi pregiati sul mercato, l’anno prossimo credo ne vedremo ancora delle belle

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