Super Bowl LIX: Dalla panchina dei Chiefs

Il Super Bowl che doveva consegnare alla storia i Kansas City Chiefs come prima franchigia a fare il “Three Peat” é appena finito con la vittoria indiscutibile dei nostri avversari che si sono presa la rivincita del SB che due anni fa vincemmo nel finale.
Siamo arrivati a questo appuntamento con grande fiducia nei nostri mezzi dopo le belle prestazioni nella post season pur consapevoli di avere di fronte una squadra che rispetto a due anni fa si é molto rinforzata e che covava propositi di rivincita.

Gli Eagles hanno il primo possesso offensivo ma non varcano la linea di midfield perché il loro tentativo di convertire un quarto e 2 é viziato da un’interferenza offensiva. Il conseguente punt viene consegna la palla a Mahomes sulle nostre 12 e Patrick, dopo aver conquistato un primo down, arrivato sulle 24 deve consegnare l’ovale a Matt Ariza per un punt che Cooper DeJean riporta fino alle 31. Hurts si affida alle corse di Barkley che la difesa giallorossa riesce a contenere, poi lancia un incompleto al terzo down sul quale, ingenuamente, Trent McDuffy impatta su Dallas Goedert per una unnecessary roughness forse un po’ troppo severa che concede ai verdi un insperato first down e l’avanzamento fino alle nostre 27. Da questa posizione Hurts riesce a servire un pass per Jahan Dotson che viene fermato a una yard dalla goal line. Qui entra in azione la ormai celebre “tush push di Philadelphia con Hurts spinto oltre la goal line da Goedert e Barkley.
La palla torna ai Chiefs ma Mahomes, sottoposto a grande pressione dalla linea di Phila, non va oltre un three & out.

Comincia un altro drive degli Eagles e ancora una volta un tentativo di conversione del terzo down fallito per un sack subito da Hurts é vanificato da una penalità per offside difensivo che regala un altro primo down a Philadelphia. Hurts arriva fino alle nostre 35 ma un suo passaggio inteso per A.J. Brown viene intercettato da Bryan Cook sulla linea delle 2 yard. Anche questo possesso, da posizione di partenza molto scomoda, si risolve in un punt che DeJean riporta fino quasi alla linea di midfield.
La nostra difesa riesce però ad arginare le corse di Barkley e a costringere i verdi ad accontetarsi di un field goal che Jake Elliott trasforma da 48 yard per il 10-0. Torniamo in possesso, ma dura pochissimo perché un incontenibile Josh Sweat infligge due sacks consecutivi al povero Mahomes che poi, sul terzo e 16, si fa intercettare da DeJean che corre in endzone per il pick six del 17-0.

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Un brutto colpo per l’offense dei CHiefs che, siamo a metà del secondo quarto, ha conquistato un solo primo down ed é stata regolarmente sopraffatta dalla linea di difesa avversaria. Il drive ssuccessivo vede ancora Mahomes atterrato, questa volta da Milton Williams per l’ennesimo three & out.
E’ il periodo peggiore di una serata terribile, ma almeno la difesa riesce in qualche modo a limitare i danni e costringere gli Eagles al punt. Il problema é che quanto di buono riesce ad escogitare Steve Spagnuolo viene regolarmente vanificato da un attacco completamente in balia della difesa avversaria. Così Mahomes, sempre sotto pressione, vede un passaggio inteso per Hollywood Brown intercettato in modo spettacolare da Zach Baun sulle nostre 14. Palla in mano a Hurts che questa volta pesca A.J. Brown per il TD del 24-0 che chiude il primo tempo.

Il bilancio della prima metà é desolante: 23 yard guadagnate, di cui solo 3 con i 3 tentativi di corsa, mentre il gioco aereo vede un 6 su 14 per 20 yard nette, due intercetti e tre sacks. Gli Eagles sono riusciti a neutralizzare Travis Kelce che Mahomes non é mai riuscito a trovare libero perché le incursioni per mettergli pressione sono state effettuate tutte senza ricorrere ai LB e ai DB che sono rimasti a presidiare il medio e il lungo raggio, questo grazie alla straordinaria efficienza dei linemen in maglia verde.

Il primo turno offensivo del secondo tempo é dei CHiefs ed é necessario mettere punti sul tabellone per alimentare le speranze di rimonta, ma il drive produce soltanto un primo down, il secondo della partita e, dopo altri due sacks consecutivi inflitti a Mahomes, il primo da Jordan Davis e il secondo dal solito Sweat, arriva un altro punt.
A questo punto Hurts e compagni cominciano a giocare con il cronometro e a suon di corse di Barkley e uscite in scramble di Hurts entrano nelle nostre 10 e mettono a segno un comodo FG da 29 yard dopo aver consumato quasi sette minuti. Sotto 0-27 a cinque minuti dal termine del terzo quarto i nostri appaiono rassegnati, incorrono in un paio di fumble, per fortuna recuperati, ma poi devono arrendersi ad un turnover on down che riconsegna l’ovale ad Hurts nei pressi della midfield line.
Qui Hurts mette la parola fine alla partita servendo a DeVonta Smith un TD pass da 47 yard per il 34-0. Siamo ormai in “garbage time” e finalmente, complice un prevedibile rilassamento dei verdi, Mahomes riesce a condurre un buon drive che chiude con un bel pass per Xavier Worthy che riceve per un TD da 24 yard. Seguono due FG di Elliott da 48 e poi da 50 yard per il 40-6, poi, mentre gli Eagles hanno già iniziato i festeggiamenti, arrivano due bei TD passes di Patrick, il primo per DeAndre Hopkins per 7 yard e il secondo, di 50 yard per il buon Worthy, unica nota positiva con 8 ricezioni su 8 per 157 yard, di una notte di tregenda.

In conclusione, brutta prestazione delle due linee dei Chiefs, che hanno perso nettamente la guerra in trincea, hanno colpevolmente rinunciato al gioco di corsa che forse avrebbe potuto costituire un’alternativa, specialmente in considerazione della inesistente pass protection. Unica attenuante: la partita perfetta di Philadelphia sia in attacco che, soprattutto, in difesa.

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Francesco Di Taranto

Nato a Foggia, nel 1953, risiedo a Brescia dal 1987 e in precedenza ho abitato a Bologna, dove mi sono laureato in Ingegneria Elettronica. Ho cominciato a seguire il football dalla notte del Super Bowl 1982 vinto da san Francisco sui Cincinnati Bengals. Terminato il servizio militare, nell'aprile '82 ho cominciato a seguire assiduamente, a Bologna, alle partite dei Doves e dei Warriors. Per alcuni mesi, nel 1984, ho partecipato agli allenamenti di una squadra bolognese in formazione, gli Atoms, che sarebbero poi diventati Phoenix San Lazzaro, che ho poi dovuto lasciare a causa del trasferimento per motivi di lavoro. Da allora non ho più smesso di seguire il football, sia professionistico (NFL e poi USFL, AAF e quest'anno XFL), sia dilettantistico in Italia, ma anche in Germania, grazie ai video in streaming della GFL

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