Il Super Bowl LIX come quattro quarti più overtime

Vi proponiamo curiosità, statistiche e aneddoti in ordine cronologico, così come sono accaduti sul campo, durante il Super Bowl LIX.

PREGAME

1- Il Super Bowl LIX è una replica dell’edizione LVII, in cui i Kansas City Chiefs vinsero per 38-35 sui Philadelphia Eagles a Glendale. In quell’occasione, Patrick Mahomes e compagni recuperarono uno svantaggio di 10 punti all’intervallo e siglarono il definitivo sorpasso nei secondi finali di partita con un field goal di Harrison Butker.

2- I Chiefs sono a caccia del primo three-peat nell’era Super Bowl, mai riuscito in precedenza a nessuna squadra NFL. Gli Eagles, però, hanno vinto 15 delle ultime 16 partite giocate, in media con 13.8 punti di scarto e con un +27 in termini di turnover.

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3- La vittoria nel Championship contro i Bills ha garantito ai Chiefs la vittoria di fila numero 15 in partite decise da meno di un touchdown e, per la prima volta in stagione, gli uomini di Andy Reid hanno segnato almeno 30 punti in una partita.

PRIMO QUARTO

1- Con la prima corsa da 4 yard di Saquon Barkley ha inizio il Super Bowl. Il runningback (25 portate per 57 yard) non vivrà la più semplice tra le partite, anzi le 2.3 yard di media a portata sono il dato più basso da quando gioca a Philadelphia e le 57 in totale corrispondono alla prima partita sotto le 100 rushing yard dal 15 dicembre scorso.

2- Jalen Hurts (17/22 per 221 yard con 2 TD pass e 1 INT), invece, dà il via a una prestazione da Most Valuable Player del Super Bowl con la consueta tush push da 1 yard, che corrisponde al decimo rushing touchdown in carriera nei playoff, un record nella storia NFL per un quarterback.

3- Il primo quarto si chiude sul 7-0 per gli Eagles, che non subiscono punti dal terzo quarto del Championship contro i Commanders e dal touchdown di Jayden Daniels a cinque minuti dal termine del periodo. La striscia proseguirà fino a 43 secondi dalla fine del terzo quarto del Super Bowl, portando Philadelphia a più di un’ora di gioco effettivo senza subire alcun punto dagli avversari. Incredibile!

SECONDO QUARTO

1- Bryan Cook intercetta Hurts nel successivo drive degli Eagles e sembra poter dare una prima svolta all’inerzia della partita. Strano, ma vero: si tratta del primo turnover forzato dai Chiefs in questi playoff.

2- Poco dopo, però, una dura spallata ai Chiefs la dà… Mahomes: il quarterback si fa intercettare da Cooper DeJean, abilissimo nel riportare poi il pallone per 38 yard fino al touchdown. Si tratta della dodicesima pick-six nella storia nel Super Bowl, la prima dal 20-0 di Robert Alford dei Falcons contro i Patriots di Tom Brady, ed è appena la quinta in carriera per il timoniere dei Chiefs. Per DeJean è il primo intercetto in carriera e il cornerback diventa il primo giocatore nella storia del Super Bowl a siglare un touchdown nel giorno del suo compleanno.

3- Mahomes non lanciava intercetti da ben 298 lanci e il successivo… finisce nuovamente in mano a Philadelphia, questa volta nella persona di Zach Baun. A.J. Brown ringrazia e trasforma il turnover nel touchdown del 24-0, prima di tornare a leggere l’ormai celeberrimo “Inner Excellence” in panchina.

HALF-TIME SHOW

1- Gli Eagles chiudono quindi il primo tempo sul 24-0, il secondo massimo vantaggio acquisito all’intervallo al Super Bowl, dopo il +25 del 35-10 tra Redskins e Broncos nell’edizione XXII, dominata da Washington. Da quando Mahomes è starter dei Chiefs, si tratta del secondo distacco più ampio dopo due quarti tra regular season e playoff.

2- Kansas City ha totalizzato… un primo down in tutto il primo tempo. In totale saranno dodici a fine partita, con un pessimo 3/11 al terzo down. I Chiefs sono la prima squadra tenuta a 0 all’intervallo dai Rams contro i Patriots e le 33 passing yard di Mahomes il numero più basso in carriera per il quarterback all’intervallo di una qualsiasi partita.

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3- Non bastasse, la squadra di Reid scrive 23 alla voce total yard nel primo tempo: si tratta di gran lunga di un record in negativo al Super Bowl dal 1990 a oggi, davanti alle 57 dei Rams del 2018 e alle 62 dei Raiders del 2002.

TERZO QUARTO

1- Con 3 minuti e 32 secondi da giocare nel terzo quarto, arriva la prima ricezione nella deludente partita di Travis Kelce. In tutto saranno 4 per 39 yard e tanto basta al tight-end per siglare comunque un record nella storia del Super Bowl: le 35 ricezioni in carriera in finale sono un primato assoluto, davanti alle 33 di Jerry Rice.

2- Nulla ferma Philadelphia, però, e, quando DeVonta Smith vola in touchdown su ricezione per 46 yard, gli Eagles sono sul 34-0. Si tratta del divario più ampio toccato in un qualsiasi momenti del Super Bowl dal +36 dell’edizione XLVIII, quando i Seahawks surclassarono i Broncos.

3- A proposito del touchdown pass appena citato, il pallone di Hurts ha viaggiato per 54.9 yard in aria prima di raggiungere Smith: si tratta del secondo lancio più “lungo” in stagione per il quarterback e del sesto in carriera.

QUARTO QUARTO

1- Nel quarto periodo arriva il sesto sack subito da Mahomes in partita, che genera un fumble recuperato dal superlativo Milton Williams (4 tackle, 2 sack, 2 tackle for loss, 1 FR). Si tratta del numero più alto di sack subiti per il quarterback dei Chiefs, messo alle strette fin da subito da un pazzesco Josh Sweat (6 tackle, 2 sack, 2 tackle for loss) e dall’intera difesa avversaria.

2- Nell’occasione, Mahomes tocca quota tre palle perse nella partita e si tratta del maggior numero in carriera in una sfida di playoff. In generale, ai Chiefs non accadeva da Week 2 del 2024.

3- I touchdown finali di DeAndre Hopkins per 7 yard e di Xavier Worthy per 50 cambiano il punteggio, ma non la sostanza: gli Eagles vincono il Super Bowl con pieno merito per 40-22 e infrangono il sogno di three-peat dei Chiefs. I 18 punti di margine corrispondono alla prima vittoria in finale con più di un possesso di scarto da quella subita proprio da Kansas City contro i Buccaneers nel 2020. Era da Week 7 del 2021, poi, che Mahomes non perdeva una partita con così tanti punti di scarto.

OVERTIME

1- Il premio di MVP finisce con altrettanto merito tra le mani di Hurts: oltre alle 221 passing yard e ai già citati touchdown pass, il quarterback ha aggiunto ben 72 rushing yard in 11 portate. Si tratta, per altro, di un record per un quarterback al Super Bowl, superando le 70 dello stesso leader di Philadelphia nel precedente match-up di due stagioni fa contro i Chiefs.

2- Barkley non brilla, ma scrive comunque il proprio nome nella storia di questo sport: con le 57 rushing yard raggiunge quota 2.504 in questa meravigliosa annata, il numero più alto di sempre davanti alle 2.476 di Terrell Davis nel 1998. Anche le 2.857 yard from scrimmage sono un primato all-time e, senza dubbio, il runningback sarà ricordato come uno tra i più clamorosi affari nella storia della free agency NFL.

3- Un’ultima statistica su Barkley: è il solo, insieme allo stesso Davis, con almeno 400 rushing yard e 5 touchdown in una sola cavalcata ai playoff.

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4- La difesa degli Eagles, al pari degli straordinari protagonisti offensivi, chiude una stagione da urlo con 6 sack, 6 tackle for loss, 2 intercetti e 1 fumble. Il tutto… senza alcun blitz nel corso dell’intera partita.
5- La difesa dei Chiefs, invece, non riesce a frenare le avanzate avversarie e si trova a non riuscire a sostenere le mancanze di un attacco che lascia troppo solo un Mahomes sottotono, ben più di quanto dicano le sue statistiche finali (21/32 per 257 yard con 3 TD pass e 2 INT). La offensive line è un colabrodo contro lo straordinario reparto difensivo avversario e le rushing yard totali sono miseramente 49. A brillare è il solo Xavier Worthy (8 ricezioni per 157 yard e 2 TD), che sigla la quinta prestazione di sempre per yard su ricezione al Super Bowl e un record di franchigia nell’ambito, superando le 133 di Kelce nella finale persa contro Tampa Bay. Inoltre, è l’unico insieme a Ricky Sanders dei fu Redskins con almeno 150 yard e più di un touchdown al Super Bowl.

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Alessio Salerio

Scopre il football nella notte dell'upset di Phoenix del 2008, se ne innamora quattro anni dopo grazie ai medesimi protagonisti. Ideatore della rubrica "Colori, episodi, emozioni", negli anni cambiata di nome, non nella sostanza.

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