Nella notte tra giovedì e venerdì 7 febbraio a New Orleans (Louisiana), si sono tenuti gli NFL Honors, la cerimonia dove vengono assegnati i premi di fine anno e vengono annunciati i nuovi Hall of Famer. Tra i premi c’è il Walter Payton NFL Man of the Year Award, che ogni anno premia un giocatore NFL distintosi per il suo impegno fuori dal campo a favore della comunità.
Il vincitore dell’edizione 2024 del Walter Payton NFL Man of The Year è Arik Armstead, defensive end dei Jacksonville Jaguars. La sua organizzazione, Armstead Academic Project, ha raccolto più di 2 milioni di dollari dal 2019 ad oggi per il supporto allo studio dei ragazzi nell’area di Sacramento (sua città di nascita). Oltre alla fondazione Armstead ha donato più di 150mila dollari ad organizzazioni che promuovono l’educazione giovanile e ha creato la “Storytime with Arik Armstead” per promuovere la lettura nei ragazzi e partecipato a programmi per insegnare l’importanza dell’educazione finanziaria.
LA PATCH SULLA MAGLIA
Come Walter Payton NFL Man of the Year Armstead non solo avrà a disposizione un premio di 250 mila dollari da donare in beneficenza, ma ottiene anche il diritto di portare sulla maglia per il resto della sua carriera una patch che riproduce la statua.
https://twitter.com/UniformiNFL/status/1889031523317567675
La tradizione di aggiungere una patch per riconoscere i vincitori del Man of the Year Award è stata lanciata nel 2017 (ne avevamo parlato qui), ed i primi giocatori ad averla sulla maglia sono stati l’allora QB dei Saints Drew Brees (vincitore nel 2006), il TE dei Cowboys Jason Witten (2012), il LB dei Panthers Thomas Davis (2014), il WR dei Cardinals Larry Fitzgerald (2016) e il QB dei Giants Eli Manning (2016).
Nel 2024 quattro giocatori avevano la patch sul petto: il DE dei Miami Dolphins Calais Campbell (vincitore nel 2019 con i Jacksonville Jaguars), il QB dei Pittsburgh Steelers Russell Wilson (vincitore nel 2020 con i Seattle Seahawks) e il suo compagno di squadra Cameron Heyward (vincitore dell’edizione 2023) e il QB dei Dallas Cowboys Dak Prescott (vincitore nel 2022).
Ogni anno i 32 candidati dalle varie squadre possono essere riconosciuti sul campo per la presenza di un adesivo sul retro del casco, che portano dal momento in cui sono annunciati fino alla fine della stagione.
LA STORIA DEL PREMIO
Il premio è stato inaugurato nel 1970 e nel 1999 è stato ribattezzato in onore della leggenda dei Bears e Hall of Famer Walter Payton. La statua rappresenta un giocatore con sulle spalle una mantella che soprattutto in passato veniva indossata a bordo campo per proteggersi dal freddo. L’autore dell’opera, l’artista Daniel Bennett Schwartz, l’ha battezzata “The Gladiator”. Schwartz era conosciuto nel mondo NFL per aver realizzato diverse illustrazioni per gli articoli di Sports Illustrated, compresa la copertina dell’edizione del 26 settembre 1960 dedicata a Jim Brown.
Il modello per la statua fu per pura casualità Steve Wright, un offensive tackle non di primissimo livello ma con la capacità di farsi trovare nel posto giusto al momento giusto. Vincitore di un titolo nazionale con Alabama nel 1961, dopo aver concluso la sua carriera universitaria era stato scelto dai Green Bay Packers di Vince Lombardi nel 5° round del Draft NFL 1964; con la squadra del Wisconsin vinse il titolo NFL per tre anni consecutivi (1965-1967) e si aggiudicò i primi due Super Bowl della storia. Wright giocava nei New York Giants quando la NFL chiese alla squadra di mandare qualcuno nello studio di Manhattan dell’artista per posare per lui durante la realizzazione del Man of the Year Award.
Steve Wright guarda una foto scattata mentre posa per l’artista Daniel Bennett Schwartz per la realizzazione del Man of the Year Award (Raymond McCrea Jones / The New York Times).
Secondo quanto dichiarato da Wright, per la posa si ispirò ad una famosa foto di Forrest Gregg in cui la leggenda dei Packers aveva la faccia e il casco coperti di fango.
TUTTI I VINCITORI
Anno | Vincitore | Ruolo | Squadra |
1970 | Johnny Unitas | Quarterback | Baltimore Colts |
1996 | Darrell Green | Cornerback | Washington Redskins |
1997 | Troy Aikman | Quarterback | Dallas Cowboys |
1998 | Dan Marino | Quarterback | Miami Dolphins |
1999 | Cris Carter | Wide receiver | Minnesota Vikings |
2000 | Derrick Brooks | Linebacker | Tampa Bay Buccaneers |
2000 | Jim Flanigan | Defensive tackle | Chicago Bears |
2001 | Jerome Bettis | Running back | Pittsburgh Steelers |
2002 | Troy Vincent | Cornerback | Philadelphia Eagles |
2003 | Will Shields | Offensive guard | Kansas City Chiefs |
2004 | Warrick Dunn | Running back | Atlanta Falcons |
2005 | Peyton Manning | Quarterback | Indianapolis Colts |
2006 | Drew Brees | Quarterback | New Orleans Saints |
2006 | LaDainian Tomlinson | Running back | San Diego Chargers |
2007 | Jason Taylor | Defensive end | Miami Dolphins |
2008 | Kurt Warner | Quarterback | Arizona Cardinals |
2009 | Brian Waters | Offensive guard | Kansas City Chiefs |
2010 | Madieu Williams | Safety | Minnesota Vikings |
2011 | Matt Birk | Center | Baltimore Ravens |
2012 | Jason Witten | Tight end | Dallas Cowboys |
2013 | Charles Tillman | Cornerback | Chicago Bears |
2014 | Thomas Davis Sr. | Linebacker | Carolina Panthers |
2015 | Anquan Boldin | Wide receiver | San Francisco 49ers |
2016 | Larry Fitzgerald | Wide receiver | Arizona Cardinals |
2016 | Eli Manning | Quarterback | New York Giants |
2017 | J. J. Watt | Defensive end | Houston Texans |
2018 | Chris Long | Defensive end | Philadelphia Eagles |
2019 | Calais Campbell | Defensive end | Jacksonville Jaguars |
2020 | Russell Wilson | Quarterback | Seattle Seahawks |
2021 | Andrew Whitworth | Left tackle | Los Angeles Rams |
2022 | Dak Prescott | Quarterback | Dallas Cowboys |
2023 | Cameron Heyward | Defensive Tackle | Pittsburgh Steelers |
2024 | Arik Armstead | Defensive End | Jacksonville Jaguars |