Sarà certamente una wild card storica, quella che lunedì notte chiuderà il primo weekend di post season. Storica innanzitutto perchè i Minnesota Vikings sono la prima squadra nella storia a dover passare attraverso una wild card fuori casa dopo aver vinto ben 14 partite in regular season. Sicuramente i recenti cambiamenti sia nel numero totale di partite giocate che nella composizione degli incroci ai playoff aumenterà le probabilità che la medesima cosa accada in futuro, ma intanto i Vikings sono i primi e non sono certamente contenti della cosa. Parlando di record, comunque, i Rams sono l’unica squadra ad aver vinto una partita tra il seed 4 e 5 e poi vincere un Super Bowl. Un precedente che entrambe sperano di poter ripetere.
Storica anche perchè si giocherà in campo neutro, dal momento che la NFL ha dovuto spostare la partita a Glendale, nello stadio degli Arizona Cardinals, a causa degli incendi che stanno devastando Los Angeles e che non sono ancora sotto controllo.
Storica, infine, perchè tra Vikings e Rams c’è una lunga storia di scontri in post season, quasi sempre appannaggio dei Vikings soprattutto negli anni ’70, quando i Rams sembravano essere più forti, salvo poi cadere nai playoff contro Minnesota o Dallas.
LOS ANGELES RAMS
Che Rams vedremo lunedì sera a Glendale? Quelli che hanno battuto con autorevolezza i Vikings ed i Bills in stagione regolare o quelli che nelle ultime tre vittorie in stagione regolare non sono riusciti ad andare oltre i 20 punti segnati?
La domanda è d’obbligo, visto il finale di stagione piuttosto sconcertante per l’attacco, tenendo però in considerazione il fatto che la difesa è salita non di uno ma di due livelli tenendo gli avversari a punteggi molto bassi.
I Rams hanno agguantato i playoff grazie al quinto tie breaker dopo una lotta testa a testa con i Seahawks ed un recupero fenomenale nella seconda parte della stagione, ed ora sono considerati in po’ la mina vagante di questi playoff, proprio per quello che dicevamo prima: a seconda di che Rams scendono in campo, l’esito della partita può passare dalla disfatta al trionfo con la stessa facilità, e non sarà facile decifrare in anticipo quali potrebbero essere le mosse vincenti per avere la meglio, da parte dei Vikings.
MINNESOTA VIKINGS
A differenza dei Rams, i Vikings avevano agguantato i playoff con largo anticipo, ma anche in questo caso c’è stata una lotta testa a testa all’interno della Division con i Detroit Lions, che ha visto questi ultimi dominare e vincere agevolmente il titolo divisionale conquistando il seed #1. Ai Vikings non è restato altro che consolarsi con il seed #5, che li condanna, però, a giocare in trasferta.
La stagione dei Vikings è stata da incorniciare, se si eccettuano le tre sconfitte rimediate contro i Detroit Lions (due volte) e proprio i Los Angeles Rams. Difficilmente vedremo gli stessi Vikings della sconfitta rimediata ad ottobre, ma in qualche angolo del cervello questo ricordo sarà presente come un tarlo, che rosica piano piano e consuma materiale fino a fare il buco che gli è necessario.
Sam Darnold, però, sembra davvero “on fire”, questa stagione e, a parte il passaggio a vuoto contro Detroit all’ultima giornata, sta giocando una stagione incredibile, e quando il tuo quarterback è “caldo”, non è ovviamente garanzia di vittoria, ma le possibilità crescono in maniera esponenziale.
CHIAVI TATTICHE
La prima chiave tattica non sarà in campo ma sugli spalti. Era previsto un SoFi Stadium con una presenza di tifosi Rams al 90%, pronti a renderlo una bolgia infernale come accaduto contro Arizona e Seattle ed in netta controtendenza con l’abitudine delle tifoserie avversarie di essere se non in sovrannumero, almeno pari. Lo spostamento a Glendale avrà sicuramente effetto sull’ambiente, anche perchè eventuali spettatori neutrali in casa di una rivale divisionale, difficilmente saranno davvero super partes.
Venendo al campo, però, per i Rams le chiavi sono fondamentalmente due: far funzionare il proprio gioco di corsa contro una delle migliori difese della lega sulla terra e, di conseguenza, aprire il gioco di passaggio. Se manca il primo parametro, difficilmente il secondo verrà soddisfatto, e Stafford e soci potrebbero passare una lunga serata. È anche vero, però, che spesso l’approccio di McVay è stato proprio l’opposto, cercando di aprire il gioco di corsa con un gioco di lancio efficace. Se i Vikings prediligeranno la zona, potrebbe essere un errore fondamentale, perchè ricevitori come Nacua, Kupp Robinson e Artwell hanno dimostrato di saper sezionare le difese a zona con delle tracce precise ed efficaci, e Stafford, dal canto suo, ha mostrato più volte un capacità di trovare i buchi nelle sone avversarie al momento giusto. Fa testo, in questo senso, la partita contro i Bills.
Per i Vikings, oltre ad affidarsi alla propria difesa, sarà interessante come Sam Darnold sarà capace di approfittare dei frequenti errori di gioventù commessi dalla giovane secondaria californiana. Senza disdegnare di testare il profondo, poi, la zona subito dietro ai linebacker avversari dovrebbe essere terra di conquista, perchè Rozeboom, Speights e Hoecht si trovano spesso in difficoltà a coprire il tight end che occupa quegli spazi di campo o anche i ricevitori che esplorano la flat.
Entrambe le squadre sembrano avere qualche problema di troppo in red zone, per cui entreranno in gioco i piedi dei due kicker. Karty è reduce da una partita più che perfetta contro Seattle e dal titolo si special team player of the month per dicembre, ma anche, ma anche Will Reichard saprà dire a sua dall’alto del suo 80& di realizzazione sui field goal e 100% sui PAT.