Amiche e amici di Huddle Magazine HERE WE GO! Il dado è (quasi) tratto! Tra poco meno di 48 ore andranno in scena i Championship della NFC e della AFC, che ci consegneranno le due partecipanti al Super Bowl LIX. Non vogliamo fare ovviamente torto a nessun tifoso che legge questo articolo: ricordiamo che la sfida per il dominio della AFC vedrà contrapporsi i Kansas City Chiefs di Patrick Mahomes (per il settimo anno CONSECUTIVO!!) e i Buffalo Bills di Josh Allen. Riuscirà il QB in blu e rosso a rompere le uova nel paniere ai ragazzi di Andy Reid?
L’attenzione di chi vi scrive è però ovviamente tutta dedicata all’altra conference, dove i Philadelphia Eagles affrontano i Washington Commanders. Sfida elettrizzante tra le due compagini della NFC East, in quello che è il terzo scontro stagionale. Le partite precedenti hanno visto vittoriosi gli Eagles a Philadelphia per 26-18, mentre i Commanders si sono imposti per 36-33 dopo una grande rimonta a Washington. Ci sono perciò tutti i presupposti per una partita equilibrata che ci terrà con il fiato sospeso fino alla fine. Diamo uno sguardo a come arrivano le due squadre al grande appuntamento.
PHILADELPHIA EAGLES
“C’è sempre il sole a Philadelphia” recita una famosa sitcom statunitense, che evidentemente non prende in considerazione il Divisional di Domenica sera tra Eagles e Rams. Nella bufera del Lincoln Financial Field i ragazzi di coach Sirianni hanno battagliato duramente, strappando la vittoria con qualche brivido finale di troppo. Con condizioni meteo così avverse ed incompatibili con il passing game, ancora una volta l’attacco midnight green si è poggiato sulle spalle di Saquon Barkely: prestazione sontuosa da 26 portate 205 yard e 2 TD. Per il Championship fortunatamente, dovrebbe esserci qualche nuvola sparsa senza intemperie varie. Buona notizia per il corpo ricevitori, con A.J. Brown e DeVonta Smith prontissimi a farsi trovare negli spazi della difesa avversaria. Essenziale poi affidarsi al TE Goedert per qualche quick release in caso di eccessiva pressione sulla OL. Quest’ultima ha concesso 7 sack contro i Rams: non si dovrà replicare assolutamente contro Washington. Jalen Hurts, finora molto pragmatico durante questi playoff, (e per questo spesso criticato da tifosi e addetti ai lavori) ha una sola cosa da non fare: tenere il pallone in mano troppo a lungo e prendere il sack. Su Barkley abbiamo finito gli aggettivi per descrivere quello che sta facendo in maglia Eagles. Il gioco si fa duro e sappiamo di poter contare su di lui.
Lato difesa: chi avrebbe mai immaginato che un solo uomo potesse trasformare il colabrodo che era la D di Philly nel finale del 2024, nello schiacciasassi fin qui ammirato? Vic Fangio Signore e Signori. Ruolo per ruolo: Dline che si appoggia nuovamente al talento generazione che è Jalen Carter, oltre a Davis e Williams che avranno il compito di andare a disturbare il più possibile il sicuro OROY Jayden Daniels. Da segnalare la crescita costante dell’EDGE Nolan Smith che ha sostituito a tutti gli effetti Huff. Centro del campo occupati da Baum e Burks che ha sostituito egregiamente l’infortunato Nakobe Dean. La secondaria presumiamo sia al completo, visto che Mitchell non dovrebbe aver riportato nulla di serio contro i Rams. Occhi puntati sugli ex Ertz e Zaccheaus, senza dimenticare McLaurin e Dyami Brown. Ultimo punto interrogativo sull’affidabilità del K Jake Elliott che più di una volta quest’anno ha mancato i pali sia sui Field Goal che sugli XP. Riuscirà a gestire al meglio la pressione in caso di un calcio cruciale?
WASHINGTON COMMANDERS
La stagione di Washington si riassume in una sola parola: straordinaria. La squadra di coach Quinn ha sorpreso chiunque: tifosi, giocatori, addetti ai lavori e pure chi sta scrivendo questo articolo. Annientati i Lions 1 seed della NFC per 45-31, i Commanders si presentano a Philadelphia sulle ali dell’entusiasmo e a conti fatti con qualcosa in meno da perdere rispetto agli Eagles. Jayden Daniels è l’uomo della provvidenza, agile come una gazzella nell’evitare i difensori avversari ma allo stesso tempo preciso e sicuro come un veterano. Merita senza dubbio il premio come Offensive ROTY. Via terra le scorribande dello stesso Daniels e soprattutto di Brian Robinson (15-77-2TD per lui contro Detroit) terranno svegli Fangio e i suoi collaboratori in cerca di soluzioni efficaci. Attenzione anche al passing game, che oltre al braccio potente di Daniels può contare sulle mani sicure di Dyami Brown, Terry McLaurin e del grande ex Zach Ertz. Difesa pronta all’assalto di Hurts e Barkley guidata da Bobby Wegner e Frankie Luvu. Al profondo ci penseranno invece Jeremy Chinn, Mike Sainristil e Quan Martin, che saranno ancora negli incubi di Goff dopo che lo hanno intercettato ben 4 volte al Divisional.
CHIAVI TATTICHE
Analizziamo le chiavi tattiche che potrebbero decidere l’esito della gara. Sarà cruciale per Philadelphia sfruttare al massimo lo stato di forma irreale di Barkley, che ha dimostrato di essere una forza inarrestabile durante i playoff. Moore deve però osare includere di più il passing game durante le chiamate. Le armi a disposizione di Hurts ci sono, anche se leggermente acciaccate (Brown su tutti). Imprevedibilità è la parola d’ordine per mettere in difficoltà la potente difesa dei Commanders. La linea difensiva, con Jalen Carter in testa, dovrà mettere più pressione possibile su Daniels. Limitando le corse si obbliga Washington a cercare soluzioni aeree dove la secondaria degli Eagles, se al completo, potrà fare la differenza. Attenzione che la RG titolare in amaranto Sam Cosmi, ha concluso la stagione per la rottura del legamento crociato del ginocchio destro. Dal canto loro i Commanders dovranno in tutti i modi mettere a ferro e fuoco la OL Eagles, magari con blitz prolungati, inducendo Hurts all’errore o provando a strappare il pallone a Barkley.
L’orario è estremamente abbordabile anche per il pubblico europeo (le 21:00), pizza e birra sono pronti ad accompagnarci in quello che è il penultimo week end di grande football, in attesa del 9 Febbraio. Allacciate le cinture, lo spettacolo sta per cominciare!
A cura di Tommaso Marchetti, Fly Eagles Fly Italia.