Nella week 17 della stagione NFL i Tampa Bay Buccaneers ospitavano i Carolina Panthers in un classico match divisionale. I padroni di casa (8-7) erano costretti a vincere le ultime due sfide per poter sperare ancora di vincere la Division ed approdare alla postseason. Ancora indisponibili Otton (TE), Shepard (WR) e Winfield (S) con la novità del ritorno a Tampa di Shaquil Barrett che ha firmato alla vigilia del match, ma indisponibile nella partita odierna. Nei Panthers (4-11), ormai senza obiettivi, rilevanti le assenze del CB Horne e del RB titolare Hubbard.
L’attacco coordinato da coach Coen parte per primo con le corse di Irving e le ricezioni del TE rookie Devin Culp e di Evans che finalizza in TD un lancio di Mayfield: 0-7. Anche l’offense di Carolina si muove agevolmente, grazie soprattutto ad una difesa di casa sempre in difficoltà contro il gioco aereo: Thielen e il rookie Coker portano i propri colori in red zone ed è ancora il veterano a ricevere in end zone per il TD del pareggio: 7-7. Il nuovo possesso dei Buccaneers vive ancora sulle prestazioni di Irving nelle corse e di Evans e Culp (in assenza di Otton) sui lanci, ma arrivato a 2 yard dalla end zone l’attacco si “inceppa” e deve ricorrere al sempre preciso McLaughlin: 7-10. La pressione difensiva cresce su Young e gli ospiti, con il primo quarto che si conclude, devono liberarsi del pallone con un punt. I Buccaneers invece riescono a muovere l’ovale sia sul terreno che per via aerea anche se devono affidarsi ancora al kicker per incrementare il vantaggio: 7-13. Dopo un altro “3 and OUT” di Carolina, Tampa veleggia sulle azioni personali di Irving (prima corsa di 34 yard e poi corta ricezione trasformata in un guadagno di 42 yard) per portarsi sulla 1 yard da dove Mayfield trova Evans per l’allungo: 7-20. Altro drive ospite e altro punt con i Buccaneers che, grazie a diverse penalità della difesa, riescono a rendersi ancora pericolosi con i vari Irving, Evans e Miller fino alla ricezione in TD del rookie McMillan: 7-27. Si entra nell’ultimo minuto di gioco prima dell’intervallo ma c’è tempo per Young di dimostrare la debolezza del backfield difensivo di casa con un lancio di 40 yard su Thielen che segna il suo secondo TD di giornata: 14-27. Dopo un veloce e improduttivo drive di Mayfield & Co Carolina cerca di approfittarne ma il tentativo di FG allo scadere di Pineiro non va a buon fine e le squadre vanno negli spogliatoi.
I Panthers ripartono in attacco ma 2 sack consecutivi costringono la franchigia del North Carolina a liberarsi del pallone. Tampa orchestra un lungo drive (94 yard e quasi 6 minuti) con i soliti Irving, Evans e McMillan e con un altro lancio da TD di Mayfield per Durham, altro TE che si mette in luce con l’indisponibilità del titolare Otton: 14-34. L’attacco di coach Canales appare sempre più in difficoltà e deve ricorrere ancora al punt: in campo si palesa una papera e nella distrazione generale Tryon stoppa il calcio di Hekker e Russell è lesto a recuperare il pallone e involarsi in end zone: 14-41. Sembra un segno del destino e, più tardi, Irving lo vedrà come un augurio per la vittoria della sua squadra di college (Oregon Ducks, appunto papere!) negli imminenti playoff della NCAA. Carolina non riesce più a rendersi pericolosa e l’attacco di casa rientra in campo con il terzo quarto che si conclude; l’ultima frazione di gioco continua ad evidenziare la brillantezza dell’attacco di coach Coen che finalizza un altro lungo drive con la ricezione di McMillan che segna il TD del 14-48. Young cerca in tutti i modi di spingere i suoi e rendere il passivo meno pesante giocando un quarto down che viene neutralizzato con un sack della difesa di Tampa. C’è solo tempo per le seconde linee del team di coach Bowles: Trask sostituisce Mayfield e Tucker entra al posto di Irving rendendosi protagonista di corse efficaci che permettono di arrivare all’azzeramento del cronometro e di incamerare una vittoria fondamentale.
I Panthers (4-12) hanno cercato di mettere in difficoltà la secondaria di Tampa ma nella seconda metà della gara si sono dovuti arrendere alla netta superiorità tecnica della squadra di casa. Young (15/28 per 203 yard, 2 TD e 0 intercetti con 5 sack subiti) ha fatto quello che poteva dato il potenziale a sua disposizione ma non è stato abbastanza, anche perché sempre pressato dalla difesa. L’attacco sulle corse è stato pressochè azzerato, con Blackshear e Boone a totalizzare 31 yard in 10 portate, troppo poco per rendere imprevedibile il proprio attacco. Nel gioco aereo il migliore è stato nettamente il veterano Thielen con 5 ricezioni, 110 yard e 2 TD che, almeno nella prima metà del match, hanno lasciato la gara aperta. Complessivamente troppo pochi 13 primi down conquistati (2/9 nei terzi down) e con soli 20 minuti scarsi di possesso palla. In difesa Wooten è stato il miglior placcatore (14) seguito da Woods (12) e Windmon (10) con l’intero reparto autore di 2 sack e 4 TFL. Anche gli special team si sono negativamente distinti, con un FG fallito e un punt bloccato con conseguente TD subito.
I Buccaneers (9-7) dovevano vincere e lo hanno fatto, anche se nel primo tempo hanno dimostrato la solita fragilità difensiva ben compensata dalla solidità in attacco. Mayfield (27/32 per 359 yard, 5 TD e 0 intercetti con 2 sack subiti) ha vissuto una giornata quasi perfetta e ha riposato nella seconda metà del quarto quarto quando gli è subentrato il backup Trask che non ha dovuto tentare alcun passaggio. Nel gioco a terra ancora una volta protagonista il rookie Bucky Irving, con 113 yard in 20 corse, con White (30) e Tucker (39) ad affiancarlo, soprattutto nella fase finale con il punteggio già acquisito. Evans (8 ricezioni per 97 yard e 2 TD) ha fornito ancora una volta una prestazione di alto livello e, nel prossimo match, potrebbe raggiungere il traguardo delle 1000 yard ricevute in 11 stagioni consecutive (gliene mancano 85!). Ottimo anche McMillan (5 ricezioni per 51 yard e 2 TD) sempre più decisivo in red zone. I TE di “scorta” Durham e Culp hanno totalizzato 88 yard e 1 TD in 5 ricezioni, con Irving decisivo anche sui lanci con 77 yard in 4 ricezioni. L’attacco ha ben giocato (551 yard totali con 33 primi down e 10/14 nei terzi down) con più di 40 minuti di possesso. Positivi, una volta tanto, anche gli special team con un punt bloccato e relativo TD di Russell. La difesa, oltre alle 2 segnature subite su lanci lunghi, ha complessivamente ben contenuto l’attacco ospite, mettendo sotto costante pressione Young; i sack sono arrivati da Diaby, Hall, Nelson, Cancey e il rookie Braswell; complessivamente il reparto ha messo a segno 7 TFL e 7 QBHit.
Carolina non aveva più nessun obiettivo stagionale se non quello di ben figurare in questo finale di annata ma ha subito nettamente la forza d’urto dell’attacco di Tampa sia sulle corse che nel gioco aereo, mentre l’attacco è vissuto sulle fiammate sull’asse Young-Thielen, troppo poco per impensierire chiunque. Ora la squadra di coach Canales affronterà in trasferta i Falcons, proprio il team che si sta giocando la Division con i Buccaneers. Ancora una volta la franchigia del North Carolina vorrà giocare al massimo delle sue potenzialità, con un occhio già alla post season e alla costruzione di una squadra più competitiva di quella allestita nel 2024. Tampa ha ottenuto l’unico risultato utile disponibile e in week 18 giocherà ancora tra le mura amiche del Raymond James Stadium contro gli arci rivali di New Orleans, quest’anno sotto tono ma sempre squadra insidiosa. Il match sarà decisivo e con un successo la franchigia della Florida conquisterà, per la quarta volta consecutiva, la NFC South Division approdando così alla post season; fatto reso possibile dalla sconfitta dei Falcons in OT a Washington che permette alla squadra della capitale di raggiungere i playoff e costringere il team della Georgia a battere i Panthers e sperare nella contemporanea sconfitta dei Buccaneers. Con la fine della regular season è ormai tempo di verdetti in vista della volata finale che porterà al Super Bowl di New Orleans.