In week 15 della NFL i Los Angeles Chargers ospitavano i Tampa Bay Buccaneers. La franchigia della Florida (7-6) arrivava alla sfida con una striscia aperta di 3 vittorie che l’hanno portata in vetta alla NFC South Division, scavalcando Atlanta; in difesa ancora assenti Winfield, Edwards e Britt, con un backfield da riorganizzare. In attacco importante il rientro di Irving dopo l’uscita prematura nel match contro i Raiders. I Chargers di coach Jim Harbaugh (8-5) dovevano puntare alla vittoria per mantenere vive le speranze di accedere alla post season con i Chiefs già padroni della AFC West Division.
Tampa parte in attacco e grazie alle ricezioni di McMillan, Otton ed Evans arrivano agevolmente alle soglie della red zone: Mayfield trova ancora McMillan stranamente senza copertura difensiva e il rookie da Washington si invola per il touchdown: 7-0. Nel primo drive offensivo i padroni di casa trovano un inspirato Herbert che pesca i suoi target, Johnston e McConkey, ma è grazie ad una interferenza difensiva su un “terzo e 10” non trasformato che Herbert ha l’opportunità di lanciare McConkey direttamente in end zone: 7-7. L’attacco ospite torna in campo ed è protagonista di un lungo possesso, in cui si distinguono ancora McMillan, Evans e Shepard.
Con il secondo quarto appena iniziato il piede di McLaughlin riporta in vantaggio i suoi: 10-7. Subito dopo anche i Chargers devono accontentarsi di un FG portando il punteggio in parità: 10-10. Al rientro sul terreno di gioco Mayfield subisce immediatamente un intercetto che la difesa di Los Angeles riporta sulle 27 yard favorevoli; Herbert ha così il modo di lanciare Johnston per il primo vantaggio della squadra di casa: 10-17. L’attacco dei Buccaneers gira ancora pericolosamente a vuoto con il fumble di White che ridà l’ovale alla franchigia californiana a metà campo, ma un’attenta difesa di Tampa costringe la squadra di coach Harbaugh al punt. Mayfield si riscatta pescando i suoi ricevitori e rendendosi protagonista di una corsa personale per una ventina di yard favorendo il calcio di McLaughlin che avvicina gli ospiti (13-17) con il match che arriva all’halftime.
Al rientro in campo i Chargers sembrano aver perso l’efficacia offensiva e devono ricorrere al punt, ridando il possesso ai Buccaneers, che vede protagonisti prima Irving e poi Evans che ricevuto il lancio di Mayfield si invola in touchdown: 20-17. Los Angeles non trova più soluzioni in attacco e deve ricorrere di nuovo al calcio di allontanamento. Irving, con una corsa di 54 yard, riporta subito i suoi in piena red zone ma questa volta Tampa deve accontentarsi di un FG: 23-17. Herbert le tenta tutte ma su un lungo lancio verso Johnston viene intercettato da Dean che permette all’attacco coordinato da coach Coen di partire già nella metà campo favorevole. Mayfield, con 2 scramble, avvicina i propri compagni alla end zone che viene ancora violata da Evans su un preciso suggerimento del proprio QB: 30-17.
A quarto e ultimo quarto di gioco appena iniziato i Chargers giocano un quarto down già fondamentale ma senza successo. La squadra ospite sembra trasformata rispetto alla prestazione della prima metà di partita e la difesa di casa continua a fare estrema fatica a contenere le giocate offensive degli avversari; arriva così un altro passaggio di Mayfield per il TD di White per l’allungo decisivo: 37-17. Herbert fallisce ancora la trasformazione di un quarto down giocato a metà campo e gli ospiti hanno buon gioco a mantenere il possesso e consumare tempo sul cronometro con le corse di White e Tucker fino al nuovo FG di McLaughlin che arrotonda lo score: 40-17. A ridosso del two-minute-warning l’attacco californiano commette un fumble che viene ricoperto dalla difesa di Tampa che mette così fine al match che, dopo un primo tempo equilibrato, ha visto, nella ripresa, il netto predominio della squadra di coach Bowles.
I Chargers (8-6) non hanno saputo chiudere il match che nell’intervallo era ampiamente a loro portata. Justin Herbert (21/33, 195 yard, 2 TD e 1 intercetto con 3 sack subiti) ha brillato nei primi 2 quarti ma si è smarrito, come tutto l’attacco, nella ripresa. Il gioco di corsa è stato, a dir poco, sterile con sole 32 yard conquistate (Edwards 23 yard in 9 portate) troppo poche per rendere l’attacco losangelino equilibrato e poco prevedibile. Il miglior ricevitore è stato McConkey (58 yard e 1 TD) ben coadiuvato dal TE Smartt (50 yard) e dall’altro WR Johnston (45 yard e 1 TD). Il problema è che la stragrande maggioranza delle yard conquistate è arrivata nella prima frazione di gioco: 142 yard sulle 206 totali, con 0/6 nei terzi down e 0/2 nei cruciali quarti down giocati. In difesa le cose hanno avuto lo stesso andamento: 208 yard nel primo tempo contro le 506 totali a match concluso. Molden, Dye ed Henley sono stati i migliori placcatori (9) sommando anche 1 sack, 2 TFL e 1 fumble recuperato. Ma il reparto ha concesso troppe yard divise in modo abbastanza equilibrato tra corse e lanci.
I Buccaneers (8-6) hanno avuto la solita pausa negativa nel secondo quarto con intercetto e fumble ma sono riusciti a capovolgere l’inerzia della gara nel secondo tempo prendendo il sopravvento, sia in attacco che in difesa. Mayfield (22/27, 288 yard, 4 TD e 1 intercetto con 1 sack subito) ha dato il meglio di sè nella seconda e decisiva parte del match, subendo invece oltremodo nel secondo quarto. Sul terreno ancora molto positiva la prestazione di Irving (117 yard in 15 portate) ben affiancato da White (15 corse per 64 yard a cui ha aggiunto 1 TD su ricezione). Evans dopo l’infortunio sta dimostrando uno stato di forma eccezionale: 159 yard in 9 ricezioni e 2 TD; ottimo anche McMillan (75 yard e 1 TD) che ha replicato gli ottimi numeri totalizzati contro i Raiders nella giornata precedente. Il reparto difensivo ha finalmente dato un’ottima dimostrazione delle proprie potenzialità, anche se mancavano diversi titolari; David il migliore con 12 tackle, 1.5 sack, 1 TFL e 3 QBHit; positivo anche Hall con 1.5 sack, 1 TFL e 2 QBHit. Fondamentale anche l’intercetto di Dean in un momento decisivo dell’incontro.
Con la sconfitta i Los Angeles Chargers si vedono sorpassati nella Division anche dai Denver Broncos e le possibilità di conquistare i playoff ora si sono molto ridotte. In week 16 affronteranno proprio la franchigia del Colorado in uno “spareggio” già fondamentale nella AFC West Division con il favore di giocare ancora in California. Tutto l’attacco dovrà dimostrare che il “blackout” del secondo tempo contro Tampa è solo un episodio e le potenzialità sia in attacco che in difesa sono ancora ben presenti nella squadra di coach Harbaugh. I Buccaneers attenderanno l’esito del MNF con Las Vegas che potrebbe “sgambettare” Atlanta e aumentare le chance della squadra della Florida di conquistare la NFC South Division; nella prossima giornata Tampa affronterà l’ultima trasferta a Dallas contro dei Cowboys senza più grosse ambizioni ma sempre team pericoloso. L’attacco ha dato un’ottima prova e anche la difesa ha saputo ben imbrigliare l’opposta offense. Se gli infortuni daranno una tregua alla squadra di coach Bowles i Buccaneers potranno dire la loro in questo finale di stagione e nella post season che si avvicina.