In week 13 andava in scena la sfida divisionale tra i padroni di casa, i Carolina Panthers, e i Tampa Bay Buccaneers. Carolina (3-8) dopo un inizio stagione decisamente sottotono nelle ultime 3 partite ha collezionato 2 vittorie e 1 sconfitta allo scadere contro i Chiefs, campioni NFL in carica; la squadra della Florida (5-6), dopo 4 partite perse consecutive ha saputo riscattarsi nella precedente giornata andando a vincere a New York contro dei Giants a dir poco dimessi. I Panthers lamentavano l’assenza del TE Sanders autore di buone giocate negli ultimi match mentre i Buccaneers non potevano contare sul OLB Tryon alle prese con guai fisici ma importante era il rientro del LT titolare Wirfs, vera pietra angolare della linea d’attacco del team di coach Bowles.
Il primo drive è dei padroni di casa che non vanno al di là di un “3 and OUT”, prontamente imitati da Mayfield & Co. ma l’attacco di Carolina continua a non rendersi pericoloso, ridando il possesso a Tampa: le corse del duo White-Irving fanno arrivare il proprio attacco alle soglie della end zone avversaria, che viene violata da Evans, ricevendo in acrobazia un preciso lancio di Mayfield: 7-0. L’attacco guidato da Young trova dei guadagni significativi con i vari Legette, Hubbard, Moore e Brooks ma è il piede di Pineiro che toglie lo zero dal tabellone dei Panthers: 7-3. Dopo un breve e infruttuoso drive dei Buccaneers a inizio secondo quarto ritorna in attacco Carolina con il TE di riserva Tremble che porta i suoi in raggio da FG, ma stavolta Pineiro fallisce mandando il pallone a sinistra dei pali, lasciando il punteggio invariato. Dopo un altro sterile possesso degli ospiti (con ben 2 falli del centro Barton) i Panthers partono da una posizione di campo estremamente favorevole ed è proprio Young che, con una corsa personale, segna il TD del sorpasso: 7-10.
Nella offense di Tampa sono sempre Evans e Irving a essere protagonisti con sensibili guadagni su ricezione e su corsa ma un terzo tentativo non trasformato costringe McLaughlin a rientrare in campo e siglare il FG del pareggio: 10-10. Nelle file di Carolina si mette in luce Thielen con 2 ricezioni che permettono ancora a Pineiro di calciare ma anche stavolta il FG dalle 45 yard viene fallito. Con meno di 2 minuti sul cronometro prima dell’intervallo Mayfield, nel tentativo di portare i suoi in territorio favorevole, viene intercettato da Smith-Wade che ridà il possesso al suo attacco a metà campo. Sono ancora le ricezioni di Thielen, Moore e Tremble ad avvicinare i Panthers alla segnatura ma devono accontentarsi di un FG, questa volta trasformato da Pineiro per il 10-13, punteggio con cui le squadre vanno negli spogliatoi.
I Buccaneers ripartono in attacco nel secondo tempo anche se devono ben presto ridare l’ovale ai padroni di casa, che però non riescono ad arrivare nella metà campo favorevole. Mayfield rientra alla guida dei suoi ma 2 sack subiti consecutivamente costringe il punter Gill ad un altro calcio, ben presto imitato dal suo pari ruolo avversario Hekker. Mayfield subisce il secondo intercetto in giornata con Woods che dopo aver causato il turnover arriva fin sulle 20 yard favorevoli. L’attacco di casa però non sfrutta la favorevolissima occasione e deve andare per un nuovo calcio di Pineiro, allungando nel punteggio: 10-16, con il terzo quarto che si conclude. Il successivo drive di Tampa vede assoluto protagonista Irving autore di più di 50 yard complessive con lo stesso rookie da Oregon che segna il TD del contro sorpasso: 17-16. L’offense di Carolina ora sembra fare molta più fatica e i Buccaneers rientrano in possesso del pallone. Il solito Irving e una ricezione di Evans permettono a McLaughlin di centrare i pali allungano il vantaggio: 20-16.
Con l’orologio che entra negli ultimi 2 minuti Young orchestra un drive finalmente produttivo per i suoi, con le ricezioni di Moore e Tremble ma è Thielen che riceve un preciso lancio di 25 yard del suo QB per l’ennesimo cambio di leadership nel punteggio: 20-23 con una trentina di secondi ancora disponibili sul cronometro. Partita conclusa? Niente affatto! Mayfield trova Evans e successivamente è proprio il QB ospite che con una corsa personale guadagna altre 10 yard, permettendo a McLaughlin di calciare un FG dalle 51 yard allo scadere: 23-23 con l’overtime che si rende necessario. Il primo possesso è degli ospiti che devono ricorrere ancora al piede di McLaughlin, questa volta dalle 55 yard, che però fallisce e dà una chance ai Panthers. Hubbard però, nel contatto con Nelson, commette un sanguinoso fumble ricoperto dalla difesa di Tampa. Prima Evans e poi White guadagnano parecchie yard che danno a McLaughlin il match point: questa volta il kicker non sbaglia e segna il calcio che vuol dire vittoria: 26-23.
I Panthers (3-9) hanno cercato di guadagnare una vittoria che poteva cambiare il verso della loro stagione e ci sono andati veramente vicini, per meriti loro e per demerito degli avversari. Bryce Young (26/46 per 298 yard, 1 TD e 1 sack subito a cui aggiunge 1 TD su corsa personale) ha ben guidato i suoi anche se ha fallito più volte il colpo del KO in red zone. Hubbard (43 yard in 12 portate) è stato il miglior runner ma ha commesso il fumble in OT che ha condotto lo special team di Tampa a segnare il calcio della vittoria finale. Nel gioco aereo da segnalare la prestazione di Thielen (99 yard e 1 TD in 8 ricezioni) e Tremble (5 ricezioni per 77 yard). L’attacco non ha capitalizzato tutte le occasioni (significativa la statistica del 25% in red zone) con 2 errori nei FG che hanno permesso agli ospiti di arrivare al supplementare. La difesa ha messo a segno 2 intercetti e 4 sack, con Jewell miglior placcatore (10 tackle e 1 sack) ma non ha saputo arginare l’attacco avversario nel decisivo drive che ha portato al pareggio e nell’ultimo drive dello stesso supplementare che ha dato il successo alla franchigia della Florida.
I Buccaneers (6-6) volevano fortemente la vittoria per continuare il duello con Atlanta in testa alla propria division ma un attacco non sempre smagliante e la solita difesa con parecchie “amnesie” contro il gioco aereo hanno rischiato di lasciare il successo ai padroni di casa. Mayfield (21/33 per 235 yard, 1 TD e 2 intercetti, con 4 sack subiti) è sembrato sottotono e non all’altezza delle ultime prestazioni, ma nei drive importanti ha ben condotto il suo attacco. Irving (25 portate per 152 yard e 1 TD con altre 33 su ricezione) si stà sempre più dimostrando il vero giocatore in più nell’attacco coordinato da coach Coen; anche White (76 yard in 11 corse) ha ben contribuito con giocate decisive nell’ultimo drive del OT. Evans (8 ricezioni per 118 yard e 1 TD) è ritornato ai suoi standard; anche Shepard (42 yard) ha fornito il suo contributo, mentre Otton, reduce da ottime partite, non ha dato il suo solito apporto (20 yard in 4 ricezioni). Preoccupante la statistica sui terzi down (2 su 12) sulla quale si dovrà necessariamente lavorare per migliorare. In difesa il solito David sui tackle (8) con Kancey autore dell’unico sack e Nelson che ha causato il fumble decisivo in OT; ancora nessun intercetto e ancora troppe yard subite (289) nel gioco aereo.
In week 14 Carolina volerà a Philadelphia per affrontare una delle squadre più in forma della NFL, ma i Panthers di questi ultimi 4 match hanno dimostrato di avere le armi per mettere in difficoltà chiunque e per togliersi qualche soddisfazione nella parte finale di una stagione che purtroppo è iniziata male e ha compromesso il percorso del team di coach Canales (ex Buccaneers). Tampa ospiterà i Las Vegas Raiders che hanno una striscia aperta di 8 sconfitte ma che vogliono dimostrare a tutti di non essere una squadra che si è arresa e prevedibilmente la sfida del Raymond James Stadium non sarà così “morbida” per i padroni di casa. I Buccaneers, se vorranno contendere la division ai Falcons, dovranno continuare a giocare un football “turnover-free” in attacco, potendo contare sulla forma di Irving e sul rientro al 100% di Evans mentre la difesa dovrà cercare di contenere meglio gli opposti attacchi soprattutto nel gioco aereo, cercando di provocare turnover che possano cambiare l’inerzia del match. Come nelle ultime stagioni la NFC South Division è combattuta, anche se il livello resta mediocre, e una sconfitta potrebbe essere decisiva per le sorti delle contendenti.