Playoff con fatica (Philadelphia Eagles vs Carolina Panthers 22-16)

In una partita che non passerà certo alla storia per spettacolarità, i Philadelphia Eagles hanno fatto valere la loro superiorità e, con una vittoria per 22-16 contro i Carolina Panthers, si sono garantiti un posto nei playoff. La squadra di Nick Sirianni con la nona vittoria consecutiva porta il suo record a 11-2, tenendo la scia dei lanciatissimi Lions, nella corsa al primo seed della NFC, corsa cui sono iscritti anche i Minnesota Vikings. 

Come alcuni commentatori si aspettavano, quello con i Panthers (3-9) aveva tutti i crismi per essere il perfetto trap-game, non solo per il pronostico a favore di Philadelphia, ma anche perché il record dei Panthers è quanto di più fallace e menzognero se rapportato al football competitivo che stanno mettendo in mostra nelle ultime domeniche, grazie in primis al romantico redemption arc che sta vivendo Bryce Young, prima scelta assoluta al Draft 2023, finalmente sorridente ed a suo agio nella Lega. 

Alla fine l’upset non si è concretizzato, sugli spalti del Linc è partita Fly Eagles Fly, ma subito dopo la partita non si sono fatte attendere a lungo riflessioni e mugugni, ma ci arriveremo.

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La partita

Nel primo quarto ben poco da annotare se non un reciproco scambio di sack ed un field goal che porta i Panthers avanti di 3 punti. La seconda metà del primo tempo regala qualche emozione in più, con un bel passaggio su DeVonta Smith, Hurts riesce a portarsi a ridosso della endzone avversaria, dove poco dopo farà il suo ingresso con l’immancabile tush-push. Bryce Young tuttavia non è più il pulcino di una volta che si lascia sconfortare dalle prime avversità, anzi, sembra che le sofferenze della recente vita sportiva l’abbiano del tutto liberato dalla bambagia dell’Alabama e del guru Nick Seban, così inizia a condurre un drive in ritmo trovando prima Moore e poi Tommy Tramble direttamente nella endzone dei padroni di casa. Fortunatamente per gli Eagles, Young si ricorda poi di essere un ex-rookie e recapita il pallone nelle mani di CJ Gardner-Johnson, il quale, seppur frastornato da diversi colpi e verosimilmente in piena concussion, raccoglie felice il dono e porta a casa un intercetto. Nel drive che ne segue Hurts trova aperto in endzone DeVonta Smith e gli Eagles vanno così al riposo in vantaggio 14 a 10. 

Il terzo quarto porta in dote un altro buon drive di Bryce Young, che anche aiutato dalla dea bendata su una deflection di Carter, culmina con il touch down del Canadian Express Chuba Hubbard, che supera le mille yard su corsa in stagione, 16-14 Panthers. Nel quarto quarto Hurts continua a faticare tremendamente sul gioco aereo, ma compensa con una grande corsa centrale da 30 e passa yard, coadiuvata dalle corse del solito Barkley che sono ora più efficaci. A riportare davanti Philadelphia ci pensa Grant Calcalterra, TE titolare al posto di Goedert (IR) che sigla il primo TD della sua carriera NFL andando a ricevere nel traffico un breve tracciante di Hurts, grazie ad una conversione da due punti di Barkley il punteggio si attesta sul 22-16 per i padroni di casa. 

La partita è ancora lunga, gli Eagles hanno tra le mani il possesso per mettervi la parola fine, ma ancora il QB guidato da Kellen Moore non riesce a muovere le catene agilmente, gli Eagles si fermano ad una distanza che Sirianni giudica esagerata per il piede tutt’altro che caldo di Jake Elliot e decide anzi di arretrare con una penalità per calciare un punt. Per una volta parliamo su queste pagine di un fondamentale spesso trascurato, il punt di Mann cade esattamente dietro la linea dei ritornatori di Carolina e viene ricevuto perfettamente da Maddox, costringendo i Panthers a dover coprire quasi 100 yard per vincere la partita.  Abbiamo già parlato del “nuovo” Young che infatti non si fa scoraggiare, con una grandissima giocata su terzo e lungo dalla sua endzone riesce a seminare i pass rusher che gli davano la caccia e pescare con un lancio in scramble il suo ricevitore, da qui dà il via ad un ottimo drive che ricorda quello con cui Kirk Cousins ammutolì il Linc in week due. Questa volta però gli Eagles la scampano, una chiamata (giusta) di incomplete pass vanifica una bomba di Young per Moore a pochi passi dall’endzone, nello snap successivo una bella copertura di Slay su Thielen chiude le ostilità e consegna la doppiavu a Philadelphia. 

Analisi

Parlare dei Panthers vuol dire parlare di Young, la cosa che più fa piacere, da amante di questo gioco, è vedere come sia cambiato il suo body language, una volta cupo, fragile e quasi terrorizzato, oggi spavaldo, sorridente e sereno sia nella giocata (che arriva sempre più spesso) che nell’errore. Devo ammettere che chi scrive pensava che per Young non ci sarebbe stato futuro in questa Lega, se non altro non nel breve, invece il QB tascabile mi smentisce con l’arroganza di chi ha sofferto e fa credere che, con un supporting cast adeguato, tutto sommato si potrà fare football (per dirla alla Lele Adani) anche in quel di Charlotte. 

Venendo agli Eagles non è stata una buona partita da parte dell’attacco, Hurts aveva aperto la stagione con qualche intercetto di troppo e ora, vuoi per scelta sua o del suo coordinatore, lancia sempre di meno e senza mai prendere rischi. Da un lato le nove vittorie consecutive avvalorano questa scelta, dall’altro le perplessità che lo schema “palla a Barkley e preghiamo” possa rivelarsi efficace anche in post season iniziano a farsi strada. Non tardano ad arrivare nemmeno le dichiarazioni alla stampa di AJ Brown, che, comprensibilmente, parla di un passing game da migliorare e dell’enorme difficoltà per i ricevitori ad entrare in ritmo con un numero così esiguo di target. Si è vista una brutta Philadelphia, ma è anche bene che questo limite sia emerso ora, in una giornata in cui le corse di Barkley non hanno fatto la solita differenza. Agli Eagles, ora certi di un posto ai playoff, rimangono 4 partite di stagione regolare per cercare di migliorare il gioco di passaggio, senza snaturarsi, ma per sfruttare al meglio tutte le armi del proprio arsenale in vista del football di Gennaio. 

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A cura di Riccardo Spada, Fly Eagles Fly Italia

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Fly Eagles Fly Italia

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