Occasione sprecata (Tampa Bay Buccaneers vs Dallas Cowboys 24-26)

La terzultima giornata della NFL vedeva i Tampa Bay Buccaneers ospiti dei Dallas Cowboys. I padroni di casa (6-8) sono già eliminati dalla corsa alla post season ma hanno dimostrato, nella giornata precedente contro i Panthers, di voler ben figurare fino alla fine della stagione. In cabina di regia ancora Cooper Rush che è subentrato all’infortunato Prescott; le assenze più importanti sono quelle di Kendricks (LB) e di Jalen Brooks (WR). I Buccaneers (8-6) arrivavano da una striscia vincente di 4 match che li sta tenendo ancora in lizza per un posto nei playoff. Lamentano le assenze di Winfield (S) e Britt (LB) in difesa mentre in attacco è fuori l’ottimo TE Otton.

Dallas inizia in attacco e Rush trova i suoi bersagli preferiti in Turpin, Lamb, Cooks ma arrivati sulle 40 yard favorevoli è la gamba di Aubrey che sblocca il risultato con un FG dalle 58 yard(!!): 0-3. Il primo drive di Tampa mostra l’importanza dell’assenza di Otton, sia sui lanci che nelle corse, e Mayfield gioca un quarto down a metà campo che non viene però trasformato con la mancata ricezione di Shepard. Rush invece trova Cooks per un consistente guadagno e poco dopo Tolbert per il TD che porta lo score sullo 0-10. Dopo un rapido “3 and OUT” dei Buccaneers anche Dallas, a inizio secondo quarto, deve ricorrere al punt e ridare il pallone all’attacco di coach Coen, che mette in azione prima Evans con una ricezione di una trentina di yard e poi le solite “scorribande” di Irving con lo stesso RB rookie che entra in end zone: 7-10. Ma la secondaria dei Buccaneers lascia subito che Lamb riceva un lungo passaggio da Rush con ancora Aubrey che arrotonda il risultato, questa volta dalle 49 yard: 7-13. Il successivo possesso di Tampa viene vanificato da un sack subito da Mayfield su un terzo down. La difesa ospite mostra ancora tutti i suoi limiti, soprattutto sui lanci lunghi dove Rush trova quasi sempre liberi i suoi ricevitori: ne è testimonianza una ricezione di Lamb per ben 52 yard; arrivati in red zone (dopo un TD annullato allo stesso Lamb) è Elliott che con una corsa di 1 yard segna il TD dell’allungo: 7-20. Con meno di 2 minuti sul cronometro prima dell’intervallo Mayfield alza il ritmo, trovando Evans e Shepard per guadagni lunghi ed arrivato sulle 11 yard pesca McMillan direttamente in end zone: 14-20. Ma c’è ancora un minuto scarso e i Cowbows, grazie anche ad una difesa a dir poco non “impeccabile”, riescono velocemente ad entrare nella metà campo favorevole da dove Aubrey si ripete con un FG dalle 58 yard: 14-23, punteggio con cui le squadre vanno negli spogliatoi.

Gli ospiti partono in attacco nella ripresa ma fanno sempre molta fatica a muovere il pallone: prima un fumble di Durham (sostituto di Otton) che viene ricoperto da Mayfield e poi un fumble dello stesso QB, su sack di Parsons, che prima viene dato a Dallas ma la chiamata arbitrale restituisce l’ovale all’attacco di Tampa che però se ne deve liberare con un altro punt. I Cowboys non hanno bisogno di grossi guadagni, potendosi affidare ancora al precisissimo Aubrey: altro FG dalle 53 yard e score sul 14-26. Ma i Buccaneers non ci stanno e cercano di restare nel match con le giocate di Shepard, Miller, McMillan e White e, nonostante un altro sack subito da Mayfield, riescono a segnare con un calcio di McLaughlin: 17-26 con il terzo quarto che si conclude e si entra nella decisiva ultima frazione di gioco. Questa volta è l’attacco di Dallas ad essere in difficoltà anche per colpa di diversi falli della linea d’attacco che costringe la squadra texana al punt. Mayfield subisce un altro sack in posizione di campo critica, con un altro fumble “richiamato” dalla crew arbitrale concedendo a Browning di allontanare il pallone con un punt. I Cowboys non riescono però a sfruttare la ghiotta occasione per chiudere il match e devono ridare presto il possesso all’attacco di Tampa. Mayfield, nel tentativo di trovare McMillan direttamente in touchdown con un lancio lungo, viene intercettato e riduce di molto le possibilità di rimonta dei suoi. Dallas sembra essersi bloccata in attacco e con un ottimo drive (87 yard in un paio di minuti) contraddistinto dalle ricezioni di White, Evans, McMillan e Jarrett l’attacco dei Buccaneers arriva in piena red zone da dove Miller viene trovato da Mayfield per il TD del 24-26. Con poco più di 2 minuti rimanenti l’attacco di Dallas non riesce a chiudere il down e deve ridare il possesso agli ospiti con ancora 1 minuto e 40 secondi e palla sulle proprie 26 yard. Mayfield, pressato dalla pass rush avversaria, in qualche modo deve liberarsi del pallone per White che, nel tentativo di avanzare, commette il fumble decisivo che mette la parola fine al match.

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I Cowboys (7-8) pur non avendo nessun obiettivo in stagione hanno dato un’ottima prova di sé. Cooper Rush (26/35, 292 yard, 1 TD e 0 intercetti con 1 sack subito) ha ben diretto il suo attacco, senza forzare e commettere gravi errori. L’attacco sul terreno non è stato efficace con Dowdle (23 yard in 13 portate) ben contenuto dalla difesa, che però ha subito nettamente il gioco aereo dei texani con Lamb (7 ricezioni per 105 yard), Ferguson (40 yard) e Cooks (48 yard) in evidenza, anche se l’unico TD su ricezione è arrivato da Tolbert. L’attacco ha avuto difficoltà soprattutto nella seconda metà della gara, e la statistica dei terzi down (5/15) dice molto. La difesa ha subito più di 400 yard ma ha saputo mettere a segno giocate importanti nei momenti decisivi, come l’intercetto sul quasi TD di McMillan e il fumble ricoperto nell’ultimo drive di Tampa; il miglior placcatore è stato Vigil (10 tackle) con Bland a quota 8 e autore del fumble ricoperto a fine match. I 4 sack sono stati “la punta dell’iceberg” della costante pressione a cui è stato sottoposto Mayfield. Da evidenziare la splendida prestazione del kicker Aubrey con 4 trasformazioni da 4 tentativi, 2 dei quali da ben 58 yard, prestazione decisiva per la vittoria dei suoi.

I Buccaneers (8-7) erano attesi da una sfida importantissima per il loro immediato futuro e non sono sembrati mai in grado di puntare alla vittoria. Mayfield (31/43 per 303 yard, 2 TD e 1 intercetto e 4 sack subiti) ha vissuto una giornata difficile sempre messo sotto pressione da Parsons & Co. Ha dovuto anche improvvisare (42 yard corse su iniziative personali) e l’intercetto subito ha pesantemente inciso sul tentativo di rimonta. Sul terreno Irving (68 yard in 16 portate) non è stato esplosivo come in altre occasioni e forse non è stato sfruttato in pieno sia nel running game che nel gioco aereo. White (50 yard su ricezione e 10 yard su corsa) è stato più positivo come ricevitore e ha il grosso demerito di avere commesso il fumble che ha chiuso la partita. Evans (69 yard in 5 ricezioni) ha mostrato buone cose ma a tratti è sembrato fuori dal gioco, con McMillan (57 yard e 1 TD) protagonista di una buona gara. La difesa ha ben giocato contro il running game ma ha subito troppo sui lanci (286 yard) e non mettendo mai una pressione costante su Rush (1 solo sack); il backfield difensivo si è mostrato ancora una volta “permeabile” lasciando troppi spazi ai ricevitori avversari. Il miglior placcatore è stato Izien (S) con 13 tackle.

Come detto Dallas non era più in corsa per la post season ma ha dato buona impressione del proprio impianto di gioco con un Rush in forma e un parco ricevitori decisamente buono; anche la difesa ha saputo, soprattutto nella prima fase del match, contenere un attacco che solo una settimana prima era apparso esplosivo contro Los Angeles; nella prossima giornata i Cowboys voleranno a Philadelphia in una difficile sfida che però potrebbero giocare a cuor leggero e quindi rivelarsi molto pericolosa per gli Eagles. Tampa ospiterà i Panthers, che nella seconda metà di stagione hanno dato qualche segnale positivo come la vittoria contro i Cardinals di questa domenica. Il match di “andata” avevo visto il successo dei Buccaneers solo in OT dopo il pareggio allo scadere con un FG di McLaughlin. Quindi attenzione a sottovalutare gli avversari considerando che anche 2 vittorie negli ultimi 2 match (l’ultimo contro i Saints) potrebbero non bastare ad arrivare ai playoff, dovendo contare anche sui risultati di Atlanta. Per il team di coach Bowles il periodo si fa caldo.

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Roberto Abelli

Tifoso Bucs dal 1984 Ex giocatore ed ora coach Appassionato di football NFL e NCAA

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