Siamo arrivati al secondo turno dei college football playoff 2024-25 (il riassunto del primo turno). Dopo il primo turno giocato nei campus delle università con il seeding migliore, da questo turno in poi si passerà al “consueto” campo neutro che, per quarti di finale e semifinali avrà come cornice i 6 “New Year’s Six Bowl” ovvero i 6 Bowl più importanti della Bowl season NCAA.
Vediamo nel dettaglio le partite.
FIESTA BOWL
Match: #6 Penn State Nittany Lions (12-2) vs. #3 Boise State Broncos (12-1)
Luogo: State Farm Stadium, Glendale, Arizona
Data e ora: mercoledì 1° gennaio, ore 1.30 (italiane)
Preview: Se c’è una cosa che ci ha insegnato il primo round su Penn State è che i Lions hanno una difesa élite, che è quasi in grado di vincere da sola le partite se ad affrontarla c’è un attacco che non esegue alla perfezione le chiamate. È anche vero che da ora in avanti gli attacchi avversari non dovranno più vedersela, oltre che con i mostri della difesa biancoblù, anche con i 106mila scatenati del Beaver Stadium. La vittoria contro SMU però non basta da sola a rimuovere l’imputazione di “allenatore che non vince i big match” dalla testa di coach James Franklin, che necessita almeno un altro squillo.
Per Penn State, rispetto alla facile vittoria per 38-10 su SMU, servirà che l’attacco faccia qualcosa di più: deve essere la partita di Drew Allar, quarterback dal potenziale enorme e ancora non del tutto esplorato. L’OC Andy Kotelnicki deve essere bravo a riuscire a mettere in ritmo il proprio QB senza calcare troppo la mano, lasciando comunque lavorare la propria O Line e il duo composto da Nick Singleton e Kaytron Allen, che rappresentano la valvola di troppo pieno di un attacco che spesso batte in testa. Non si può chiudere una preview su Penn State senza nominare i due migliori giocatori pound-per-pound migliori della squadra: il TE tuttofare Tyler Warren – miglior TE della nazione e arma impropria per un attacco collegiale – e il pass rusher Abdul Carter, autore di una stagione per ora da 11 sack.
Boise State è una squadra più facile da leggere: i Broncos devono riuscire a restare in partita – come fecero nella sconfitta di 3 punti di inizio anno contro Oregon – e per farlo hanno la necessità di non soffrire troppo sulle linee. È fondamentale che la difesa riesca ad arginare il running game di PSU e non conceda troppo facilmente i primi down, e al contempo è vitale che la O Line riesca a mettere in condizione la superstar Ashton Jeanty di sprigionare il proprio talento. L’incognita sulla prestazione di Boise State è il QB Maddux Madsen, ragazzo che ha vissuto una stagione tra luci ed ombre e che è stato poco sfruttato durante la stagione regolare non essendocene strettamente la necessità. È stato non più che un ottimo game manager, che non ha rischiato quasi mai la giocata (ottimo rapporto 29/3 tra TD e INT) dal quale però in questa partita potrebbe essere richiesto qualcosa di più.
PEACH BOWL
Match: #5 Texas Longhorns (12-2) vs. #4 Arizona State Sun Devils (11-2)
Luogo: Mercedes Benz Stadium, Atlanta, Georgia
Data e ora: mercoledì 1° gennaio, ore 19.00 (italiane)
Preview: è la partita all’orario più comodo per noi italiani ed è un match tutt’altro che scontato. Texas è la squadra migliore: al primo turno ha vinto convincendo contro Clemson, mettendo in mostra tutto lo strapotere fisico delle proprie trincee che hanno fermato il running game dei Tigers e hanno aperto delle autostrade per il duo Jaydon Blue – Quintrevion Wisner che hanno di fatto da soli vinto la partita. Il rientro del tackle Kelvin Banks Jr, futuro primo giro al Draft, ha inciso parecchio in questo. Per vincere la partita Texas dovrà ripetere lo stesso spartito: ridurre al minimo gli errori gratuiti e cercare di stabilire il proprio running game e fermare quello avversario. Quinn Ewers ha dimostrato quest’anno di essere un quarterback solido, di grande talento, ma a cui è sempre mancato il centesimo per fare il dollaro nei momenti in cui la sua squadra ha più avuto bisogno di lui. Assieme ai suoi ricevitori Matthew Golden, Isaiah Bond e soprattutto al TE Gunner Helm è chiamato ad una prova degna del suo status, che potrebbe rilanciare Texas come una delle, se non LA favorita per il titolo nazionale.
Per ASU è il discorso è più o meno lo stesso: per vincere dovranno riuscire a non soccombere sulle linee. A garantire un po’ di spazio a Cam Skattebo in attacco – 1’568 yard e 19 TD su corsa in stagione, 506 yard e 3 TD su ricezione – e in difesa a costringere i Longhorns a giocarsi terzi down di passaggio. Il QB Sam Leavitt ha dimostrato di soffrire pochissimo la pressione, ma l’assenza del suo go-to-guy Jordyn Tyson – che ha più del doppio delle yard ricevute del secondo miglior ricevitore di ASU, che è proprio Cam Skattebo – peserà e non poco. In difesa occhi sul DB Xavion Alford e alla sua capacità di incidere su tutti i livelli del campo – in coverage ha concesso solo 76 yard ai propri ricevitori in tutta la stagione.
Il pronostico è indubbiamente favorevole a Texas, ma attenti a dar per vinta una squadra che in situazioni come questa ci ha sguazzato per tutta la stagione. Sappiamo quanto negli sport americani il concetto di underdog o di Cinderella possa aiutare queste squadre “piccole” ad avere una spinta extra a sfoderare una prestazione memorabile.
Piccolo reminder per chi non segue assiduamente il college football: poco più di due anni fa Arizona State veniva letteralmente smantellata, colpita da una sanzione per illeciti sul processo di recruiting che portò al licenziamento dell’head coach Herm Edwards e il board dell’ateneo ad affidarsi a un loro giovanissimo ex alunno, coach Kenny Dillingham, trentatreenne con nessuna esperienza da capo allenatore e solo quattro anni di esperienza da offensive coordinator. La prima stagione (2023) si è conclusa con un modesto 3-9 – già un successo rispetto al 1-11 della stagione precedente – e al secondo anno è arrivato un titolo di conference che mancava a Tempe dal 2007 (titolo di Pac-10 condiviso con USC, per un titolo “in solitaria” si arretra fino al 1996) e contestualmente la prima partecipazione ai Playoff. È Davvero difficile da spettatori neutrali non fare il tifo un po’ per loro.
ROSE BOWL
Match: #8 Ohio State Buckeyes (11-2) vs. #1 Oregon Ducks (13-0)
Luogo: Rose Bowl, Pasadena, California
Data e ora: mercoledì 1° gennaio, ore 23.00 (italiane)
Preview: La partita più attesa del turno. È un rematch di quella che è stata probabilmente la partita più bella della regular season – conclusasi con la gran vittoria in rimonta dei Ducks che ha poi spianato loro la strada verso la conquista del primo titolo di BigTen della loro storia, alla prima partecipazione.
Ohio State è probabilmente la squadra con più talento della nazione, su tutto il roster, e la partita contro Tennessee del primo turno ci ha dato un saggio di ciò che questi Buckeyes sono in grado di fare. Chip Kelly (offensive coordinator) ha semplificato molto il play calling, inserendo molto più passing game con concetti semplici, lasciando fare al talento dei suoi skill position player: Emeka Egbuka e Jeremiah Smith sono una coppia di WR NFL che contro le difese collegiali – anche le migliori – riescono sempre a creare separazione e a fornire buone linee di passaggio al proprio QB. Per non dimenticarsi di Carnell Tate, ma anche di comprimari come il TE Gee Scott Jr o il WR Brandon Inniss, che completano un pacchetto ricevitori che non ha eguali nella FBS. Il QB Will Howard dovrà essere bravo, come lo è stato nel primo turno, ad evitare rischi eccessivi e a “limitarsi” ad innescare le proprie armi e a far fare a loro il resto. Quinshon Judkins e Treveyon Henderson avranno un ruolo decisivo nel costringere i linebacker di Oregon a restare vicini al box per difendere le loro corse, lasciando così ai WR un 1vs1.
Per Ohio State, oltre alla prestazione offensiva, sarà fondamentale riuscire a portare pressione a Dillon Gabriel – JT Tuimolau e Jack Sawyer dovranno riscattare una stagione al di sotto delle aspettative – e ad arginare Tez Johnson con la secondaria.
Oregon è stata la miglior squadra della stagione. In particolare, l’attacco dell’OC Will Stein ha macinato yard su yard in tutti i modi possibili: una marea di passaggi sul medio corto raggio per sfruttare l’abilità after-the-catch dei propri WR, running game massiccio per colpire la difesa quando questa si allarga a coprire i molti ricevitori aperti – il RB Jordan James ha corso per 1’253 yard in stagione – ma anche passaggi lunghi, corse del QB e trick plays. Dillon Gabriel è saldamente a capo di questo attacco: è il secondo miglior QB della nazione per % di completi (dietro al solo Shedeur Sanders) e ha chiuso l’anno con un rapporto TD-INT invidiabile (28-6). Per vincere il match dovranno continuare a fare quello che hanno fatto finora in attacco e in difesa dovranno essere bravi a far uscire dalla partita Will Howard, togliendogli fiducia già dai primi snap: figura chiave potrebbe essere il DE Jordan Burch, pass rusher da 8,5 sack in stagione in sole 8 partite, ma occhio anche a Matayo Uiagalelei, il pass rusher più continuo nell’arco della stagione.
SUGAR BOWL
Match: #7 Notre Dame Fighting Irish (12-1) vs. #2 Georgia Bulldogs (11-2)
Luogo: Ceasars Superdome, New Orleans, Louisiana
Data e ora: giovedì 2 gennaio, ore 2.45 (italiane)
Preview: Partita che chiuderà il turno e che mette di fronte le due squadre più run-oriented delle otto. Notre Dame arriva da una vittoria dominante contro Indiana – la quale era una delle sole 3 squadre, assieme a Penn State e Texas, ad essere in top10 nazionale sulle tre categorie: total defense, run defense e pass defense – arrivata grazie allo strapotere delle proprie linee. Riley Leonard è un QB che gestisce l’attacco prendendosi pochi rischi, ma è anche un QB che può correre e rappresenta un problema per i front 7 avversari. Notre Dame ha avuto un cammino piuttosto semplice fino qua in stagione e a Leonard non è mai stato richiesto di fare quel qualcosa in più per il quale fu reclutato da Duke nella passata offseason. Senza giri di parole: questa è quella partita. La solidità difensiva di Georgia non la scopriamo certo ora, ed è dunque preventivabile che il solo Jeremiyah Love – assieme ai blocchi della sua linea e al suo compagno di backfield Jadarian Price – non basti per vincere la partita. Leonard avrà probabilmente bisogno di trovare soluzioni altrove, esplorando un po’ di più le sue armi offensive: i tre top target Beaux Collins, Jaden Greathouse e il TE Mitchell Evans superano di poco le 1000 yard ricevute combinati in stagione, e questo dimostra come, anche nelle partite facili, il passing game non sia mai stato la prima opzione.
La difesa degli Irish è di livello assoluto: la superstar è la safety Xavier Watts – Bronko Nagurski Award come miglior defensive back della Nazione nel 2023 – che contro Indiana ha chiuso il match con 10 tackle e 1 intercetto, ma anche il linebacker Jaiden Ausberry e il pass rusher Rylie Mills sono playmaker dalla cui prestazione potrà dipendere l’esito della partita.
Per Georgia è chiaro che il grande interrogativo è rappresentato dal QB Gunner Stockton: con l’assenza di Carson Beck, che non rientrerà nemmeno in caso di avanzamento del turno, Georgia perde di pericolosità nel passing game, seppur il sophomore sia entrato molto bene nel Championship Game della SEC, dopo l’infortunio dello starter. Sarà però la prima partita da titolare della sua carriera collegiale e avverrà su uno dei palcoscenici più prestigiosi del college football: sarà capace di gestire la pressione?
Chiaramente per UGa, vista l’inesperienza del proprio play-caller sarà fondamentale che il running game funzioni: Trevor Etienne è uno dei migliori runningback della Nazione e la O Line di Georgia è senza dubbio un’unità pronta ad affrontare gli atleti di Notre Dame.
Detto questo appare comunque chiaro che per i Bulldogs lo spartito per vincere la partita sia piuttosto semplice: vincere con la difesa e logorare la difesa avversaria col running game. Uomini chiave saranno i due linebacker Smael Mondon Jr e Jalon Walker, che avranno il compito di stroncare il running game di Notre Dame e, se possibile, provocare qualche turnover. Uno spartito che sembra obbligato e facilmente leggibile dagli avversari, ma in realtà non è nulla di molto diverso da ciò che i Bulldogs hanno fatto negli ultimi 4/5 anni.
Le aspettative sono alte per questa e per le altre partite. Non abbiamo altro da aggiungere, solo enjoy the show!