Derby della Pennsylvania (Philadelphia Eagles vs Pittsburgh Steelers 27 -13)

Week 15 della stagione regolare di NFL prevedeva lo scontro tra i Philadelphia Eagles (11-2) ed i Pittsburgh Steelers (10-3), con i primi già certi di un posto ai playoff ed i secondi a cui manca solo la matematica, ma si tratta di mera formalità. Gli Eagles, sull’onda di nove vittorie consecutive, nutrono ancora la speranza di superare Detroit in NFC, conquistare un preziosissimo bye a gennaio e soprattutto voltare pagina dopo la poco elettrizzante vittoria casalinga contro i Panthers, i cui strascichi polemici hanno alimentato le cronache ed il gossip locale per tutta la settimana. Ancora fresche sono le dichiarazioni post partita di A.J. Brown che, tenuto a stecchetto di target dal suo QB, non si era espresso teneramente sul passing game della squadra, perplessità tra l’altro condivise da buona parte del tifo. 

In ultimo, Eagles – Steelers è pur sempre il derby della Pennsylvania e lo scambio di cortesie tra i giocatori non si farà attendere più di tanto nel ricordarcelo.

La partita 

Fin dai primissimi drive la fisicità dei giocatori di Tomlin impone un registro ben chiaro alla partita, vuoi che da un lato Jalen Hurts fosse intimamente smanioso di far vedere ai suoi numerosissimi detrattori che tutto sommato è discreto anche lui a far volare il pallone e vuoi dall’altro che la difesa di Pittsburgh non è proprio la più propensa a farsi correre sopra, fatto sta che si capisce abbastanza presto che il protagonista di giornata non sarà il solito Saquon Barkley. Il primo quarto è caratterizzato da due field goal, due fumble targati Eagles, rispettivamente di Hurts e De Jean su punt return, un sack di Sweat ai danni di Russel Wilson e soprattutto l’attesissimo touchdown “scacciacrisi” di A.J. Brown, che riceve un tracciante di Hurts nel traffico dell’endzone avversaria. Festa, balletto, abbracci a favor di camera e pace fatta tra i due litiganti.

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Nel secondo quarto gli Eagles allungano subito portandosi sul 3-17 grazie ad un bel touchdown di DeVonta Smith, cui risponde nel giro di poco il TE di Pittsburgh Pat Freiermuth, portando i suoi sul 10-17. T.J. Watt è quasi incontenibile da parte di Lane Johnson e mette a segno un sack su Jalen Hurts, turnover e successivo calcio di Boswell per il temporaneo 13-17, punteggio su cui si conclude il primo tempo.

Nella seconda metà di gara gli Eagles sferrano il colpo decisivo, aggiungendo 10 punti al loro iniziale vantaggio e chiudendo le ostilità sul 27-13, per la decima vittoria consecutiva di squadra. A chiudere i conti dopo un iniziale scambio di field goal, l’immancabile tush-push di Hurts a coronamento di un drive che era stato aperto da un sanguinoso fumble di Najee Harris ricoperto da Slay e dal terreno guadagnato correndo da parte di Barkley, Hurts stesso ed un redivivo Kenneth Gainwell, in grande crescita. 

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L’analisi

ll gioco di passaggio degli Eagles è tornato e si è sorprendentemente dimostrato vivo ed efficace, il QB Jalen Hurts ha completato 24 passaggi su 31 tentativi per 271 yard e due touchdown. I wide receiver A.J. Brown e DeVonta Smith hanno totalizzato 21 target. Le lacrime di Brown, insieme alla sua indiscutibile bravura, gli hanno fruttato ben 10 bersagli, per 7 completi, 91 yard e un touchdown. Mentre Smith, sfruttando la minor attenzione della secondaria di Pittsburgh, ha ottenuto ben 12 target per 11 ricezioni con 109 yard e un touchdown. Insomma vacche grasse per gli skill player di Philadelphia, di solito abituati a guardare Barkley correre per le praterie avversarie.

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Quest’ultimo per contro con 18 portate per 65 yard non ha passato una grande serata, colpi duri da una parte e Josh Allen dall’altra che sbancando Detroit mette probabilmente e forse anche giustamente la parola fine attorno a qualsiasi speculazione in chiave MVP.

Mi sento in colpa per non aver parlato ancora della difesa di Fangio. La linea secondaria è stata pressoché impenetrabile, ma qui l’assenza di Pickens tra le fila Steelers non è trascurabile, ciò che ha sorpreso maggiormente è stata la pass rush Eagles che, con Sweat (un sack per lui, ottavo in stagione) e l’ex rookie di Georgia Nolan Smith, ha costantemente pressato il QB degli Steelers Russell Wilson, inibendo la sua capacità di scansione ed elaborazione, e forzandolo ad accelerare le sue letture.

Philadelphia completa così il suo tour in AFC North: quattro vittorie su quattro partite in una division tutt’altro che banale. Questa forse la vittoria più netta e meritata per coach Sirianni ed i suoi, ma se da un lato si può parlare di statement win, è comprensibile che questo risultato possa instillare qualche dubbio in più in casa Steelers, circa la veridicità o meno del record attuale. Record che tuttavia, nonostante la sconfitta, basta ai gialloneri per festeggiare il matematico approdo ai playoff. 

A cura di Riccardo Spada, Fly Eagles Fly Italia

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