Il riassunto di week 12 della NCAA 2024

Siamo nell’ultimo mese di stagione regolare NCAA e anche un weekend avaro di “scontri” al vertice può emettere sentenze che oramai sono da considerarsi definitive e senza possibilità di appello.

Il match di cartello della settimana si è giocato in un gremito Sanford Stadium ad Athens, Georgia, dove i Georgia Bulldogs hanno battuto i Tennessee Volunteers per 31-17. Match subito in salita per Georgia che ha faticato a scrollarsi di dosso i demoni della scorsa settimana: difesa permeabile con le corse e Carson Beck in difficoltà, lento nelle letture e non aiutato dalla sua linea e dalle mani poco salde dei suoi receiver. Pronti via 10-0 per Tennessee grazie alle corse del RB Dylan Sampson e alla gestione attenta di Nico Iamaleava, recuperato all’ultimo minuto per questa sfida. Da lì in poi è però salita in cattedra Georgia, che ha iniziato a mettere sotto pressione la difesa dei Vols con un attacco up-tempo che ha pagato fin da subito ottimi dividendi. Carson Beck è salito di colpi e con lui l’attacco, a partire dai WR Oscar Delp e London Humphreys e, anche grazie ad un paio di giocate “fortunate” – come il doppio fumble nel terzo quarto salvato prima dagli arbitri e poi dal rimbalzo del pallone che ha fatto ricadere il pallone in mano allo stesso Chris Cole che lo aveva perso – Georgia ha preso il comando della partita col touchdown del 24-17 e ha poi controllato il match con la difesa e il running game, che ha portato al TD del definitivo 31-17. Finisce così la parte folle della schedule di Georgia, che con questa vittoria si riporta ad un passo dalla qualificazione ai Playoff, senza dover passare per il Champioship game della SEC, che resta ancora possibile ma difficile.

In SEC c’erano altri due match che rubavano l’occhio.

South Carolina – Missouri è stata probabilmente la partita più bella della settimana. L’hanno spuntata i padroni di casa (Gamecocks) 34-30 al termine di un match estremamente duro che si è concluso con un finale da cinema. South Carolina sembrava in controllo del match dopo aver chiuso il primo tempo sul 21-6, ma il rientro dei Tigers è arrivato impetuoso con le corse di Noel e le giocate di Theo Wease Jr e Luther Burden III, quest’ultimo autore dell’incredibile ricezione che a 1 minuto dalla fine della partita aveva dato il momentaneo vantaggio a Mizzou sul 27-30. A quel punto LaNorris Sellers si è alzato sui pedali guidando un drive perfetto (che ha chiuso una partita da 353 yard, 5TD e 1INT) concluso con il TD di Raheim Sanders, che con violenza e riluttanza ad arrendersi si è trascinato dietro la difesa di Missouri per segnare i punti decisivi.

Per South Car i Playoff sono ancora lontani, ma mai dire mai.

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L’altro match era quello tra Florida e LSU, vinto anche in questo caso dai padroni di casa grazie al ritrovato DJ Lagway e alla prova for the ages del WR Elijah Badgers. 27-16 il finale per i Gators che pongono fine così alle chances di LSU di arrivare al Champioship game della SEC e che dà un bel boost alla squadra di Billy Napier per il futuro, prossimo e anteriore. Infine, per chiudere la SEC, Texas ha fatto sembrare semplice una partita che a priori non lo era, andando a vincere 20-10 sul campo di Arkansas, concedendo la miseria di 231 total yard all’attacco dei Razorbacks e controllando per tutto il secondo tempo il vantaggio guadagnato nel primo. Non competitive per Alabama, Kentucky, Auburn e Texas A&M che erano in una settimana di bye sotto altro nome.

Le cose più interessanti sono successe, come spesso accade, in BigXII.

La BigXII ha una nuova favorita ed è la squadra nella quale gioca il nuovo favorito per l’Heisman Trophy. Si parla ovviamente dei Colorado Buffaloes e Travis Hunter. I Buffaloes hanno demolito Utah 49-24. L’ultima squadra ad aver segnato 49 punti a Utah fu la Oregon di Chip Kelly e Marcus Mariota nel 2014, 10 anni fa! E, sì, quella Oregon andò a giocarsi il titolo nazionale.

Non diciamo che Colorado possa fare lo stesso, ma di sicuro è la squadra più in forma della BigXII e quella che sta funzionando meglio in ogni reparto, quindi, never say never.

Se parliamo così di Colorado è perché sono successe 2 cose importanti in BigXII: BYU è crollata. Dopo 9 vittorie senza sconfitte gli dei del football non ce l’hanno fatta a far fare l’ennesimo game-winning drive ai Cougars, che si arenano su un 4th&10 dalle 20 yard per il disperato tentativo di recuperare il 13-17 di Kansas, che è invece restato il risultato finale. Partita faticosa e non bellissima, ma ottima vittoria per Kansas che ne necessitava una di questo tipo per dare lustro ad una stagione piuttosto deludente.

L’altra sconfitta inattesa è stata quella di Kansas State, sconfitta in casa dall’Arizona State dei miracoli 24-14, in un match che non ha mai avuto storia. Touchdown al primo drive e poi turnover convertito in altri 7 punti al primo drive difensivo per andare subito sul 14-0: avvio ideale per i Sun Devils, che da lì in avanti hanno gestito in difesa e segnato ancora grazie ad uno straordinario Sam Leavitt. Sul 24-0 a metà terzo quarto hanno tirato il freno a mano concedendo qualcosa all’attacco di K-State che non è comunque riuscita ad avvicinarsi a distanza pericolosa.

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Torna alla vittoria Iowa State, che supera 34-17 Cincinnati, Arizona batte Houston 27-3 e Baylor supera West Virginia 49-35.

In BigTen nessuna sorpresa, anche se Oregon fatica oltremodo a battere Wisconsin: 16-13 il finale di un match violento per il quale Oregon non sembrava pronta. Nel secondo tempo è salito il livello fisico dei Ducks, che se hanno vinto questa partita lo devono a due giocatori: il RB Jordan James – 121 yard e 1 TD in 25 portate – e Matayo Uiagalelei in difesa, autore di una serie di giocate decisivi ai vari livelli, nonché dell’intercetto sull’ultimo drive di Wisconsin che ha concluso la partita.

Vittorie facili per Ohio State con Northwestern e di Penn State con Purdue, Illinois batte Michigan State 38-16, Rutgers ha battuto in trasferta Maryland 31-17, Wshington ha vinto in casa con UCLA e USC è tornata alla vittoria battendo Nebraska 28-20.

Nella ACC la sfida della settimana era quella tra Clemson e Pittsburgh, conclusasi con la vittoria dei Tigers per 24-20. Partita difficile per Clemson, contro una Pitt che, pur senza il proprio starting QB, ha giocato una partita gagliarda e, come al solito, ha concesso poco o nulla in difesa. L’ha risolta una giocata, tanto bella quanto estemporanea di Cade Klubnik: una corsa di 50 yard in endzone che è valsa il 24-20 a 1:16 dalla fine. Clemson è lontana dall’essere una squadra completa, ma adesso il Championship game è più vicino.

SMU fatica ancora una volta, ma vince ancora! 38-28 il finale contro Boston College. L’upset di giornata è quello a scapito di Louisville, che viene sconfitta sul campo di Stanford 38-35 con un field goal allo scadere. Prova da incorniciare per il WR dei Cardinal (senza la s) Emmett Mosley V, che ha chiuso con 13 ricezioni per 168 yard e 3 TD, oltre a 7 yard corse su 2 portate.

Syracuse batte Cal 33-25, Virginia perde sul campo di Notre Dame 14-35, mentre sulla Tobacco Road il derby tra UNC e Wake Forest va ai Tar Heels, 31-24.

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Nelle altre conference da segnalare:

  • L’ennesima prestazione monstre di Ashton Jeanty: 32 portate per 159 yard e 3 TD nella vittoria di Boise State per 42-21 su San Jose State;
  • La vittoria larga di Tulane su Navy: 35-0 che fissa la finale della American Athletic Conference: sarà infatti Tulane contro Army;
  • Upset ai danni di Washington State! La #18 della nazione subisce la sezonda sconfitta della sua stagione sul campo di New Mexico, col risultato di 38-35.
  • Vince ancora Colorado State, ancora imbattuta in conference e favorita per andarsi a giocare il titolo di conference contro Boise State;
  • Nella MAC continuano a vincere sia Ohio, che Miami (OH) che Bowling Green mantenendo dunque aperta la corsa per i due posti in finale;
  • Nella Conference USA perde la prima partita Western Kentucky, facendosi agganciare da Sam Houston State nella classifica di conference, mentre Jacksonville State prosegue la sua marcia trionfale.

E per questa settimana è tutto, appuntamento alla prossima!

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