Altro finale thrilling (Pittsburgh Steelers vs Washington Commanders 28-27)

In un altro finale al cardiopalma ai Commanders non riesce il colpo dell’ultima azione e devono lasciare la vittoria agli Steelers.

Come era prevedibile, lo scontro tra Commanders e Steelers é stato dominato dalle due difese, che hanno saputo limitare gli attacchi avversari a rendimenti molto bassi. I due QB, sottoposti a fore pressione, hanno completato entrambi intorno al 50% dei passaggi tentati. Gli Steelers hanno avuto il merito, constatato che il gioco aereo era poco redditizio, di incrementare il ricorso al running game fino al 60% dei giochi offensivi per ottenere 143 yard alla media di 3,26 yard/carry. Il guadagno medio per attempt sui passaggi é stato per Washington pari a 5,35 yard e per Pittsburgh di 5,93. Va detto che a Washington mancava il RB titolare Brian Robinson, che Austin Ekeler é riuscito ad emulare solo in parte. Se Washington é stata limitata dalla grande partita difensiva di Pittsburgh, é anche vero che la sua difesa non é stata da meno, se non nell’aver concesso qualcosa il più alle corse. Come succede spesso in partite così equilibrate, la differenza a favore dell’una o dell’altra squadra é arrivata da episodi: in particolare, il secondo touchdown di Pittsburgh é arrivato in seguito a un muff di Olamide Zaccheus che ha consegnato il football agli Steelers sulla linea delle 13 di Washington. Con due giochi Wilson ha accettato il regalo e confezionato il TD pass per Pat Freiemuth per il 14-7.

I Commanders però non si sono disuniti e tra la fine del secondo quarto e poi nel terzo quarto, hanno avuto il miglior periodo di gioco segnando con una corsa di Austin Ekeler a chiudere un drive di 94 yard, per poi andare ancora in end zone in apertura del terzo quarto con una corsa breve di Jeremy McNichols. Con dieci punti di vantaggio sembrava fatta, ma da quel momento in poi l’attacco di Washington si é praticamente fermato. Gli Steelers si avvicinano con il loro possesso successivo segnando con una corsa breve di Najee Harris mentre nei due possessi successivi i Commanders collezionano un three & out e un FG di Zane Gonzalez. Qui a Washington si presenta l’occasione per chiudere la partita perché un intercetto di Jeremy Chinn, spezza un buon drive di Pittsburgh che sembrava destinato al successo e riconquista il possesso del football.

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Si entra nel quarto periodo con Washington avanti di sei punti e la sensazione che qualcosa nei Commanders si sia rotto, giacché il drive si chiude subito senza aver conquistato neanche un primo down e neanche lasciato scorrere il tempo. La difesa tiene ancora, e riesce a contenere l’avanzata di Pittsburgh fino a riguadagnare il possesso grazie a un fumble forzato ancora da Chinn. Anche stavolta l’offense, partendo dalla propria linea di una yard, non riesce a chiudere il primo down e il punt restituisce l’ovale a Russell Wilson sulle 46 dei Commanders. Wilson stavolta coglie l’occasione e con un passaggio di 32 yard per Mike Williams seguito dal calcio addizionale, effettua il sorpasso. 28-27. Restano da giocare più di due minuti e a Washington basterebbe un field goal per vincere in extremis, ma questa volta per i Commanders la linea per poter calciare un field goal resta lontanissima e il drive si ferma per un turnover on down sulla linea di metà campo.

I Commanders perdono per non aver saputo vincere quando avevano la partita in mano, mentre gli Steelers confermano di non essere forse bellissimi, ma di avere la freddezza e il cinismo per cogliere tutte le occasioni e volgerle a proprio vantaggio.

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Francesco Di Taranto

Nato a Foggia, nel 1953, risiedo a Brescia dal 1987 e in precedenza ho abitato a Bologna, dove mi sono laureato in Ingegneria Elettronica. Ho cominciato a seguire il football dalla notte del Super Bowl 1982 vinto da san Francisco sui Cincinnati Bengals. Terminato il servizio militare, nell'aprile '82 ho cominciato a seguire assiduamente, a Bologna, alle partite dei Doves e dei Warriors. Per alcuni mesi, nel 1984, ho partecipato agli allenamenti di una squadra bolognese in formazione, gli Atoms, che sarebbero poi diventati Phoenix San Lazzaro, che ho poi dovuto lasciare a causa del trasferimento per motivi di lavoro. Da allora non ho più smesso di seguire il football, sia professionistico (NFL e poi USFL, AAF e quest'anno XFL), sia dilettantistico in Italia, ma anche in Germania, grazie ai video in streaming della GFL

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