Vittoria netta (Baltimore Ravens vs Tampa Bay Buccaneers 41-31)

In uno dei due Monday Night di week 7 della NFL i Baltimore Ravens (4-2) facevano visita ai Buccaneers (4-2) in una sfida potenzialmente equilibrata e con molti protagonisti annunciati, Jackson e Henry tra gli ospiti e Mayfield, Evans e Godwin nelle file dei padroni di casa che riescono a recuperare da infortunio lo stesso Evans (anche se non in perfetta forma fisica) e Vita Vea, importante pedina nella line difensiva di Tampa.

Mayfield guida i suoi nel primo drive del match con il supporto delle giocate di White, Irving e McMillan fino alla ricezione in touchdown di Evans che sblocca lo score: 0-7. Il primo possesso di Baltimore viene fermato da 2 sack consecutivi su Jackson; Tampa ritorna a macinare terreno ed entra nella red zone avversaria da dove un TD di Godwin viene annullato per fallo di Wirfs, così il team di coach Bowles deve accontentarsi del FG di McLaughlin: 0-10 punteggio con cui si conclude il primo quarto e sembra che si spenga la luce anche per i Buccaneers che torneranno a segnare solo nel quarto quarto a partita ampiamente decisa; Jackson trova i suoi vari terminali offensivi (Kilar, Flowers, Likely) in una difesa di casa a dir poco mal disposta e colpevole di innumerevoli placcaggi mancati e così Andrews viene trovato in end zone da Jackson per la prima segnatura dei Ravens: 7-10.

Tampa sembra ritrovare un po di efficacia offensiva arrivando fin sulle 3 yard di Baltimore da cui Mayfield, nel tentativo di trovare McMillan in TD, sparacchia un intercetto (Humprey). Da segnalare che nel drive esce per infortunio Evans che non rientrerà più: guaio fisico da accertare in vista delle prossime partite. Il turnover viene pagato sanguinosamente dai Buccaneers che subiscono un big play di Bateman per una sessantina di yard prima che Jackson trovi in TD Hill per il sorpasso: 14-10. Mayfield sembra frastornato e subisce il secondo intercetto di giornata, sempre ad opera di Humprey. Prima dell’intervallo i Ravens organizzano un drive farcito di penalità da entrambe le parti ma che riescono comunque a capitalizzare con il calcio di Tucker per il 17-10 con cui le squadre vanno negli spogliatoi.

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Il secondo tempo si apre come si era chiuso il primo: drive di Baltimore con penalità ma anche questa volta Jackson è bravo a trovare i suoi bersagli dando la possibilità a Tucker di calciare un altro FG (dalle 52 yard): 20-10. I Buccaneers continuano a fare fatica a muovere il pallone e il loro drive si conclude con un tentativo di FG dalle 55 yard di McLaughlin che prende il palo e lascia immutato il punteggio. I Ravens si dimostrano molto più efficaci ed esplosivi con un altro big play di Bateman cha va in TD per l’allungo decisivo: 27-10. Dopo una bella azione di Irving per un guadagno di 25 yard i padroni di casa si liberano presto dell’ovale con il punt che ridà il possesso alla franchigia del Maryland. Nella prima azione Henry è protagonista di una corsa di 81 yard dando una comoda posizione di campo: Andrews viene ancora trovato da Jackson per il TD del 34-10. L’attacco della squadra della Florida al contrario non trova soluzioni e deve ridare la palla ai Ravens con il terzo quarto che si conclude.

L’ultima frazione di gioco si apre con un sussulto di Tampa: Jackson commette un fumble che viene ricoperto da McCollum che si invola in TD ma una chiamata arbitrale annulla la segnatura; le ricezioni di Otton e Godwin avvicinano alla end zone Mayfield che trova White per il TD del 34-18, dopo la trasformazione da 2 punti di Shepard con i Buccaneers che interrompono il digiuno di punti segnati dopo il parziale 10-0 nel primo quarto. Ma Baltimore non sembra voler lasciare nessuna possibilità di recupero a Tampa: Henry con un’altra corsa di una quarantina di yard porta i suoi in posizione favorevole e dopo qualche azione è lo stesso Henry, imbeccato da Jackson che segna ancora: 41-18. La difesa dei Ravens ora, a risultato acquisito, sembra concedere i guadagni che i Buccaneers hanno fallito nella parte centrale del match; Otton con 3 ricezioni avvicina i suoi alla end zone che viene violata da Irving: 41-24 dopo la trasformazione da 2 punti fallita. McLaughlin calcia un onside kick che viene ricoperto dal proprio special team, concedendo all’attacco un altro drive: a ridosso del two-minute warning è White che riceve da Mayfield e segna il TD del 41-31; McLaughlin tenta un altro onside kick ma questa volta Baltimore non si fa sorprendere e rientra in possesso dell’ovale che deve ridare comunque presto a Tampa: Mayfield riesce a guidare i suoi soltanto fino a metà campo senza segnare con l’orologio che arriva allo zero suggellando la vittoria del team di coach Harbaugh; purtroppo nel’ultimo drive si infortuna gravemente Godwin.

I Ravens (5-2) portano meritatamente a casa la vittoria su un campo difficile; dopo il parziale 0-10 Baltimore ha saputo trovare le contromisure all’attacco avversario ed è riuscita a concretizzare la mole di gioco sviluppata in attacco; Jackson (17/22 per 281, 5 TD e zero intercetti con 2 sack subiti) ha ben diretto il proprio attacco, aggiungendo alle proprie statistiche anche 52 yard in 9 corse. Tra i ricevitori il protagonista è stato Bateman (121 yard in 4 ricezioni e 1 TD) che ha dato dimostrazione delle proprie abilità; solida la prestazione del TE Andrews (4 ricezioni per 41 yard e 2 TD) con anche il RB Hill (1 TD e 44 yard) a mettersi in evidenza. Il gioco di corsa ha visto il dominio di “King” Henry: per lui 169 in 15 portate a cui è mancato solo il TD personale. La difesa ha avuto in Smith (18 tackle e i fumble provocato) e Hamilton (11 tackle) i migliori interpreti con Humprey autore dei 2 intercetti anche se è dovuto uscire anzi tempo per infortunio; il reparto ha messo a segno anche 3 sack e 5 TFL.

I Buccaneers (4-3) hanno approcciato bene il match ma sono progressivamente spariti, sia in attacco che in difesa, per ritornare solo a partita ormai compromessa. Mayfield ha avuto una prestazione altalenante (31/45 per 370 yard, 3 TD e 2 intercetti con 3 sack subiti) e l’attacco ne ha risentito. Il gioco di corse è apparso un lontano parente di quello visto contro New Orleans, anche se l’avversario era di altra caratura: White (40 yard in 10 portate) Tucker (5 corse per 29 yard) e Irving (23 yard in 9 corse e 1 TD) non sono riusciti a creare grossi problemi alla difesa ospite rendendo l’attacco più prevedibile; Otton (100 yard in 8 ricezioni) è stato il miglior ricevitore con White (2) ed Evans (1) autori dei TD lanciati da Mayfield. In difesa è tornato a primeggiare Winfield (10 tackle, 1 sack e 1 TFL) con Diaby autore dell’altro sack subito da Jackson. Ma nel complesso la difesa ha subito più di 500 yard, divise equamente tra corse e passaggi e non ha provocato turnover decisivi, rimanendo passiva nel secondo e terzo quarto del match.

In Week 8 i Baltimore Ravens voleranno a Cleveland per giocare una classica della North Division della AFC, contro dei Browns in crisi e con il loro QB Deshaun Watson probabilmente fuori per il resto della stagione; il team di coach Harbaugh avrà la possibilità di consolidare la leadership della division, ora condivisa con i Pittsburgh Steelers. Baltimore ha dimostrato di avere il potenziale in attacco e in difesa per fronteggiare anche i migliori team e questa è un’ottima prospettiva in chiave postseason. I Buccaneers hanno perso l’occasione per guadagnare la testa solitaria della NFC South Division, ora in coabitazione con gli Atlanta Falcons che saranno proprio i prossimi avversari, questa volta tra le mura amiche del Raymond James Stadium dopo la sconfitta in overtime rimediata ad Atlanta. Godwin, quasi sicuramente, sarà fuori per il resto della stagione ed Evans va valutato nei prossimi giorni ma perdere in un solo giorno i due ricevitori titolari potrebbe essere fatale per qualsiasi franchigia. Il coaching staff dovrà lavorare ancora molto sulla difesa, apparsa troppe volte fuori posizione soprattutto nel backfield, concedendo troppi big play. La sfida contro i Falcons dirà molto sugli equilibri della division, con i Saints e i Panthers che sembrano già fuori dai giochi che contano.

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Roberto Abelli

Tifoso Bucs dal 1984 Ex giocatore ed ora coach Appassionato di football NFL e NCAA

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